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Topolino 3585

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di Matteo Gumiero

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What if...? Paperino diventa Wolverine

Topolino 3585

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PolliceSu
    Re:Topolino 3585
    Risposta #15: Giovedì 8 Ago 2024, 13:43:56
    la storia di paperino/wolverine è una parodia molto all'acqua di rose ovviamente della storia marvel "old man Logan"

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    PolliceSu
      Re:Topolino 3585
      Risposta #16: Giovedì 8 Ago 2024, 15:21:43
      Ho già visto quella copertina di Wolverine
      PdP

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        Re:Topolino 3585
        Risposta #17: Giovedì 8 Ago 2024, 15:42:42
        boh non capisco perchè le storie straniere devono essere sempre così affrettate. Anche questa di wolverine: sarebbe stato più interessante vedere le origini del personaggio, invece inizia in medias res con spiegoni e risoluzione affrettatissima. A me queste storie così non piacciono e non ne vedo il senso se non strizzare l'occhio ai fan marvel. Ma non sono storie scritte bene, o meglio avesse avuto 30 tavole in più forse sì.

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          Re:Topolino 3585
          Risposta #18: Giovedì 8 Ago 2024, 23:54:30
          Perché all'estero (USA e nord Europa) la tradizione è quella.

          Numero ben poco opinabile.
          Di Ambrosio non c'è molto da commentare.

          Le due brevi... sono brevi. Ben disegnate.
          Magari sulla Dea Mascherata si poteva calcare un pochino la mano... Boh.

          Gagnor ogni tanto ritorna quello dei tempi migliori. La storia fa ridere, senza troppe pretese.

          E il mistero dei giganti... Non so, me l'aspettavo più... Un po' meno... O qualcosa del genere.

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          il Tommi
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            Re:Topolino 3585
            Risposta #19: Sabato 10 Ago 2024, 21:06:56
            Qualcuno se la prende se dico che Disney e Marvel in ambito fumettistico sembrano amalgamarsi come pizza e ananas?

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              Re:Topolino 3585
              Risposta #20: Sabato 10 Ago 2024, 23:00:41
              Qualcuno se la prende se dico che Disney e Marvel in ambito fumettistico sembrano amalgamarsi come pizza e ananas?

              No.

              Anzi, secondo me hai trovato il paragone perfetto per rendere l'idea della loro compatibilità.

              Il dramma è che all'estero pizza e ananas sono considerati fenomeni compatibili, anche se non ho mai capito come ciò sia possibile.

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                Re:Topolino 3585
                Risposta #21: Domenica 11 Ago 2024, 14:45:18
                Qualcuno se la prende se dico che Disney e Marvel in ambito fumettistico sembrano amalgamarsi come pizza e ananas?

                No.

                Anzi, secondo me hai trovato il paragone perfetto per rendere l'idea della loro compatibilità.

                Il dramma è che all'estero pizza e ananas sono considerati fenomeni compatibili, anche se non ho mai capito come ciò sia possibile.
                aspetta qualche mese che ti obbligheranno a mangiare vermi e grilli /fine off topic

                anche io concordo, anche in termini di disegnatori, non solo di scenegiatture. Topi e paperi disegnati da filo-marvel sono un'altra cosa rispetto alla scuola Scarpa-Cavazzano

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                  Re:Topolino 3585
                  Risposta #22: Domenica 11 Ago 2024, 21:16:37
                  Ecco, sui disegni vorrei fare un discorso un po’ strano, spero di spiegarmi a dovere e di non offendere nessuno. Secondo me la qualità dei personaggi è buona, ma questa vignettatura senza schemi fa vedere troppo bene di essere… senza schemi, per l’appunto. Spiego: le tavole di PK e MMMM davano l’idea di essere genuine e organizzate bene, molto bene o benissimo; a questo processo di marvelizzazione sembra mancare un’identità vera e propria, non solo nei testi (dove ogni storia sembra essere a sé) ma anche nel disegno puro, in cui respiro un’aria di spudorata e artificiosa esasperazione della libertà creativa, come se una tavola poco caotica non potesse proprio essere accettata.

