Quando nel 1985 venne ufficializzata la tanto discussa lista dei Classici vennero tacitamente enunciate alcune regole ben precise che escludevano da questo conteggio i film a scrittura mista che contenevano un quantitativo d'animazione inferiore al 50%. Tuttavia il logo dei classici continua ad essere riportato nella custodia della maggior parte di questi film, per testimoniarne l'importanza. E' però un peccato che i primi due film di questa breve serie non siano oggi presenti sul mercato italiano e che per poterli ripubblicare in America abbiano dovuto essere inclusi nella collana dei Treasures, curata da Leonard Maltin. Mi riferisco a
Il Drago Riluttante e
Victory Through Air Power, inseriti rispettivamente in
Behind the Scenes at the Walt Disney Studio e
On the Front Lines, volumi pieni di materiale di repertorio, utile per presentare al pubblico due film che altrimenti apparirebbero abbastanza ostici, e che molto difficilmente vedremo da noi.
Il perchè tuttavia venga considerato ostico un film come
Il Drago Riluttante è poco chiaro. Questo lungometraggio altro non è che un allegro documentario celebrativo sugli studios Disney che venne girato nel 1941, per celebrare il trasloco degli studios, da poco ultimato. Protagonista del film è uno scrittore ansioso di proporre a Walt Disney il soggetto per il cartone animato che darà poi il titolo al film. Cercando di sfuggire a un tizio antipatico, che vorrebbe fare da tramite tra il protagonista e Walt Disney, lo scrittore si ritrova sperduto negli studios, e cercando di raccapezzarcisi finisce per visitare vari reparti, in cui vedrà all'opera i più importanti artisti Disney dell'epoca. Ciascuno di questi reparti avrà da offrire uno spettacolo: il reparto effetti sonori mostrerà alcune sequenze inedite di
Dumbo in cui appare il treno Casimiro, la sala di doppiaggio offrirà un comico siparietto che coinvolgerà Florence Gill e Clarence Nash, voci rispettivamente di Chiquita e Paperino. E lo stesso Paperino prenderà a tutti gli effetti vita nel reparto animazione in cui si può avere una preview di
Old MacDonald Duck, cortometraggio che di lì a poco sarebbe realmente uscito.
Baby WeemsIl primo episodio del film ha luogo nel reparto storyboard, dove viene mostrato questo cartone non-animato. Purtroppo io il film per intero non l'ho mai visto, quindi molte delle informazioni contenute in questa recensione sono "difettose". Mi riprometto di sistemare quando mai avrò occasione di vedere questo film. Se mai la Buena Vista me lo concederà.
How to Ride an HorseE' nella sala di proiezione che Benchley, il protagonista del film incontra finalmente Walt Disney. E' l'occasione per mostrare un esempio di cortometraggio appena completato.
How to Ride an Horse non si differenzia affatto da un qualsiasi cortometraggio
How To di Pippo, e non stupisce quindi la scelta di distribuirlo da solo nel 1950, scelta senz'altro molto più giustificata dei mille altri spezzoni di film a episodi in quegli anni distribuiti come cortometraggi, in barba al rigore filologico.
Il Drago RiluttanteDura 28 minti il segmento che dà il nome al film. Questa perla chiude logicamente lo spettacolo, andando a simboleggiare il prodotto finito.
Il Drago Riluttante è la geniale storia di un ragazzino alle prese con un drago e un cavaliere che piuttosto che combattere tra loro preferiscono passare il tempo a comporre frivole e insensate poesie. Un umorismo sopraffino, a tratti tendente al ridicolo, valorizza questo piccolo capolavoro dell'animazione Disneyana, andando a concludersi con un "finto combattimento", espediente umoristico che avrebbe poi avuto largo seguito in futuro. Il divertimento che questo gioiellino sa offire include alcune tra le poesie più delirose che si possano comporre come
Ode a un Piccolo Pasticcino a Testa in Giù e
Rosso Ravanello. Questa dissacrante parodia dell'abitudine medioevale di comporre poesia dozzinale a scopo dilettantesco, è uscita in Italia a solo nell'omonima vhs della serie
I Miniclassici, che all'inizio degli anni 90 aveva la barbara abitudine di editare i più importanti segmenti dei film a episodi come se si trattasse di mediometraggi creati ad hoc. E' tuttavia una fortuna che in questo modo si sia avuta la possibilità di riscoprire un capolavoro altrimenti destinato all'oblio.
Non ci si può che augurare che accada l'impossibile e che la Buena Vista decida di completare la serie dei Treasure, in modo da rendere disponibile per il pubblico uno dei più interessanti film misti mai prodotti.
da
La Tana del Sollazzo