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Topolino 3582

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di Paolo Castagno

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Topolino 3587

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PolliceSu
    Re:Topolino 3587
    Risposta #15: Giovedì 22 Ago 2024, 23:32:01
    A mio parere, un numero con delle piacevolissime proposte: ottimi sia Pezzin che Cesarello nella prima storia e uno squisito Freccero su Sandopaper (e che bei colori "d'epoca"!).

    Per quanto riguarda la straniera, mmh. Midthun è indubbiamente un buon artista, ma queste trame sono forse troppo "insipide" e, a causa del formato, i disegni non vengono nemmeno tanto valorizzati. Qualcuno citava Andersen e Fecchi, che, lavorando su storie per le edizioni danesi pocket, manterrebbero le tre strisce di Topolino senza dover perciò rimpicciolire le vignette in questa maniera. Certo, in quel caso si tratta di avventure più lunghe e forse lo spazio a disposizione sul settimanale non sarebbe sufficiente. A ogni modo, consiglierei magari di esplorare altri autori oltre agli estremi nordici. In Olanda, per esempio, realizzano storie anche brevi molto divertenti e ben illustrate.

    Sul ritorno di Dinamite Bla (e Truz...) soprassiedo volentieri. Vorrei scrivere, invece, un discorso a parte sulla storia di Vito, ma eviterei di fare grandi spoiler visto che è appena uscita. Per il momento, mi limiterò a dire che mi sono piaciuti molto i disegni di Franzò. In qualche modo, mi hanno ricordato il già citato Andersen e, in linea generale, li ho trovati nello stile dinamico e "libero" delle storie pubblicate tra gli anni Novanta e i primi Duemila.

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    Mircanza
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      Re:Topolino 3587
      Risposta #16: Venerdì 23 Ago 2024, 11:45:17
      Ciao a tutti sono un nuovo utente, scusate se non conosco l'etichetta del forum, in caso il messaggio non sia adeguato lo rimuoverò.
      Il numero di Topolino che ho acquistato ha un grande difetto di stampa: inizia da pagina 63! Però le pagine non risultano tolte.
      Manca interamente la prima storia e la storia di Sandopaper inizia a metà!
      Sapete se un numero con un difetto del genere può avere un valore tra i collezionisti?

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      Geronimo
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        Re:Topolino 3587
        Risposta #17: Venerdì 23 Ago 2024, 13:35:23
        Numero le cui due storie portanti iniziali mi hanno un po' deluso: non che siano brutte, anzi ad avercene di così, ma non ho trovato quel guizzo in più che mi aspettavo.
        Luca Giacalone

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        Dippy Dawg
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          Re:Topolino 3587
          Risposta #18: Venerdì 23 Ago 2024, 14:30:00
          Ciao a tutti sono un nuovo utente, scusate se non conosco l'etichetta del forum, in caso il messaggio non sia adeguato lo rimuoverò.
          Il numero di Topolino che ho acquistato ha un grande difetto di stampa: inizia da pagina 63! Però le pagine non risultano tolte.
          Manca interamente la prima storia e la storia di Sandopaper inizia a metà!
          Sapete se un numero con un difetto del genere può avere un valore tra i collezionisti?
          Ogni tanto capita, ma, che io sappia, non c'è nessun albo di questo tipo che sia considerato di particolare valore...
          Io son nomato Pippo e son poeta
          Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
          Verso un'oscura e dolorosa meta

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          Cornelius
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            Re:Topolino 3587
            Risposta #19: Sabato 24 Ago 2024, 17:37:42
            Emily  rappresenta un top della narrativa quotidiana paperopolese, mettendo qualche puntino (ma non troppi) sulle i delle segretarie di Paperone. Se prima d'ora nessuno aveva osato interagire fra la Miss Quackfaster barks-donrosiana e la Miss Paperett italiana, Vito Stabile trova il modo più appropriato per legare con una classica parentela zia-nipote due papere che fino ad oggi erano considerate da alcuni addirittura lo stesso personaggio (orrore!) o semplicemente due segretarie senza particolari collegamenti, nonostante l'identico cognome.

