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Topolino 3592

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di Fabrizio Fidecaro

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Topolino 3591

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Cornelius
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    Re:Topolino 3591
    Risposta #15: Martedì 24 Set 2024, 19:15:02
    La Purple Boutique (alias "Minni pret-à-porter") si dimostra serie più interessante del previsto, fra storie singole o a puntate che cambiano titolo ma seguono lo stesso filo narrativo. L'aspetto estremamente infantile di tanti personaggi è 'coerente' con l'estrema ingenuità di Betty che rischia di farsi soffiare da sotto il naso la sua azienda con un giochino di numeri che anche ad un bambino sembrerebbe 'sospetto'. Minni pare non avere alcuna partecipazione societaria ed evidentemente collabora con l'amica solo per diletto (come d'altronde fa il suo fidanzato con il commissariato di Polizia)

    Tutte le varie situazioni personali e affaristiche, oggettivamente degne di nota, sono (almeno per me) difficili da seguire attraverso vignette dove innumerevoli sono gli occhioni infantilmente sgranati, sia in momenti di entusiasmo che di preoccupazione, con posture e movenze altrettanto infantili. Sembra davvero di aver cambiato albo e di leggere un fumetto prescolare dove tutti i protagonisti sono sostanzialmente dei bambini quando, al contrario, dovrebbero avere dai 16/18 (età degli studenti) ai 30 anni (età delle stiliste e neo prof).

    Ormai questa serie è andata così ma spero vivamente che Giulia Lomurno, nei suoi prossimi lavori, cambi il suo stile virando verso disegni più aderenti ai personaggi e alle situazioni che descrive. Probabile che queste tavole così infantili rientrino nei gusti di Alex Bertani (solitamente attentissimo al disegno) rendendo ancor più eterogeneo il suo ventaglio autoriale che alcuni indicavano, al contrario, troppo stereotipato sull'impronta di Freccero. Però un conto sono le tavole 'alternative' di Intini, Ziche, Guerrini e della Perissinotto che aveva disegnato le prime puntate di questa serie con un taglio decisamente diverso dall'attuale. Un altro queste della Lomurno (a mio giudizio, ovviamente)

                                                                              La 'prima' Purple Boutique
    « Ultima modifica: Martedì 24 Set 2024, 19:59:19 da Cornelius »

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      Re:Topolino 3591
      Risposta #16: Martedì 24 Set 2024, 22:13:00
      Ormai questa serie è andata così ma spero vivamente che Giulia Lomurno, nei suoi prossimi lavori, cambi il suo stile virando verso disegni più aderenti ai personaggi e alle situazioni che descrive. Probabile che queste tavole così infantili rientrino nei gusti di Alex Bertani
      Vabbe', i disegni della Lomurno non ti sono piaciuti - neanche a me, anche se penso meritino la sufficienza. Secondo me il tratto non è propriamente infantile quanto molto influenzato dai manga, e non solo per gli occhioni, anche (per esempio) per i capelli a ciuffi di molti personaggi. Io penso, tuttavia, che il problema del disegno, in questa storia, non stia tanto nello stile infantile o manga, quanto nella omogeneità delle inquadrature, cosa che non aiuta la comprensione di una storia dalla trama complessa. Prendi ad esempio la pagina 107, con Dolly inquadrata ben 5 volte, di cui le prime quattro sempre in piano americano (soltanto nella terza l'inquadratura si allarga appena) e solo con l'ultima che passa al piano medio. E questa cosa tende a ripetersi un po' dappertutto (non so, guarda Nolent a pagina 111), privando la storia di quegli "stacchi" che, sottolineando i passaggi importanti, aggiungono qualcosa alla trama e alla sua comprensione.
      La vedo comunque difficile, per un disegnatore, modificare il suo stile in tempi medio-brevi, anche se in passato abbiamo visto nomi importanti farlo in meno di dieci anni.
      "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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        Re:Topolino 3591
        Risposta #17: Mercoledì 25 Set 2024, 09:43:11
        Il numero non mi è dispiaciuto. La storia degli acchiappafantasmi è forse la mia preferita, sicuramente apprezzo il genere, i disegni di vian non li trovi il massimo per queto genere anche se generalmente come autore lo apprezzo (ho da poco comprato le più belle storie horror dove c'è la 'sua ' ratmor college e pure li non sono mai riuscito a godermi il suo tratto). La storia si regge, concordo con chi scrive di un Paperino eccessivamente pauroso.

