Bè credo che l'occasione per recensire i cortometraggi venga data dall'uscita del dvd de La Sirenetta che ospita una delle cosa più meravigliose che sia mai uscita dalle porte della Disney da anni a questa parte.
La Piccola Fiammiferaia (The Little Matchgirl) 2006
Seriamente non saprei da dove cominciare per esprimere ciò che ho dentro. Quindi prima di esternare il mio gradimento per l'opera in questione, vedrò di scaldarmi un attimo, ripercorrendo la storia dietro il cortometraggio.
Fantasia 2006 era stato provvisoriamente rinominato
The Music Project dopo la scelta di non includere soltanto musica classica ma di analizzare un campo più vasto, spaziando dal classico all'etnico. Anche i brani in questione avevano del vario: era previsto un numero musicale con protagonista Pippo, nei panni di un novello Icaro, un altro segmento avrebbe invece riportato in scena il granchio Sebastian nei panni di direttore d'orchestra. Quando a causa del repentino e violento passaggio al 3D, imposto da Eisner, i futuri progetti Disney vennero rivisti, la metà di essi venne rielaborata per adattarla ai mutati gusti del pubblico (è il caso di
Chicken Little), ad altri invece spettò una ben più onorevole soppressione.
Fantasia 2006/Music Project venne abortito quindi, ma dall'apocalisse si salvarono quattro spezzoni che in mancanza di meglio, e in attesa di un cambio ai vertici, vennero confezionati come normali cortometraggi fuoriserie e diffusi in modo poco ortodosso. Il primo fu
Destino, il compimento di un antico progetto di Walt Disney e Salvator Dalì, mostrato finora però soltanto all'interno di festival e manifestazioni particolari. La stessa sorte toccò al secondo di loro,
Lorenzo, un tango tra un gatto e la sua coda ribelle, che circolò in circuiti speciali e venne visto in Italia solo all'interno del Future Film Festival di Bologna. Il terzo
One by One venne invece stranamente incluso come contenuto extra nel dvd de
Il Re Leone 2 - Il Regno di Simba, mentre per vedere il quarto,
La Piccola Fiammiferaia, è bastato attendere l'edizione speciale de
La Sirenetta per torvarlo tra i vari extra.
Ma parliamo del cortometraggio in sè. Sicuramente è il più tradizionale di tutti, visto che si basa sulle note di un concerto d'archi di Alexander Borodin. Il regista è il caro vecchio Roger Allers, e sui credits compare la crema della crema della Disney Feature Animation da Roy Disney ad Andreas Deja passando per Don Hahn. La storia è di quelle che poteva esser raccontata solo con un adeguato commento musicale, visto che è lasciata in tutto e per tutto come nell'originale: un meraviglioso viaggio mentale di sei minuti in cui una bambina povera, nell'ultima notte della sua vita prima di morire assiderata, sogna di ricongiungersi con la nonna, come accadeva anni prima a Natale. Detto così è agghiacciante, e verrebbe da chiedersi che fine ha fatto la Disney del lieto fine arguto. Bè qui non c'è, e piuttosto che modificare la storia, si è preferito raccontarla con molto trasporto ed emozione, raggiungendo il culmine nel finale dove la poesia raggiunge un livello sublime. E poi c'è la delicatezza della protagonista, una bambina semplice, espressiva quanto basta per lasciarsi andare a sorrisi nei momenti più felici delle sue fantasticherie. Il tutto raccontato con un'animazione più Disneyana che mai, con una colorazione che più evocativa non ci può (i toni freddi della Russia innevata contro i colori caldi della casetta della nonna) e con una qualità che mi auguro non abbia bisogno di presentazioni. Bè, credo che si possa parlare di capolavoro.
La Piccola Fiammiferaia è il più bel regalo che la Disney potesse farmi in questo periodo, in cui l'animazione sembrerebbe aver preso una strada che non condivido affatto. Stiamo parlando di 2D, LA tecnica d'animazione per eccellenza, che però in Disney latita ormai da più di due anni. E sto parlando di vera Disney, la Disney Feature Animation, e non di studios accessori come i Toon Studios che in questi anni ci hanno allietato, rimanendo però un surrogato, per quanto ultimamente molto valido, pur sempre nell'ombra di un'imitazione di modelli preesistenti. Insomma, con
La Piccola Fiammiferaia si ritorna in serie A, si rientra nel Canone, nella categoria responsabile di una legacy che va da
Stemboat Willie a
Mucche alla Riscossa, passando per
Fantasia,
Il Mio Amico Ben e
Il Re Leone. Insomma è come se la vera Disney si fosse risvegliata per una manciata di minuti, giusto il tempo di ricordarci che esiste, è vigile, e che quando sarà l'ora sarà pronta a tornare. E per il momento direi che mi basta questa promessa per essere fiducioso. Solo un rimpianto: questo corto avrebbe dovuto passare nei cinema per ricordare al pubblico ciò che probabilmente ha dimenticato, e cioè che l'animazione non è solo torte in faccia e rutti alfabetici.
da
La Tana del Sollazzo