Non vi sembra esagerato ciò che si è fatto nel dvd Treasures-Pluto, ove i corti "Pantry pirate" (che mostra in pratica il personaggio di Mrs. Two Shoes di Hanna-Barbera, e che vediamo senza traumi sin dalla prima infanzia) e "A gentleman's gentleman" ( Pluto, per un attimo, compare sporco di fango, imitando la classica "Mamy" di "Via col vento) sono presentati a parte, con tanto di giustificazioni firmate Leonard Maltin? Non credo ci sia razzismo nei films di Disney, che si preoccupava, nel lontano 1940, della sorte di uno sfortunato come Dumbo (a quel tempo anche i neri d'America lo erano) o, dieci anni dopo, di un alce mal cresciuto ( "Morris the midget moose") e, come l'elefantino, emarginato dal gruppo. Talvolta appaiono (specie nelle Silly Simphonies", che risalgono agli anni 30) personaggi secondari con tratti "negroidi", ma solo un occhio malizioso può vedere il male dove non c'è. Non vedremo mai l'edizione DVD dei racconti di Uncle Remus, che circolava peraltro anni fa in VHS, perchè il bravo attore di colore che interpreta il film appare in posizione subordinata rispetto ai bianchi (e che vi aspettate da una vicenda che si svolge nel Sud degli Usa dell'800?). Anche Barks non è sfuggito alle forbici della censura, tanto che in "Paperino e il feticcio" i lineamenti africani del Gongoro e dei suoi connazionali sono stati "rimpiccioliti", snaturando il tratto del maestro dell'Oregon e commettendo anche un errore antropologico. Nessun nero, infatti (tranne Michael Jackson) si vergognerebbe del proprio aspetto.
Chi si preoccupa tanto di apparire "politically correct", anche fuori luogo, finisce per apparire ipocrita, e quasi certamente lo è.
P.S
Solo oggi m sono accorto dell'esistenza di una featurette Disney dedicata a John Henry, ex schiavo di colore e celebre costruttore di ferrovie. L'ho visto sul tubo ma non so nulla d'altro (anno di produzione, regia, etc).
Un doveroso omaggio della Disney ai neri che contribuirono a creare l'America.