Come il classico del 1995, anche questo film prende le mosse da fatti reali, romanzandoli quanto basta per costrurci sopra una sceneggiatura. Il che significa che, anche volendo,
Pocahontas 2 - Viaggio nel Nuovo Mondo, non avrebbe mai potuto avere una trama pretestuosa e insignificante, come la maggior parte dei sequel prodotti dai Toon Studios.
Pocahontas 2 prosegue infatti la storia della vita della principessa indiana raccontando direttamente gli eventi avvenuti pochi anni dopo la partenza di John Smith dalla Virginia. Per fronteggiare un crisi diplomatica con Re Giacomo, provocata dal sobillatore Ratcliffe, la principessa si vede costretta a raggiungere Londra. Ed è il cambio di setting la cosa che più di ogni altra distingue
Pocahontas 2, dagli altri sequel: qui non si cerca di ricreare le stesse atmosfere del primo, né è presente una corsa al deja-vu e al parallelismo per mezzo di canzoni, come era stato per
Il Re leone 2.
Viaggio nel Nuovo Mondo è un film diverso, "civile", che punta tutto su questa sua atipicità.
Non ci si discosta dal reale neanche per quanto riguarda la vita sentimentale di Pocahontas, che passa dall'unione con John Smith a quella con il diplomatico John Rolfe. Per la prima volta in un film Disney una storia d'amore viene chiusa e sostituita con un'altra, particolare che se da un lato si può apprezzare come coraggioso, dall'altro ha alimentato diverse polemiche da parte dei sostenitori della teoria che un brutto sequel può rovinare il film originale. E in questo caso non gli si può dar torto, dal momento che personalmente parlando, la visione del primo
Pocahontas non è più stata la stessa. Ma d'altra parte si tratta di fatti storici, che vengono "addolciti" nel film dal fatto che Pocahontas inizi a frequentare John Rolfe proprio nel periodo in cui crede che John Smith sia morto in un'imboscata tesagli dal perfido Ratcliffe.
Quando poi però Smith ricompare si ha il confronto-rivalità tra i due John, e strano a dirsi John Smith ci fa la figura dello sbruffone beota, a tutto vantaggio del più semplice e genuino Rolfe. Un film adulto quindi per certi versi, e sicuramente più concreto dei sequel successivi, che tra una melensaggine e l'altra sarebbero spesso finiti per cadere nel melenso.
Dov'è l'inghippo allora? Semplice. Graficamente parlando,
Pocahontas 2 è uno spaventoso tonfo che fa perdere i moltissimi punti qualità guadagnati con
Il re Leone 2. Sarà a causa della produzione contemporanea dei due film, l'uno affidato alle capaci mani della sezione australiana, l'altro commissionato alla sezione della Disney Television che si occupa delle serie tv, o alla differenza di budget stanziati, fattostà che tra i due c'è un abisso qualitativo. Se già lo stile adottato per il classico era piuttosto realistico, qui si scivola nell'inespressività più totale. Non sono presenti grossi scivoloni stilistici, nè le solite gommosità, perchè in fin dei conti lo stile è abbastanza uniforme, ma è anche terribilmente spartano. Di certo non siamo ai livelli de
Il Ritorno di Jafar, anzi siamo poco sotto a
Un Magico Natale, ma gli sfondi e la colorazione assolutamente televisiva e tendente al piatto quando non direttamente al grigiastro, contribuiscono ad affossare il tutto, azzerando ogni traccia di appeal visivo.
Pure la colonna sonora è abbastanza mediocre: si inizia con la gradevole
Where Do I Go From Here?, il canto di dolore per la morte di Jhon Smith che Pocahontas canta quando è ancora in Virginia, per poi procedere con
What A Day In London, canto corale dei londinesi che danno il benvenuto a Pocahontas, sequenza visivamente scarsa, ma ricca di gag (e anacronismi) che ricordano non poco le atmosfere de
Il Gobbo di Notre Dame. C'è poi la banale
Wait 'Til He Sees You, cantata da Mrs. Jenkins, la miope governante di John Rolfe, che descrive il progressivo incivilimento di Pocahontas, in una serie di squallide gag in stile "impariamo il galateo", e la fiappa
Things Are Not What They Appear, canzone di Ratcliffe, intenzionato a mandare a monte le trattative diplomatiche di Pocahontas a corte.
Between Two Words, che si sente nei titoli di coda è il primissimo esempio di canzone non utilizzata direttamente in un sequel direct-to-video.
Lo scarso successo del classico originale e Il fatto che Pochaontas sarebbe morta poco tempo dopo i fatti narrati in questo film convinse la Disney a non utilizzare più il mondo di Pocahontas come setting per serie televisive, e lungometraggi vari.
Pocahontas 2 non sarebbe però stato l'ultimo di questi passi indietro nel lungo cammino che avrebbe portato i Toon Studios a produrre
Bambi 2, molti altri prodotti scadenti infatti avrebbero ogni tanto fatto capolino qua e là.
da
La Tana del Sollazzo