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La Piccola Fiammiferaia

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Grrodon
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    La Piccola Fiammiferaia
    Giovedì 16 Nov 2006, 18:05:02
    Bè credo che l'occasione per recensire i cortometraggi venga data dall'uscita del dvd de La Sirenetta che ospita una delle cosa più meravigliose che sia mai uscita dalle porte della Disney da anni a questa parte.

    La Piccola Fiammiferaia (The Little Matchgirl) 2006

    Seriamente non saprei da dove cominciare per esprimere ciò che ho dentro. Quindi prima di esternare il mio gradimento per l'opera in questione, vedrò di scaldarmi un attimo, ripercorrendo la storia dietro il cortometraggio. Fantasia 2006 era stato provvisoriamente rinominato The Music Project dopo la scelta di non includere soltanto musica classica ma di analizzare un campo più vasto, spaziando dal classico all'etnico. Anche i brani in questione avevano del vario: era previsto un numero musicale con protagonista Pippo, nei panni di un novello Icaro, un altro segmento avrebbe invece riportato in scena il granchio Sebastian nei panni di direttore d'orchestra. Quando a causa del repentino e violento passaggio al 3D, imposto da Eisner, i futuri progetti Disney vennero rivisti, la metà di essi venne rielaborata per adattarla ai mutati gusti del pubblico (è il caso di Chicken Little), ad altri invece spettò una ben più onorevole soppressione. Fantasia 2006/Music Project venne abortito quindi, ma dall'apocalisse si salvarono quattro spezzoni che in mancanza di meglio, e in attesa di un cambio ai vertici, vennero confezionati come normali cortometraggi fuoriserie e diffusi in modo poco ortodosso. Il primo fu Destino, il compimento di un antico progetto di Walt Disney e Salvator Dalì, mostrato finora però soltanto all'interno di festival e manifestazioni particolari. La stessa sorte toccò al secondo di loro, Lorenzo, un tango tra un gatto e la sua coda ribelle, che circolò in circuiti speciali e venne visto in Italia solo all'interno del Future Film Festival di Bologna. Il terzo One by One venne invece stranamente incluso come contenuto extra nel dvd de Il Re Leone 2 - Il Regno di Simba, mentre per vedere il quarto, La Piccola Fiammiferaia, è bastato attendere l'edizione speciale de La Sirenetta per torvarlo tra i vari extra.

    Ma parliamo del cortometraggio in sè. Sicuramente è il più tradizionale di tutti, visto che si basa sulle note di un concerto d'archi di Alexander Borodin. Il regista è il caro vecchio Roger Allers, e sui credits compare la crema della crema della Disney Feature Animation da Roy Disney ad Andreas Deja passando per Don Hahn. La storia è di quelle che poteva esser raccontata solo con un adeguato commento musicale, visto che è lasciata in tutto e per tutto come nell'originale: un meraviglioso viaggio mentale di sei minuti in cui una bambina povera, nell'ultima notte della sua vita prima di morire assiderata, sogna di ricongiungersi con la nonna, come accadeva anni prima a Natale. Detto così è agghiacciante, e verrebbe da chiedersi che fine ha fatto la Disney del lieto fine arguto. Bè qui non c'è, e piuttosto che modificare la storia, si è preferito raccontarla con molto trasporto ed emozione, raggiungendo il culmine nel finale dove la poesia raggiunge un livello sublime. E poi c'è la delicatezza della protagonista, una bambina semplice, espressiva quanto basta per lasciarsi andare a sorrisi nei momenti più felici delle sue fantasticherie. Il tutto raccontato con un'animazione più Disneyana che mai, con una colorazione che più evocativa non ci può (i toni freddi della Russia innevata contro i colori caldi della casetta della nonna) e con una qualità che mi auguro non abbia bisogno di presentazioni. Bè, credo che si possa parlare di capolavoro.

    La Piccola Fiammiferaia è il più bel regalo che la Disney potesse farmi in questo periodo, in cui l'animazione sembrerebbe aver preso una strada che non condivido affatto. Stiamo parlando di 2D, LA tecnica d'animazione per eccellenza, che però in Disney latita ormai da più di due anni. E sto parlando di vera Disney, la Disney Feature Animation, e non di studios accessori come i Toon Studios che in questi anni ci hanno allietato, rimanendo però un surrogato, per quanto ultimamente molto valido, pur sempre nell'ombra di un'imitazione di modelli preesistenti. Insomma, con La Piccola Fiammiferaia si ritorna in serie A, si rientra nel Canone, nella categoria responsabile di una legacy che va da Stemboat Willie a Mucche alla Riscossa, passando per Fantasia, Il Mio Amico Ben e Il Re Leone. Insomma è come se la vera Disney si fosse risvegliata per una manciata di minuti, giusto il tempo di ricordarci che esiste, è vigile, e che quando sarà l'ora sarà pronta a tornare. E per il momento direi che mi basta questa promessa per essere fiducioso. Solo un rimpianto: questo corto avrebbe dovuto passare nei cinema per ricordare al pubblico ciò che probabilmente ha dimenticato, e cioè che l'animazione non è solo torte in faccia e rutti alfabetici.


