Papersera.net

dopo aver letto Topolino e il grande mare di sabbia mi è venuta voglia improvvisa di leggere altre storie di Radice/Turconi, e dopo quasi cinque anni passati a leggere i primi otto capitoli, ho finalmente deciso di finire Pippo Reporter.
Ho letto capitolo nove giorni fa e ho finito il resto oggi, tutto d'un fiato
Voglio commentarlo, anche se non sono brava in questo, ma ci proverò comunque
è stata una lettura molto bella
l'assenza di Topolino ha dato la possibilità ad altri personaggi di brillare, in particolare Minni e Pippo.
un Pippo che chiaramente non è stupido ma puro, spontaneo e ha un modo speciale di vedere le cose.
Mi è piaciuta l'idea di inserire Eta in uno dei capitoli, non ricordo di averlo visto prima in una storia personalizzata (anche se dopo aver letto l'ultimo capitolo non sono sicuro se sia davvero una storia in costume oppure no)
Ho apprezzato anche i riferimenti sparsi qua e là da Teresa, è bello che ti porti a fare qualche ricerca e scoprire cose nuove
e i disegni, rendono i personaggi vivacissimi, e si muovono con grande disinvoltura, basta guardare il Pippo di Turconi, a volte sembra fatto di gomma 😄
ci sono anche i piccoli dettagli che Turconi inserisce sullo sfondo, è sempre un piacere ritrovarli

come ho già detto, non sono brava a scrivere un commento su qualcosa, ma questa volta ho voluto provarci, Pippo Reporter è davvero un gioiellino che merita di essere letto, riletto e apprezzato, e di essere conosciuto da più persone (e io mi assicurerò che ciò accada in futuro)

Brava Eurasia, fai bene ad approfondire e a esprimere il tuo parere su questo bellissimo progetto.

Io ho letto solo gli ultimi tre capitoli ("Quel faro sui monti del lago", "Estate a Green Pond" e "Il Rustico Cavallerizzo") e li ho amati moltissimo per la loro narrazione simpatica, spigliata, vivace e con punte di introspezione e momenti di riflessione adorabili.
Il connubio dei coniugi Turconi fa risaltare appieno quanto affiatamento ci sia tra il poetico modo di scrivere dell'esperta Teresa Radice e i disegni espressivissimi e unici di un grande artista quale è Stefano Turconi.

l'assenza di Topolino ha dato la possibilità ad altri personaggi di brillare, in particolare Minni e Pippo.
un Pippo che chiaramente non è stupido ma puro, spontaneo e ha un modo speciale di vedere le cose.

Concordo pienamente. Io adoro il Pippo di questa serie, sia nella sua caratterizzazione, sia nella dinamicità dei disegni che mi ricordano molto il Pippo quasi "di gomma" dei cartoni, che si allungava e contorceva in pose impossibili.
È un vero peccato che questa stupenda, spassosissima e poetica serie, una delle mie preferite in assoluto, abbia avuto così pochi episodi. Ne avrei voluti molti di più, fiducioso che, conoscendo gli autori, avrebbero sempre saputo mantenere alti livelli qualitativi.

Mi è piaciuta l'idea di inserire Eta in uno dei capitoli, non ricordo di averlo visto prima in una storia personalizzata (anche se dopo aver letto l'ultimo capitolo non sono sicuro se sia davvero una storia in costume oppure no)

SPOILER sull'ultimo episodio
L'ultimo episodio anticipa che Topolino e Pippo vivranno numerose avventure insieme e tra le possibili vicissitudini menzionate vi sono espliciti riferimenti alle storie di Walsh & Gottfredson, quindi in un certo senso si potrebbe interpretare questo ciclo come una sorta di "prequel" di quel Topolino; allo stesso tempo però vi sono alcuni elementi che vanno a inficiare sulla continuità tra Pippo Reporter e le strisce quotidiane (per esempio la presenza di Eta che fai notare anche tu, dato che Eta Beta incontrerà Topolino e Pippo quando i due già si conoscono). Diciamo che quei riferimenti a fine episodio sono più da intendersi come una strizzata d'occhio al lettore, e in un contesto in cui la continuità è molto labile qual è l'universo Disney, sarebbe superfluo pretendere collegamenti più rigidi.  ;DQye

Per quanto riguarda la serie nel complesso, io ho adorato sia l'ambientazione che i singoli episodi, oltre che per il liricismo tipico dei due autori (un'altra loro storia divertente e toccante, a mio parere, è Zio Paperone e l'isola senza prezzo).
Il mio episodio preferito è probabilmente Estate a Green Pond, probabilmente perché mi sono rivisto in alcune tematiche trattate e anche per il modo in cui esplora e approfondisce il personaggio di Blackspot, che fino a quel momento avevamo visto solo nei panni di antagonista.

Io ho letto solo gli ultimi tre capitoli ("Quel faro sui monti del lago", "Estate a Green Pond" e "Il Rustico Cavallerizzo") e li ho amati moltissimo per la loro narrazione simpatica, spigliata, vivace e con punte di introspezione e momenti di riflessione adorabili.

Ne ho lette buona parte e le considero simpatiche se pur non memorabile. Tuttavia, la mia ignoranza delle storie citate sopra mi fa pensare di essermi perso il meglio.

Aggiungo che un altro grande pregio di questo ciclo è l'introduzione dei personaggi che costituiscono la banda di Blackspot, in particolare di Biagio Presagio, spassosissimo menagramo che commenta in maniera pessimistica ogni situazione vissuta dalla banda di malviventi, ogni volta esprimendosi in rime divertentissime.