        La storia di Paperone ha il suo punto di forza nei disegni sicuramente, veramente belli, mentre il racconto non è riuscito a prendermi forse perchè non apprezzo particolarmente le storie del rampante paperone imprenditore inaresstabile sia che sia un bambino che sia un giovanotto o un anziano miliardario.

        Quello che meno mi è piaciuto è la storia modaiola che intanto parte da un genere, un ambientazione e da protagonisti molto lontani ai miei gusti personali ma che trovo abbia veramente un numero di eventi che mi hanno reso la lettura difficoltosa, inteso da un punto di vista motivazionale. Spero in ua conclusione migliore ma ribadendo che è un genere che difficilmente apprezzo. I disegni li trovo azzeccati per una storia simile.
        Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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        Cornelius
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          Re:Topolino 3591
          Risposta #18: Mercoledì 25 Set 2024, 18:01:43
          Secondo me il tratto non è propriamente infantile quanto molto influenzato dai manga, e non solo per gli occhioni, anche (per esempio) per i capelli a ciuffi di molti personaggi. Io penso, tuttavia, che il problema del disegno, in questa storia, non stia tanto nello stile infantile o manga, quanto nella omogeneità delle inquadrature, cosa che non aiuta la comprensione di una storia dalla trama complessa.
          Sicuramente. Al di là delle espressioni dei personaggi c'è anche un rapporto tra le vignette (se non fra le tavole) che manca della tecnica basica dell'alternanza di forme e colori, senza gli stacchi di cui parli nel successivo paragrafo. In Inducks non compare il suo nome ma leggo da Topolino.it che disegna per Disney da 4 anni. Ha 34 anni e immagino che prima avrà collaborato con altre case e altre tipologie di fumetti.
          Prendi ad esempio la pagina 107, con Dolly inquadrata ben 5 volte, di cui le prime quattro sempre in piano americano (soltanto nella terza l'inquadratura si allarga appena) e solo con l'ultima che passa al piano medio. E questa cosa tende a ripetersi un po' dappertutto (non so, guarda Nolent a pagina 111), privando la storia di quegli "stacchi" che, sottolineando i passaggi importanti, aggiungono qualcosa alla trama e alla sua comprensione.

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          La vedo comunque difficile, per un disegnatore, modificare il suo stile in tempi medio-brevi, anche se in passato abbiamo visto nomi importanti farlo in meno di dieci anni.
          Disegnatori come Marco Mazzarello e Ettore Gula hanno cambiato parecchio il loro stile in questi ultimi anni. Spero lo faccia anche la Lomurno perché il suo è così 'puccioso' e 'zuccheroso' che mi sembra quasi di vedere storie anni '90 di Minni & C. Poi magari piacerà ai più se non allo stesso Bertani per cui mi limito a dire la mia senza pretendere che sia opinione comune, ci mancherebbe.
          « Ultima modifica: Mercoledì 25 Set 2024, 18:03:37 da Cornelius »

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            Re:Topolino 3591
            Risposta #19: Mercoledì 25 Set 2024, 18:07:42
            Disegnatori come Marco Mazzarello e Ettore Gula hanno cambiato parecchio il loro stile in questi ultimi anni. Spero lo faccia anche la Lomurno perché il suo è così 'puccioso' e 'zuccheroso' che mi sembra quasi di vedere storie anni '90 di Minni & C. Poi magari piacerà ai più se non allo stesso Bertani per cui mi limito a dire la mia senza pretendere che sia opinione comune, ci mancherebbe.

