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Topolino 3583

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di Guglielmo Nocera

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Il Miliardo
Pippo tipo da spiaggia
I mercoledì di Pippo - Topolinia party
Addio, Giovani Marmotte

Topolino 3583

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Cornelius
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PolliceSu
    Topolino 3583
    Mercoledì 24 Lug 2024, 14:31:23
                                                                                                              SOMMARIO
    _____________________________________________________________________________________________________________________________

    Il MIliardo
    - Episodi 1 e 2 di 2
    Storia di Marco Nucci
    Disegni di Giorgio Cavazzano
    Chine di Alessandro Zemolin
    Colori di Gaetano Gabriele D'Aprile

    Pippo tipo da spiaggia
    Storia di Tito Faraci
    Disegni e chine di Lucio Leoni
    Colori di Valentina Mauri

    Topolinia Party   (I Mercoledì di Pippo)
    Storia di Rudy Salvagnini
    Disegni e chine di Luca Usai
    Colori di Chiara Bonacini

    Addio, Giovani Marmoote
    - Episodio 1 di 3
    Storia di Marco Nucci
    Disegni e chine di Libero Ermetti
    Colori di Irene Fornari

    Il Commissario indaga - La duchessa ronfante
    One Page di Marco Bosco
    Disegni e chine di Valerio Held
    Colori di Valentina Mauri
    _____________________________________________________________________________________________________________________________

                                   

                                                                                                       SERVIZI  e  RUBRICHE
    _____________________________________________________________________________________________________________________________

    Un "Milione" di avventure! - Anniversari   (Barbara Garufi)
    Largo al Numero Due! - Fumettando   (Francesca Agrati)   Disegna con gli artisti di Topolino: Corrado Mastantuono
    Sportività sui generis - Curiosità   (Francesca Agrati)
    Megi, booktoker per passione! - Intervista   (Barbara Garufi)
    Giallo come... Topolino! - L'Angolo dei Lettori   (Barbara Garufi)
    _____________________________________________________________________________________________________________________________

                                                          Con il n.3583 allegate le statuine di Paperino o Zio Paperone, a scelta.
                                                                                Costo 5 euro - Libretto senza gadget 3,50 euro

                           


    Prima della Copertina
    « Ultima modifica: Venerdì 2 Ago 2024, 01:02:39 da Cornelius »

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      Re:Topolino 3583
      Risposta #1: Mercoledì 24 Lug 2024, 16:08:22
      Mi chiedo se fosse davvero necessario contraddire così brutalmente la Saga di Don Rosa. Considerando l'attenzione alla continuity e i riferimenti alla Saga che Bertani e la redazione tutta stanno prestando negli ultimi anni, trovo davvero incomprensibile quello che ha combinato Nucci col suo "Miliardo".
      « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2024, 16:10:16 da Fantasio »
      "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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        Re:Topolino 3583
        Risposta #2: Mercoledì 24 Lug 2024, 16:13:06
        Mentre Vito Stabile, rispolverando Malcolm De' Paperoni, studia una parte particolarmente lontana della famiglia dei Paperi, l'emozionante Il miliardo è un altro tassello del progetto nucciano di espandere la $aga nei retroscena che riguardano Paperone. Stavolta il buon Marco, che con Fama si rifaceva alla gioventù dello Zione, si infila in quell'ampio margine lasciato tra l'undicesimo e il dodicesimo capitolo dell'epopea di Don Rosa, vasto intervallo temporale in cui possiamo porre anche altri lavori dello sceneggiatore emiliano quali l'ideale spin-off Paperino e l'Ombroso e i flashback dell'ottima La ballata di John D. Rockerduck (per tacer di quasi tutto l'operato recente di Gervasio!). Il 38enne bolognese sembra trovarsi proprio a suo agio nel riempire i buchi che trova a disposizione nella vita del ricco papero cilindrato. Una delle migliori storie del 2024, a mio avviso: scorre piacevolmente prendendosi tutto il tempo necessario per illustrare gli eventi.

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          Re:Topolino 3583
          Risposta #3: Mercoledì 24 Lug 2024, 16:26:42
          Stavolta il buon Marco, che con Fama si rifaceva alla gioventù dello Zione, si infila in quell'ampio margine lasciato tra l'undicesimo e il dodicesimo capitolo dell'epopea di Don Rosa
          Ma anche no. Nell'undicesimo capitolo Paperone ha già il deposito ed è appena diventato il papero più ricco del mondo, altro che essere solo milionario. E nell'ultimo capitolo è anche specificato che Paperino non ha più visto lo zio dopo gli eventi dell'11° capitolo.
          Il problema non è la contraddizione in sé, ma il fatto che la si poteva benissimo evitare.
          « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2024, 19:48:31 da Fantasio »
          "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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            Re:Topolino 3583
            Risposta #4: Mercoledì 24 Lug 2024, 18:06:23
            Stavolta il buon Marco, che con Fama si rifaceva alla gioventù dello Zione, si infila in quell'ampio margine lasciato tra l'undicesimo e il dodicesimo capitolo dell'epopea di Don Rosa
            Ma anche no. Nell'undicesimo capitolo Paparone ha già il deposito ed è appena diventato il papero più ricco del mondo, altro che essere solo milionario. E nell'ultimo capitolo è anche specificato che Paperino non ha più visto lo zio dopo gli eventi dell'11° capitolo.

            Anche le età non tornano, qui Paperino è già indipendente e lavora, quindi è adulto o quantomeno verso la fine dell'adolescenza, mentre nell'undicesimo capitolo della saga Paperino è ancora un bimbo che non sa nemmeno parlare (e lì il deposito c'è già e Paperone è miliardario da un bel pezzo).

            Detto questo, a me sinceramente non importa della continuità (e lo dico da lettore che in camera ha l'opera omnia cartonata di Don Rosa in lingua originale) mi sta benissimo che un autore abbia la libertà di ignorare certi eventi e spaziare come meglio crede. Nel fumetto Disney la continuità è sempre stata molto, molto labile e il passato di Paperone e Paperino non è mai stato definito (basti pensare alle storie di Paperino Paperotto che contraddicono tranquillamente la saga di Rosa), quindi fintanto che non vengono minati dei punti fermi, tipo la parentela Paperino/Paperone (eccezion fatta ovviamente per le parodie/storie in costume) e purché si rispetti la continuità all'interno di una storia (o di un ciclo di storie collegate tra loro), secondo me un autore dovrebbe poter agire come meglio crede. Anzi, sarebbe stato un peccato se una storia come questa non avesse potuto venire realizzata e la visione di Nucci fosse stata stravolta solo per rispettare la saga di Don Rosa.

            Il problema non è la contraddizione in sé, ma il fatto che la si poteva benissimo evitare.

            E come? Tutta la storia ruota attorno all'idea che Paperone non sia ancora miliardario (da qui il titolo), quindi ambientandola prima della nascita di Paperino bisognava per forza sostituire lui come accompagnatore dello zione, e questo avrebbe portato a una riscrittura non pesantissima ma comunque significativa dei dialoghi (oltre al fatto che non so chi avrebbe potuto accompagnare Paperone, se non un personaggio "taboo", tipo Quackmore o Ortensia, o qualcuno completamente nuovo...).
            « Ultima modifica: Mercoledì 24 Lug 2024, 18:09:15 da repallido »

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              Re:Topolino 3583
              Risposta #5: Mercoledì 24 Lug 2024, 19:24:27
              ma solo a me sembra che paperino sia disegnato come se fosse un bambino di 11/12 anni e non ancora pronto per la marina (soprattutto nella seconda parte)?

