So che qui nel forum abbiamo sia lettori giovani (come Geena e Paperdano) che vecchi (come Cornelius e Dippy Dwag),
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Diciamo 'maturi' (sebbene le cifre delle nostre età siano invertite)
Da bambino/ragazzino (anni '70) mi piacevano tantissimo i disegni di Scarpa, Cavazzano, Carpi, Gatto, De Vita, Chierchini...
mentre Barks, che guardavo nei cartonatoni bianchi, mi sembrava avesse, nel delineare i paperi, un disegno più statico, tranquillo. Gottfredson, sempre nei cartonatoni bianchi (era faticoso all'epoca leggere le vecchie straniere, visto il peso di questi volumoni) disegnava personaggi talmente 'altri' (soprattutto quelli dei '30 con topi a torso nudo, calzoncini e gonnelline e dagli occhi con sole pupille) che non facevo paragoni e comunque mi piacevano.
Questo amore per i disegnatori italiani dei 60/70 è durato parecchio e dura ancora, invero. Fino a vent'anni fa ritenevo le illustrazioni di quel periodo decisamente superiori a quelle di ogni altra epoca, più remota o più presente. Oggi apprezzo molto anche il disegno degli autori attuali, dagli 'alternativi' Guerrini, Mottura, Celoni, Zironi a quelli più classici come Freccero, Zanchi, Ermetti, Baccinelli, Cesarello, Limido, Casty, Pisapia, Faccini, Sciarrone, Gervasio...
Ognuno con il suo stile sebbene in questi ultimi anni si sia imposto (ufficialmente) quello di Freccero che ha comunque delle radici scarpiane e carpiane, proprio quelle che da bambino tanto apprezzavo. Per cui certe attuali illustrazioni disneyane le ritengo figlie dei maestri del passato le cui matite sono state per certi versi 'attualizzate'. Tra i nomi fatti non ho incluso Turconi perché, per quanto apprezzassi moltissimo le sue tavole, oggi quasi non lavora più per il fumetto Disney ma è, insieme a Teresa Radice, in altre faccende affaccendato.
Se da bambino degli anni '70 il vecchio stile poteva essere quello dei '50 riguardo i disegnatori italiani se non dei '30/40 riguardo gli americani, oggi considero 'vecchio' lo stile degli anni '80/90 che fu una delle cause che mi allontanò dalla lettura del Topo. Il tratto 'rivoluzionario' di Cavazzano si era standardizzato su una linea 'buffa' e poco attraente (almeno per me) e tutti gli altri a seguirlo. Lo avessero fatto 10 anni prima avrei capito ma perché farlo negli '80?
Per cui tutti i nuovi disegnatori di quel periodo, che hanno dominato per un ventennio, rappresentano quel 'vecchio stile' che spero non abbia più modo di riaffacciarsi. Al contrario di quello precedente che, non a caso, vede una serie di 'riletture' molto interessanti e che apprezzo particolarmente. Mai come in questi ultimi anni le illustrazioni disneyane, tra copertine e tavole interne, hanno raggiunto un livello così alto nelle figure, nelle proporzioni, negli sfondi, nei toni e nei colori.