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                  Dippy Dawg
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                    Re:Topolino 3585
                    Risposta #23: Lunedì 12 Ago 2024, 09:29:34
                    Qualcuno se la prende se dico che Disney e Marvel in ambito fumettistico sembrano amalgamarsi come pizza e ananas?
                    Mah, non credo che siano mondi poi così lontani...
                    Certo, quello che abbiamo visto finora non è stato fatto granché bene (Paperino-Wolverine un po' meglio del Decino dell'infinito, comunque), ma, senza tutti i difetti che abbiamo visto, penso che ci sarebbe stato spazio per storie interessanti!

                    aspetta qualche mese che ti obbligheranno a mangiare vermi e grilli /fine off topic
                    Sempre meglio del minestrone! ;:)
                    Io son nomato Pippo e son poeta
                    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                    Verso un'oscura e dolorosa meta

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                    AlbyArt
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                      Re:Topolino 3585
                      Risposta #24: Mercoledì 14 Ago 2024, 09:19:04
                      Come avete già detto fino a riempire il forum, non mi ha soddisfatto la storia di "Paperino diventa Wolverine"  :lamp:.
                      La storia era troppo veloce, mentre mi aspettavo qualcosa di più lungo con delle origini, un vero combattimento.  :rolleye:
                      Poi neanche la copertina era chissà che, per me, Giada Perissinotto faceva la storia dell'arte rispetto a quella copertina.  :laugh:
                      Invece mi piace un sacco a me che ci siano questi "What If" Disney/Marvel.
                      Ho preferito Zio Paperone e il decino dell'infinito, però ci si potevano dedicare anche un po' di più.   :cry:
                      Questo è tutto per ora, ditemi voi il vostro parere e ciaoooo!  ;)

                      *

                      Dippy
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                        Re:Topolino 3585
                        Risposta #25: Mercoledì 14 Ago 2024, 09:57:58
                        Guerrini, Guerrini...
                        Ogni anno che passa, mi piace vedere la tua faccia
                        Da viaggiatore di commercio che ha scoperto
                        Al casello che c'e' lo sciopero e non si paga
                        E fa la faccia seria ma dentro ...ride

                        Mi si allarga sempre lo sguardo in un incontenibile sorriso quando, voltando svogliatamente una pagina, mi imbatto improvvisamente nelle volute inconfondibili della matita di Guerrini, che anche in questa storia non risparmia le proprie agudezas e gli intramontabili evergreen.
                        Dall'immancabile "La COOT 6 tu" al ricorrente pozzettiano "tacchi, dadi e datteri", al venezianissimo "Biri, Bari, Bragora (libera nos domine)" grido di battaglia dei guerrieri polinesiani nella  Ballata del Mare Salato (simpaticamente modificato nel Biri, Bari, Remancora del Topo Maltese), passando per marche "celebri" come "limonata paPERONI, nastro rosso" (favoloso il motto da Corona "guida poco che devi bere") o "Annusa - aranciata profumata" o la "HenZen" (birra gallina); il tabellone degli arrivi della stazione centrale è una festa per gli occhi, preciso al punto che correttamente riporta che per recarsi nel borgo rurale di Quacktown si dovrà prendere un regionale e che l'InterCity  da Ganderville è dato in arrivo alle 13:58 (l'orologio del binario quattro, molto realisticamente segna le 13:50, e segnerà poi le 15:25 due tavole dopo, prendendo in giusta considerazione il tempo dedicato dai due paperi al pranzo...) da notare poi il cartello di stop con la mano ovviamente a 4 dita invece che 5 o le orecchie del Topo sull'insegna dell'edicola, mentre personaggi ben noti fanno capolino qui e là in mezzo un variegato mare di comparse: Gastone sulla sua spider, un Pippo impaperuto e ancora Paperina di sguincio che frettolosa scivola via.
                        E che dire poi della tavola finale, non so quanto merito di Guerrini o di Bosco, ma sicuramente eccezionale nella fantasia delle offerte lavorative ingegnate dallo Sganga: il Pacekeeper per le assemblee di condominio (sembra di leggere in calce all'annuncio un "Paperopoli, 19 marzo 2024", che sia la data cui risalgono i disegni?), l'annodatore di cravatte per chi ha fretta (sperando non doversi invece intendere come "cravattaro"..), il suggeritore di scuse per ritardatari (da contattare solo la sera, sul tardi), il controllore qualità per il tempo di asciugatura di vernici fresche, il "segnaposto" che garantisce un posto in coda, l'assegnatore di nomi per imprenditori indecisi, fino al superbo istruttore su come riempire la lavastoviglie, con corsi modici e tutorial on-line.
                        CA-PO-LA-VO-RO

