Trigger # 2 – Lotta per la sopravvivenza (disegni: Matteo Mosca)
ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA!!!
Prosegue con il secondo numero il nuovo e originale progetto di Ade Capone.
Come detto sopra, dopo il primo numero che conteneva 4 mini-storie che altro non erano che introduzioni ai 4 protagonisti con qualche spruzzatina di mistero per catturare l’attenzione, ecco che il # 2 si concentra tutto su un solo protagonista: Sun Linch, a Hong Kong.
La storia è preceduta da un prologo disegnato da Elia Bonetti, proprio come il numero scorso, e questo fa presagire che sarà un leit-motiv di tutta la serie. Tanto più che l’isola che si vede compare nel corso dell’avventura di Sun; peccato che non riesca a capire se c’è relazione tra l’isola di questo prologo e il Villaggio del prologo al # 1… Vabbè…
Avventura di Sun, dicevo, che si è rivelata molto interessante. Non più costretto in poche pagine come nel primo numero, Capone ha a disposizione 96 pagine per riprendere le fila da dove lo aveva interrotto due mesi fa, cioè da Sun che si è recato a un indirizzo trovato su un biglietto. Qui i misteriosi individui già visti accentuano ancora di più il segreto di Pulcinella che Sun sia in qualche modo speciale o “prescelto”.
Lasciato tornare a casa, Sun a seguito del successo riscosso alla gara di matematica viene invitato a una scuola specializzata nelle materie di calcolo, che però altro non è che un centro di addestramento degli individui che si proclamano come i “buoni”. Scene di lotta/addestramento a sorpresa riescono ad attirare l’occhio e l’attenzione del lettore, che poi inizia ad avere anche le prime risposte ai vari casini e misteri:
il fulcro sta nei geni, nell’evoluzione del dna. Sun e gli altri arruolati dal maestro che sembra a capo di questo gruppo hanno tutti un gene diverso, il che dona loro delle “capacità” che hanno a che fare con l’acqua e con lo scambio di informazioni (il che spiega l’importanza della matematica e della programmazione). Allo stesso modo si apprende che anche i “nemici” subiscono mutazioni, loro però anche corporee trasformandosi in mostri: il gene diverso è quello opposto a quello dei buoni. Lo scontro finale avverrà proprio su quell’isoletta vista nel prologo, dove il colpo di scena –
Sun che ha entrambi i geni e deve quindi scegliere da che parte stare – devo ammettere che mi ha proprio stupito! A bocca aperta, non me l’aspettavo proprio.
Insomma, l’autore inizia subito a mettere le prima importanti carte in tavola: i temi della serie vengono delineati, facendo capire la natura fantascientifica di questo progetto e orientando la narrazione su temi come dna, geni diversi, mutazioni genetiche e capacità speciali che tanto ricordano
Heroes, senza però il neo dell’aver troppi protagonisti e dell’avere in opgni episodio un sacco si trame che si intrecciano. Ade Capone, usando solo 4 protagonisti e dedicando un albo a ciascuno riesce a creare linearità narrativa. Non manca il complotto, che strizza più l’occhio a
Lost, con il capo dei “nemici” che sembra avere base proprio a Hong Kong nella torre a forma di elica di dna e che segue quello che succede anche negli altri setting. Si capisce il perché del titolo
Trigger, visto che il gran finale sarà basato su un certo innesco connesso alla solita isola. Quello che ancora non si capisce è in cosa consisterà il trigger e cosa vogliono i cattivi.
Ispirato ai telefilm è poi il “precedentemente in
Trigger”, cioè il riassunto di quello che è successo prima a quel personaggio (e con una struttura così è un espediente che servirà molto); mossa già attuata da
David Murphy 911, ma qui non solo con didascalia ma proprio con le immagini tratte dalla prima storia.
Mi ha fatto molto piacere, poi, che la storia non fosse solo ed esclusivamente basata su questioni puramente genetiche. Se il fulcro è cercare la verità dentro di noi, se il mistero più grande è dentro di noi, allora bisognerebbe indagare anche la sfera più umanistica/filosofica, pensavo. Detto fatto, ecco che Sun alla fine smentisce le parole del maestro che (come Cartesio) ripeteva che loro erano solo macchine al servizio della conservazione dei loro geni; Sun dimostra che
nonostante l’istinto dei suoi geni lo guidasse dai nemici, ha liberamente scelto di schierarsi coi buoni.
Grande plauso a Matteo Mosca per i suoi disegni veramente spettacolari. Le scene di vita quotidiana sono credibili, quelle di combattimento coinvolgenti e la tavola con il colpo di scena veramente sbavv. I miei complimenti.
Per il resto l’albo presenta l’editoriale, che ben introduce ma che non rivela nulla di particolarmente utile. Se non che dal prossimo numero ci sarà la posta… ora, dico io, ce n’era proprio bisogno?!? Vabbè…
In definitiva, albo stupendo, meglio del primo (che pagava il fatto di essere introduttivo e corale) e che promette un progetto molto interessante.
Next: Nel profondo, dove il protagonista sarà Patrick Sanna a Milano.