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Continuity e caratterizzazioni di poco senso

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Eurasia
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PolliceSu   (1)
    Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
    Risposta #45: Venerdì 16 Ago 2024, 16:56:00
    Si potrebbero approfondire dinamiche e rapporti inediti fra personaggi che già si conoscono e, ribadisco, non vivono in universi paralleli ma a qualche chilometro di distanza - Di certo hanno condiviso avventure in gioventù e sono rimasti buoni amici.
    In realtà i chilometri di distanza non credo siano così pochi: per quanto il Calisota non sia uno stato grandissimo, Topolinia è situata sulla costa settentrionale e Paperopoli su quella centromeridionale. Se la costa dell'intera California è di 1350 km, quella del Calisota è circa un terzo, dunque intorno ai 450. Per cui fra la città dei topi e quella dei paperi dovrebbero esserci almeno 200/250 km di distanza.





    I don't see it as a problem.
    I remember that in a story from 2022 Donald and Scrooge went to Topolinia On bikes 🙂

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    Cornelius
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      Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
      Risposta #46: Venerdì 16 Ago 2024, 19:39:01
      I don't see it as a problem.
      I remember that in a story from 2022 Donald and Scrooge went to Topolinia On bikes 🙂
      Io invece tendo a salvaguardare un certo 'realismo' anche nei fumetti Disney. Per cui se paperi e topi si vedono solo di rado do per scontato che le loro città siano piuttosto distanti. E infatti in molte storie è questo che viene fuori chiaramente o anche solo si 'percepisce'. Poi magari un autore si inventa che Paperino e Paperone vanno a Topolinia in bici (mi pare in una storia di pochi anni fa) ma, almeno per me, resta un episodio isolato fine a se stesso che non cambia le cose.

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      Tenebroga
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        Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
        Risposta #47: Venerdì 16 Ago 2024, 20:04:52
        Considerato quante gare ciclistiche ha fatto Paperino, può anche essere realistico per lui andare a Topolinia sui pedali.
        Comunque ho anch'io la tua stessa visione. In particolare per me la distanza è tale per cui non ci si vede tutti i giorni ma non troppo da non vedersi mai.

          Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
          Risposta #48: Venerdì 16 Ago 2024, 20:52:36
          Mi fa piacere aver fatto partire un topic bello denso di risposte e soprattutto di pareri diversificati, però secondo me con questa faccenda di Topolinia e Paperopoli si sta un po' uscendo dal seminato.

          Anche aldilà della questione "continuity", mi premeva più che altro sapere che ne pensaste a proposito della caratterizzazione "nuova" di alcuni personaggi. Se la trovaste giusta, fuori canone, eccetera.

          Grazie ancora a tutti per il dialogo che si è creato!
          Mariano

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          Tenebroga
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            Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
            Risposta #49: Venerdì 16 Ago 2024, 23:04:37
            Per mia indole mal sopporto i cambiamenti eppure per me questa nuova gestione è stata una ventata di freschezza. Sono lettore Disney da parecchio tempo e secondo me era praticamente impossibile continuare sulla vecchia strada senza sconfinare in trame già viste o comunque prevedibili.
            Trovo che l'aggiunta di una certa continuity (che comunque non è ferrea), l'approfondimento di alcuni personaggi, nuovi modi di far interagire personaggi nuovi e vecchi, tematiche introspettite abbiano un po' rimescolato le carte in tavola aprendo nuove possibilità agli sceneggiatori.
            Ora il perimetro entro il quale si possono creare nuove situazioni è molto più ampio di prima.
            Che si possa fare più cose ovviamente non è un indice di qualità e infatti non posso dire che mi sia piaciuto tutto ma un 90% sicuramente sì.
            Quindi a mio parere il nuovo corso è promosso. Questo non significa che il passato fosse di qualità inferiore: ha fatto il suo glorioso tempo e ora bisogna prendere atto che se si fosse continuato sulla stessa strada non avremmo più visto niente di nuovo.
            Dispiace che non a tutti piaccia, però si scrivono ancora storie di stampo piu classico. Anche perché il Topo ha sempre avuto una certa varietà proprio per accontentare un po' tutti i gusti.

