Sandopaper (di cui fin qui ho letto solo la prima puntata, temo che per problemi logistici dovro' aspettare a settembre per la seconda): disegni ottimi, sceneggiatura decisamente ben fatta. E non mi e' piaciuta, anzi credo mi abbia indisposto verso il resto del numero.
Il problema e' che si tratta di un rifacimento: e rifare una storia a suo tempo ben riuscita e' qualcosa cui in linea di principio sono contrario. Qualcuno ha recentemente citato
La banda dei cablatori come esempio di qualcosa che non si vorrebbe rivedere: direi che siamo li' (e tra l'altro anche "La banda dei cablatori'" era una storia che ricordo come di per se' ben realizzata, ma purtroppo basata su un'idea che non va).
Non voglio essere troppo severo: Sisti e Freccero hanno lavorato bene e sospetto che sarei stato entusiasta se avessero invece realizzato un seguito degli originali di Carpi (seguito che di per se' puo' essere piuttosto libero, le inconsistenze nella "continuity" sono parte integrante della tradizione di "Topolino", quindi non vedo grossi problemi per un seguito delle storie carpiane adattato allo Zeitgeist corrente).
Confermo che questa versione è abbastanza - ovviamente entro certi limiti - fedele al romanzo di Salgari, e certamente lo è di più rispetto alla versione del 1976.
Direi che lo e' di meno. Certo, la trama puo' apparire piu' vicina (niente Bassothugs, che sono una conflazione coi romanzi successivi; e Gastone sta molto bene nel ruolo del baronetto rivale di Sandokan, personaggio assente nella prima parodia; posso anche aggiungere che Sandokan incontra per la prima volta Marianna come ospite di Lord Guillonk, sotto mentite spoglie dopo che la sua nave e' stata affondata in uno scontro con gli inglesi, e poco dopo si distingue in una caccia alla tigre in cu piomba sulla schiena della belva sotto gli occhi di Marianna, tutti episodi fedelmente ripresi in questa parodia).
Ma c'e' una differenza fondamentale: Salgari parlava di pirati, cosa che non sembrano essere davvero ne' la ciurma di questo Sandopaper ne' il loro capo, a differenza della versione del '76. Il primo Sandopaper mi sembra molto piu' fedele a cio' che dovrebbe essere Sandokan. Avete notato che nella storia attuale Sandopaper impugna la scimitarra soltanto in tre vignette (pagina 17), senza peraltro usarla? E' la censura, suppongo, a proibire sia che l'aspetto piratesco della ciurma abbia la benche' minima credibilita', sia che Sandopaper possa utilizzare davvero le armi. Ma quanto ci perdiamo! Ho fissa nella memoria una scena con Sandopaper (l'originale) che in un accesso di furia fa a fette l'abero della nave con la scimitarra: e dalle mie reminiscenze salgariane, e' una perfetta parodia del Sandokan di "Le tigri di Mompracem", che - fin dalla prima pagina, quando si descrive la sua dimora - viene presentato come un uomo capace di furia selvaggia. Come spirito, sospetto che la parodia precedente fosse molto piu' vicina al romanzo.
(P.S. C'e' almeno un punto della trama in cui la parodia di Carpi era piu' fedele al romanzo. A quanto ricordo - e sono abbastanza sicuro di essere nel giusto - Sandokan si innamora di Marianna per sentito dire, quando nel primo capitolo Yanez arriva con notizie della sua bellezza, e decide subito di andare a cercarla. Allo stesso modo, il Sandopaper di Carpi parte per Labuan totalmente cotto, dopo aver visto un ritratto di Paperanna nel bottino che gli porta Yanez. Invece questo Sandopaper parte per Labuan a cercare una perla "gioiello" e non una fanciulla.)
Sandopaper senza Yanez non è Sandopaper...è stata una cattiva idea sostituire quel magnifico Yanez di Carpi con l'anonimo Paperoga.
Pienamente d'accordo. Anche io scherzaccio abituale delle sigarette esplosive (ovviamente inaccettabile con la censura vigente) mi sembra molto piu' consono al rapporto Sandokan-Yanez dei romanzi (amici per la pelle, tanto da considerarsi fratelli; e anche se in Salgari non ci viene mostrato, e' normale che in un rapporto cosi' stretto ci si faccia qualche scherzo, che in Sandopaper viene amplificato per ovvi motivi umoristici). Paperoga e' spesso un personaggio interessantissimo, ma in questa prima puntata direi che "anonimo" lo qualifica bene.
Come scrivevo, questa prima storia mi ha lasciato indisposto verso il resto del numero. Dove purtroppo non ho trovato molto con cui rifarmi.
Topolino giramondo e' una serie che ho generalmente trovato molto ben fatta, ma questo episodio mi sembra al di sotto del livello cui Zironi ci aveva abituato. Oltre al problema di non essere una storia particolarmente interessante (come gia' rilevato nei commenti precedenti), mi ha disturbato che l'incontro finale avvenga a Manaus: ad occhio e croce, questa citta' si trova a qualche migliaio di chilometri dalle sorgenti del Rio delle Amazzon.
Wikipedia conferma la lunghezza di circa 7000 km per il fiume, ma da' anche una distanza di 1400 km tra Manaus e la foce: fate voi il conto. Considerando che il villaggio della gattara e' a cinque ore di cammino dalla sorgente, diventa abbastanza assurdo che la signora dia a Topolino appuntamento a Manaus.
Anche il Faraci delle
Ferie di Paperino mi e' parso sotto tono:
Tutti i lavori di Paperino mi aveva fatto ridere di cuore, questa mi concede a pena qualche sorriso, con gag che avverto come alquanto trite e una struttura ad episodi di cui non capisco la necessita' (in particolare, ho trovato la quadrupla introduttiva della parte "Dukea" uno spreco di spazio che poteva invece essere utilizzato per qualcosa di divertente).
I disegni di Guerrini sono sempre un piacere, ma nel numero precedente era stato piu' inventivo o sbaglio?
Dulcis in fundo,: Macchetto e' un autore che generalmente non incontra il mio gusto, ma qui mi e' piaciuto (e il Paperone dell'ultima vignetta di pagina 128 mi ha strappato una sana risata).
Erano anni che non commentavo un numero di "Topolino". Se non altro, Sandopaper mi ha spinto a farlo.