    da La Tana del Sollazzo

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    Brigitta MacBridge
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      Re: La Piccola Fiammiferaia
      Risposta #1: Giovedì 16 Nov 2006, 18:26:57
      Detto così è agghiacciante, e verrebbe da chiedersi che fine ha fatto la Disney del lieto fine arguto. Bè qui non c'è, e piuttosto che modificare la storia, si è preferito raccontarla con molto trasporto ed emozione,
      Ironico contrappasso, o tentativo di farsi perdonare, il fatto che lo abbiano inserito nel dvd di un film in cui, in nome dell'happy end,  hanno storpiato clamorosamente il finale del testo originale?  :P






      (Ad onor del vero, ne "Il Gobbo di Notre Dame" hanno fatto anche peggio)
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        Re: La Piccola Fiammiferaia
        Risposta #2: Giovedì 16 Nov 2006, 19:28:51
        Io non userei il termine peggio. In fondo fa parte della sospensione d'incredulità accettare il fatto che i film Disney non siano trasposizioni fedeli ma riadattamenti personalizzati. Pinocchio è completamente un'altra cosa dall'originale, ad esempio, ma anche se con un'estetica del tutto diversa, è stato colto in pieno lo spirito della storia. Un altro lieto fine illustre è quello della Cavalletta e le Formiche, in cui anzichè far morire miseramente la cavalletta, le viene fatto capire il valore del lavoro, e lei impara a mettere a disposizione della comunità il suo violino. Insomma, in questo caso si è mantenuta la morte della fiammiferaia perchè senza la storia non avrebbe avuto senso, visto che tutto si può dire tranne che la storia della piccola fiammiferaia offra molte altre situazioni.

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        Brigitta MacBridge
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          Risposta #3: Lunedì 20 Nov 2006, 12:30:13
          Io non userei il termine peggio.
          Beh, l'ho usato per amor di brevita'... e con affetto  ;) (come quasi sempre, quando parlo della Disney)

          Citazione
          In fondo fa parte della sospensione d'incredulità accettare il fatto che i film Disney non siano trasposizioni fedeli ma riadattamenti personalizzati. Pinocchio è completamente un'altra cosa dall'originale, ad esempio, ma anche se con un'estetica del tutto diversa, è stato colto in pieno lo spirito della storia.

          Pinocchio secondo me e' un caso particolarissimo. Tu dici che "e' stato colto in pieno lo spirito della storia", io non sono d'accordo. Il Pinocchio di Collodi e il Pinocchio di Disney sono IMHO due storie con spiriti molto diversi, con ambientazioni diversissime, personaggi con tutt'altra personalita' (forse giusto Lucignolo si somiglia).
          Il Pinocchio di Disney e' un piccolo gioiello di film, e a me piace tantissimo, ma NON e' il Pinocchio di Collodi (che pure amo ed adoro). Per intenderci, io ho fatto vedere a mia figlia il Pinocchio Disney, quando sara' piu' grande le faro' leggere, se ne avra' voglia, quello di Collodi, ma penso che cerchero' di farglieli percepire come due storie diverse, perche' hanno veramente pochissimo in comune.
          Tu parli di "sospensione d'incredulità"... termine appropriato. Io devo attivarla "volontariamente", la sospensione d'incredulità, per guardare e godermi "Pinocchio".

          Solitamente, quando si tratta di trasposizioni cinematografiche di opere letterarie, io non sono una fanatica della "fedelta' a tutti i costi". Qualche licenza poetica, qualche taglio, aggiunta o cambiamento sono accettabili e spesso, spessissimo, anche necessari, per adattare un racconto alla forma cinematografica. Ma se si stravolge l'atmosfera della storia, se non si rispettano neppure gli elementi cardine del racconto (e il finale e', di solito, uno degli elementi cardine), forse allora era meglio scegliersi una altra storia, da raccontare. O inventarsene una simile, ammettere di essersi "liberamente ispirati a", cambiare il titolo e andarci giu' con maggiore liberta'.

