Si volta pagina. Con La Carica dei 101 iniziano gli anni '60, periodo dominato da trame "borghesi" ma soprattutto dal celebre processo Xerox. Quando La Bella Addormentata nel Bosco, coi suoi fondali/quadro e le sue animazioni sofisticate fece flop sembrava fosse la fine della gloriosa serie dei classici Disney. Si deve ad Ub Ywerks, vecchio amico di Walt, che lavorava al reparto effetti, l'invenzione di questo processo, sperimentato l'anno prima nel mediometraggio Goliath II, che permetteva di fotocopiare sulle cels gli schizzi degli animatori, saltando così la fase dell'inchiostrazione, troppo costosa. Sono infatti caratteristiche ricorrenti dei film che vanno da La carica fino a Oliver, la notevole "sporcizia" nei contorni dei personaggi, la cui intensità oscillerà dagli eccessi di Winnie Pooh al minimo storico di Basil, e i fondali colorati benchè abbozzati approssimativamente.
La Carica dei 101 è un film d'azione. La parte musicale è ridotta al minimo, si contano infatti soltando due canzoni Cruella DeVil e Dalmation Plantation. Mentre la seconda è un semplice finale cantato, la prima - seppur in forma di remix - è diventata una delle canzoni disney più popolari di sempre e ha contribuito a rendere famoso il personaggio di Crudelia DeMon. Quest'ultima caratterialmente parlando è ottima, una zitella insopportabile che rientra a pieno titolo nella schiera di cattivi ridicoli disneyani. Non che gli altri personaggi umani siano meno memorabili, in particolare l'animazione di Rudy è molto realistica, specialmente nella sequenza inizale - assai autonoma dal resto del film.
Piccola curiosità: sebbene sia da La carica dei 101 in poi che la disney prese a far uso di animazioni, musichette e character design riciclati, si può paradossalmente trovare anche in quest'archetipo qualcosa di già visto: mi riferisco infatti alla sequenza in cui i cuccioli guardano la tv e a venire proiettata è la Silly Simphony del '29 "Summer".
L'economico La Carica dei 101 ebbe un gande successo, era la storia che ci voleva in quel particolare momento. Il film è stato poi riscoperto (e assai sopravvalutato) nell'ultimo decennio, che ha visto scoppiare la dalmatamania, moda che avrebbe portato la disney a produrre un sequel direct to video, una serie tv, ma soprattutto ben due film live action ispirati alla trama del classico.
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