            Ho apprezzato alcune cose che simboleggiano il trascorrere del tempo, come il Deposito piatto e grigio tipico delle storie sia barksiane che egmontiane che poi diventa rosso e azzurro con aggiunta di cupola; la stessa palandrana dello zione è prima blu e poi rossa. Tutta la storia è ricca di situazioni particolari, di ambienti caratteristici, di personaggi ben delineati. Nulla è lasciato al caso, anche i dialoghi particolarmente brillanti sono curatissimi, senza sbavature, senza parole inutili ma tutte coerenti con i personaggi coinvolti e le situazioni createsi.

            Le due tavole con il primo sorprendente incontro fra Emily e Brigitta dicono tutto su passato, presente e futuro delle due papere, compresa la vignetta muta con un primo piano della McBridge che è tutto dire. Magari avrei preferito un maggior coinvolgimento della segretaria 'senior' che appare all'inizio della storia e viene poi evocata un paio di volte: come se, una volta capito il rapporto fra le due, la zia dovesse uscire di scena e non tornarvi più. Mentre, almeno in teoria, avrebbe potuto fare da tramite fra il suo ex datore di lavoro e la nipote, sebbene il plot elaborato da Stabile al riguardo risulti comunque molto interessante e divertente.

            Spero solo che Vito, grande narratore, percepisca le potenzialità della Miss Paperett anziana per utilizzarla anche in futuro: sebbene sia andata in pensione (ma non ancora in Egmont, se non erro), la sua presenza a fianco della nipote, magari in una casa che condividono, potrebbe diventare una sit-com gradevolissima, senza contare i rapporti con gli altri paperi, primo fra tutti il suo storico principale. I capelli rossi che ha con accanto la piccola Emily (raccolti comunque nella tradizionale crocchia) potrebbero diventare grigi, come nelle storie Egmont, sebbene in Italia quel colore sia quasi tabù, a differenza dei paesi nordici. Un biondo cenere da 'compromesso' non sarebbe male   ;D

            Questa storia è un gioiello grazie anche alle illustrazioni di Federico Franzò, davvero bravo nel disegnare tutta una serie di episodi importanti nelle vite dei principali protagonisti coinvolti: l'eloquente primo piano di Brigitta e le 'mutazioni' del Deposito come ricordato prima ma anche le dinoccolate posture di una Emily sempre alta e segaligna ma più giovane e, dunque, più 'scatenata'. Tutta la sua passione giovanile viene fuori benissimo dalle eccellenti matite del disegnatore.
            « Ultima modifica: Sabato 24 Ago 2024, 23:53:34 da Cornelius »

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            FL0YD
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              Re:Topolino 3587
              Risposta #20: Domenica 25 Ago 2024, 16:11:38
              Come avete detto in tanti, ottimo numero.

              Circa Sandopaper, non entro tanto nel merito della necessità o meno di farne un remake o un franchise, piuttosto ho trovato molto curiosa la scelta ibrida di allestire la storia in assoluta continuità grafica la Perla di Labuan e le due tigri (sia negli eccelsi disegni di Freccero, che richiamano completamente Carpi senza esserne un clone, che nella colorazione psichedelica tipica delle storie originali), effettuando però un completo reboot dal punto di vista della trama... leggendo la storia mi è sembrato quasi di trovarmi in uno dei multiversi che vanno tanto di moda.

              Forse sarebbe stato meglio o seguire il corso delle TopStories e della spada di ghiaccio (dove sia lo stile dei disegni che la trama si agganciano agli originali) oppure fare qualcosa di completamente nuovo anche nei disegni.