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                Re:Topolino 3583
                Risposta #6: Mercoledì 24 Lug 2024, 23:13:11
                secondo me un autore dovrebbe poter agire come meglio crede. Anzi, sarebbe stato un peccato se una storia come questa non avesse potuto venire realizzata e la visione di Nucci fosse stata stravolta solo per rispettare la saga di Don Rosa.
                Dovrebbe sì, ma con Bertani il settimanale ha preso una direzione precisa: continuity nel rispetto della Saga, e vediamo infatti che Gervasio non ha il minimo problema, anzi, arricchisce la continuity con tanti piccoli dettagli senza mai contraddirla. Nucci, non solo conosce bene la continuity della Saga, ma ci tiene a implementare la sua propria (vedasi le storie in cui compaiono Macchia Nera e il dr. Piuma), ed è un autore perfettemente capace di creare storie originali senza entrare in contraddizione.
                Citazione
                bisognava per forza sostituire Paperino come accompagnatore dello zione, e questo avrebbe portato a una riscrittura non pesantissima ma comunque significativa dei dialoghi (oltre al fatto che non so chi avrebbe potuto accompagnare Paperone, se non un personaggio "taboo", tipo Quackmore o Ortensia, o qualcuno completamente nuovo...).
                Perché non usare le sorelle? Non credo siano "taboo", ed anche Gervasio, di recente, ha dato loro spazio. Perché non tentare con Pico, personaggio che avrebbe l'età giusta e al quale è stata data sempre maggiore importanza negli ultimi anni?
                "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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                  Re:Topolino 3583
                  Risposta #7: Giovedì 25 Lug 2024, 09:21:02
                  Fantasio ha ragione eh, la continuity è venuta mento ancora una volta. Io stesso una volta ero un talebano della coerenza, già che la casa di Paperino non fosse la stessa da una storia all'altra mi dava "sui nervi", ero "seccato" anche che Rota e Scala riprendessero l'idea del Deposito senza cupola. Poi... mi sono arreso. Pazienza se la 313 e la palandrana dello Zione ogni tanto cambiano di colore, pazienza se il palazzo di Rockerduck e il club dei miliardari cambiano fisionomia ogni volta, pazienza se Paperone sembra spostare regolarmente la mobilia in ufficio. D'altronde, se ancora si litiga sull'origine dell'Umanità, figuriamoci se ci si può accordare facilmente su circostanze di questo tipo...
                  Comunque.
                  La storia per me resta bella-bella-bella. Ammetto che preferisco i testi ai disegni, per me Cavazzano resta il più grande disegnatore Disney italiano di sempre ma nell'ultimo periodo, come ho forse già avuto modo di considerare, si sta "coppolizzando" e il suo tratto appare meno fluido, più severo. Rappresenta benissimo i paesaggi, Venezia è raffigurata col cuore e si 'sente', apprezz(iam)o lo sforzo di un autore immenso che ora vive alcuni piccoli problemi legati al fisico i quali non gli consentono di esprimersi al meglio, ma una volta tanto credo che il valore aggiunto di un fumetto delineato dal Maestro veneziano sia lo script che ha seguito per compiere l'opera piuttosto che il polso con cui l'ha effettivamente tirata giù.
                  (Peraltro, sperando di non andare OF, noto, ma forse mi sbaglio, che il tratto di Giorgio nelle storie è ben più rigido che nelle copertine dei Grandi Classici Disney, come se queste ultime fossero state preparate anni fa. Ci sta pure che Cavazzano, quando deve occuparsi di lavori più lunghi e di trenta-quaranta tavole anziché una, ci metta un pizzico meno di tempo nella cura dei dettagli. Be', ci sta, penso - e temo - sia qualcosa di fisiologico, più che comprensibile considerate tutte le variabili in gioco.)
                  Per dare ancora ragione a Fantasio, Il miliardo sarebbe stata perfettamente integrabile con la $aga se al posto di Paperino ci fosse stata Ortensia o Pico, o magari pure nonna Elvira, e se Paperone avesse evitato la battuta sull'ispirazione per il Deposito nata da un tempio? Forse sì, e magari il risultato sarebbe stato comunque interessante. In effetti, se la sorella dello Zione non è un tabù, l'idea sarebbe stata appetitosa.

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                    Re:Topolino 3583
                    Risposta #8: Giovedì 25 Lug 2024, 10:04:53
                    a me la storia "il miliardo" ha deluso su tutta la linea. storia banalotta. la solita caccia al tesoro. ma soprattutto i disegni...cavazzano quasi irriconoscibile. gli anni passano anche per lui. i disegni li ho trovati peggiorati. oppure ha cambiato stile da qualche tempo. non lo so. non compro topolino da molto e magari questo è il suo stile attuale. mi sono pentito di aver comprato topolino dopo parecchio tempo (di solito compro solo i volumi)
                    « Ultima modifica: Giovedì 25 Lug 2024, 10:06:45 da RocK »

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                      Re:Topolino 3583
                      Risposta #9: Giovedì 25 Lug 2024, 12:58:04
                      A me il miliardo è piaciuto molto e la storia mi sembra proceda abbastanza bene.

                      Citazione da: il Tommi
                      link=topic=19704.msg630984#msg630984 date=1721892062
                      al posto di Paperino ci fosse stata Ortensia o Pico, o magari pure nonna Elvira, e se Paperone avesse evitato la battuta sull'ispirazione per il Deposito nata da un tempio? Forse sì, e magari il risultato sarebbe stato comunque interessante. In effetti, se la sorella dello Zione non è un tabù, l'idea sarebbe stata appetitosa.
                      La scelta è ricaduta su Paperino perché, IMHO, giustificare la presenza di altri personaggi, sebbene più interessanti, sarebbe stato più complicato da spiegare in una sola vignetta.
                      Anche se la frase sul deposito non mi è sembrata molto integrata, quest'ultima sembra un po' "spiegare" ai lettori meno abituali il perché dell'odierna forma del deposito.

                      *

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                        Re:Topolino 3583
                        Risposta #10: Giovedì 25 Lug 2024, 13:18:10
                        Detto questo, a me sinceramente non importa della continuità (e lo dico da lettore che in camera ha l'opera omnia cartonata di Don Rosa in lingua originale) mi sta benissimo che un autore abbia la libertà di ignorare certi eventi e spaziare come meglio crede. Nel fumetto Disney la continuità è sempre stata molto, molto labile e il passato di Paperone e Paperino non è mai stato definito (basti pensare alle storie di Paperino Paperotto che contraddicono tranquillamente la saga di Rosa), quindi fintanto che non vengono minati dei punti fermi, tipo la parentela Paperino/Paperone (eccezion fatta ovviamente per le parodie/storie in costume) e purché si rispetti la continuità all'interno di una storia (o di un ciclo di storie collegate tra loro), secondo me un autore dovrebbe poter agire come meglio crede. Anzi, sarebbe stato un peccato se una storia come questa non avesse potuto venire realizzata e la visione di Nucci fosse stata stravolta solo per rispettare la saga di Don Rosa.
                        Pienamente d'accordo! :-)

                        Quello che mi ha lasciato perplesso è il ringiovanimento progressivo subito da Paperino nel corso della storia... :-?

                        Ma c'è un altro errore abbastanza grave (che, a onor del vero, alla prima lettura mi era sfuggito, e che mi ha fatto notare un vecchio papersero che non scrive da un po'): Marco Polo a ISTANBUL, in un mercato ARABO, duecento anni prima del dovuto? :shocked:
                        Io son nomato Pippo e son poeta
                        Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                        Verso un'oscura e dolorosa meta

                        *

                        Geena
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                          Re:Topolino 3583
                          Risposta #11: Giovedì 25 Lug 2024, 13:27:53
                          Ma c'è un altro errore abbastanza grave (che, a onor del vero, alla prima lettura mi era sfuggito, e che mi ha fatto notare un vecchio papersero che non scrive da un po'): Marco Polo a ISTANBUL, in un mercato ARABO, duecento anni prima del dovuto? :shocked:
                          :oh: :oh:
                          Il resto del numero nella media, con storie che non eccellono particolarmente ma riescono a strappare qualche sorriso.
                          Una curiosità: ma sono stata l'unica che mi sono commossa leggendo il primo episodio di "Addio, giovani marmotte"?

                          *

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                            Re:Topolino 3583
                            Risposta #12: Giovedì 25 Lug 2024, 13:47:38
                            Una curiosità: ma sono stata l'unica che mi sono commossa leggendo il primo episodio di "Addio, giovani marmotte"?
                            No, non sei stata l'unica! :-)
                            E' una situazione molto vera, che molti di noi hanno vissuto nella vita reale (anche riguardo al Papersera, perché no!)...

                            Comunque, anche se cambia poco nell'economia della storia, penso che
                            Spoiler: mostra
                            il ponte sia stato sabotato!

                            Io son nomato Pippo e son poeta
                            Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                            Verso un'oscura e dolorosa meta

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                              Re:Topolino 3583
                              Risposta #13: Giovedì 25 Lug 2024, 16:16:42
                                                                                             
                              Marco Nucci percorre un itinerario in equilibrio tra la volontà di mantenere una certa continuity e la voglia spasmodica di narrare qualcosa di 'memorabile'. E' inevitabile che per fare ciò non si riesca a rimanere sempre nel selciato, uscendo dal 'seminato'. Credo che se la storia vale, queste 'uscite' possano essere 'perdonate' e, almeno per me, questo sembra essere il caso. Alla fine del racconto senti di aver letto e visto delle cose avvincenti e piacevoli per cui alcune incongruenze sono oltrepassate. Anche perché, almeno nella mia 'continuity mentale', questa storia rimane fine a se stessa e non la colloco certo nella narrazione generale dei paperi, non la 'storicizzo'.

                              "Il Miliardo" mi è piaciuto soprattutto per aver introdotto un Club dei Milionari contrapposto a quello dei Miliardari (situazione che sarebbe interessante anche per i soggetti del presente quotidiano paperopolese), presentandoli quasi come fossero caste indiane, dove il passaggio fra l'una e l'altra è pressoché impossibile. Tutto ciò rende ancora più divertente la presenza non solo dei due tycoon più famosi della città ma anche di un corollario di 'colleghi' a loro modo protagonisti (uno in particolare, che rivela la sua vera identità alla fine, intrecciando ulteriormente i nodi storici e familiari dei McDuck. Potrebbe essere un aggancio per una nuova storia, magari ambientata nel presente)

                              Il passaggio da una 'casta' all'altra ha uno scenario avventuroso e storico sebbene non possa essere considerato 'credibile' secondo la narrazione donrosiana, confermata da quella gervasiana della saga di Fantomius. Lo scenario prodotto da Nucci è quello del 1930 e dintorni, con 'borse' che crollano, 'ritorni' in città molto chiacchierati ma anche con situazioni molto 'flessibili' come un Deposito che ancora non c'è ma poi c'è (altra 'forzatura' rispetto al Don Rosa/Gervasioverso dove però troviamo lo stesso Money Bin 'retrocedere' di quasi mezzo secolo la sua fondazione 'originale', decisione forse 'sofferta' ma 'inevitabile' dello stesso Rosa rispetto alla 'bibbia' barksiana)

                              Questa 'flessibilità' la troviamo visivamente chiara nella età indefinita di Paperino (un piccolo paperotto secondo Rosa, un giovane marinaio in questo soggetto 'iniziale' di Nucci), con un Cavazzano che disegna forse involontariamente, come già fatto notare da Dippy Dawg, un nipote che ringiovanisce progressivamente al punto da diventare alla fine poco più di un PP8. Se inizialmente ha la stessa taglia dello zio, nel prosieguo la differenza di altezza è netta come anche le espressioni molto più fanciullesche. Unico 'neo', se vogliamo (sebbene non da poco) di un disegnatore che nelle tavole di entrambe le parti della storia mi ha piacevolmente convinto.