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              Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
              Risposta #50: Sabato 17 Ago 2024, 15:18:25
              Per cui se paperi e topi si vedono solo di rado do per scontato che le loro città siano piuttosto distanti.
              Credo che la cosa non abbia bisogno di giustificazioni, per varie ragioni:
              - a volte capita che anche abitanti della medesima città si vedano raramente. D'altronde, anche nella realtà nei centri più piccoli è normale incontrare i propri concittadini costantemente, ma non vale per quelli con centinaia di migliaia di abitanti, come suppongo essere quelle fumettistiche in questione
              - perchè dovrebbero vedersi più frequentemente, fossero anche Topolinia e Paperopoli a 10 km di distanza? Come tu stesso hai notato prima, la stragrande maggioranza dei due gruppi non ha relazioni l'uno con l'altro; probabilmente nemmeno si conoscono a vicenda
              - potrebbero tranquillamente incontrarsi fuori dalle vignette: infatti a volte succede che un personaggio sia ripescato dopo un periodo (anche di svariati anni) di assenza, ma dalle interazioni con gli altri si lascia intendere che il suo rapporto con gli altri è continuato normalmente. Altre volte invece, in occasione di un ritorno, si sentono frasi del tipo "Da quanto tempo non ci vediamo" ma non è la regola.

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                Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                Risposta #51: Sabato 17 Ago 2024, 16:12:34
                Per mia indole mal sopporto i cambiamenti eppure per me questa nuova gestione è stata una ventata di freschezza. Sono lettore Disney da parecchio tempo e secondo me era praticamente impossibile continuare sulla vecchia strada senza sconfinare in trame già viste o comunque prevedibili.
                Trovo che l'aggiunta di una certa continuity (che comunque non è ferrea), l'approfondimento di alcuni personaggi, nuovi modi di far interagire personaggi nuovi e vecchi, tematiche introspettite abbiano un po' rimescolato le carte in tavola aprendo nuove possibilità agli sceneggiatori.
                Direi che meglio di così non potevi centrare il punto.
                Purtroppo molti lettori sono cresciuti con le storie degli anni '70 e '80 (o le loro ristampe), sostanzialmente una ripetizione infinita dello stesso canovaccio basato su cacce al tesoro, baruffe familiari, difesa degli averi dai soliti nemici. Nessun autore, per quanto bravo, può tirare la corda più di tanto, e una riprova l'abbiamo avuta con la seconda stagione di Cimino su Topolino, quando non è più riuscito a riproporre, se non occasionalmente, delle cacce al tesoro all'altezza delle precedenti, pur dimostrando, con le storie attorno al fuoco, di essere sempre al suo livello migliore.
                Sbaglia di grosso Bertani a sostenere che quelle storie rappresentino "un immaginario ... ormai poco in linea con quello attuale", ma sbaglia anche chi vorrebbe sempre e solo storie di quel tipo, e detesta Don Rosa dal profondo del cuore senza rendersi conto che gli stessi Cimino e Martina, oggi, sarebbero solo ripetitivi. Ben vengano i cambiamenti, se effettuati senza tradire l'essenza dei personaggi.
                "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                  Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                  Risposta #52: Sabato 17 Ago 2024, 16:33:23

                  Sbaglia di grosso Bertani a sostenere che quelle storie rappresentino "un immaginario ... ormai poco in linea con quello attuale"

                  Infatti... diciamo le cose come stanno. Non dico che si tratti addirittura di una frase che voglia mascherare il dirottamento della linea editoriale su binari totalmente "nuovi" (cosa impossibile, alla fin fine), da parte di Bertani, però... Affermare cose del genere mi sembra, appunto, sbagliatissimo. Forse si riferisce (sottintendendo) al politically correct, il cui confine nelle storie di un Martina era assai labile, tuttavia non mi va proprio di definire "obsolete" (perché è quel messaggio che una frase del genere vuole far passare) le storie più vecchie, non è così! Molte storie sono ancora attualissime, anche a livello di comicità (anzi, quasi rido di più alle storie più vecchie che non a quelle di oggigiorno)... ma forse, ripeto, è solo una questione di politically correct, quella cui Bertani fa riferimento sottecchi.

                  Spero di essermi spiegato bene, scusate se in alcuni punti può sembrare una supercazzola.
                  Mariano

                    Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                    Risposta #53: Sabato 17 Ago 2024, 17:28:53
                    ma forse, ripeto, è solo una questione di politically correct, quella cui Bertani fa riferimento sottecchi.
                    Purtroppo non sembra così. Copio e incollo l'intera frase dall'editoriale del numero 3548, che chiama a raccolta chiunque volesse proporsi come "nuovo autore":



                    Certo, questo non esclude al 100% che il senso sia quello da te proposto, ma ci vuole tanta buona volontà per vedercelo.
                    « Ultima modifica: Sabato 17 Ago 2024, 17:53:56 da Fantasio »
                    "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                      Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                      Risposta #54: Domenica 18 Ago 2024, 15:28:07
                      ma forse, ripeto, è solo una questione di politically correct, quella cui Bertani fa riferimento sottecchi.
                      Purtroppo non sembra così. Copio e incollo l'intera frase dall'editoriale del numero 3548, che chiama a raccolta chiunque volesse proporsi come "nuovo autore":



                      Certo, questo non esclude al 100% che il senso sia quello da te proposto, ma ci vuole tanta buona volontà per vedercelo.

