Il deposito nelle storie di Rota non aveva la cupola per il semplice motivo che all'estero lo disegnano ancora così (restando fedeli a Barks) e Rota negli ultimi decenni ha disegnato prevalentemente per Egmont. Non so se sia perché non era famigliare con l'aspetto italiano (sul Topolino di questa settimana, ha comunque la cupola) o perché si è voluto dare un piglio più classico alle storie, ma non mi sembra una differenza clamorosa. Anche perché, ultimamente, sul Topo, vediamo spesso storie straniere.
Idem il Papersera. Probabilmente unico titolo che appare da sempre, ovvia parodia del Corriere, o comunque il più comune. L'idea di associarlo al giornale di Paperone delle storie di Burbank è degli anni Settanta, ma ciò non significa che il Papersera che Paperone leggeva al parco in altre storie fosse lo "stesso" giornale... Magari in quelle storie non esisteva nemmeno l'idea di un Paperone editore. Non esisteva una continuity di questo genere. Il deposito cambiava aspetto in ogni storia: Carpi, Capitanio... ognuno lo disegnava a modo suo. E le cose cambiavano ogni volta in base a quello che serviva all'autore.
Oggi, mi pare che si dia più peso a ciò. Vedi il lavorone di Pisapia o anche semplicemente elementi di continuità tra racconti diversi. Gedeone mi sembra tagliato fuori da tutti i ricordi d'infanzia di Paperone raccontati di recente, ma forse un giorno lo ripescheranno. Si tratta comunque di esercizi futili, a mio avviso, cercare cosa sia coerente e cosa non lo sia. Tutto è vero e valido a seconda di ciò che si vuole raccontare. Oggi, semplicemente, si sta più attenti a certe dinamiche ed Elvira e Paperone (almeno in Italia) non saranno mai più chiamati fratelli, se non metaforicamente.