Da quando il sostanziale monopolio della Disney nella produzione di lungometraggi animati destinati alle sale cinematografiche è stato infranto, la Universal ha partecipato alla "gara" tenendosi abbastanza in disparte, ma riuscendo comunque a realizzare alcuni film meritevoli di attenzione. Si era tenuta fuori, finora, dalla animazione in computer graphic: rimedia con questo film, tratto da un libro per bambini (che non ho letto).
Le avventure del topino Despereaux è quindi un film per bambini, ma pensato per soddisfare anche gli adulti che accompagnano i bambini al cinema. Abbiamo così quella che è inequivocabilmente una favola, con tanto di narratore e "c'era una volta", ma impacchettata con una realizzazione quasi "seria", sottolineata dalla particolare scelta di non inserire alcun elemento volutamente comico, nessun comprimario buffo, nessun numero canoro o musicale. Il tutto rappresentato con una grafica di certo non sgradevole ai bambini ma molto, molto suggestiva per un adulto, sia nelle rappresentazioni degli umani (solo a tratti alcuni ricordano qualcosa di già visto, un po' di "Shrek", un po' di "Boog e Elliot", ma nel complesso il tutto ha uno stile particolare e molto piacevole, chiaramente ispirato alla pittura fiamminga), che degli animali (topi e ratti sono veramente molto ben disegnati e animati, eccezionale la espressività), che degli ambienti (bello il contrasto fra i tre mondi rappresentati, quello degli uomini, dei topi e dei ratti), che nelle scelte più particolari (le sequenze "fantastiche" in cui Despereaux si immagina di essere un cavaliere sono veramente molto suggestive, così come la rappresentazione dell'"Arcimboldo magico" che aiuta il capocuoco nella realizzazione delle sue ricette, tanto per fare due esempi).
Il cast originale è "all star". Più di vent'anni dopo "Ladyhawke", Matthew Broderick torna ad essere un "topo" (è lui il Despereaux protagonista), mentre la voce di Roscuro è nientepocodimeno che Dustin Hoffman. Emma Watson (la Hermione di Harry Potter) è la diafana e malinconica principessa Pea, e nel resto del cast troviamo Kevin Kline, Tracey Ullman, Stanley Tucci, Christopher Lloyd, Sigourney Weaver (come "voce narrante"), William Macy ed altri ancora. Ovviamente nel doppiaggio italiano non si può valutare il lavoro di questi attori, ma spero di poter vedere il film in originale (magari quando uscirà il dvd) per sentire se la resa è all'altezza di tanto cast.
La storia, dicevamo, è una favola. Apprendiamo dell'esistenza di un felice reame, un meraviglioso posto reso tale da un misto di buon governo, buona cucina e buona coesistenza di uomini ed animali. Un idillio involontariamente infranto da Roscuro, un ratto, che provoca una tragedia che sprofonda il re nel dolore più nero, precipitando anche il regno in un periodo di cieli cupi e siccità (qui il passaggio è forse un po' forzato, è il narratore che ci deve spiegare il legame fra le due cose, ma in una favola ci può stare). Questo è l'antefatto: un po' lungo, forse, tanto che il topino Despereaux che dovrebbe essere il protagonista entra in scena quasi a metà film. Ma nonostante questo difetto la prima parte del film è molto convincente e suggestiva e mi ha pienamente soddisfatto.
La seconda parte convince meno, si avverte una certa lentezza della trama; qualche "sbalzo umorale" di un paio di personaggi, pur funzionale alla trama, pare psicologicamente poco credibile (e infatti ecco entrare in scena il narratore a spiegarne le azioni, e lo fa in maniera convincente, ma non mi pare ugualmente un buon segno); qualche passaggio della risoluzione finale delle sottotrame pare un po' troppo "fatto apposta" per convincere appieno. Peccato perché se si fossero evitati questi difetti di sceneggiatura il film sarebbe risultato migliore e decisamente buono: così ottiene comunque un voto di piena sufficienza ma con qualche non piccolo rimpianto.
Spulciando in rete in cerca di recensioni ho trovato diversi spettatori che accusavano il film di essere un film per bambini, ma troppo complicato perché questi ultimi lo possano apprezzare. La cosa probabilmente vale per i più piccini (età prescolare, per intenderci). Mia figlia però non sembra aver riscontrato tale difetto ed anzi ha apprezzato moltissimo il film, senza le remore che invece ho avuto io: immagino che, per una bimba di sei anni, se il narratore della favola dice che un personaggio si comporta in un certo modo "perché è arrabbiato" sia una spiegazione sufficiente e non contestabile, e non ci sia bisogno di chiedersi se rientra nel personaggio. Probabilmente ha ragione lei, è con questo spirito che vanno ascoltate le favole, per godersele con pieno entusiasmo. E di elementi da suscitare entusiasmo il film ne ha, non ultima la scelta dei valori e dei temi trattati, che vanno dalla lealtà al coraggio, a quello che forse è il tema più "maturo", quello del perdono che deve nascere dalla nostra comprensione del male che noi stessi possiamo aver fatto al prossimo, spingendolo ad agire male verso di noi.
Voto: 7