                        Bravo tang! Ti chiedo una cortesia: copia e incolla il tuo post qui! Lo farei io, ma il post è tuo e non voglio scavalcarti o violare il tuo diritto d'autore! :crazy:
                        Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

                        https://ilnumeroprimopiugrande.wordpress.com

                        https://altriproblemidellalieno.wordpress.com

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                        Tenebroga
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                          Re:Topolino 3585
                          Risposta #26: Mercoledì 21 Ago 2024, 19:37:06
                          A me il numero è piaciuto. Ho apprezzato molto le prime 3 storie mentre le altre 2 (sto inclundendo anche quella di Paperino-Wolverine) le ho giudicate leggibili.
                          Secondo me della prima si è parlato un po' troppo poco. Credo che sia stato un buon esperimento riuscito bene. L'ho vista come una storia sulla Macchina del Tempo con un approccio completamente nuovo dove di fatto la macchina e i viaggiatori nemmeno ci sono. Dal mio punto di vista è come se mi fosse stato spiegato come poi facciano Zapotec e Marlin a divulgare ciò che scoprono con i viaggi temporali.
                          C'erano tanti modi per fare una storia sui giganti delle civiltà nuragiche: si poteva fare una storia in costume, una storia "classica" del ciclo della Macchina del Tempo, una caccia al tesoro di Zio Paperone, un giallo di Topolino. Invece si è scelto un percorso nuovo, un percorso in cui gli autori hanno creduto lavorando con qualità.

                          La storia Disney-Marvel per quello che mi riguarda sarà ricordata solo come "evento", di per sé non è brutta e si legge bene ma l'ho vista principalmente come una storia in costume. E mediamente le storie in costume mi attirano poco.
                          Il mio livello di conoscenza Marvel è limitato ai primissimi film di supereroi quindi direi piuttosto scarso. Però io il personaggio di Paperino lo vedo più vicino a Hulk perché è Hulk che quandi si inc***a spacca. Anche Wolverine è irascibile ma mi ricorda molto più l'ira di Zio Paperone soprattutto nella versione di Don Rosa. Poi capisco che assegnare la parte di Wolverine a Paperone non fosse una scelta perseguibile.

                          *

                          Gumi
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                            Risposta #27: Venerdì 30 Ago 2024, 16:45:29
                            Recensione Topolino 3585




                             Disney e Marvel: due colossi dell’intrattenimento per ragazzi che vedono le loro strade incrociarsi nel momento in cui la multinazionale fondata dallo zio Walt nel 2009 acquisisce e prende il controllo della storica casa editrice newyorkese.

                             In verità, le due realtà da quel momento in poi continuano a viaggiare su strade parallele: certo la politica della company influisce sulle direttive editoriali, ma non si registrano evidenti contaminazioni tra i due mondi. Nel frattempo la Marvel e i suoi personaggi, già estremamente noti al grande pubblico, diventano un fenomeno planetario con l’esplosione dei film basati sul cosiddetto MCU, il Marvel Cinematic Universe e l’Uomo Ragno, Capitan America, Ironman iniziano a fare capolino anche nei negozi di merchandising Disney e a loro vengono dedicate grandi attrazioni nei numerosi parchi a tema Disney di tutto il mondo.

                             Quello che è invece una novità relativamente recente è la commistione tra i personaggi dei fumetti Marvel e i personaggi dei fumetti che da sempre abitano le pagine di Topolino.

                             Araldi di questa nuova politica sono state alcune copertine variant celebrative di albi Marvel. Inizialmente è stata realizzata una copertina per gli 80 anni della casa editrice con Topolino protagonista, e successivamente hanno visto la luce altre variant che vedevano i supereroi Marvel interpretati da Topolino, Paperino, Pippo, Gambadilegno, uscite nell’insieme delle celebrazioni per i 100 anni della company. In una di queste, parodia degli X-Men, vedevamo la presenza di un Topolino-Cyclope e di un Paperino-Wolverine, per i disegni di Vitale Mangiatordi.