                              Se certe 'sbavature' hanno avuto un senso (quelle di Nucci, non certo quella di Cavazzano), giustificate dalla bellezza e dal respiro di questo 'Miliardo', alcune didascalie mi hanno lasciato perplesso. Come già sottolineato dal sempre attento Dippy Dawg, quella su Costantinopoli (fra l'altro chiamata così più volte durante il racconto), evocata doppiamente e di seguito sia da Marco Polo (nel XIII° secolo) che da Paperone (nel XX° secolo), doveva segnalare alcune cose comuni ma anche alcune differenze tra i due viaggiatori e i due viaggi. Far chiamare quella gloriosa città Istanbul anche dal mercante veneziano è stato un controsenso storico.
                              « Ultima modifica: Giovedì 25 Lug 2024, 19:08:55 da Cornelius »

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                                Re:Topolino 3583
                                Risposta #14: Giovedì 25 Lug 2024, 18:50:46
                                a me la storia "il miliardo" ha deluso su tutta la linea. storia banalotta. la solita caccia al tesoro.
                                Anch'io avevo delle buone aspettative per la storia ma non mi ha entusiasmato.

                                Si è fatta leggere ma non mi ha avvinto, l'ho trovata lenta nel suo sviluppo, aspetto che talvolta apprezzo a seconda del tipo di racconto (anche con altre storie di Nucci stesso, vedi "Paperino e l'ombroso" che è stata realizzata interamente dallo stesso team di autori per disegni, chine e colori) ma non in questo caso.

                                Purtroppo la dimenticherò in fretta, a differenza di altri paperseriani più avvezzi di me ad apprezzare "Il Miliardo".  :)

                                Quanto alle altre storie, carina quella di Salvagnini (disegnata benissimo da Usai) e la breve pippesca.

                                La storia di chiusura ha sofferto dello stesso problema di lentezza nel ritmo che ho ravvisato nella storia di copertina, fino al momento del colpo di scena.

                                Quello è stato l'elemento che mi ha fatto ravvivare l'interesse e l'attenzione nel corso di lettura.
                                Per il momento considero questo primo episodio un lungo prologo allo sviluppo di una trama che spero possa coinvolgermi ancora di più nei prossimi due episodi.

                                E comunque
                                Spoiler: mostra
                                io sono molto propenso a pensare che il ponte sia stato sabotato e non da colui che dovrebbe essere il nemico dichiarato di Berty McGoose.

                                Chi ha orecchie per intendere, intenda!  ;)

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                                  Risposta #15: Giovedì 25 Lug 2024, 19:39:10
                                  La storia di chiusura ha sofferto dello stesso problema di lentezza nel ritmo che ho ravvisato nella storia di copertina, fino al momento del colpo di scena.
                                  E' la 'cifra' di Nucci che ha un modo di raccontare e far dialogare i suoi 'attori' sicuramente interessante e brillante ma che, al contempo, tende a 'dilatare' le situazioni, quasi cullandosi nel suo stesso 'andamento lento'. Lo abbiamo visto in passato con Macchia Nera, Gastone, Rockerduck, il Dottor Piuma e continuiamo a vederlo adesso con le GM. Questo suo modo di narrare a me piace perché anche i teorici 'tempi morti' sono in realtà 'tempi di attesa', caratterizzati da una certa 'tensione emotiva' che poi sfocerà in situazioni più specifiche, più chiare.

                                  Questo "Addio" (che parrebbe essere 'doppio') approfondisce la figura del Gran Mogol Bertie, introducendo anche quella del padre, almeno a livello evocativo se mai dovesse apparire nel prosieguo della storia, come si potrebbe supporre. Interessanti anche le connessioni (in continuity orizzontale) con le altre attività dei nipotini, dal calcio alla musica fino ad Area 15. Soprattutto se responsabili di alcune decisioni apparentemente clamorose.

                                  Tutta questa attenzione di Nucci riguardo il mondo delle GM (illustrato con brillante maestria da Libero Ermetti) si sarebbe potuta estendere anche alle Marmotte storiche degli anni '90 che hanno visto il debutto di McGoose. Un giovane suino viene chiamato genericamente Zack (sempre che non sia un nuovo characters fisso delle GM 'nucciane') quando poteva essere Lardello o Oliver. Alvin, Chips, Chuck, Lapo, Clarissa, Litzy... potrebbero interagire con le nuove reclute così come fanno Newton e QQQ. Allo stesso autore credo piacerebbe una cosa del genere (nello spirito della continuity, in questo caso verticale)
                                                                                                   
                                  « Ultima modifica: Giovedì 25 Lug 2024, 21:12:26 da Cornelius »

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                                    Re:Topolino 3583
                                    Risposta #16: Giovedì 25 Lug 2024, 22:43:24
                                    Quando niente e quando tutto. Dopo due/tre numeri moscetti (francamente dopo il numero del compleanno ricordo solo l'isola di Salati, Fantomius e qualche faraciata), riecco un numero con baiadere e majorettes.
                                    Mi sono piaciute tutte le storie.

                                    È tempo, per me, di spendere qualche parola su questo Nucci, ormai vice Bertani ufficiale. Trovo il suo stile un po' "puccioso" per i miei gusti (la critica che si faceva anche a Casty tanti anni fa, e che in parte condividevo), soprattutto per l'uso un po' improprio delle didascalie, che rompono la quarta parete ripetutamente. Però è un difetto su cui sorvolo, ora che si è aperto all'horror e ha preso come orizzonte la letteratura (mentre nelle storie d'esordio sembrava andare da tutt'altra parte). E alla fine è pur sempre stato capace di non farmi odiare Soapy Slick allenatore di calcio e quella roba interminabile del torneo. L'ho sostenuto con Vertigo (nonostante la risoluzione banalissima) e ancora di più con Hatequack (la cosa migliore degli ultimi anni). Poi continuerò a non amare il filone reboot di Newton, mentre questo filone retro-cavazzanesco (Rockerduck, Paperino, ora PdP) lo trovo più interessante che entusiasmante, anche per l'emozione di vedere ancora, nel 2024, Cavazzano al timone di storie-evento, nonostante l'evidente calo rispetto ai tempi d'oro d'argento e di bronzo.
                                    Della continuity mi importa poco, se la storia è buona. Vi faccio solo notare che quando Gervasio fa tornare Paperone di nascosto prima del ritorno ufficiale non fa un'operazione troppo diversa da questa. Ma siccome la saga di Fantomius è simpatica, si sta volentieri al gioco. Se invece fosse stata una ciofeca, prenderemmo quell'episodio ad esempio di cose da non fare.

                                    Detto ciò, chiaramente la parodia (che poi non è una vera parodia) del Milione già esisteva (anzi, ce ne sono almeno tre), per cui davo per scontato che questa volta l'opera originale sarebbe stata giusto un pretesto.
                                    Non mi aspettavo che la vera identità del cattivo fosse quella (un po' gratuita), pensavo che invece Rocker ricoprisse un ruolo più importante. Ma essendo l'anno del marinaio, non ci si poteva esimere dal riprenderlo.
                                    Aggiungo che la risoluzione mi ha portato a pensare che questa storia si sarebbe prestata bene a presenziare al Salone del Libro. Sicuramente la schiafferanno in qualche Topolibro o De Luxe in occasione della prossima edizione. E direi che dalla Stele di Rimetta qualche passo avanti è stato fatto.


                                    Faraci fa il suo dovere, quindi ecco i Mercoledì.
                                    L'episodio di due anni fa non mi era piaciuto. Mi era parso forzato e poco "mercolediesco".
                                    Questo sì, ha quel mood casereccio che mi ha ipnotizzato in quell'oasi di irripetibile felicità che sono stati i miei anni 1994/1998.
                                    Detto questo, penso ancora che riprendere questa serie, oggi, non abbia molto senso. I generi sono stati affrontati tutti; in questo caso Salvagnini se l'è cavata con astuzia, ma già due anni fa aveva floppato. Sapere che la prossima settimana ce ne sarà già un altro, non mi fa smaniare*. (Negli anni citati prima, invece, all'uscita di un nuovo episodio ero tutto gasato).

                                    *E qui potrei ritornare alla questione della programmazione dei sommari, e fare un commento a bivi. Se volete sapere cosa ne penso, tornare all'inizio del post. Se non volete l'ora che finisca, proseguite sotto.

                                    E torniamo a Nucci. Le GM.
                                    Siccome ho detto che della continuity disneyana, alla mia età, mi importa poco, vi dico che la vignetta con Alvin e la presenza del Mogol baffuto mi hanno ben disposto. Poi ovviamente ci troviamo nel filone delle non-storie/flussi di coscienza soap operistico-psicanalitici (lateral transeunte), tipo Farmtown, Area 15, eccetera, quindi non è che succedano delle cose particolarmente avvincenti, e tutto sommato si capisce abbastanza presto come finirà l'episodio. La prossima settimana penso che tutto rientrerà nei ranghi, magari con qualche rivelazione su Bertie sr. (A proposito: ma Clarissa quando torna?), anche perché non penso che si bruceranno le GM (eh Bertani? Bertie?). Oppure faranno come con Gamba? Vabbè. Vedremo. Intanto, mi piacciono ste robe adolescenzial-intimiste? Me lo dico subito: generalmente mi considero fuori target; pensate che le uniche storie degli anni '90 (nelle quali mi tuffo come un pesce baleno) su cui ho posto paletti sono quelle scolastiche con Tip e Tap (all'epoca mi ci ritrovavo, ora no). Ma siccome l'amore per la natura (boschiva, specifico) è persino aumentato rispetto alla gioventù (non ho mai fatto lo scout, ma adoravo il mensile GM e stavo quasi tutti i giorni al parco), la simpatia per le GM - anche per queste attuali, un po' dimesse e anacronistiche, direi quasi "sfigate" - è rimasta immutata.