            E anche Nico Picone e Francesco D'ippolito... secondo me, dobbiamo solo dare tempo a Lumorno di sviluppare il suo stile artistico, aspetteremo e vedremo.
            Quattro anni non bastano...
            « Ultima modifica: Giovedì 26 Set 2024, 15:53:31 da Eurasia »

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              Re:Topolino 3591
              Risposta #20: Mercoledì 25 Set 2024, 20:03:32
              In Inducks non compare il suo nome ma leggo da Topolino.it che disegna per Disney da 4 anni. Ha 34 anni e immagino che prima avrà collaborato con altre case e altre tipologie di fumetti.
              Io la trovo: https://inducks.org/comp2.php?creat=Giulia+Lomurno&default_o=1&kind=nk&pg1=1
              Ha una ventina di storie al suo attivo.
              "I social danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora hanno lo stesso diritto di parola dei premi Nobel"

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                Risposta #21: Lunedì 30 Set 2024, 22:22:22
                Le prime 3 storie mi sono piaciute un sacco. Tutte molto diverse tra loro per trama e disegni ma tutte molto valide.
                Ho gradito meno quella mitologica giudicandola sufficiente (al solito, mi piacciono poco le storie in costume).
                Visto che nessuno ne ha parlato prima, vorrei puntare un attimo l'attenzione sui personaggi disegnati da Vian. Quella famiglia di ratti per me è stata ipnotica: contemporaneamenti bellissimi e raccapriccianti. Musi, denti e orecchie davvero animaleschi.

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                  Topolino 3591
                  Risposta #22: Mercoledì 2 Ott 2024, 18:16:02
                  Recensione Topolino 3591


                   Il numero di Topolino 3591, in uscita il 18 settembre 2024, mostra una copertina che ammicca al passato. Il cappello di Pippo infatti è lo stesso del classico cortometraggio animato del 1937 Lonesome Ghosts, in cui il trio forma un’agenzia di acchiappafantasmi, chiamata Ajax. Lo stesso corto aveva suggestionato Floyd Gottfredson, autore all’epoca di una delle sue storie più famose, una avventura ricca di tensione e di mistero: Topolino nella casa dei fantasmi.

                   La storia di Luca Barbieri e Roberto Vian, Topolino e il ritorno degli acchiappafantasmi, si collega a quegli eventi in maniera piuttosto tenue, ripartendo dal nome dell’agenzia nella vecchia traduzione italiana A.P.A.S. – Agenzia Poliziotti Anti Spiriti (mentre era ACME nella striscia originale e in recenti traduzioni italiane come quella de Gli Anni d’Oro di Topolino), con la convocazione di Paperino un po’ raffazzonata, per proporre una trama in equilibrio tra giallo e horror, senza centrare pienamente l’obiettivo. L’inizio risulta comunque piacevolmente misterioso e paranormale, e la risoluzione della vicenda, con un chiaro omaggio agli anni Trenta, risulta interessante. I personaggi secondari, in compenso, sono tutto tranne che minacciosi. Vian ai disegni risulta una scelta coerente. Il suo passato in X-Mickey, certe inquadrature sghembe e alcune linee nervose donano quell’alone di mistero necessario alla vicenda.

                   
                  Atmosfere sinistre[/size][/i]

                   Ormai sappiamo da tempo come il passato di Paperone sia un materiale che viene saccheggiato con una certa costanza. Tuttavia, di recente, si iniziano a notare ripetute incongruenze narrative. Nel Miliardo, ad esempio, gli ammiccamenti alla Saga realizzata da Don Rosa erano accompagnati da chiare incoerenze rispetto alla stessa. A sua volta, Zio Paperone e lo spazzolone (che esce in questo numero come parte della serie I cimeli raccontano) vuole raccontare come Scrooge abbia guadagnato il denaro sufficiente per lasciare la Scozia, dopo aver aiutato la famiglia a pagare i 10.000 $ di debiti pendenti sul castello dei de’ Paperoni.

