"L'Isola che non c'è" mi ricorda in parte alcuni gialli di Agatha Christie dove diverse persone interagiscono all'interno di un gruppo in una location specifica (una villa, un treno, una nave...) e in parte 'L'Isola dei Famosi' dove alcune situazioni sembrano tipiche di quel reality. In teoria questo mistery dovrebbe attirare il mio interesse ma dopo aver letto due episodi devo dire che non è proprio così.
Sarà che, sebbene si sia all'interno di un fumetto Disney, i sentimenti che dovrebbero prevalere in queste situazioni non sono fuoriusciti: i protagonisti sono fondamentalmente tranquilli, fiduciosi in un prossimo salvataggio, il loro ottimismo è caratterizzato persino da risate e balli (sebbene 'stimolati' da un naufrago un poco 'alterato') nonostante di tanto in tanto qualcuno di loro scompaia. Certo, in alcuni momenti affiorano preoccupazioni e timori se non antipatie reciproche ma mai quell'angoscia e quel terrore tipici di chi dovrebbe vedere la Morte dietro l'angolo.
Clarabella, conoscendola, dovrebbe dare di matto, urlando e piangendo per una situazione troppo estrema. E magari il saggio Orazio e l'amica Minni, più equilibrata, cercare di rassicurarla. E invece è sempre sorridente se non danzereccia, come se stesse ad un pic-nic fuori Topolinia. Magari l'evolversi della situazione farà si che queste 'mancanze' da me percepite siano assorbite da eventi interessanti se non clamorosi. Anche perché questa lunga storia sembra trainare i numeri del Topo di inizio estate per cui sarà un bene che non faccia flop come il reality quasi omonimo. Le belle tavole di Soldati aiutano in tal senso.
__________________________________________________________________________________Anche le più o meno brevi con Paperino e Paperoga mi hanno fondamentalmente annoiato (quella coi soliti marziani l'ho proprio saltata, per quanto brevissima). Per cui, un po' per mancanza di 'avversari' (secondo il mio parametro, ovviamente) ma soprattutto per meriti propri, ritengo migliore storia del numero "La Giocodenarite contesa", un delizioso soggetto della quotidianità paperopolese dove lo zione trova insopportabile che caratteristiche ritenute proprie (ma mai troppo pubblicizzate) siano spiattellate pubblicamente con diverso copyright.
La saga dei duelli con Cuordipietra si arricchisce di un nuovo capitolo più 'intimo', se vogliamo, nel quale il tycoon sudafricano riesce ancora una volta a ferire il rivale nei punti che più gli stanno a cuore. L'interessante plot di Vito Stabile gode delle meravigliose tavole di Francesco Guerrini dove alcune scene iconiche della storiografia paperoniana vengono riprese. Sono riprese anche delle location del TopoTravel di Blasco Pisapia, per cui possiamo ammirare la Bank of Calisota e la magione paperopolese in stile medievale di Famedoro. Dunque una storia gioiello sotto tutti i punti di vista.