                                    E con ciò ritengo di aver sproloquiato abbastanza.
                                    Vado a cuocermi nell'afa.

                                    *

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                                      Re:Topolino 3583
                                      Risposta #17: Giovedì 25 Lug 2024, 22:44:01
                                      Anch'io avevo delle buone aspettative per la storia ma non mi ha entusiasmato.

                                      Si è fatta leggere ma non mi ha avvinto, l'ho trovata lenta nel suo sviluppo, aspetto che talvolta apprezzo a seconda del tipo di racconto (anche con altre storie di Nucci stesso, vedi "Paperino e l'ombroso" che è stata realizzata interamente dallo stesso team di autori per disegni, chine e colori) ma non in questo caso.
                                      Rileggendo la storia, oltre alle contraddizioni con la Saga - contraddizioni che ritengo gravi in quanto perfettamente evitabili - emergono bene tutti i difetti segnalati da altri forumisti: un disegno sciatto, addirittura approssimativo su Paperino, che cambia aspetto e dimensioni col passare delle vignette, una trama scontata e poco appassionante, non diversa da altre cacce al tesoro basate su file di indizi, l'errore - imperdonabile - di "Istanbul". Se si confronta questa storia con quella di chiusura, ben più interessante e persino ricca di suspence, si stenta a credere che siano opera dello stesso autore. Sto iniziando a pensare che si tratti di un lavoro minore, sia per Nucci che per Cavazzano, scartato anni fa ma adesso ripescato per l'estate in mancanza di storie migliori.
                                      "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                                      *

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                                        Re:Topolino 3583
                                        Risposta #18: Venerdì 26 Lug 2024, 00:35:45
                                        Sicuramente la schiafferanno in qualche Topolibro o De Luxe in occasione della prossima edizione.
                                        Sul calendario del forum viene segnato in uscita per i primi di Settembre un volume cartonato dal costo di €27 per librerie e fumetterie il cui titolo è: "Dal milione al miliardo".

                                        Quindi si sa già che verrà ristampata a stretto giro in un'edizione di pregio.

                                        *

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                                          Re:Topolino 3583
                                          Risposta #19: Venerdì 26 Lug 2024, 07:16:36
                                          Anche io fra i delusi dal Miliardo, forse per un eccesso di aspettative (certo non indotto ma auto-indotto e per cui chi è causa del suo mal...) nate da un potenziale binomio con la storia, per me e per la mia vita, seminale di Martina e Scarpa: Marco Polo, Venezia, la Cina, maestro e allievo, divenuto poi a sua volta maestro, ero decisamente in rampa di lancio da una settimana in attesa di questo numero, complici anche gli imminenti festeggiamenti per l'apertura della grande mostra Marco Polo 700 a Beijing e della visita fra pochi giorni del Presidente del Consiglio a Shanghai, ma il risultato non é stato sicuramente quello da me auspicato. Di fondo il mio maggior problema qui è che la storia mi risulta totalmente innocua, sopra si è parlato di "lavoro minore" e non posso che concordare con questa definizione, una (modesta) caccia al tesoro in salsa tartara che ha spogliato di tutta la sua meraviglia sia il modello letterario sia il precedente scarpiano.
                                          Ho definito storia per me seminale il Marco Polo degli anni '80 forse perché (come si evince facilmente dal mio avatar) devo all'immaginario in me creatosi fin da ragazzino, guardando e riguardando quelle tavole sui topolini di mia sorella, molte delle passioni che hanno diretto le mie scelte fino a oggi, sicuramente ne trovo traccia in una fascinazione per l'oriente che mi ispira da sempre, nel desiderio di vivere a Venezia, nell'ambizione di diventare un sinologo, e ancora sono convinto di far risalire a quella storia (non saprei dire in quanta parte, ma sicuramente in una parte rilevante) i miei ormai venti anni trascorsi in Cina e la mia felicissima unione con mio marito Yulong (qui forse hanno avuto un loro ruolo anche i fascinosi occhi del bel Kim Don-Ling delle Paperolimpiadi).
                                          E quella storia per me ha decisamente resistito al tempo, non è solo un commosso ricordo di me bambino, ma la meraviglia che si respira a ogni piè sospinto ancora mi emoziona, la magia dell'olio nero, la spasmodica salita alle reliquie dell'Arca, l'incomparabile potere della Tavola del Girifalco, la grande scena dell'agnizione dei Polo con la Nonna, dolcissima Euriclea, che unica sa riconoscere i suoi, lo sceneggiatore, Martina, che riflette le frustrazioni di uno scrittore nel suo alter-ego Topolino in un rapporto fra autore-editore con Paperone, la costruzione a incastro a cornici concentriche con Martina che racconta che Topolino racconta che Paperino racconta...costruzioni letterarie che traggono dalle Mille e una Notte, da Manganelli, da Calvino...
                                          Ecco, arrivare con un simile bagaglio emozionale alla lettura del Miliardo non poteva che farmi sbattere il naso contro la Grande Muraglia proprio come il ribelle Caidù...
                                          « Ultima modifica: Venerdì 26 Lug 2024, 10:38:07 da tang laoya »
                                          Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                                            Re:Topolino 3583
                                            Risposta #20: Venerdì 26 Lug 2024, 11:55:49
                                            Detto ciò, chiaramente la parodia (che poi non è una vera parodia) del Milione già esisteva (anzi, ce ne sono almeno tre), per cui davo per scontato che questa volta l'opera originale sarebbe stata giusto un pretesto
                                            In effetti questo Miliardo ha avuto diverse location (Paperopoli, Venezia, Trebisonda, Pagan, Xanadu) e le situazioni più divertenti e interessanti sono avvenute nella città dei paperi: la brillante idea dei due Club, la figura del presidente dei Milionari, il particolare ruolo di Rockerduck... Non che durante il viaggio Paperone non abbia avuto incontri interessanti (a cominciare dal nipote ritrovato a Venezia) o fatto scoperte importanti (senza contare i rimandi alla storia di Marco Polo), ma la storia di Nucci è tutta un'altra rispetto a quella di Martina. Giusto impostarla così, non solo perché il confronto sarebbe stato 'complicato' ma anche per non riproporre qualcosa che avevamo già visto.
                                            Non mi aspettavo che la vera identità del cattivo fosse quella (un po' gratuita), pensavo che invece Rocker ricoprisse un ruolo più importante. Ma essendo l'anno del marinaio, non ci si poteva esimere dal riprenderlo.
                                            In questo caso non sono d'accordo con Apatico: il ruolo di Rockerduck è basilare, non solo per il particolare (e molto antipatico) ruolo di riscossore degli affitti del Club dei Milionari (essendo egli proprietario dell'immobile) ma anche per la sfida lanciata a Paperone ("Chi è milionario resta milionario!") che mette in moto tutta la sceneggiatura. Anche la sua bombetta è protagonista nella 'storicizzazione' del suo caratteristico ruolo.
                                            « Ultima modifica: Venerdì 26 Lug 2024, 11:57:28 da Cornelius »

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                                              Re:Topolino 3583
                                              Risposta #21: Venerdì 26 Lug 2024, 12:10:27
                                              Spoiler: mostra
                                              ”Temo di aver perso la prontezza dei giorni migliori. E uno scout poco lucido mette in pericolo l’intera squadra!”
                                              Tra i doveri di un esploratore c’è anche quello di capire quando farsi da parte. Sto solo facendo ciò che devo!

                                              Queste affermazioni così profetiche negli stessi giorni dell’addio di una grande quercia come Biden, mi hanno dato un brivido lungo la schiena. Una scena potente.
                                              Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                                                Re:Topolino 3583
                                                Risposta #22: Domenica 28 Lug 2024, 04:20:33
                                                Aggiungo un plauso enorme a quella che è, secondo me, la migliore copertina dell'anno e sicuramente una delle iconograficamente più colte di sempre: una citazione pregevolissima e quasi calligrafica dalla miniatura del retto del foglio 218 del manoscritto trecentesco Bodl. 264, conservato a Oxford presso la Bodleian Library* che rappresenta la partenza da Venezia dei Polo.
                                                Bellissime in particolare le increspature delle onde nel Bacino di San Marco e il fondale ad arazzo del cielo.
                                                La zampata del maestro si riconosce nelle gustose discrepanze dall'originale, come nel caso del cigno nero sostituito da simpatiche oche.
                                                Può dare invece adito a qualche incertezza la scelta di rappresentare Palazzo Ducale per ben due volte: l'originale riporta fedelmente il Palazzo e la Basilica (riconoscibile dai quattro cavalli) entrambi sul lato della Piazza, nella riproposizione di copertina invece la residenza ducale, come immaginata dal manoscritto, è posta al di là del Rio di Palazzo, e un nuovo Palazzo Ducale, certo più realistico, è posto sul lato di Piazza. Forse una scelta inconsapevole, forse un escamotage per evitare un simbolo religioso quale la Basilica.

