Ho letto il numero e lo trovo bellissimo nel suo insieme, tanto nel comparto redazionale che celebra degnamente un anniversario importante della storia del libretto quale il suo 75° anniversario di pubblicazione nel formato tascabile quanto per le storie presenti nel fascicolo.
Splendida la storia di Marco Gervasio, che chiude un ciclo quale quello della Ciurma del Sole Nero cui riconosco il merito di avermi intrigato fin dai tempi della pubblicazione della prima storia risalente a tre anni orsono.
Rapsodia in verde è un racconto intenso, appassionato, che tratteggia nuovamente con freschezza una sensazione di palpabile pericolo e tensione per il capitano Topolino Tomorrow ed i membri del suo equipaggio.
I rapporti tra i personaggi sono costruiti in maniera sapiente e vivida e restituiscono dei profili psicologici degli interpreti chiamati in causa decisamente tridimensionali e veraci.
Mi è piaciuto molto il lavoro svolto da Gervasio riguardo alla caratterizzazione di Topolino, colto nel pieno della sua umanità perché deve reggere sulle sue sole spalle il peso di una responsabilità che rischia di schiacciarlo ma capace, al contempo, di mostrare polso fermo nel dirigere la sua squadra anche quando i suoi componenti cominciano a dubitare della sua buona fede.
Davvero un bel racconto, intenso, molto ben narrato e disegnato in modo espressivo e assai gradevole da un Marco Gervasio che rientra di diritto tra i miei autori preferiti.
Quanto alle altre storie le ho molto apprezzate, dall'intrigante incipit della saga di Enna e Facciotto con protagoniste Amelia e le Sette Streghe Vulcaniche alla breve di Gualtieri che, come avvenuto per la simpatica storia sul padel di due settimane fa, tratteggia nuovamente il rapporto tra Paperino e la storica fidanzata delineandolo nella sua genuinità di sentimento, dell'affetto sincero che li lega l'un l'altro e che emerge nel corso di una sfida che li vede collaborare nuovamente fianco a fianco, cogliendo appieno l'affiatamento tra Donald e Daisy.
Molto gradevole è stata infine la lettura della storia con protagonisti Qua ed il suo gruppo musicale grazie ad una costruzione narrativa molto ben riuscita da parte di Giorgio Salati, che unisce in modo sapiente la voglia di emergere dei ragazzi, il pensiero di potere essere "scavalcato" da un talentuoso coetaneo, il desiderio di provare nuove esperienze e di rinnovarsi tipico dei giovani.
Il racconto ha inoltre delle punte di ironia e di umorismo che ho trovato assai gustose per la naturalezza con cui sono connaturate all'interno della trama e che hanno reso ancora più piacevole la lettura di una storia che mi ha colpito in positivo tanto per la sua fresca sceneggiatura che per le deliziose matite affascinanti ed espressive del sempre più bravo Mattia Surroz.