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1
Passabile.

2
Questa coglie Tip e Tap in una delle loro rappresentazioni migliori: ilare.

3
Non banale, ma non è riuscita a divertirmi veramente.

4
Pippo ne fa una delle sue, ma è ben lungi dal suo meglio.

5
Dimenticabile.

6
Si tratta, a sorpresa, del seguito della precedente. E la trovo anche più azzeccata.

8
I bambini vengono usati ottimamente, in modo oltretutto parecchio verosimile: emerge il loro lato approfittatore.
Fra l’altro si esplicita quasi che i due abitino stabilmente dallo zio.

9
Poco ispirata.

10
Mah… Si basa soltanto su un gioco di parole.

11
Si nota una ripresa.

12
Questa è una delle mie preferite di Shaw, per quanto riguarda Pippo e non solo: originale e sorprendente.

13
Ancora lo spilungone protagonista e anche stavolta, sebbene in misura minore che nella precedente, riesce a far sorridere.

15
Non memorabile.

16
Di nuovo ci si concentra su Pippo, uno dei personaggi più valorizzati di questo periodo. L’ingegno lo porta a ottenere risultati efficaci, sebbene in modo bizzarro e imprevedibile. Le risate sono assicurate.

17
Semplice ma ben fatta.

18
Ottima, sia umoristicamente, sia per la caratterizzazione dei pargoli.

19
Questa è particolare: inizialmente Pippo sembra stare per commettere una sciocchezza e invece si rivela più intelligente del previsto, riuscendo a risolvere la situazione.

20
Si basa sulla scarsa avvenenza fisica del distrattone, elemento che – oltre all’effetto iperbolico nella conclusione - tornerà più volte nel successivo scrittore delle strisce.

22
Pippo trova vie alternative per affrontare i problemi, nonostante in modo meno divertente che in altre opere del periodo.

23
Riedizione della striscia de 10 marzo, praticamente. I nipotini litigano, lo zio li sgrida e successivamente ricominciano, prendendo il rimprovero alla lettera.

24
Dopo un gran numero di storie con protagonisti Pippo o Tip e Tap, si ritorna brevemente sulle dinamiche della coppia Topolino/Minni: il primo manifesta la solita allergia verso l’alta società, a cui la fidanzata invece aspira. La vicenda nella fattispecie non è nulla di eclatante ma nemmeno da buttare.

25
Dopo la parentesi del giorno precedente, vengono portati nuovamente al centro della scena lo sbadatone e i bambini. Ma solo in apparenza: infatti considero la battuta che Topolino rivolge all’amico più divertente dell’equivoco in cui cade il secondo.

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Viene ripresa la volontà dei pargoli di ottenere vestiti da grandi liberandosi dei grembiulini. La strategia adottata non ha perso minimamente di freschezza, ottant’anni dopo.

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“Pippo e il giardinaggio”, capitolo 1. Egli manifesta nuovamente il proprio ingegno, ma in modo meno esilarante del solito.

29
Simpatica

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Tip e Tap vengono messi una seconda volta nei panni dei boy scout, ma in maniera meno divertente che in precedenza.
Si nota una caratteristica tipica di Moores, ossia quella di ispessire troppo la parte inferiore del muso di Topolino (particolarmente evidente nella terza vignetta). Purtroppo questa pecca dell’inchiostratore si manifesterà anche in seguito.

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“Pippo e il giardinaggio”, episodio 2: all’incirca sullo stesso livello del precedente capitolo.