Curioso il fatto che in un periodo in cui tutti i film di Winnie the Pooh prendevano la strada del grande schermo,
Ro e la Magia della primavera sia invece rimasto a languire nella categoria dei direct-to-video. Questo è quindi il secondo lungometraggio direct-to-video di Pooh dopo
Winnie the Pooh alla Ricerca di Christopher Robin. A dire il vero però qualcos'altro c'era già stato con Pooh nel circuito home video prima di
Springtime with Roo: mi riferisco alla serie di dvd compilation che assieme a nuova animazione creata per l'occasione contenevano quattro mediometraggi vacanzieri prodotti nel decennio precedente.
Tempo di Regali era stata la prima di queste uscite, e al suo interno conteneva oltre a un paio di episodi della serie tv, il mediometraggio
A Winnie the Pooh Thanksgiving. Era poi uscito il dvd che conteneva
Winnie the Pooh, a Valentine for You assieme ad un altro episodio della serie, sempre in tema con San Valentino. Qualcosa di più simile a un lungometraggio era stato
Buon Anno con Winnie the Pooh che contornava
Winnie the Pooh and Christmas Too! con 40 minuti di animazione nuova, e la stessa cosa avrebbe fatto con
Booh! To You Too, Winnie the Pooh! il dvd
Il Primo Halloween da Efelante, uscito solo l'anno successivo a
Ro.
Springtime with Roo è invece un lungometraggio a tutti gli effetti, non ha al suo interno animazione riciclata, e non è un film a episodi, è però possibile che abbiano voluto intendere la sua uscita più nel filone di questi holiday special che in quello ben più importante delle uscite cinematografiche, che l'anno dopo avrebbe portato nei cinema
Winnie the Pooh e gli Efelanti. A ben guardare però si capisce il motivo per cui
Ro non è passato nei cinema: benché il film rechi la firma dei Toon Studios, l'animazione dei personaggi è stata realizzata a Toon City, dove prendono vita le serie televisive. I personaggi sono infatti disegnati e animati in modo assai scadente, e la cosa contrasta molto con i fondali che invece sono realizzati divinamente e presentano una colorazione davvero molto appagante. Probabilmente l'alta qualità di questi sfondi è invece opera dei Toon Studios, che si sono ritrovati a dover legare il proprio nome ad un film che avevano solo in parte prodotto, con conseguente perdita di parte della credibilità guadagnata con
Il Re Leone 3. Il modo migliore di gustarsi il comparto grafico di
Ro è quindi mettere il fermo immagine e ammirarne quindi le ambientazioni, impedendo ai personaggi di muoversi andando incontro a orrende deformazioni.
La trama non è altro che una reinterpetazione a tema pasquale del Canto di Natale di Dickens, utilizzato fino alla nausea in centinaia di cartoni animati ma sempre d'effetto. A dispetto del titolo non è certo Ro il vero protagonista della storia, in cui non ha certo un ruolo più grande di quello che aveva in
T Come Tigro, bensì Tappo, che sembra detestare la Pasqua a causa di un trauma subito l'anno prima, quando a causa della sua eccessiva pignoleria era stato accantonato dai suoi amici e aveva perso il titolo di "coniglio pasquale", organizzatore dei festeggiamenti, finendo per ripiegare sul
giorno delle pulizie di primavera. La struttura seguirà alla lettera la storia di Dickens con tanto di flashback, flashforward e redenzione finale. Pur appartenendo alla fase più recente del rilancio di Winnie Pooh, questo suo quinto film rispolvera alcuni elementi che in
Pimpi erano stati messi da parte, rendendoli la base su cui si articola tutto il film e donandogli quel sapore tradizionalista. Innanzitutto la sequenza live-action introduttiva che getta uno sguardo sulla camera di Christopher Robin per poi passare ad aprire il libro di fiabe, e poi appunto il libro. Finalmente i personaggi tornano a muoversi tra le illustrazioni del libro, e addirittura ad uscirne spesso e volentieri dai margini, sedendosi sulla copertina, scorazzandondo tra le pagine o uscendone fuori, come fa Roo sull'inizio, bissando l'apertura di
T Come Tigro. E poi c'è l'interattività col narratore, che assurge a vero e proprio personaggio della storia, a cui i personaggi spesso e volentieri si rivolgono e che se la cava e meraviglia nel ruolo di coscienza di Tappo, sostituendo così i tradizionali spiriti dei Natali passati, presenti e futuri. E' infatti la notte tormentata di Tappo in cui i suoi flahback lo tormenteranno il momento più simpatico del fim, in cui prima Tigro e poi lo stesso narratore lo trascineranno in giro per i capitoli, facendolo camminare sulla superficie del libro e addirittura sedere sulla costa in cima, per poi portarlo
tra le pagine del libro che non sono ancora state scritte.
Il fatto che sia Tappo il protagonista è stato bellamente ignorato nel titolo e si è invece preferito intitolare il film a Ro, personaggio che si stava cercando in tutti i modi di rilanciare, anche a scapito degli altri suoi compagni di cast. Nel film sono assenti infatti sia Christopher Robin che Uffa. Per non parlare di De Castor, dato per disperso ormai da tempo. Una tendenza negativa a mietere vittime in un cast che si sta cercando di rinnovare tramite l'inserimento di personaggi nuovi come Effy, che l'anno successivo avrebbe debuttato in
Winnie the Pooh e gli Efelanti.
Non è certo esaltante la colonna sonora di
Springtime with Roo: oltre alle onnipresenti
Winnie the Pooh e
The Wonderful Thing About Tiggers sono presenti cinque canzoni nuove. Si parte con
We're Huntin' Eggs Today, che i protagonisti cantano speranzosi di festeggiare la Pasqua, mentre
Sniffly Sniff è la canzone che Pooh canta Tappo li costringe a fare le pulizie di Primavera.
Easter Day with You è invece il tema principale del film, quello di Pasqua che verrà ripreso più volte, anche nel finale con il reprise
The Grandest Easter of Them All.
The Way It Must Be Done è infine la canzone che il Tappo del passato canta su come secondo lui devono essere fatte le cose. Tutte canzoni leggere, infantili e molto sciocche, che non stonano con il mondo di Winnie Pooh, anche se sicuramente nella serie si è visto di meglio.
Non brutto ma neanche imperdibile,
Springtime with Roo appartiene alla fase calante dell'orsetto, periodo in cui l'abuso di film su di lui stavano inflazionandone la qualità. L'anno dopo con il cinematografico
Winnie the Pooh e gli Efelanti Pooh avrebbe sospeso a tempo indeterminato la sua carriera, in attesa di tempi e sceneggiature migliori.
Ro e la Magia della Primavera da parte sua fu l'ultimo lungometraggio dei Toon Studios al di sotto di una certa soglia qualitativa oltre la quale d'ora in poi non si sarebbe mai più scesi.
da
La Tana del Sollazzo