                                                *https://digital.bodleian.ox.ac.uk/objects/ae9f6cca-ae5c-4149-8fe4-95e6eca1f73c/surfaces/699adfb3-a5da-4b09-9759-41eee3713bc3/

                                                « Ultima modifica: Domenica 28 Lug 2024, 04:30:21 da tang laoya »
                                                Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

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                                                  Re:Topolino 3583
                                                  Risposta #23: Lunedì 29 Lug 2024, 15:47:25
                                                  in addio giovani marmotte ci viene presentato il padre del gran mogol, che però era già apparso qui https://inducks.org/story.php?c=I+GM++++2-3 !

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                                                    Re:Topolino 3583
                                                    Risposta #24: Martedì 30 Lug 2024, 10:05:24
                                                    Una nota veloce per il miliardo.

                                                    La storia non è brutta ma è un pugno in un occhio per chi ha letto la saga di don rosa, come altri hanno notato prima di me.

                                                    Paperone diventa miliardario nel klondike (capitolo 9). Arriva a Paperopoli e costruisce il deposito praticamente subito (capitolo 10).

                                                     Paperino incontra per la prima volta Paperone a neanche 7 anni (capitolo 11), per poi non incontrarlo più fino al famoso natale su monte orso (con Paperino ormai adulto nel capitolo 12).

                                                    Un Paperino che odia suo zio o, quantomeno, non ne vuole sapere di lui.

                                                    Insomma, incoerenze parecchio gravi e, secondo me, sgradevoli, oltre che ingiustificate.

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                                                      Re:Topolino 3583
                                                      Risposta #25: Martedì 30 Lug 2024, 10:52:59
                                                      Sì, però la $aga non è il Vangelo a cui tutte le altre storie devono riferirsi, e guai se non sono coerenti!
                                                      Se uno vuole raccontare una storia un po' diversa, può e deve farlo; poi, se la storia è bella o brutta, è un altro discorso (ma nel caso del Miliardo, almeno a mio parere, la storia non è male)...

                                                      (PS: per me la $aga è uno dei 5 fumetti più belli in assoluto, insieme all'Eternauta, al Porto Proibito, a Watchmen e alla Seconda guerra mondiale di Gino D'antonio e Ferdinando Tacconi!)
                                                      Io son nomato Pippo e son poeta
                                                      Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                                                      Verso un'oscura e dolorosa meta

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                                                        Re:Topolino 3583
                                                        Risposta #26: Martedì 30 Lug 2024, 12:10:08
                                                        Più che altro, mi spiace per l'occasione sprecata: nell'immaginare Kublai Khan e i Polo, Paperone avrebbe potuto "farsi un'idea" delle loro fisionomie e quindi renderli uguali a come Scarpa li tratteggiò diversi anni fa, lanciando un appiglio a quella magnifica storia e creando un ponte che potesse dire "quando diversi anni dopo Paperone rivisiterà il Milione, ricorderà le fisionomie che aveva immaginato all'epoca". Il Khan del miliardo é un po' 'anonimo'.
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                                                          Re:Topolino 3583
                                                          Risposta #27: Martedì 30 Lug 2024, 12:16:27
                                                          Sì, però la $aga non è il Vangelo a cui tutte le altre storie devono riferirsi, e guai se non sono coerenti!
                                                          Se uno vuole raccontare una storia un po' diversa, può e deve farlo; poi, se la storia è bella o brutta, è un altro discorso (ma nel caso del Miliardo, almeno a mio parere, la storia non è male)...

                                                          (PS: per me la $aga è uno dei 5 fumetti più belli in assoluto, insieme all'Eternauta, al Porto Proibito, a Watchmen e alla Seconda guerra mondiale di Gino D'antonio e Ferdinando Tacconi!)

                                                          Io potrei anche convenire in parte sul fatto che la Saga, e la produzione di Don Rosa in generale, non debbano essere un vangelo al 100%: è chiaro che se si vuole far collimare Don Rosa (che su alcuni personaggi ed eventi, financo l'esistenza di Paperoga o Topolino, pone paletti a volte troppo rigidi) con la produzione fumettistica Disney italiana è lecito essere flessibili su alcuni punti (ad esempio, se vogliamo inserire Paperotto nel canon, possiamo fingere che Paperone si sia temporaneamente riappacificato col nipote, magari usando l'assist della storia di Fantomius di Gervasio dove Scrooge scrive alle sorelle aiutandole, solo per poi rompere nuovamente i rapporti più avanti). Quindi, con elasticità mentale, possiamo fingere che alcuni balloon di dialogo non esistano, che alcuni eventi siano avvenuti in maniera leggermente diversa ecc.

                                                          MA

                                                          1) non sarà il vangelo, ma è comunque un punto di riferimento, l'opera più completa e precisa se si vuole parlare di origini. Si può essere flessibili su alcuni dettagli, ma non sconfessarla in toto come avvenuto con Il Miliardo.

                                                          2) non l'ha ordinato il dottore di riscrivere costantemente millemila origini contraddittorie (tanto più che Nucci sembra contraddire addirittura storie scritte da lui stesso!). Ci si può muovere liberamente nel presente o addirittura nel passato approfondendo cose che non sono state già stabilite da altri autori. Perché continuare a ravanare nel passato già stabilito? È necessario?

                                                          3) a questo punto però autori e direzione del Topo dovrebbero prendere...una direzione chiara. Perché è proprio negli ultimi anni che Bertani, Nucci, Gervasio e praticamente il 90% degli sceneggiatori citano Don Rosa in praticamente ogni numero, spesso a sproposito, ostentando una presunta fedeltà agli eventi della Saga. Insomma, quando gli fa comodo, Don Rosa è vangelo eccome, e ne attingono a spron battuto per valorizzare le loro storie. Anche qui, non glielo ha ordinato il dottore di farlo, è una scelta editoriale ben precisa, è "la linea". Si poteva essere vaghi, si poteva scegliere di ignorare Rosa e inventarsi una propria continuity (opinabile, ma legittimo). E invece no, da un lato si agita il santino di Rosa e dall'altro lo si sconfessa (e non per minuzie, ma per elementi importanti tutt'altro che trascurabili). Un Don Rosa a targhe alterne, fino ad arrivare a questa storia che contemporaneamente cita la Saga e demolisce la Saga. Si decidessero, glielo chiedo con affetto, perché mi sembra un po' ambigua e "schizofrenica" come posizione.

                                                          4) riallacciandomi al punto precedente, è una questione di coerenza. Ma anche di credibilità.

                                                          Se vogliamo fare "liberi tutti, niente paletti, creatività senza punti fermi" ok, lo si espliciti e lo si faccia.

                                                          Se si vuole fare una via di mezzo, si espliciti quando un'opera è canon o quando si fanno esercizi di stile in "Elseworlds" con passati alternativi per vedere l'effetto che fa (con Il Miliardo, ma anche le storie di Paperone nel Klondike con le origini alternative di Cuordipietra e Nonno Bassotto).

                                                          Se si vuole invece avere l'ardire di fare canon, di andare a scavare nel passato, almeno che si sia coerenti. Non puoi parlare di libertà creativa e poi andarti a impelagare nelle origini di un personaggio, specie se sono state già scritte, magari pure meglio, da altri autori in passato. Non si può avere l'arroganza dello zio Keno senza avere la sua precisione per compensare. A furia di trovarmi millemila origin story che contraddicono le precedenti (non solo quelle di Rosa, ma persino altre scritte pochi mesi prima) il giocattolino si rompe. Perché il Topo ha scelto come linea quella di farmici credere, in un mondo coerente con passato e presente, origini ecc. Poteva scegliere diversamente, poteva fare un "liberi tutti, godetevi le storie pazze dei nostri funny animals senza troppep  pippe" e ok. Invece ha scelto di puntare sulla storia, con la s minuscola e maiuscola. E se dopo averci scommesso così tanto poi inciampi così, io non ci credo più. E presto anche il lettore occasionale, disattento o giovane inizierà a sentire scricchiolare qualcosa. Se vuoi che ci creda, agisci di conseguenza.
                                                          « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 12:35:12 da Sommo Zotnam »

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                                                            Re:Topolino 3583
                                                            Risposta #28: Martedì 30 Lug 2024, 12:33:40
                                                            Sì, però la $aga non è il Vangelo a cui tutte le altre storie devono riferirsi, e guai se non sono coerenti!

                                                            Anche perché la $aga stessa contraddice sia Martina (che è arrivato prima), sia Carl Barks (che oltre a essere arrivato prima, è il punto di riferimento di Don Rosa; quindi se le contraddizioni con Martina le possiamo giustificare perché quest'ultimo non ha creato Paperone e perché, essendo italiano, era sconosciuto a Rosa, le contraddizioni con Barks non hanno minimamente senso).

                                                            3) a questo punto però autori e direzione del Topo dovrebbero prendere...una direzione chiara. Perché è proprio negli ultimi anni che Bertani, Nucci, Gervasio e praticamente il 90% degli sceneggiatori citano Don Rosa in praticamente ogni numero, spesso a sproposito, ostentando una presunta fedeltà agli eventi della Saga. Insomma, quando gli fa comodo, Don Rosa è vangelo eccome, e ne attingono a spron battuto per valorizzare le loro storie. Anche qui, non glielo ha ordinato il dottore di farlo, è una scelta editoriale ben precisa, è "la linea". Si poteva essere vaghi, si poteva scegliere di ignorare Rosa e inventarsi una propria continuity (opinabile, ma legittimo). E invece no, da un lato si agita il santino di Rosa e dall'altro lo si sconfessa (e non per minuzie, ma per elementi importanti tutt'altro che trascurabili). Un Don Rosa a targhe alterne, fino ad arrivare a questa storia che contemporaneamente cita la Saga e demolisce la Saga. Si decidessero, glielo chiedo con affetto, perché mi sembra un po' ambigua e "schizofrenica" come posizione.

