Aggiungo che questa difesa a oltranza di Bertani, basata sulla cieca negazione di quanto è evidente a chiunque sappia leggere, rende un pessimo servizio allo stesso Bertani, la cui direzione, anche se piena di errori, vede questi in minoranza rispetto alle scelte azzeccate. Fingere che gli errori siano solo frutto di una interpretazione sbagliata di frasi e concetti che più chiari non potrebbero essere alimenta il già notevole astio contro di lui, che invece andrebbe aiutato a capire dove sbaglia e come rimediare. Forse non sarebbe capace di ascoltare, e certi suoi editoriali passati fanno pensare che sia una di quelle (numerosissime) persone che di fronte alle critiche reagiscono con fastidio (per usare un eufemismo), ma lo spazio per fare delle critiche costruttive è ampio, e non sarà negando l'evidenza che lo si potrà riempire.
Tu sei padrone di criticare Bertani quanto ti pare e piace ma questo modo di rivolgerti a coloro che hanno una opinione divergente dalla tua rispetto a quello che ha scritto in uno stralcio di un suo editoriale ergendolo a "simbolo" di come la sua direzione rifiuti categoricamente il passato non so se mi faccia ridere o cascare le braccia.
Forse tutte e due le cose.
Credo, da quello che hai scritto, che sia tu piuttosto ad avere poca disponibilità all'ascolto di chi ha idee diverse dalla tua.
Di che cosa stiamo discutendo?
È bene secondo me fare un passo indietro e ricordarcelo.
Stiamo parlando di uno stralcio di un editoriale.
Rivolto a chi?
Agli. Aspiranti. Autori. Del. Domani.Ogni giornale ha la propria linea editoriale e pretendere che nel 2024 Topolino pubblichi le stesse storie che venivano pubblicate trenta o quaranta anni fa mi sembra assurdo.
I tempi cambiano, mutano i modi di raccontare, il lettore vuole leggere cose nuove, che stiano al passo con i tempi, con sensibilità che siano in linea con il suo vissuto moderno.
Questa tua interpretazione (tua, non rispecchia affatto quella "inequivocabilità" di cui parli, sottolineiamo) per cui ciò ti dà adito a pensare che si debba tradurre come un "buttiamo il passato alle ortiche perché non serve più" la trovo fuori fuoco come scriveva lo stesso direttore per fare riferimento ai soggetti che non interessano alla redazione.
Se vuoi criticare Bertani, la redazione, la linea editoriale sei libero di farlo e di trovare tutti gli appigli che ti pare.
Ma attaccare così la direzione a partire da un invito rivolto agli aspiranti autori del futuro etichettando le sue parole con un marchio secondo cui tutto il passato è da buttare lo trovo ingiusto.
Le storie di Topolino del passato fanno parte della Storia (con la S maiuscola) del settimanale: Scarpa, Cimino, Martina, Pezzin... sono autori che hanno plasmato l'immagine del modo di scrivere Disney della scuola italiana.
Vuoi che la direzione non sappia il valore di questi autori e delle loro storie, loro che poi valorizzano questo patrimonio culturale con testate apposite come i Grandi Autori nata appunto per questo motivo dalle ceneri della vecchia serie degli speciali colorati?
O la stessa testata dei Grandi Maestri, rivolta ad un pubblico disposto a spendere cifre più considerevoli del suo contraltare in brossura?
Lasciamo stare i Grandi Classici che esistono da ben prima che iniziasse la direzione attuale. Ma queste due sono state volute dalla direzione di Bertani e questo cozza molto con la tua opinione secondo cui alla direzione contemporanea il passato non interessa.
Che poi sugli stessi Grandi Classici è iniziata da poco una rubrica atta a valorizzare autori poco conosciuti, su Zio Paperone ogni mese viene selezionata e approfondita una storia denominata "Superstar", ripescata dal passato per proporla ai lettori di oggi con un redazionale apposito.
La stessa cosa la si fa su Paperino.
De che stamo a parlà?
Ciò che non interessa di quel "passato" del giornale è piuttosto la sua concretizzazione in soggetti proposti da aspiranti autori nuovi ma difatti scialbi perché visti e rivisti, "che sembrano usciti da un immaginario di storie di decenni fa" perché (credo, è la mia visione, non mi azzardo certo a veicolarla per univoca!) sono zeppe di cliché e situazioni stantie che, dopo una vita di pubblicazione editoriale, hanno francamente stancato.
Per affermare una cosa simile, evidentemente, avrà appurato che un certo numero di aspiranti autori si rifà ad un immaginario di storie fin troppo legato al passato nel senso di cose lette e rilette fino alla noia, senza un briciolo di novità.
Altrimenti non avrebbe dedicato il suo editoriale a questo.
Vuol dire che gli premeva fare questa riflessione.
Che io leggo come un incoraggiamento a chi vuole scrivere Disney di interessarsi a ciò che può suscitare curiosità ai lettori di oggi e non ad un immaginario del Topolino classico, standard, stereotipato che in tanti anni di pubblicazione è normale si sia codificato e ha poco da offrire se non si aggiunge un tocco di sana e irrinunciabile novità.
Chiudo sottolineando una cosa che mi preme rimarcare:
qui nessuno è l'avvocato difensore di Bertani.Si chiama divergenza di opinioni, sono stanco di leggere questo volere dividere gli utenti del sito in due fazioni, come uno spartiacque che periodicamente viene fuori nelle discussioni.
Bertani sì, Bertani no.
Bertani è bravo, Bertani sbaglia.
Bertani criticato perché sì, Bertani elogiato ciecamente.
Bertani così, Bertani colì.
Godiamoci la lettura del Topolino in santa pace e impariamo ad accettare l'esistenza di opinioni differenti, frutto di una visione delle cose diverse e soprattutto senza affibbiare queste etichette di "difensori ad oltranza" che sono offese gratuite a chi esprime una idea diversa da chi è invece fermamente convinto che la direzione voglia affossare il passato editoriale del giornale.
Se vuoi tenerti stretta questa opinione assurgendola a verità incontrovertibile, Fantasio, per me sei padronissimo di farlo.
Ma ti invito caldamente a non sconfinare nel dire che chi ha opinioni diverse dalla tua sia il difensore di turno di Tizio o di Caio.
Nessuno ci guadagna un piffero nell'essere pro o contro Bertani.
Semmai, si fa semplicemente portavoce del proprio punto di vista.
Buon Topolino a tutti,
- Samuele.