          "La sirenetta", secondo me, ha superato i (miei personalissimi) limiti accettabili, nel grado di liberta' che ci si puo' concedere in una "trasposizione - non parodia e non semplicemente ispirata a". "Il Gobbo di Notre Dame" li ha sfondati con un ariete da combattimento. Pur apprezzando alcuni aspetti di queste opere, non riesco a non considerare questa cosa un loro difetto.
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            Re: La Piccola Fiammiferaia
            Risposta #4: Lunedì 20 Nov 2006, 14:44:28
            Sono d'accordo con Brigitta. Aggiungo che La Sirenetta mi piacque all'uscita e continua a piacermi oggi, mentre non ho apprezzato (se non sul piano esclusivamente tecnico) Il gobbo di Notre Dame, che reputo un'occasione sprecata dalla Disney per rinunciare al lieto fine, una volta tanto. Cosí come fu realizzato mi sembrò troppo buonista e manicheo, mentre nel romanzo di Victor Hugo tutti i personaggi avevano in sé un lato positivo e uno negativo.
            "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

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              Risposta #5: Lunedì 20 Nov 2006, 15:07:25
              Siamo in pieno campo soggettività allora :)
              Ci sono delle regole d'oro però nel mondo Disney, non scritte ma che si ripresentano puntualmente. Una di queste è il lieto fine nei lungometraggi, regola che può essere infranta nei cortometraggi, nei mediometraggi o negli spezzoni di film a episodi (infatti, non solo la Fiammiferaia ma anche la Balena Ugoladoro ad esempio muore). Unica pseudoeccezione è Pocahontas che però considero più che altro un finale aperto.
              Questo, come altre cose, fa parte delle clausole inizali da accettare, poi c'è chi fa più o meno fatica ad accettarle. Sta di fatto che è quello che l'estetica Disneyana vuole e quindi va messo in conto spese sia quando si inizia a realizzare un Gobbo di Notre Dame, sia quando ci si mette a vederlo. Quello che dici tu a proposito di cambiare il titolo lo capisco, ma sinceramente non è necessario se il titolo funziona, se si adatta al film. Alla fine l'unico valore che conta per gli studi Disney è l'estetica. E se per ottenere capolavori Disney c'è un prezzo da pagare in verosimiglianza al testo, bè, ci si rassegna.
              Capisco bene quello che dici ma io sono uno di quelli a cui l'estetica Disney piace sopra ogni cosa, adoro il 2d della Disney, i personaggi, le loro recitazioni, le sceneggiature "asciutte" tipicamente Disney e il modo con cui le canzoni portano avanti la storia. Quando vedo Frollo al caminetto cantare Hellfire mi viene la pella d'oca, così come quando Quasimodo viene portato in trionfo dalla folla.
              E quindi accetto il fatto che dietro tutto questo ci sia un testo manomesso.
              Perchè in fondo si tratta sempre di capire quanto ha da offrire una storia, e se la visionarietà della Sirenetta e i valori etici del Gobbo sono sufficienti a farci su un film Disney, bè allora ben venga. Diverso il caso della Fiammiferaia che E' il suo finale e poco altro. Cambiare il finale lì allora equivaleva a fare un altro cortometraggio.

              PS. Ah per quanto riguarda Pinocchio come spirito intendevo la morale, che è stata attualizzata e aggiornata seguendo anche lì l'estetica Disney. Che è una gran bell'estetica.

              PS. Giona: Il Gobbo ha tante altre belle cose da offrire sia all'occhio che allo spirito anche senza recriminare troppo il finale.
              « Ultima modifica: Lunedì 20 Nov 2006, 15:10:22 da Grrodon »

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              Brigitta MacBridge
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                Re: La Piccola Fiammiferaia
                Risposta #6: Martedì 21 Nov 2006, 12:28:27
                Siamo in pieno campo soggettività allora :)
                Ovvio, mi pareva di averlo detto abbastanza chiaramente, con tutti quei "mi pare" "io penso" eccetera :)

                Citazione
                Una di queste è il lieto fine nei lungometraggi, regola che può essere infranta nei cortometraggi, nei mediometraggi o negli spezzoni di film a episodi (infatti, non solo la Fiammiferaia ma anche la Balena Ugoladoro ad esempio muore)
                Se non erro, anche il Chicken Little originale veniva divorato dal volpone  [smiley=evil.gif]

                Citazione
                Sta di fatto che è quello che l'estetica Disneyana vuole e quindi va messo in conto spese sia quando si inizia a realizzare un Gobbo di Notre Dame, sia quando ci si mette a vederlo.

                Me mica glielo ha ordinato il medico di fare proprio il Gobbo di Notre Dame!!! Se la storia di Hugo non si adattava all'estetica Disney potevano sceglierne un'altra: la storia della letteratura e' piena di capolavori da trasporre. Persino Hugo ha fatto storie a lieto fine... che so, i Miserabili. Sarebbe un film bellissimo.