                      Ho ben presente anch'io quell'editoriale, l'ho letto svariate volte proprio cercando di interpretare quella frase specifica. E mi domando, se le storie vecchie più belle sono godibilissime ancora oggi, cosa intende Bertani definendo obsolete le proposte che gli arrivano?

                      La cosa che sto per dire è molto forzata e me ne scuso, ma mi viene da pensare: Immaginando di essere il Maestro Scarpa, se inviassi oggi la sceneggiatura dell'Unghia di Kalì, che è un capolavoro ancora ottimamente godibile, cosa ne sarebbe sotto l'occhio di controllo della direzione attuale?
                      Mariano

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                      joe7
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                        Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                        Risposta #55: Domenica 18 Ago 2024, 17:08:45
                        A quanto pare, Bertani e gli altri vogliono continuare la storia della continuity e della psicologia dei personaggi tipo "psichiatra dei poveri", vedendole come "cose fresche e innovative", invece di roba vecchia e sorpassata come i lavori di Cimino, Scarpa e Carpi, per esempio.

                        Io, invece, vedo le storie attuali della direzione Bertani come "stantie e obsolete" anche se sono state appena fatte.

                        Torno quindi a leggermi l'obsoleto "Topolino e l'unghia di Kalì", lasciando Bertani e le sue storie "innovative e che danno freschezza" al loro brodo. 

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                        Cornelius
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                          Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                          Risposta #56: Domenica 18 Ago 2024, 17:32:51
                          Secondo me quell'editoriale è stato appositamente 'estremizzato' perché in redazione saranno arrivati centinaia di plot con lo zione che coinvolge i nipoti in una caccia al tesoro ('incoraggiando' Paperino con la lista dei debiti) o Topolino che telefona a Minni perché non può andare alla festa di una nobildonna in quanto coinvolto da Basettoni in un caso di furti in cui il colpevole sarà Gambadilegno.

                          Non che queste situazioni siano del tutto sparite ma magari, essendo 'storicizzate', necessitano urgentemente di alternative. E queste alternative Bertani e la sua redazione non le hanno viste nelle email arrivate loro da aspiranti autori disneyani. Per cui, secondo me, il direttore ha fatto bene a rimarcare la cosa nel suo editoriale. Tanto i plot più tradizionali arriveranno comunque e magari si sceglieranno quelli più interessanti, scritti meglio, più sorprendenti, al di là dei 'dejà vu'

                          In più, si spera, si potrà avere anche del materiale 'nuovo' le cui storie di riferimento di questi ultimi anni sembrano essere state apprezzate da una percentuale importante di lettori. Altrimenti, dopo diversi anni di nuove narrazioni, non si insisterebbe tanto su queste se non avessero prodotto, nel contempo, dei risultati positivi. Il grassetto non è stato usato a caso, proprio per far capire bene agli aspiranti autori cosa si stia cercando.

                          Lo scopo finale è abbassare la percentuale di plot tradizionali (che magari era l'80%) in modo da riequilibrare (non di annullare del tutto) il rapporto fra le due tipologie di racconto che potrebbe diventare fifty-fifty. Vuoi mettere analizzare solo un 20% di 'produzione nuova' con un 50%? L'unico modo per ottenere questo cambiamento significativo è scriverlo a 'chiare lettere' (anzi, scure di grassetto). Ovviamente ho semplificato al massimo la questione (anche perché non ne sono al dentro) tanto per dare una (mia) idea su questa evidente, quasi perentoria, 'sollecitazione' redazionale. 
                          « Ultima modifica: Domenica 18 Ago 2024, 17:58:40 da Cornelius »

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                            Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                            Risposta #57: Domenica 18 Ago 2024, 17:46:57
                            @Cornelius, secondo me hai centrato il punto e condivido ciò che hai scritto.