              Ciò detto, la storia è davvero eccezionale e, da estimatore di Freccero di lunga data, trovo che qui, se possibile, si sia persino superato!
              « Ultima modifica: Domenica 25 Ago 2024, 16:13:41 da FL0YD »
              --- Andrea

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              Cornelius
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                Re:Topolino 3587
                Risposta #21: Lunedì 26 Ago 2024, 23:59:50
                Per quanto nella introduzione di quest'ultima TopsStory si sottolinei che Sir Top de Tops sia un baronetto inglese vissuto nell'Inghilterra dell'800 e che abbia lasciato in eredità a Topolino (che dovrebbe essere il suo "ultimo discendente diretto, nonché suo bisnipote", come si legge in rete) un baule pieno dei suoi Diari, in una didascalia finale che vede il protagonista compiere una certa azione, questi viene chiamato erroneamente Topolino   :rolleyes:

                Errore forse 'voluto' per avvicinare ancor di più i giovani lettori ad una specie di alter ego ottocentesco di Mickey o 'involontario', di distrazione: in entrambi i casi la didascalia può creare confusione nel lettore meno attento che magari non considererà del tutto 'autonomo' questo personaggio diventato ormai storico sia per il secolo in cui vive (il XIX°) che per la popolarità raggiunta.

                A parte questo il Segreto di Montignac è una bella storia 'noir' dove lo specchio, oggetto spesso utilizzato sinistramente in questo genere di racconti, ha una ulteriore specificità non banale e piuttosto articolata che lo rende protagonista fondamentale di questa avventura in Bretagna. Tutti i protagonisti, sia buoni che cattivi, sono ben delineati nel carattere da Giorgio Pezzin ed esteticamente da Davide Cesarello (sempre più convincenti le sue matite: ormai è nella Top Ten dei disegnatori disneyani), compreso un probabile avo di Pippo che non ricordo se sia mai apparso prima in questa serie.
                « Ultima modifica: Martedì 27 Ago 2024, 12:04:37 da Cornelius »

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                  Re:Topolino 3587
                  Risposta #22: Giovedì 29 Ago 2024, 14:55:33
                  Sandopaper è l'ennesimo remake senza mordente, però Freccero raggiunge vette insuperabili.
                  "Chissà che cosa stava cercando Moby Dick?"

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                    Risposta #23: Sabato 7 Set 2024, 14:43:12
                    Recensione Topolino 3587




                     Uno specchio che prosciuga le energie, svuota la memoria, si nutre dei ricordi di chi gli sta davanti. La conturbante ambiguità della nostra immagine riflessa, topos ricorrente della letteratura e del cinema horror, si arricchisce di sfumature inedite nel nuovo capitolo de Le Tops Stories, Top de Tops e il segreto dei Montignac, che apre Topolino 3587.

                     Torniamo dunque a immergerci negli enigmi raccontati dall’antenato di Topolino e, come sempre, ad accompagnarci lungo il cammino, oltre al titolare, è un pippide, in questo caso l’architetto Gerard Pipòn. De Tops lo raggiunge in Bretagna per cercare di dargli una mano a risolvere il mistero legato all’inquietante dimora di una casata decaduta. La chiave di tutto sarà individuata, appunto, nell’enorme specchio dalla spaventosa cornice che sovrasta l’ingresso dell’abitazione, dotato, in apparenza, di formidabili poteri. Al solito, in ogni caso, terminata la lettura, seguiteranno ad aleggiare i dubbi sull’effettiva veridicità di quanto narrato dal baronetto inglese nel suo diario.

                     Giorgio Pezzin è garanzia di qualità e anche in questa occasione tiene fede alla propria fama. Probabilmente non si tratta di uno tra gli episodi più ispirati della serie, ma comunque intrattiene e appassiona dalla prima all’ultima pagina. Merito anche delle matite curate dall’erede designato di Massimo De Vita, Davide Cesarello, che ha realizzato anche la copertina dedicata alla storia, riprendendo il concept di un lavoro svolto per X-Mickey. Efficace, specie nei momenti di tensione e nei flashback, la colorazione di Manuel Giarolli.

                     
                    Riflessi tenebrosi[/size][/i]

                     A seguire, con la seconda delle due puntate previste, si conclude il reboot di Sandopaper. Non era semplice riadattare alle mutate sensibilità la versione Disney dell’opera di Salgari, uscita quasi mezzo secolo fa, ma, tutto sommato, quest’intervento di ammodernamento, con un occhio al passato per recuperarne colori – ottimo il lavoro vintage di Andrea Stracchi e Irene Fornari – e atmosfere, può dirsi all’altezza delle aspettative.

