In un periodo di serie televisive dominate da adolescentucoli con problemi di brufoli e bimbetti che salvano il mondo,
Mickey Mouse Works fu una sorpresa non da poco. Per la prima volta dal periodo d'oro dei cortometraggi, il cosmo dei personaggi standard veniva finalmente esplorato senza ricorrere ad aggiornamenti o spin-off.
Duck Tales,
Cip & Ciop Agenti Speciali,
Darkwing Duck,
Ecco Pippo e
Quack Pack avevano portato gli animatori della Disney Television nuovamente faccia a faccia con topi e paperi, ma ogni volta qualcosa era andato "storto", e a una narrazione in linea con i progressi compiuti in questi anni nel campo dei fumetti si era sempre sostituita la voglia di innovare, finendo per realizzare universi narrativi collaterali o il più delle volte inconciliabili con la concezione classica dei personaggi. Vi era stato un uso molto parco del cast disneyano principale pure in ambito cinematografico e sebbene
Pippo nel Pallone e
Topolino e il Cervello in Fuga avessero mostrato una visione del mondo disney coerente coi fumetti, in film come
Canto di Natale di Topolino,
Il Principe e il Povero e
Fantasia 2000 si sarebbe aggirato l'ostacolo mostrando i personaggi come attori che recitano una parte.
Con
Mickey Mouse Works e il successivo
House of Mouse si ebbe finalmente il mutamento. Pur partendo da un approccio poco realistico, più simile alle gag dei Looney Toons che allo spirito Disneyano, il mondo dei personaggi standard venne finalmente canonizzato. Non bisogna dimenticare che anche nei cortometraggi classici più strutturati, si erano viste ben poche trame complesse e spesso e volentieri gli short erano composti da una serie di gag legate tra loro da un tenue filo conduttore. L'intento di
Mickey Mouse Works fu quello di prendere questo universo narrativo fermo agli anni 50 e "scongelarlo" arricchendolo gradualmente con personaggi provenienti dai fumetti. Il tutto in maniera molto soft, non calcando mai la mano su trame troppo complesse, e non spingendosi mai oltre il limite della
tenpage barksiana. Ecco quindi finalmente venir lentamente introdotti Zio Paperone, Basettoni e Macchia Nera, al fianco di personaggi dimenticati come l'orso Humprey e il ranger Ocarina, o come il caro vecchio Mortimer/Topesio. Lo show aveva un menu ricco ed episodico, che poteva alternare una parodia corale in costume ad un
how to di Pippo, una
Silly Simphony ad un'avventura del Trio. Così, quando venne il momento di realizzare un nuovo lungometraggio natalizio, si decise di lasciar riposare in pace i personaggi classici, evitando forzature galattiche come
La Bella e la Bestia - Un Magico Natale e di usufruire dei personaggi standard rimessi finalmente a nuovo e perfettamente capaci di reggere sulle loro spalle trame più evolute.
Mickey's Once Upon a Christmas è un film ad episodi. Non ne producevano da molto tempo, se si escludono alcuni prodotti di natura dubbia e di dubbio gusto come
Tarzan & Jane o
Il Mondo Incantato di Belle, che univano episodi di serie televisive con interstitials pretestuosi. I tre episodi che compongono
Topolino e la Magia del Natale sono invece nuovi di zecca e vedono come protagonisti, nell'ordine, Paperino, Pippo e Topolino, i componenti del Trio basilare, intorno a cui si articola l'intero mondo Calisotiano.