                            Aggiungo che nell'editoriale, d'altro canto, si faceva riferimento al fatto che un aspirante sceneggiatore deve dimostrare di conoscere bene la grammatica del fumetto (cioè come si articola una sceneggiatura e il suo modo di raccontarla utilizzando le parole-chiave del "linguaggio" fumetto) e che alla redazione interessa questo e non certo che un aspirante mandi dei soggetti con la pretesa di essere "clamorosi", che vadano fuori dalla caratterizzazione dei personaggi o che spettacolarizzino i racconti per amor di impressionare la redazione.

                            Per cui credo che, come in tutte le cose, la via migliore per farsi notare sia quello di avere equilibrio.

                            Tra la buona conoscenza del linguaggio del fumetto, di quello disneyano visto che siamo in casa Disney (cioè rispettare e conoscere bene le caratterizzazioni dei personaggi) e proporre storie interessanti, che non sappiano di già visto ma che, di contro, non pretendano la ricerca di una "spettacolarizzazione" che, a conti fatti, sarebbe inutile.

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                            Atius
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                              Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                              Risposta #58: Domenica 18 Ago 2024, 19:41:17
                              A quanto pare, Bertani e gli altri vogliono continuare la storia della continuity e della psicologia dei personaggi tipo "psichiatra dei poveri", vedendole come "cose fresche e innovative", invece di roba vecchia e sorpassata come i lavori di Cimino, Scarpa e Carpi, per esempio.

                              Io, invece, vedo le storie attuali della direzione Bertani come "stantie e obsolete" anche se sono state appena fatte.

                              Torno quindi a leggermi l'obsoleto "Topolino e l'unghia di Kalì", lasciando Bertani e le sue storie "innovative e che danno freschezza" al loro brodo.

                              Ma fai sul serio? Quando mai Bertani ha fatto anche solo sottintendere il fatto che le storie di Scarpa, Carpi o Cimino siano stantie e obsolete? La storia editoriale degli ultimi anni parla chiaro, con le numerose testate sorte proprio per dare una veste organica e valorizzare in formati di pregio le opere di questi mostri sacri (da ultima Grandi Autori). Perciò, se l'attuale direzione li ritenesse superati, ben si guarderebbe dal puntarci così tanto. Secondariamente è altrettanto evidente che, nella sua storia pluridecennale, su Topolino si siano alternati i capolavori di questi grandi maestri a un gran numero di storie dimenticabili. Molte di esse infarcite di cliché e, chiamiamoli così, moduli narrativi che oggi non sono più attuali. Perciò, se oggi alla redazione arriva l'ennesima storia, per dirne una, di Amelia che tenta rubare la Numero Uno, senza alcuna variazione sul tema, oppure una storia in cui Qui, Quo e Qua parlano in coro come avveniva nelle storie degli anni Sessanta, si desume che l'aspirante autore non abbia ben chiara quale sia stata l'evoluzione del fumetto Disney negli ultimi anni e quale sia la linea intrapresa.
                              A me spiace scrivere praticamente solo per difendere l'attuale direzione da attacchi che ritengo pretestuosi (giuro che non sono l'avvocato d'ufficio di Bertani), ma se c'è una cosa che odio è che da un testo scritto si ricavi un significato totalmente differente da quello evidentemente prospettato dal suo autore.
                              O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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                                Re:Continuity e caratterizzazioni di poco senso
                                Risposta #59: Domenica 18 Ago 2024, 20:09:24
                                una cosa che odio è che da un testo scritto si ricavi un significato totalmente differente da quello evidentemente prospettato dal suo autore.
                                A me pare che il significato di quel testo scritto non lasci il benché minimo dubbio e credo che le molte ristampe da te citate, ristampe che riguardano Scarpa, Cimino eccetera, siano il modo scelto dalla direzione per "tenere buoni" i lettori nostalgici in modo che non rompano troppo le scatole chiedendo cacce al tesoro e baruffe familiari ancora oggi.

                                edit: aggiungo, a ribadire che non vi sono dubbi sul significato di quel testo, che, in piena coerenza con quello che si vuol fare passare per "significato totalmente differente", Bertani ha cacciato da Topolino Luciano Gatto, che forse non sarà un Maestro come quelli a cui si dedicano tante ristampe, ma sempre un Maestro rimane.

                                Aggiungo poi che a me piace la "linea" bertaniana, ma ciò non mi impedisce di considerare un gravissimo errore e una mancanza di rispetto verso i lettori il palese disprezzo ostentato verso le storie di una volta, la cacciata di Gatto e tante altre piccole cose che traspaiono da ogni numero. Bisogna cambiare valorizzando e preservando il passato, non rottamandolo.
                                « Ultima modifica: Domenica 18 Ago 2024, 20:19:15 da Fantasio »
                                "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

                                 

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