                                                            Su questo punto effettivamente non ho nulla da obiettare e ammetto che fa molto strano anche a me.
                                                            « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 12:37:35 da repallido »

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                                                              Re:Topolino 3583
                                                              Risposta #29: Martedì 30 Lug 2024, 13:57:07
                                                              Sì, però la $aga non è il Vangelo a cui tutte le altre storie devono riferirsi, e guai se non sono coerenti!
                                                              Se uno vuole raccontare una storia un po' diversa, può e deve farlo; poi, se la storia è bella o brutta, è un altro discorso (ma nel caso del Miliardo, almeno a mio parere, la storia non è male)...

                                                              (PS: per me la $aga è uno dei 5 fumetti più belli in assoluto, insieme all'Eternauta, al Porto Proibito, a Watchmen e alla Seconda guerra mondiale di Gino D'antonio e Ferdinando Tacconi!)

                                                              Capisco che il fumetto disney non abbia mai puntato sulla continuity, ma ormai don rosa è imprescindibile. Trovo che Nucci potesse inventare qualche facile scappatoia narrativa per evitare questo minestrone abbastanza incoerente.


                                                              Anche perché la $aga stessa contraddice sia Martina (che è arrivato prima), sia Carl Barks (che oltre a essere arrivato prima, è il punto di riferimento di Don Rosa; quindi se le contraddizioni con Martina le possiamo giustificare perché quest'ultimo non ha creato Paperone e perché, essendo italiano, era sconosciuto a Rosa, le contraddizioni con Barks non hanno minimamente senso).


                                                              Don Rosa non poteva conoscere in alcun modo Martina, visto che non è mai stato tradotto in inglese prima del 2000 (la saga è del 1994). Martina che, comunque, non ha mai scritto nulla di davvero coerente nella sua produzione, dato che non era il suo interesse farlo (al contrario di Nucci, che cerca di collegarsi al materiale proprio).

                                                              Non ho capito invece quali siano le contraddizioni di Rosa verso Barks. Rosa è infatti noto per la sua maniacale e fin esagerata ricerca del rispetto assoluto dell'opera di Barks, che non ha mai contraddetto (se non in un paio di dettagli che lo stesso Barks contraddiceva a sua volta).

                                                              Grazie mille :)
                                                              « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 14:00:44 da V »

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                                                                Re:Topolino 3583
                                                                Risposta #30: Martedì 30 Lug 2024, 14:12:00
                                                                Sommo Zotnam ha ragione ma ne avrebbe di più se la storia in cui si contraddicono eventi passati fosse parte di un ciclo, di una serie o collegabile comunque ad altre. In questo caso Il Miliardo di Nucci mi pare fine a se stesso, un soggetto ambientato nel passato recente degli anni 1930' con agganci a quello remoto del 1200. Se alcune cose del Miliardo le avessimo viste nella saga di Fantomius sarebbe stato sicuramente più grave perché in quel caso la narrazione è ben più ampia, completa, costante, precisa e interagisce più volte con quella di Don Rosa. Se Life & Time può essere considerata 'bibbia', anche il Fantomius di Gervasio comincia ad esserlo (se non lo è già).

                                                                Anche a me, inizialmente, diverse cose del Miliardo non hanno convinto ma poi, continuando a leggere una storia comunque piacevole, divertente e 'fine a se stessa', ho lasciato da parte certi risentimenti apprezzando comunque il lavoro di Nucci la cui perla resta la creazione del Club dei Milionari contrapposto a quello dei Miliardari. Se c'è una cosa di questo soggetto da non lasciar perdere è proprio questo improvviso e nuovo dualismo che sarebbe interessante proporre nelle storie di (stra)ordinaria quotidianità presente, dove ai noti miliardari tipo Paperone, Rockerduck, Cuordipietra e Red Duckan potrebbero essere contrapposti nuovi personaggi 'milionari' che tentano disperatamente di raggiungerli nel loro status supremo (fra questi potrebbero esserci anche Filo Sganga e Brigitta, perché no?).

                                                                Certo, l'ideale sarebbe che anche nelle storie meno collegabili alle varie 'bibbie' si mantenesse una certa coerenza, sui tempi come sui fatti e sui personaggi, smarcandosi quando 'si può' o dando spazio a nuove situazioni che non cozzino clamorosamente con quelle storicizzate. Nel caso specifico del Miliardo tutti i battibecchi brillanti e ironici fra zio e nipote non sarebbero potuti avvenire se Paperino fosse stato un piccolo paperotto (per quanto fisicamente lo stava diventando grazie alle matite 'ringiovanenti' di Cavazzano). In questo caso la 'deviazione' di Nucci può essere compresa. In altri casi meno perché non così basici nella struttura della storia, come il Deposito che poteva anche essere lasciato lì dov'era: inventarsi una origine alternativa non mi è parsa una gran cosa.
                                                                « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 14:20:20 da Cornelius »

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                                                                  Risposta #31: Martedì 30 Lug 2024, 14:37:39
                                                                  Non ho capito invece quali siano le contraddizioni di Rosa verso Barks. Rosa è infatti noto per la sua maniacale e fin esagerata ricerca del rispetto assoluto dell'opera di Barks, che non ha mai contraddetto (se non in un paio di dettagli che lo stesso Barks contraddiceva a sua volta).
                                                                  Forse la più grande contraddizione di Rosa verso Barks è l'aver anticipato di mezzo secolo la costruzione del Deposito. Scelta direi 'obbligata' considerando le varie fasi della vita del giovane Scrooge. Se Barks decide di introdurre il Money Bin 'solo' nel suo presente di autore che è il 1951, è perché in precedenza lo zione viveva in lussuose ville e il numeroso contante era probabilmente stipato in diversi 'depositi' anonimi o comunque in luoghi diversi da quello che poi risulterà essere il 'canonico'.

                                                                  Al contrario di altre situazioni che arrivano improvvise ma narrativamente è come se ci fossero sempre state, l'arrivo del Deposito è ufficializzato da Barks con tanto di storia ad hoc e splash page iniziale con l'edificio in costruzione e con i nipoti che commentano la cosa. E da quel momento in poi, complici anche i Bassotti, diventerà un luogo fisso delle commedia barksiana. 'Retrocedere' tutto ciò a mezzo secolo prima, con scenari e personaggi del tutto diversi, è stato un vero 'terremoto', un 'colpo di scena' considerando l'ortodossia donrosiana in merito. Però 'necessaria' per dare un senso più logico a quella saga dove la presenza di quel cubo di cemento era comunque fondamentale.
                                                                  « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 14:39:22 da Cornelius »

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                                                                    Risposta #32: Martedì 30 Lug 2024, 15:18:06
                                                                    Don Rosa non poteva conoscere in alcun modo Martina, visto che non è mai stato tradotto in inglese prima del 2000 (la saga è del 1994). Martina che, comunque, non ha mai scritto nulla di davvero coerente nella sua produzione, dato che non era il suo interesse farlo (al contrario di Nucci, che cerca di collegarsi al materiale proprio).

                                                                    Non ho capito invece quali siano le contraddizioni di Rosa verso Barks. Rosa è infatti noto per la sua maniacale e fin esagerata ricerca del rispetto assoluto dell'opera di Barks, che non ha mai contraddetto (se non in un paio di dettagli che lo stesso Barks contraddiceva a sua volta).

                                                                    Grazie mille :)

                                                                    - Infatti è quello che dicevo io quando scrivevo "essendo italiano, [Martina] era sconosciuto a Rosa"  :tongue: Per quello dicevo che le contraddizioni con Martina sono giustificate, a differenza di quelle con Barks (per quanto siano comunque un precedente per cui secondo me la $aga non dovrebbe necessariamente essere un punto fermo per tutti gli autori).

                                                                    - In "Paperino e il feticcio" Paperone sostiene che il Gongoro lo abbia scambiato per Paperino perché settant'anni prima era più giovane e aveva lo stesso aspetto che il nipote ha oggi. Nella $aga scopriamo che quegli eventi sono avvenuti meno di settant'anni prima e che Paperone si era solo "truccato" per sembrare qualcun altro, ma non aveva affatto un aspetto più giovanile.

                                                                    *

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                                                                      Risposta #33: Martedì 30 Lug 2024, 18:54:43
                                                                      Non ho capito invece quali siano le contraddizioni di Rosa verso Barks. Rosa è infatti noto per la sua maniacale e fin esagerata ricerca del rispetto assoluto dell'opera di Barks, che non ha mai contraddetto (se non in un paio di dettagli che lo stesso Barks contraddiceva a sua volta).
                                                                      Forse la più grande contraddizione di Rosa verso Barks è l'aver anticipato di mezzo secolo la costruzione del Deposito. Scelta direi 'obbligata' considerando le varie fasi della vita del giovane Scrooge. Se Barks decide di introdurre il Money Bin 'solo' nel suo presente di autore che è il 1951, è perché in precedenza lo zione viveva in lussuose ville e il numeroso contante era probabilmente stipato in diversi 'depositi' anonimi o comunque in luoghi diversi da quello che poi risulterà essere il 'canonico'.