                   Ci troviamo quindi tra il quinto e il sesto capitolo della Saga: ma allora come mai Paperone viene disegnato come se fosse un bambino di 10 anni, coerente con quanto visto nel primo capitolo ma non con quanto si vede nel quinto? Di nuovo, dunque, si prendono in prestito alcuni elementi espliciti dall’impostazione donrosiana, ma poi li si rimescolano in maniera un po’ confusa. Insomma, invece di smarcarsi definitivamente dall’eredità di Don Rosa (esigenza che si può condividere o meno, ma in sé legittima), questo tipo di operazione rischia a nostro parere di essere vittima della propria incoerenza e di disorientare il lettore più affezionato.

                   
                  Paperone bambino quando dovrebbe essere un uomo…[/size][/i]

                   Per il resto, la trama di Marco Bosco mostra la classica determinazione di Paperone nel guadagnare e, partendo da uno scellino, arrivare alla cifra desiderata. A colpire in positivo sono sicuramente i disegni e i colori di Andrea Maccarini, disegnatore che, dopo una pausa di vent’anni, è tornato al fumetto Disney. E il risultato è eccellente: pose plastiche e layout in movimento si sposano con delicati colori acquarello, che risultano del tutto adeguati ad una storia ambientata nel passato.

                   Il numero prosegue con Fashion Academy – La scelta, 44 tavole in due parti da 22, parte della serie Minni Prêt-à-porter, in cui seguiamo la carriera nella moda di Minni e della sua amica Betty Purple, non solo alle prese con i vestiti della Purple Boutique, ma anche passate all’insegnamento nella Fashion Academy del titolo.

                   
                  Doppia splash-page very fashion!

                   Sergio Badino scrive una trama in cui succede poco, ricca di battute un po’ stantie tutte basate su giochi di parole con la terminologia tessile. La storia risente delle tematiche del “primo mondo”, in cui tutto risulta un po’ vanesio e superficiale, tra parole inglesi e tragici problemi come la scelta di un costume di scena. Inoltre, alcuni passaggi risultano decisamente improbabili, tra cui le manovre finanziarie di controlli societari, basate su una semplice telefonata e senza avere alcuna prova tangibile in mano.

                   Le matite di Giulia Lomurno e le chine di Roberta Zanotta risultano chiare e spigliate, tratteggiando i vari nuovi personaggi secondari in maniera precisa e con personalità. Aggiungiamo, inoltre, la finezza da parte di Badino nel citare i propri personaggi da Siamo Serie!, con anche la partecipazione effettiva di uno di questi. Purtroppo, rispetto alle vicende ambientate nel mondo televisivo, mancano la verve e il piglio comico.

                   Infine, il numero si chiude con Paperon Athinios e i doni degli dei, nuovo episodio della Mitologia Papera, con i testi di Luca Barbieri e i disegni di Nico Picone. Il mito riletto questa volta è quello dedicato alla fondazione di Atene, con la sfida tra Atena e Poseidone. La storia scorre con garbo e fa il suo, ovvero omaggiare miti fondanti della cultura occidentale con chiarezza e giusto divertimento.

                   
                  Nel mito vero Atena donava, oltre all’ulivo, saggezza, intelligenza e pace[/size][/i]

                   Il libretto presenta, in conclusione, un menu bilanciato e per tutti i gusti, senza però raggiungere particolari vette. Fra le rubriche, viene proposta la lezione finale su come disegnare Pluto con Alessandro Perina. Nel prossimo numero avremo Paperinik, disegnato da Emmanuele Baccinelli.



                  Voto del recensore: 2.5/5
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