Forse questo è il libretto più 'coerente' con Halloween che sia mia uscito: non c'è spazio per storie che non siano 'tenebrose' e anche quella di Casty, uscita per un album di figurine di qualche anno fa, ha un qualcosa di poco realistico, di sospeso e non a caso è stata inserita in questo numero quando poteva esserlo in qualsiasi altro, al di là delle figurine allegate per un altro album simile uscito da poco.
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Premettendo che la storia che seguirà è totalmente falsa, Lord HateQuack si prende molte libertà nel raccontarla.
Potrebbe essere un espediente per altri autori per scrivere altre tipologie di storie, allentando così la morsa del politically correct. Tanto tutto ciò che leggete (e vedete), bambini, non è vero: può essere un sogno (o meglio, un incubo), una fantasia, una memoria non così lucida da parte di chi racconta se non la volontà vera e propria di raccontar balle.
Grazie a questo espediente la storia di Minni e sua zia Cordelia ha tratto sicuramente giovamento, in un retrocedere lento e inesorabile del tempo che sembrerebbe avere dei lati positivi (tipo il ritorno alla gioventù, per chi non la ha più) ma anche terribilmente controversi (una infanzia non sempre agognata fino ad una inevitabile 'morte' al contrario). Angosciante credere di aver risolto il problema per poi ritrovarselo inevitabilmente ogni mattina successiva.
Marco Nucci ha saputo raccontare un dramma quotidiano che due tope cercano di risolvere mantenendo una calma e un ottimismo solo apparenti. Non ho capito certe lamentele di Minni riguardo la sua vita cittadina poco edificante: nessun amico, anche Topolino è poco più di un conoscente. Ovviamente il tempo sta regredendo ma mi pare lo faccia piuttosto in fretta, sicuramente per motivi di sceneggiatura ma soprattutto per il fatto che la fantasia di HateQuack è a briglia sciolta.
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Se i problemi di Minni e Cordelia vengono risolti con un semplice 'è tutto falso', quelli di Paperino sembrerebbero 'reali' e collegati al suo hobby preferito. Anche in questo caso è piuttosto angosciante sapere che le tue ore preferite possono diventare le peggiori. Che un tuo hobby (qualunque sia) solitamente collegato ad ore liete, diventi improvvisamente fonte di ore 'meno liete'.
La Perissinotto ha un buon tratto sebbene a volte sia troppo 'mieloso': il Paperino delle prime tavole sembra più un fratello maggiore di QQQ che uno zio. Poi diventa più 'adulto' (almeno nella mia percezione) e anche le sue espressioni sono convincenti, così come quelle delle zucche indiavolate. Per certi versi questo di Venerus dovrebbe essere un horror 'minore' ma ha comunque un suo perché.
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Le storie per gli album di figurine di Casty sono sempre curiose, divertenti e ben illustrate. Come 'Paperopoli... a Topolinia' (soggetto appena uscito per l'ultimo album) anche questa 'Che avventure, Topolino!' riprende diversi personaggi (in questo caso tutti topeschi) dando loro un senso anche solo in un cameo. Nessuno di loro appare tanto per e passare da una tavola con Enigm e Atomino ad un'altra con la Spia Poeta e il Capitan Orango, fino alla splash page dove ci sono anche i suoi character femminili (Eurasia, Estrella e Uma, in conversazione con Topesio - immagino i loro pensieri al riguardo) è molto simpatico, considerando anche che Minni, Topolino e Pippo hanno i loro alter ego Anni '30, come nelle famose storie da poco uscite nella Thriller Collection.
Trovo che questo Casty 'alternativo' (dalle figurine alle one page, dalle ecologiche per Giunti alle sole illustrazioni per Nucci, passando per una 'conversione' ai Paperi di tutti i tipi), al contrario di come la pensano molti, si stia divertendo in maniera 'leggera', in un periodo in cui credo non voglia stare troppo sotto 'pressione', situazione inevitabile quando si scrivono e si disegnano storie estremamente complesse se non dei veri e propri capolavori. Questo dei primi anni '20 è dunque un Casty 'light', credo per sua scelta, ma sempre al top delle illustrazioni.