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Le avventure del topino Despereaux

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Brigitta MacBridge
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    Le avventure del topino Despereaux
    Martedì 28 Lug 2009, 12:19:20
    Da quando il sostanziale monopolio della Disney nella produzione di lungometraggi animati destinati alle sale cinematografiche è stato infranto, la Universal ha partecipato alla "gara" tenendosi abbastanza in disparte, ma riuscendo comunque a realizzare alcuni film meritevoli di attenzione. Si era tenuta fuori, finora, dalla animazione in computer graphic: rimedia con questo film, tratto da un libro per bambini (che non ho letto).

    Le avventure del topino Despereaux è quindi un film per bambini, ma pensato per soddisfare anche gli adulti che accompagnano i bambini al cinema. Abbiamo così quella che è inequivocabilmente una favola, con tanto di narratore e "c'era una volta", ma impacchettata con una realizzazione quasi "seria", sottolineata dalla particolare scelta di non inserire alcun elemento volutamente comico, nessun comprimario buffo, nessun numero canoro o musicale. Il tutto rappresentato con una grafica di certo non sgradevole ai bambini ma molto, molto suggestiva per un adulto, sia nelle rappresentazioni degli umani (solo a tratti alcuni ricordano qualcosa di già visto, un po' di "Shrek", un po' di "Boog e Elliot", ma nel complesso il tutto ha uno stile particolare e molto piacevole, chiaramente ispirato alla pittura fiamminga), che degli animali (topi e ratti sono veramente molto ben disegnati e animati, eccezionale la espressività), che degli ambienti (bello il contrasto fra i tre mondi rappresentati, quello degli uomini, dei topi e dei ratti), che nelle scelte più particolari (le sequenze "fantastiche" in cui Despereaux si immagina di essere un cavaliere sono veramente molto suggestive, così come la rappresentazione dell'"Arcimboldo magico" che aiuta il capocuoco nella realizzazione delle sue ricette, tanto per fare due esempi).

    Il cast originale è "all star". Più di vent'anni dopo "Ladyhawke", Matthew Broderick torna ad essere un "topo" (è lui il Despereaux protagonista), mentre la voce di Roscuro è nientepocodimeno che Dustin Hoffman. Emma Watson (la Hermione di Harry Potter) è la diafana e malinconica principessa Pea, e nel resto del cast troviamo Kevin Kline, Tracey Ullman, Stanley Tucci, Christopher Lloyd, Sigourney Weaver (come "voce narrante"), William Macy ed altri ancora. Ovviamente nel doppiaggio italiano non si può valutare il lavoro di questi attori, ma spero di poter vedere il film in originale (magari quando uscirà il dvd) per sentire se la resa è all'altezza di tanto cast.

    La storia, dicevamo, è una favola. Apprendiamo dell'esistenza di un felice reame, un meraviglioso posto reso tale da un misto di buon governo, buona cucina e buona coesistenza di uomini ed animali. Un idillio involontariamente infranto da Roscuro, un ratto, che provoca una tragedia che sprofonda il re nel dolore più nero, precipitando anche il regno in un periodo di cieli cupi e siccità (qui il passaggio è forse un po' forzato, è il narratore che ci deve spiegare il legame fra le due cose, ma in una favola ci può stare). Questo è l'antefatto: un po' lungo, forse, tanto che il topino Despereaux che dovrebbe essere il protagonista entra in scena quasi a metà film. Ma nonostante questo difetto la prima parte del film è molto convincente e suggestiva e mi ha pienamente soddisfatto.
    La seconda parte convince meno, si avverte una certa lentezza della trama; qualche "sbalzo umorale" di un paio di personaggi, pur funzionale alla trama, pare psicologicamente poco credibile (e infatti ecco entrare in scena il narratore a spiegarne le azioni, e lo fa in maniera convincente, ma non mi pare ugualmente un buon segno); qualche passaggio della risoluzione finale delle sottotrame pare un po' troppo "fatto apposta" per convincere appieno. Peccato perché se si fossero evitati questi difetti di sceneggiatura il film sarebbe risultato migliore e decisamente buono: così ottiene comunque un voto di piena sufficienza ma con qualche non piccolo rimpianto.
    Spulciando in rete in cerca di recensioni ho trovato diversi spettatori che accusavano il film di essere un film per bambini, ma troppo complicato perché questi ultimi lo possano apprezzare. La cosa probabilmente vale per i più piccini (età prescolare, per intenderci). Mia figlia però non sembra aver riscontrato tale difetto ed anzi ha apprezzato moltissimo il film, senza le remore che invece ho avuto io: immagino che, per una bimba di sei anni, se il narratore della favola dice che un personaggio si comporta in un certo modo "perché è arrabbiato" sia una spiegazione sufficiente e non contestabile, e non ci sia bisogno di chiedersi se rientra nel personaggio. Probabilmente ha ragione lei, è con questo spirito che vanno ascoltate le favole, per godersele con pieno entusiasmo. E di elementi da suscitare entusiasmo il film ne ha, non ultima la scelta dei valori e dei temi trattati, che vanno dalla lealtà al coraggio, a quello che forse è il tema più "maturo", quello del perdono che deve nascere dalla nostra comprensione del male che noi stessi possiamo aver fatto al prossimo, spingendolo ad agire male verso di noi.