                                                                      Al contrario di altre situazioni che arrivano improvvise ma narrativamente è come se ci fossero sempre state, l'arrivo del Deposito è ufficializzato da Barks con tanto di storia ad hoc e splash page iniziale con l'edificio in costruzione e con i nipoti che commentano la cosa. E da quel momento in poi, complici anche i Bassotti, diventerà un luogo fisso delle commedia barksiana. 'Retrocedere' tutto ciò a mezzo secolo prima, con scenari e personaggi del tutto diversi, è stato un vero 'terremoto', un 'colpo di scena' considerando l'ortodossia donrosiana in merito. Però 'necessaria' per dare un senso più logico a quella saga dove la presenza di quel cubo di cemento era comunque fondamentale.

                                                                      Ma lo stesso Barks si contraddice, dato che dopo la "ghiacciata dei dollari " (1951), il deposito viene sempre presentato come un edificio presente fin dagli albori di paperopoli.

                                                                      In una storia del 1956 - i guai del progresso https://inducks.org/story.php?c=W+US+++15-05 - Paperone afferma che il deposito è sulla collina da 70 anni, su un terreno comprato dove non c'era nulla tutto attorno se non un forte.

                                                                      Ergo, don rosa ha sistemato le cose cambiando date ma sottolineando come il deposito sia stato uno dei primi edifici di Paperopoli.


                                                                      - In "Paperino e il feticcio" Paperone sostiene che il Gongoro lo abbia scambiato per Paperino perché settant'anni prima era più giovane e aveva lo stesso aspetto che il nipote ha oggi. Nella $aga scopriamo che quegli eventi sono avvenuti meno di settant'anni prima e che Paperone si era solo "truccato" per sembrare qualcun altro, ma non aveva affatto un aspetto più giovanile.

                                                                      Martina è un autore poco attendibile e non può essere preso a modello per fare un canone, dato che lui stesso si contraddice spesso e volentieri, al contrario di don rosa, che è sempre coerente.

                                                                      Sul feticcio, è lo stesso Rosa a spiegare come abbia giustificato la "giovinezza" di Paperone nella storia del gongoro con un abile cammuffamento. E riguardo alla data, l'ha effettivamente ignorata.

                                                                      Ma, anche in questo caso, era inevitabile. Barks non era sempre coerente, specie nelle prime storie del personaggio (il feticcio è del 1949, con un Paperone ben diverso da quello del 1951).

                                                                      Nucci, al contrario, ha tutte le fonti disponibili, e ha tutti i modi per raccontare una storia mantenendo una coerenza di fondo, senza dover reinventare la ruota su fatti che sono acclarati sia da Rosa che da Barks.
                                                                      « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 19:00:20 da V »

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                                                                        Risposta #34: Martedì 30 Lug 2024, 19:25:20
                                                                        Recensione Topolino 3583


                                                                         Nell’autunno 1982 uscì su Topolino La storia di Marco Polo detta Il Milione, una rivisitazione del celeberrimo libro che per antonomasia marca l’idea di monumento al viaggio, alla vastità del mondo, all’incontro fra culture, al fascino dell’esotico e del variopinto.

                                                                         La realizzavano due autori molto diversi fra loro: Guido Martina, il decano, l’anti-canonico, il principe dal gusto obliquo, il più colto ed enigmatico dei Disney italiani, ai testi; ai disegni, Romano Scarpa, il simbolo, lo standard, in una fase di surreale onnipotenza artistica e avviato verso la meritata divinizzazione in ambito critico. Due figure polari della scena disneyana italiana, forse quant’altre mai, tanto alieni l’un l’altro quanto, invece, frequentemente appaiati in moltissimi dei capolavori fra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta: in totale, una sessantina di collaborazioni.

                                                                         Oggi la storia si ripete: nell’anno del settimo centenario dalla morte di Polo, Topolino 3583 propone una nuova rivisitazione del Milione, rilanciando: il titolo è Il Miliardo e per la verità i due ordini di grandezza si scontrano di frequente nel corso della storia. Ma a chi affidare un lavoro del genere?

                                                                         Ai testi troviamo Marco Nucci, protagonista accortissimo di una trasformazione profonda e determinata del modo di narrare Disney, prestigiatore delle tinte d’atmosfera e giocoliere di un nonsense morbido e accumulabile. Figura tanto opponibile quanto sovrapponibile a Martina: acquisto molto recente, tecnicamente già abilissimo, garbato nello stile, frizzante ma accomodante; e però titolare, come forse solo il Professore, di quel senso di distacco dalla materia, di quella capacità quindi di metterla con estrema facilità in prospettiva, in relazione con altro. La letteratura, la storia, la geografia.

                                                                         
                                                                        Cannaregio, luogo fisico oltre la comodità dell’epiteto[/size][/i]

                                                                         A firmare i disegni è Giorgio Cavazzano. Ed è questo peso massimo a scardinare completamente l’equilibrio implicito nella storia del 1982, a rendere ogni parola spesa sulla storia ancillare al suo segno. Quarant’anni dopo, Cavazzano è ancor più che l’equivalente di Scarpa: è il nume tutelare tout court del disegno Disney in Italia. La divinizzazione, che per Scarpa fu fatto progressivo e alloro del tramonto, per Cavazzano è lo stato dell’arte da decenni. Graziato da una longevità già superiore al suo Maestro e dalla molto maggiore esposizione mediatica figlia dei tempi, ma ancor più che questo, spinto da una personale vocazione al rinnovamento, all’assimilazione di modelli nuovi e diversi, Cavazzano è il più solido e raffinato dei fari possibili per ogni nuova generazione di artisti. Ed è con lo strascico di questo manto veramente imperiale che sbarca in questa prova piuttosto impegnativa, per la lunghezza della sceneggiatura, per la varietà delle ambientazioni, e per il prestigio della materia trattata.

                                                                         E dunque, com’è Il Miliardo di Cavazzano? È un manuale di economia dei materiali. Oggi quanto mai, il Maestro si ingegna di rendere l’impensabile con pochi tratti. Intendiamoci, “pochi” è senz’altro relativo, per un artista capace di vergare quadruple come quella qui sotto.

                                                                         
                                                                        Quadrupla firmata, incorniciabile e quotabile in borsa[/size][/i]

                                                                         Ma quando l’orizzonte è più stretto, nelle interazioni più minute, verosimilmente nel tentativo di non appesantire l’instancabile corsa di Paperone e anche – perché negarlo? – di alleggerire lo sforzo da parte di un artista settantacinquenne, Cavazzano smonta, alleggerisce, dematerializza. La maestria diventa dunque non trovare il modo di inserire gli elementi nella tavola, ma piuttosto di toglierli continuando però a reggere la narrazione.

                                                                         Nella vignetta qui sotto, ad esempio, non troviamo affatto l’armonioso affresco della precedente, ma piuttosto un gioco di suggerimenti: non la precisione della linea, ma la sua sinuosità, la sua rarefatta convinzione, ci restituiscono l’impressione del dettaglio. Dettaglio che non però c’è.

                                                                         
                                                                        Ciò[/size][/i]

                                                                         Beneficiati dalla stessa magia gli oggetti. Ad esempio, i molti mezzi di trasporto di questa avventura: navi, aerei, carretti, muli (come nella quadrupla qui sotto). Oppure gli elementi di contorno, come i classici panni stesi nella vignetta più in alto.

                                                                         Cavazzano, del resto, ha un’esperienza sconfinata nella narrazione dei viaggi paperoniani. Non solo per essere stato forse il complice più fidato e affezionato della proverbiale Wanderlust ciminiana, ma anche per lavori come il celebre Terzo Nilo con Corteggiani, le escursioni castyane con Eurasia Tost, o il relativamente recente Topo Maltese con Bruno Enna.

                                                                         
                                                                        Elementi di un viaggio[/size][/i]

                                                                         A giocare la partita più rischiosa sotto questo trattamento sono i personaggi, specialmente quelli principali. Paperone, per l’occasione lievemente ringiovanito (vale a dire, con le basette un filo più corte), è costantemente al centro della scena, e non è infrequente sorprenderlo in pose innaturali, abbozzate, in debito del senso della proporzione.

                                                                         Paperino è vittima di un ringiovanimento strano, ineguale nelle due parti della storia (ma senza nessun salto temporale a giustificarlo), così da risultare a un certo punto innaturalmente bambinesco, e spesso un po’ stravolto nell’espressione. Si tratta graficamente certamente degli aspetti meno riusciti della storia. Al contrario, in altri casi questo minimalismo ha esiti formidabili, come nella fulminante vignetta muta qui sotto.

                                                                         
                                                                         E veniamo ora alla storia. Si diceva del piglio paciosamente sovversivo di Nucci. È un piglio che esce meglio nelle storie brevi, a parere di chi scrive, le lunghe soffrendo di un ritmo che privilegia la comodità e il passo rilassato. A volte troppo forse, specialmente in una storia già lunga e con una trama del tutto lineare. Gli stessi colpi di scena sono disposti e quasi adagiati in maniera serena e gioconda, fino a virare su un garbato quanto impietoso (si diceva del giocoliere?) sbeffeggiamento del topos del rivale con la pistola.

                                                                         Chi scrive trova l’umorismo di Nucci estremamente godibile, e inserti comici in un tessuto più serio e tutto sommato non esaltante sono del tutto benvenuti. Vediamo nella quadrupla riprodotta più in alto, con la nave, l’aereo e il carretto, un esempio tipicamente nucciano di nonsense iterativo, basato su due puntelli complementari: l’abuso del rapporto fra vignetta e didascalia da una parte, e dall’altra l’effetto morbidamente spiazzante della variatio implicita nell’ultima battuta.

                                                                         
                                                                        Il venerdì nero

                                                                         Altro esempio, la sequenza qui accanto, con la chiosa del papero con in cravatta a ricomporre la freddura con quell’effetto un po’ vellutato, che invece di smontare l’effetto comico lo trascolora al punto giusto in maniera difficile da spiegare.

