Grazie a tutti per il supporto!
Mi avete razionalmente convinta che, vada come vada, fare questo viaggio a ritroso nel tempo per riscoprire ciò che mi ha affascinato così tanto non sarà certamente tempo perso. In fondo, le storie non cambiano, siamo noi che lo facciamo, e rileggerle con occhi nuovi non può far altro che completare il percorso.
Pur non avendo la vostra esperienza, ho letto appassionatamente i fumetti Disney per almeno quattro anni. Ci sono solo due storie che ricordo, e per motivi diversi. La prima è quella che ho già citato, delle famose lenticchie. Credo fosse giugno (in effetti Paperino 168 uscì in quel mese) e mi ero alzata esageratamente presto anche se la scuola era già finita; probabilmente avevo ancora la routine. Colazione veloce e poi via, nella mia postazione di lettura preferita: il Chesterfield in salotto, vicino alla finestra che dà sulla strada. Leggere i fumetti al mattino mi dava gioia perché potevo farlo solo per pochi mesi l'anno! Non ricordo nulla della trama in sé, ma ricordo come se fosse ieri il pathos e quel senso di coinvolgimento totale che aumentava pagina dopo pagina, così come i passi e il vocio dei turisti che iniziavano il loro processo quotidiano di invasione della città. Penso che sia stata la storia più lunga che abbia mai letto, in due parti, 80 pagine che sono infinite per una bambina, ma che lessi tutto d'un fiato.
La seconda è "Paperino e le taraveggole". Me la ricordo soprattutto per il titolo, e credo – sono passati tanti anni! – per la costernazione di Paperino che, discostato dalla realtà, non riesce a capire se quella parola esista o meno. Per curiosità sono andata su Inducks per cercare di capire dove l'avessi letta: con ogni probabilità su Estatissima 1994, che uscì a luglio. Quindi le lessi nella stessa estate, incredibile!
Non avrei mai immaginato di poter condividere queste esperienze e averlo fatto mi ha reso felice. Spero che riprendere in mano i fumetti mi conceda altrettanto!