                Citazione
                PS. Giona: Il Gobbo ha tante altre belle cose da offrire sia all'occhio che allo spirito anche senza recriminare troppo il finale.
                Si' ma se per me e Giona quel finale e' un difetto, e' nostro diritto recriminare ;) . Tu citi la scena di Frollo che canta Hellfire, dicendo che ti fa venire la pelle d'oca... e' una scena forte, direi piuttosto "matura", drammatica. Io non posso fare a meno di immaginare un possibile finale con la stessa drammaticita', un finale tragico alla Victor Hugo. Secondo me il "gobbo" avrebbe potuto essere qualcosa di VERAMENTE speciale, forse non il film che i nonni comprano per i nipotini, ma il film che gli adulti comprano per se stessi, perche' e' unico. Un po' quello che fu "Fantasia" ai suoi tempi, quando tutti si aspettavano un novello "Bambi" e invece Disney oso' uscirsene con un progetto mai visto prima. All'epoca fu criticato, oggi c'e' chi lo considera il suo capolavoro piu' significativo.

                Cosi' com'e', il "gobbo" e' uno dei tanti film Disney, neppure tra i miei preferiti. Ed e' una occasione sprecata.

                Il tutto, ovviamente, e' solo il mio personalissimo parere, nel caso ci fosse bisogno di chiarirlo.  :)
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                  Re: La Piccola Fiammiferaia
                  Risposta #7: Martedì 21 Nov 2006, 13:39:34
                  Citazione
                  Ma mica glielo ha ordinato il medico di fare proprio il Gobbo di Notre Dame!!! Se la storia di Hugo non si adattava all'estetica Disney potevano sceglierne un'altra

                  Ma mi sa che il punto è proprio questo, alla fine. Il Gobbo aveva anche un sacco di elementi che si adattavano ottimamente all'estetica Disney. Altri che sarebbe stato una sfida trasporre. Tu dici che è una sfida non raccolta al 100% ma sinceramente non credo che gli autori siano partiti da quel presupposto. Per loro avrà funzionato così:
                  "Gary, Kirk, di quale storia è che facciamo la versione Disney?"
                  "Uhmm, ci sarebbe questo gobbo di notre dame che offre buoni spunti..."
                  "Vada per il gobbo allora"
                  E questo credo che si ripeta eresia dopo eresia (e non abbiamo citato forse la regina di tutte le eresie, che sa persino di esserlo e se ne prende gioco: Hercules :P)

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                  Brigitta MacBridge
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                    Risposta #8: Martedì 21 Nov 2006, 15:42:00
                    (e non abbiamo citato forse la regina di tutte le eresie, che sa persino di esserlo e se ne prende gioco: Hercules :P)
                    Beh, io Hercules lo classifico fra le parodie. In una parodia tutto e' concesso  ;)
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                      Risposta #9: Martedì 21 Nov 2006, 16:10:10
                      Hercules non è una parodia però. O meglio lo è quasi ma il procedimento creativo che sta alla base di Hercules non è affatto quello che può stare alla base di un Le Follie dell'Imperatore. E' un film normale ma con uno spiccato sense of humor che finisce per contrabbandare parecchie infedeltà. Però Hercules ha anche i suoi momenti tristi, alti, potetici e profondi, e la colonna sonora di Menken lo dimostra, piena di innalzamenti tonali com'è.
                      Direi che Hercules è più che altro un film alla Musker/Clements che diversamente dall'altra coppia storica degli anni 90, Trousdale/Wise, ha sempre dimostrato una maggior predisposizione alla fantasia e alla gigioneria.

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                      alec
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                        Re: La Piccola Fiammiferaia
                        Risposta #10: Domenica 5 Apr 2009, 23:18:55
                                                               Grrodon ha scritto: "Insomma, con La Piccola Fiammiferaia si ritorna in serie A, si rientra nel Canone, nella categoria responsabile di una legacy che va da Stemboat Willie a Mucche alla Riscossa, passando per Fantasia, Il Mio Amico Ben e Il Re Leone. Insomma è come se la vera Disney si fosse risvegliata per una manciata di minuti, giusto il tempo di ricordarci che esiste, è vigile, e che quando sarà l'ora sarà pronta a tornare. "

                        Che aggiungere? Mi sembra che tu abbia espresso perfettamente ciò che ciascuno di noi ha provato guardando quel corto.  Il problema è: QUANDO tornerà la vera Disney, capace di regalarci un lungometraggio canonico magari ogni quattro anni, ma degno di essere consegnato alle generazioni future?  Certo, un film bello come la "Fiammiferaia(che dura cinque minuti) richiede molto impegno, ma chi non correrebbe al cinema, ripagando la Casa dei sacrifici (anche) economici?
                        « Ultima modifica: Domenica 5 Apr 2009, 23:26:25 da alec »

                         

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