                             Seconda puntata di questo apparentamento è stata l’uscita di una storia celebrativa, sempre dei 100 anni della company, Uncle Scrooge and the infinity dime, che pur utilizzando unicamente i personaggi Disney era a tutti gli effetti una storia Marvel. A cominciare dallo sceneggiatore, Jason Aaron, ma anche per via delle scelta delle tematiche. La storia è stata anche accompagnata da una serie di copertine variant, disegnate da tutti i più acclamati disegnatori contemporanei che collaborano con la Marvel Comics.

                             
                             Paperino è talmente tanto sempre al verde che la sua versione Wolverine non lo sopporta[/size][/i]

                             
                            Paperino è talmente tanto sempre al verde che la sua versione Wolverine non lo sopporta[/size][/i]

                             
                            Paperino è talmente tanto sempre al verde che la sua versione Wolverine non lo sopporta[/size][/i]

                             Ultima di questo filone disneyano/marveliano, ma solo per via dell’ordine temporale, troviamo nel numero che andiamo a recensire What if…? Paperino diventa Wolverine, disposta sul retro dell’albo in maniera tale da sottolinearne “l’estraneità”, se paragonata alle storie consuete che appaiono sul settimanale. La storia vede ai testi Luca Barbieri e ai disegni Giada Perissinotto, ed è a tutti gli effetti una “parodia” di una storia Marvel. I personaggi Disney “interpretano” altri personaggi, mantenendo il loro carattere e alcune loro caratteristiche peculiari. Nell’ambito delle interpretazioni di altri personaggi a fumetti era già accaduto con le parodie di Asterix, Dylan Dog, Nathan Never, Martin Mystére.

                             Con questa storia però, per la prima volta, i personaggi Disney assumono le sembianze di personaggi della galassia Marvel. Il fatto che la casa editrice newyorkese di proprietà della company di Burbank sia stata parodiata solo dopo 15 anni dall’acquisizione è una cartina al tornasole del fatto che in un primo momento fosse volontà della Disney di mantenere separate il più possibile le varie incarnazioni societarie, di limitare le commistioni, di evitare le parodie di prodotti già presenti in portafoglio.

                             Nella storia non viene narrato di come Paperino “diventa” Wolverine, semplicemente la storia è ambientata, se vogliamo usare un termine caro al fumetto Marvel, in un universo alternativo in cui Donald è Wolverine, con artigli in adamantio compresi nel pacchetto. Allo stesso modo di come Topolino è Occhio di Falco e Pippo è Hulk. La volontà dello sceneggiatore è stata quella di presentare i supereroi nella maniera più disneyana possibile, mantenendo dinamiche e interazioni tra personaggi che non ci si aspetterebbe di trovare (vedi Paperino-Wolverine che viene, anche lui, cooptato dal vecchio cilindro per la lucidatura delle monete).

                             Il risultato è altalenante. La storia, dal punto di vista della trama, è abbastanza semplice, le soluzioni proposte non sempre convincono e qualche passaggio risulta poco approfondito. I disegni sono piacevoli a vedersi e sicuramente adatti alla storia.

                             Il direttore Alex Bertani assicura nel suo editoriale che questa sarà la prima di una serie di storie in cui i due universi collidono: pur nella simpatia del trovare i due mondi collegati, l’inizio non ha convinto del tutto ma ci può essere margine perché l’operazione nel complesso abbia un esito positivo.

                             
                             Una bella vista della Sardegna nell’epoca nuragica[/size][/i]

                             
                            Una bella vista della Sardegna nell’epoca nuragica[/size][/i]

                             
                            Una bella vista della Sardegna nell’epoca nuragica[/size][/i]

                             La parte non Marvel dell’albo, quella stampata diritta, invece vede in apertura una bella storia in due puntate di Bruno Enna, ambientata in Sardegna. Topolino e il mistero dei giganti, per i disegni di Luca Usai, è una di quelle avventure che sanno insegnare qualcosa al lettore e allo stesso tempo intrattenerlo. Innanzitutto si parte da una base di realtà: i reperti archeologici costituiti dalle statue di Mont’e Prama, una scoperta per chi scrive questa recensione. Le statue, rinvenute presso una necropoli nuragica scoperta negli anni Settanta, raffigurano arcieri, guerrieri e pugilatori. 