Graficamente parlando non si può certo dire di trovarci ai livelli de
Il Re Leone 2. Ma è anche vero che trattandosi di scenari urbani, una certa semplicità nei fondali e nei colori è tollerata. Sono semplici anche i disegni, ma in questo caso non si tratta certo di un difetto, visto che i personaggi non tradiscono la loro natura fumettistica e, salvo rarissimi casi, mantengono uno stile delicato e abbastanza omogeneo. C'è un momento però in cui lo stile si innalza incredibilmente, è la sequenza notturna d'apertura in cui una telecamera in soggettiva segue il percorso che porta da una stradina innevata fin dentro una casa addobbata a festa, e gradualmente la illumina. Il tepore sprigionato da quella scena comunica fin da subito la sensazione di trovarsi davanti a un prodotto ispirato, forse proprio perchè nato per essere un film con personaggi adattabili a miriadi di storie diverse, e non per essere un forzatissimo sequel. Sotto l'albero sono presenti tre regali, e la voce del narratore spiega che rappresentano tre diversi ricordi di natali passati. Si inizia con una barchetta:
Donald Duck - Stuck on ChristmasUn po' perchè meglio si adattano alla storia raccontata, un po' per gli evidenti limiti dati dalla voce di Paperino, sono i nipotini i veri protagonisti di questo gioiellino che li vede desiderare che sia Natale tutti i giorni. Quando la stella dei desideri avvera il loro sogno, Qui, Quo e Qua si ritrovano intrappolati in una dimensione temporale assolutamente ripetitiva, costretti a subire ogni giorno pranzi coi parenti e la noia che ne scaturisce. Tratto da una storia di William Dean Howells e arricchito dalla regia ispirata di Bradley Raymond, questo spezzone vede oltre ai nipotini e a Paperino anche la partecipazione di Paperina, Cip & Ciop e uno Zio Paperone insolitamente buono. E' infatti questa la sua prima apparizione in un lungometraggio dai tempi di
Zio Paperone alla Ricerca della Lampada perduta, e si nota come gli animatori abbiano voluto portare indietro le lancette dell'orologio presentandocelo col look tipico dei suoi tre mediometraggi classici. Stranamente però il suo temperamento è alquanto addolcito, e al pubblico italiano, abituato alle cattiverie martiniane, fa un certo effetto vederlo andare pazzo per i canti di natale. Oltretutto poi nella versione italiana, Paperone perde la sua storica voce Gigi Angelillo, venendo rimpiazzato da Giorgio Lopez con una voce forse più fedele all'originale di Alan Young ma assai stonata per le orecchie italiane. Il segmento è ambientato in una baita montana (ricorda un po' il monte orso) e purtroppo ha il difetto di presentare un personaggio nuovo, zia Gertie, laddove ci sarebbe una caterva di personaggi sottoutilizzati o addirittura mai apparsi nell'animazione che avrebbero potuto sostituirla perfettamente. Ma pazienza, con
Stuck on Christmas vengono fatti i primi passi per ricreare il cosmo paperesco nel modo meno anomalo possibile, e chissà che un giorno si possa finalmente vedere usati personaggi come Brigitta o Paperoga anche in quest'ambito.
Manetta e gli Ultimi dell'Anno di Tito Faraci e Giorgio Cavazzano avrebbe poco tempo dopo utilizzato lo stesso spunto per narrare la stessa storia ma con personaggi assai diversi.
A Very Goofy ChristmasQuando si pensa al mondo Disney solitamente lo si tende a dividere in Topi e Paperi. Se però si pensa alle origini, si noterà come i componenti primari della banda siano in realtà tre, e che di questi Pippo sia un caso leggermente atipico. Rimasto al fianco di Topolino, dopo il grande scisma operato prima da Gottfredson, e poi da Taliaferro e Barks che avrebbe separato l'universo Paperopolese dal resto, questo personaggio è stato per molto tempo (e per molti autori) semplicemente una spalla stupida, prima che alcuni autori imparassero a riscoprirne le geniali caratteristiche. Solo con la serie televisiva
Goof Trop si diede a Pippo la dimensione privata che gli spettava, snaturandone però le caratteristiche.
In Viaggio con Pippo avrebbe riportato il personaggio sui giusti binari, e avrebbe lanciato il figlio Max nel cosmo dei personaggi più importanti del mondo Disney.