    Voto: 7





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      Re: Le avventure del topino Despereaux
      Risposta #1: Martedì 28 Lug 2009, 13:47:29
      Mah, a me non è piaciuto. Ha buoni spunti, lo riconosco, ma non basta. Il film è noioso, abbastanza prevedibile, tanto, troppo simile ad altri suoi fratelli predecessori (lo so che le favole si somigliano tutte, ma la vicinanza a Ratatouille o Dumbo è a mio parere eccessiva). Sicuramente si è tentato un prodotto piacevole per i piccini e comunque apprezzabile dagli adulti, cercando un connubio tra i due mondi. Il risultato è un filmetto che anziché accontentare un po' uno e un po' l'altro, delude entrambi.
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        Re: Le avventure del topino Despereaux
        Risposta #2: Martedì 28 Lug 2009, 13:59:37
        (lo so che le favole si somigliano tutte, ma la vicinanza a Ratatouille o Dumbo è a mio parere eccessiva)
        Ratatouille? Ci sono topi e cuochi nello stesso film, ma mi pare che le somiglianze finiscano lì. Dumbo? Il protagonista ha le orecchie grosse. Quali altre analogie ci hai visto?
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          Re: Le avventure del topino Despereaux
          Risposta #3: Martedì 28 Lug 2009, 14:15:43
          Mi piacerebbe vederlo. Per ora posso solo dire che i topini mi sembrano ben realizzati, in stile Ratatouille (il miglior film Disney 3D in assoluto).

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          MarKeno
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            Re: Le avventure del topino Despereaux
            Risposta #4: Martedì 28 Lug 2009, 15:32:38
            Ratatouille? Ci sono topi e cuochi nello stesso film, ma mi pare che le somiglianze finiscano lì. Dumbo? Il protagonista ha le orecchie grosse. Quali altre analogie ci hai visto?

            Quelle! Sono poco, dici? A me sembrano entrambe il tema portante dei rispettivi film. Dumbo viene discriminato per la sua diversità, che parte proprio dalle orecchie e in essa ha l'evidente marchio fisico. Idem per Despereaux.
            Ratatoullie, ovvero uomini e topi alle prese con la cucina. Idem qui, con, ancora una volta, un topo che si sente diverso dagli altri topi, che ambisce a qualcosa di più, che si sente dentro una scintilla che altri non hanno o tengono sopita.
            A me sono sembrate analogie importanti, evidenti, talmente evidenti che le avventure del topino D. non mi è piaciuto, ribadisco. E non sono certamente le sole, ma quelle che mi sono venute in mente ora.
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              Risposta #5: Martedì 28 Lug 2009, 17:59:41
              Quelle! Sono poco, dici? A me sembrano entrambe il tema portante dei rispettivi film. Dumbo viene discriminato per la sua diversità, che parte proprio dalle orecchie e in essa ha l'evidente marchio fisico. Idem per Despereaux.
              Ma le orecchie di Despereaux non sono affatto la causa della sua discriminazione, gli altri topi ci fanno ben poco caso alle orecchie. E la discriminazione di Despereaux non è un elemento chiave della storia, lui non ne soffre, non ha dubbi che fra il rinunciare ai suoi ideali e l'essere respinto dai suoi simili la seconda opzione è per lui preferibile e pare quasi indolore (tant'è che quando sta per essere gettato nel pozzo è lui stesso a lanciarsi, felice di esplorare un nuovo mondo). La discriminazione della comunità topesca è più un pretesto per portare Despereaux nel mondo dei ratti che un elemento veramente importante della storia. Tant'è che il finale non ci mostra il suo reinserimento nella società e nella famiglia, non è qualcosa di cui lui abbia veramente bisogno.
              Insomma, abbiamo un protagonista con le orecchie grosse, cosa che in Dumbo è l'elemento portante, ma che in questo film è semplicemente un modo di disegnarlo e nulla più.