                             Enna, sardo e orgoglioso di esserlo, ci dona un atto d’amore nei confronti della sua isola e assieme al professor Zapotec ci trasporta indietro nel tempo fino all’epoca della civiltà nuragica che ha abitato la Sardegna dall’alba dei tempi. Non, come di solito accade, con la Macchina del tempo, ma attraverso un racconto, una suggestione di come potrebbero essere stati progettati e scolpiti questi incredibili reperti archeologici. Vero è che alla fine ci viene suggerito che Zapotec in effetti potrebbe non aver tirato a indovinare ma aver saputo realmente come sono andate le cose; d’altronde, avendo a disposizione una affiatata coppia di viaggiatori spaziotemporali…

                             La storia in sé è godibile e ben scritta, e i personaggi utilizzati nella loro versione “nuragica” funzionano molto bene (ottimo, peraltro, l’utilizzo di Topesio). I disegni sono adatti alla storia e a ciò che vuole raccontare. Una sola precisazione, un po’ da rompiscatole: negli articoli di commento viene giustamente sottolineato come nella rappresentazione della Sardegna si sia cercato di riportare la tipica vegetazione mediterranea ma, forse, si è un po’ esagerato nell’inserimento qui e lì di pale di fico d’India che hanno raggiunto il Mediterraneo (e sono diventate parte integrante del paesaggio) solo dopo i viaggi nelle Americhe.

                             
                            I baffi danno sempre un certo tono[/size][/i]

                             Passando alle storie centrali del numero, Paperino, Paperoga e il Natalestivo (Gagnor/Baccinelli) è una breve leggera, di raccordo, che presenta momenti di buona comicità a situazioni che navigano sempre più al largo nel mare dell’assurdo e che intendono dare al lettore la consapevolezza che con il giusto marketing non c’è convinzione o tradizione che tenga. E d’altronde proprio di questi tempi agostani nelle stazioni di servizio italiane si potevano trovare “panettoni d’estate”… Inutile aggiungere altro, se non che i disegni di Baccinelli sono sempre validi per ogni tipo di narrazione. 

                             La seconda breve vede tornare all’opera Matteo Venerus: Gambadilegno e la dea mascherata, per i disegni di un sempre efficace Lucio Leoni, è un divertissement dalla trama circolare in cui gli avvenimenti seguono una loro logica interna, che porta all’inevitabile conclusione che una fortuna per qualcuno spesso corrisponde alla sfortuna di qualcun altro. E che comunque, fortuna e sfortuna alla fine si equivalgono. 

                             
                            Le care, vecchie silhouette, troppo spesso dimenticate[/size][/i]

                             Ultima breve da commentare, Paperoga new professions – Rail welcomer sembra essere la prima di una serie di storie scritte da Marco Bosco che vedono il sempre vulcanico Filo Sganga provare a sbarcare il lunario tramite nuove e improbabili trovate commerciali. Questa volta l’idea è di dare la possibilità a chi lo desidera di usufruire di professionalità inedite e alternative. Ma a chi può rivolgersi se non a Paperoga per farsi dare una mano? E insieme quanti danni faranno? La storia ha il merito di settare in poche pagine una ambientazione e una (piccola) commedia degli equivoci. Ed è impreziosita dai disegni sempre espressivi di Francesco Guerrini

                             In conclusione, un numero che è migliore nella sua parte “classica” rispetto a quella più “fuori dagli schemi”. Il che non significa che non si possano apprezzare le novità quando sono buone (penso a Gli evaporati), ma solo sottolineare che talvolta l’incontro di due cose belle e amate non per forza riconsegna un risultato che è pari alla somma delle parti; anzi, si genera il rischio concreto che possano sottrarsi qualcosa a vicenda.



                            Voto del recensore: 3/5
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                            https://www.papersera.net/wp/2024/08/30/topolino-3585/


                            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                             

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