Mi accodo ai complimenti. Peraltro è l'unico disegno che ricordo di quelle pagine.
Beh, che la storia evento fosse gonfiata ad arte era facilmente pronosticabile.
Mi chiedo perché la Marvel, che fa miniserie su qualunque cosa, questa volta abbia optato per un one shot.
È evidente che in questa storia c'è tanto che è "rimasto nella penna". Anzi, viene pure detto esplicitamente in una vignetta.
Da molto tempo ho l'impressione (attenzione: segue parere personale non suffragato da prove
) che la Disney disprezzi il medium fumetto, e in particolare quelli con gli standard characters, ritenendoli da destinare esclusivamente al target di età prepuberale, se non proprio prescolare.
Se però prendo per buona questa idea, mi tocca fare i complimenti ad Ambrosio, oltre che per invidiargli la carriera, per essere riuscito a imporre, se non altro, la scuola artistica italiana in un'azienda ormai coperta da paraocchi su tutte le sue mille facce.
E quindi mi piace immaginare questo romantico ex redattore del Topo pop di Muci e De Poli che va alla conquista del West e, pur tra compromessi e rospi, indica la via alla major imbruttitasi negli anni (e trova lavoro a tanti suoi ex colleghi). Ecco spiegati anni e anni di Young Donald, e Donald Quest, e Space Minni, e Horror Ciumbia (come si chiama, quello del college), e Artibani che fa cose strane, il Mazzarello domato, il Forcelloni ritrovato, e infine la fusione di Italia ed Egmont nelle storie col codice XPW. "Se non puoi batterli, unisciti a loro, e prova a cambiarli dall'interno".
Naturalmente le cose saranno andate all'esatto opposto, e tutto questo mi serve solo per dare significato ad una storia poco interessante (ancorché ben disegnata; ma nel formato del Topo anche l'arte risalta poco).
Comunque ora ci vuole un bel cartonato di
Zio Paperone e il predone dimensionale di Povoleri/Comicup (Topolino 2078).
Deve costare almeno 18€.
E ora tocca a Bertani. La saga lostiana di Salati e Soldati è molto buona. La trama è interessante, la gestione degli eventi non sa di posticcio (giusto Orazio e Clarabella fanno poco), i disegni sono curati. È decisamente una saga estiva, gradevole da leggere in questo periodo. Ma l'estate dura dai tre ai cinque mesi, ormai (anche di più, ma non voglio creare allarmismi), e quindi la storia andava fatta durare il più a lungo possibile.
Bruciarsela in tre numeri (dopo aver fatto produrre cinque puntate) non ha senso.
Certo, visti i precedenti, magari in inverno ci sarà già la stagione 2 (ma a dire il vero dell'
Isola della Cometa non s'è saputo più nulla).
Ma io dico che questa storia andava pubblicata, se non per brevi flash tipo
Papero del Mistero, almeno a puntate singole e a cadenza bisettimanale (un numero si, uno no), come la
Gemma Pippolina sulla quale fantasticavo nel '95, tra un episodio e l'altro.
Capisco che siamo nell'era del binge watching, e quindi del binge reading, ma è un'era dannosa che deve avere termine.
P.s.: il "Che aria tira" è riferito alla giocodenarite del numero scorso.