              Citazione
              Ratatoullie, ovvero uomini e topi alle prese con la cucina.
              Veramente a Despereaux, e a tutti gli altri topi o ratti della storia, dell'arte di cucinare non può importare di meno. Viene rappresentata una cucina, ma è perché ad un certo punto la storia parla di una zuppa, ed il protagonista manco ci mette piede, in cucina. Dire che siamo vicini a Ratatouille mi parrebbe come dire che Psycho è uguale a Viale del Tramonto perché c'è qualcuno che scende dalle scale in tutti e due i film.
              Certo, abbiamo un protagonista topo che ha delle ambizioni. Se basta l'avere un protagonista con ambizioni non condivise dai suoi simili per classificare un film, allora abbiano una classificazione con dentro l'80% dei film della storia del cinema. Ma il modo in cui tenta di realizzarle, le difficoltà che incontra, il modo in cui reagisce a tali difficoltà, gli altri personaggi, lo svolgimento della storia, in pratica TUTTO il resto non mi sembrano avere nulla in comune con i due film da te citati. Proprio non riesco a vedercele le somiglianze.

              Insomma, non dico che sia un film originalissimo e che non abbia elementi di prevedibilità, tutt'altro: ma i due titoli da te citati mi pare proprio che non c'entrino un bel niente.

              Viceversa, quando dici che hai trovato il film noioso posso capirti, la lentezza è un problema che ho notato anche io.
              « Ultima modifica: Martedì 28 Lug 2009, 18:02:15 da Brigitta_McBridge »
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                Re: Le avventure del topino Despereaux
                Risposta #6: Mercoledì 29 Lug 2009, 19:10:27
                Io ho interpretato le orecchie di Despereaux, come poi quelle di Dumbo, alla stregua di manifestazione fisica di disagio e diversità emotiva, sociale. Dumbo è timido, di buon cuore, dolce, in un mondo crudo e indelicato che lo sbeffeggia per la sua diversità (almeno così ricordo; è da tanto tempo che non vedo questo lungometraggio!) Despereaux è curioso e coraggioso, l'unico ad esserlo nell'entourage di topi codardi, inebetiti e tragicamente ancorati al loro vacuo intorno conosciuto. E, guarda un po', pure la sua diversità ha un tramite, uno "sfogo" fisico. E non in una coda più lunga delle altre, o in un bel paio di occhioni azzurri tra i tanti scuri, ma in due orecchie grandissime. Deja-vu! Che poi tale differenza non sia causa della discriminazione è, a mio avviso, secondario. Nel senso che almeno a me il film ha comunicato subito questa somiglianza.

                Quanto a Ratatouille, il riferimento non è tanto nella trama o nel contenuto, quanto nell' "atmosfera" generale. Un cuoco buffo di qua, un cuoco buffo di là. Topi in esplorazioni culinarie di qua e di là. Un topo che guida un umano da in cima alla sua testa di qua, uno che lo guida dalla spalla di là. Una zuppa di qua, una ratatuille di là. Poche cose, forse, ma messe insieme mi hanno ricordato, e da vicino, il film Pixar (stavolta c'ho preso, mi auguro, con le case di produzione!!! ;))

                Sulle ambizioni sono d'accordo solo parzialmente. C E' verissimo che la base portante di quasi tutti i film sono le problematiche dei personaggi, la loro evoluzione, le loro aspettative. Ma qui, secondo me, si esagera.ioè, Despereaux non è un personaggio nuovo con ambizioni vecchie, è un collage di questo o quel cliché. Dell'essere diverso e del non fermarsi di fronte alla massa che ti spinge all'omologazione, del seguire il proprio istinto, del non temere i confini e l'ignoto, ecc ecc. Il tutto condito in salsa da favola, per cui anche gli altri personaggi sono di quanto più prevedibile ci sia, e in modo ugualmente prevedibile agiscono. E' chiaro che le fiabe hanno elementi portanti ripetitivi e identici tra loro (il buon vecchio Propp e le sue funzioni valgono sempre!) ma essi possono essere rielaborati, o parodiati, o impreziositi, o resi in maniera non banale. E penso a "Come d'incanto", tanto per dire un film che, a mio parere, rispecchi tale presupposto. Qui, invece, rasentiamo lo scontato in ogni sviluppo, senza contare che la storia procede lenta lenta, per giungere poi alla morale che tutti ci aspettavamo.
                E poi il doppiatore di Despereaux c'azzecca zero, sia col topino che con Broderick!!! (Ma questi sono patemi miei personali... :))

                « Ultima modifica: Mercoledì 29 Lug 2009, 19:11:13 da Marco.313 »
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