                     Ovvio che, specie per i lettori di una certa età, La perla di Labuan di Gazzarri e Carpi, caratterizzata da una comicità trascinante non più riproducibile ai nostri giorni, resti inarrivabile. D’altronde, i vincoli rispetto all’originale erano parecchi: inevitabili, ad esempio, la scomparsa dei Bassotthugs (con annessa dea Kalì!) e le trasformazioni dell’accanito fumatore Yanez in un (fin troppo) anonimo Paperoguez o della spassosamente logorroica Paperanna in una Lady Marianna intrepida e risoluta, come si addice agli odierni personaggi femminili. Va dato atto, comunque, a un Alessandro Sisti mai banale e sempre sul pezzo, di essersi districato egregiamente, facendo nuovi innesti ed elaborando un plot godibile, con Sandopaper che mantiene il carattere impulsivo, ardimentoso e pasticcione, innescando varie simpatiche gag lungo una trama ben dipanata.

                     A nobilitare l’avventura, come già nella prima parte, sono soprattutto gli stratosferici disegni di un Andrea Freccero più carpiano che mai: un omaggio tanto convincente da dare, a tratti, l’impressione che il Maestro genovese sia tornato fra noi, per deliziarci una volta ancora con la propria arte sublime.

                     
                    Un papero ardimentoso[/size][/i]

                     Abbastanza trascurabile la breve Dinamite Bla e l’invasione scultorea, scritta da Pier Giuseppe Giunta e disegnata da Ottavio Panaro: una classica gag allungata che vede il buzzurro raggiunto da Paperoga sul Cucuzzolo del Misantropo. Da notare che, probabilmente in ossequio ai presenti dettami, Dinamite è privo di archibugio, ma ha con sé solo un rastrello tridente (comunque funzionale alla trama).

                     Abbiamo poi la movimentata egmontiana Paperino e Qui, Quo, Qua pet sitter d’eccezione. Di per sé, seppure a fatica, la storia di Knut Nærum e Tormod Løkling strapperebbe anche qualche risata, ma i disegni di Arild Midthun sono davvero troppo penalizzati dal formato delle quattro strisce per tavola. Forse, in questi casi, oltre agli occhiali 3D di prossima uscita, andrebbe fornita ai lettori una lente d’ingrandimento…

                     
                    L’aspirazione della giovane Emily[/size][/i]

                     Conclude il numero Emily, in cui Vito Stabile, profondo conoscitore del mondo di Scrooge, allarga il proprio orizzonte ai personaggi che circondano lo Zione, andando a scavare nel passato dell’attuale Miss Paperett. L’autore ci racconta con delicatezza in che maniera, contando solo sulle proprie forze e senza trarre alcun giovamento dalla parentela con la vecchia segretaria del tycoon, la giovane ed entusiasta neo-laureata in economia aziendale cominciò a lavorare per Paperon de’ Paperoni.

                     Si tratta di una parabola dalla forte impronta morale, ben congegnata e realizzata, in linea con una delle tendenze sviluppatesi negli ultimi anni: quella di rendere protagonisti coloro che, di solito, restano sullo sfondo, sviscerandone il piano introspettivo. In questo caso l’operazione si rivela ben riuscita. Le vicissitudini di Emily risultano coinvolgenti, spronano a non arrendersi di fronte alle difficoltà e possono rivelarsi fonte d’ispirazione. Assai gradevoli le matite di Federico Franzò, zeppe di piccoli dettagli che sottolineano il trascorrere del tempo (con il supporto ai colori di Gaetano Gabriele D’Aprile), che ci accompagnano con garbo a scoprire le origini del rapporto con “quel capo così scorbutico”.

                     Tra gli altri contenuti, da segnalare sei pagine di curiosità sugli specchi e la rubrica Fumettando, in cui Alessandro Perina, menzionate le tappe salienti della propria carriera, insegna a disegnare il muso di Pluto.



                    Voto del recensore: 3.5/5
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                    https://www.papersera.net/wp/2024/09/07/topolino-3587/


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