                                                                         Ci si perdonerà ora se dedichiamo meno spazio del dovuto alle altre storie del numero: Tito Faraci e Rudy Salvagnini propongono un ideale revival degli anni Novanta, con due storie gemelle incentrate sulle stramberie di Pippo: Pippo tipo da spiaggia (disegnata dal magico Lucio Leoni) e I mercoledì di Pippo: Topolinia party (disegnata da Luca Usai, un po’ straniato da una potente freccerizzazione). Nonostante la recente vera e propria resurrezione umoristica di Faraci e la collaudata verve di Salvagnini, nessuna delle due storie si fa ricordare. Sarà per la prossima settimana.

                                                                         Nel frattempo è di nuovo Marco Nucci ad apparecchiare la tavola per, appunto, i prossimi numeri: in coppia con un Libero Ermetti in buona forma ci racconta, in Addio, Giovani Marmotte! i drammi prima del Gran Mogol delle Giovani Marmotte, l’altrimenti granitico Bertie McGoose, e poi delle stesse GM, anzi dei suoi membri più rappresentativi: Qui, Quo e Qua.

                                                                         
                                                                        Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro… L’addio dei paperotti alla squadra di esploratori, oltre che sorprendente, è interessante per la diversità delle ripercussioni che può avere sui tre: anche perché proprio Nucci, con Salati ed altri, è stato l’artefice del tentativo recente di caratterizzare in maniera più precisa e variegata i nipotini.

                                                                         Cosa ne sarà del menomato glorioso corpo delle GM, e come si tornerà alla normalità, lo scopriremo nelle prossime settimane. Nel frattempo possiamo farci aiutare dal redazionale apposito per immergerci nel clima delle Olimpiadi di Parigi 2024, e magari rileggere qualche storica avventura Disney a cinque cerchi.



                                                                        Voto del recensore: 3/5
                                                                        Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                                                                        https://www.papersera.net/wp/2024/07/30/topolino-3583/


                                                                        Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                                                                        *

                                                                        Samu
                                                                        Visir di Papatoa
                                                                        PolliceSu   (9)

                                                                        • *****
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                                                                          Re:Topolino 3583
                                                                          Risposta #35: Martedì 30 Lug 2024, 20:28:20
                                                                          Con questa, il Papersera è ritornato in pari con le recensioni del libretto dopo mesi e mesi, praticamente dal blocco forzato del forum di fine Gennaio.

                                                                          Credo sia giusto segnalarlo.

                                                                          *

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                                                                          Diabolico Vendicatore
                                                                          Moderatore
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                                                                          • ****
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                                                                            Risposta #36: Martedì 30 Lug 2024, 20:43:43
                                                                            Con questa, il Papersera è ritornato in pari con le recensioni del libretto dopo mesi e mesi, praticamente dal blocco forzato del forum di fine Gennaio.

                                                                            Credo sia giusto segnalarlo.
                                                                            Grazie per averlo notato  :thankYou:
                                                                            e grazie a tutti quanti si impegnano per il sito, forum, pubblicazioni, attività sul territorio, social... e altro che sicuramente dimentico!
                                                                            "Se nato cigno nessuno ti trasformerà in avvoltoio"

                                                                            *

                                                                            Cornelius
                                                                            Imperatore della Calidornia
                                                                            PolliceSu

                                                                            • ******
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                                                                              Risposta #37: Martedì 30 Lug 2024, 21:21:42
                                                                              Ma lo stesso Barks si contraddice, dato che dopo la "ghiacciata dei dollari " (1951), il deposito viene sempre presentato come un edificio presente fin dagli albori di paperopoli.

                                                                              In una storia del 1956 - i guai del progresso https://inducks.org/story.php?c=W+US+++15-05 - Paperone afferma che il deposito è sulla collina da 70 anni, su un terreno comprato dove non c'era nulla tutto attorno se non un forte.

                                                                              Ergo, don rosa ha sistemato le cose cambiando date ma sottolineando come il deposito sia stato uno dei primi edifici di Paperopoli.
                                                                              Non ricordavo questo episodio e Don Rosa ha evidentemente retrocesso di mezzo secolo la fondazione del Deposito (sebbene per Barks, almeno in quella storia, la data sarebbe stata 1886 e non 1902) prendendo spunto da "I guai del progresso", sistemando più coerentemente la situazione temporale. Per quanto il luogo descritto da Barks e illustrato successivamente da Don Rosa mi sembra più coerente con gli anni '80 dell'800 che non con gli inizi del '900. Le città della West Coast avevano avuto un grande sviluppo grazie alle due corse all'oro della California (1848) e del Klondike (1898), per cui il fatto che Paperopoli fosse 'quattro case in croce' all'inizio del XX° secolo mi sa poco realistico e credibile. Ma questa è un'altra storia  :innocent:

                                                                              *

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                                                                                Risposta #38: Martedì 30 Lug 2024, 22:02:24
                                                                                Devo fare i complimenti al Dominatore delle Nuvole per le parole spese su Il miliardo. Dal canto mio non ho altro da aggiungere, se non una certa buona sconsolatezza per il deterioramento dell'espressività di Cavazzano e l'indifferenza totale verso la trasgressione della continuità donrosiana.

                                                                                *

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                                                                                  Risposta #39: Martedì 30 Lug 2024, 22:13:48
                                                                                  Tocco e fuggo perché mi pareva doveroso esprimere a Guglielmo/Dominatore il mio apprezzamento per questa recensione splendida, molto puntuale e scritta benissimo, di cui mi sento peraltro di condividere quasi tutto.
                                                                                  È sempre un piacere leggere articoli così.
                                                                                  « Ultima modifica: Martedì 30 Lug 2024, 22:18:25 da Grande Tiranno »
                                                                                  Catturamento Catturamento!

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                                                                                  PolliceSu   (1)

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                                                                                    Risposta #40: Mercoledì 31 Lug 2024, 01:48:32
                                                                                    Io potrei anche convenire in parte sul fatto che la Saga, e la produzione di Don Rosa in generale, non debbano essere un vangelo al 100%: è chiaro che se si vuole far collimare Don Rosa (che su alcuni personaggi ed eventi, financo l'esistenza di Paperoga o Topolino, pone paletti a volte troppo rigidi) con la produzione fumettistica Disney italiana è lecito essere flessibili su alcuni punti (ad esempio, se vogliamo inserire Paperotto nel canon, possiamo fingere che Paperone si sia temporaneamente riappacificato col nipote, magari usando l'assist della storia di Fantomius di Gervasio dove Scrooge scrive alle sorelle aiutandole, solo per poi rompere nuovamente i rapporti più avanti). Quindi, con elasticità mentale, possiamo fingere che alcuni balloon di dialogo non esistano, che alcuni eventi siano avvenuti in maniera leggermente diversa ecc.

                                                                                    MA...
                                                                                    ... ma sono d'accordo al 1000%, tanto più che si parla di Nucci, cioé di uno bravo, e che avrebbe saputo evitare le contraddizioni senza alcun problema.
                                                                                    "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                                                                                    *

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                                                                                      Risposta #41: Mercoledì 31 Lug 2024, 20:13:56
                                                                                      Don Rosa ha evidentemente retrocesso di mezzo secolo la fondazione del Deposito (sebbene per Barks, almeno in quella storia, la data sarebbe stata 1886 e non 1902) prendendo spunto da "I guai del progresso", sistemando più coerentemente la situazione temporale.
                                                                                      Forse non ricordo bene, ma credo che lo stesso Rosa abbia discusso della situazione e dell'apparente contraddizione con Barks. In sostanza, Rosa ci fa vedere il deposito al tempo di "Natale sul Monte Orso", mentre Barks ne fa costruire uno alla fine del 1951. L'idea è che quello "natalizio" sia il deposito originale, costruito a inizio secolo con tecniche ormai obsolete, sottodimensionato e abbandonato da anni. Questo deposito collassa nella storia del "ventino fatale" e viene subito ricostruito nella storia di fine 1951, diventando quello definitivo.
                                                                                      "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                                                                                      *

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                                                                                        Risposta #42: Sabato 3 Ago 2024, 09:50:35
                                                                                        A me questo numero è piaciuto tanto. Secondo me la storia "Il miliardo" è ottima, piena di emozione e disegnato bellissimo. No saprei perché si debba continuare in ogni dettaglio a Don Rosa. Nucci comunque ha fatto un´ottimo lavoro. La storia di Faraci e Leoni è molto divertente, Salvagnini ha dato un´altro mercoledi a cui si ferma volentieri. E la storia finale "Addio, Giovani Marmotte" inizia molto promettente.

                                                                                        *

                                                                                        Cornelius
                                                                                        Imperatore della Calidornia
                                                                                        PolliceSu

                                                                                        • ******
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                                                                                          Risposta #43: Sabato 3 Ago 2024, 11:43:54
                                                                                          In sostanza, Rosa ci fa vedere il deposito al tempo di "Natale sul Monte Orso", mentre Barks ne fa costruire uno alla fine del 1951. L'idea è che quello "natalizio" sia il deposito originale, costruito a inizio secolo con tecniche ormai obsolete, sottodimensionato e abbandonato da anni. Questo deposito collassa nella storia del "ventino fatale" e viene subito ricostruito nella storia di fine 1951, diventando quello definitivo.
                                                                                          Però la storia dove il Deposito verrebbe ricostruito (ZP e la Banda dei Segugi) esce nel novembre/dicembre del '51 mentre il Ventino dove il Deposito collassa è di gennaio/febbraio '52

                                                                                           

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