Pochi mesi dopo
Il Libro della Giungla 2, i Toon Studios freschi freschi di nome nuovo, tornano al cinema con
Pimpi, Piccolo Grande Eroe, quarto lungometraggio ufficiale dell'orsetto che tanto successo stava riscuotendo in quel periodo, grazie anche al buon riscontro di pubblico di quel
T Come Tigro uscito tre anni prima. E come
Tigger Movie anche questo
Piglet's Big Movie focalizza su un personaggio del bosco dei Cento Acri, rendendolo protagonista di un film a lui dedicato. Film, che è bene ricordare, non toglie alcun ruolo al povero orsetto sciocco, che a dispetto del suo ruolo in ogni apparizione era stato un personaggio piuttosto passivo e in balia degli eventi. Pur collocandosi sulla scia inaugurata da
T Come Tigro,
Pimpi però contenutisticamente se ne discosta mostrando non poche differenze con l'illustre predecessore.
La prima considerevole differenza è il budget. Pur trattandosi dello stesso team giapponese che realizzò
T Come Tigro qui il comparto grafico è molto inferiore. Non certo scadente, ma lontanissimo dalla magnificenza del predecessore. I personaggi sono disegnati discretamente: a tratti il disegno scade, e a tratti si innalza restituendo ai personaggi l'espressività che avevano in
T Come Tigro. Ma complessivamente tutto si attesta su un più che dignitoso livello medio che non disgusta e non strabilia, una mediocrità che non risparmia neanche i fondali, ora più spogli, e i colori, ora più piatti. Scompare del tutto quella bidimensionalità nella tridimensionalità che in
T Come Tigro era tanto presente, e pure il delizioso omaggio alla tecnica Xerox viene a mancare, ma questo già lo si poteva intuire dal
Libro della Giungla 2 in cui era stato preferito un taglio più moderno.
La seconda considerevole differenza è proprio questo taglio più moderno, che oltre ad eliminare la tecnica Xerox si sbarazza bellamente delle trovate metanarrative che inquadravano lo svolgimento dei fatti all'interno di un libro. A dire il vero il libro è presente ma solo nei primissimi fotogrammi per poi sparire subito con effetto dissolvenza e lasciare il posto a un approccio più sbrigativo e simile a quello di
Alla Ricerca di Christopher Robin. Di conseguenza sparisce pure l'ormai tradizionale sequenza introduttiva live-action nella stanza di Christpher Robin in cui venivano mostrati i corrispettivi reali - o meglio di pezza - dei personaggi del film. E pure le musiche da questo film in poi cambiano autore: pensionati gli attempati fratelli Sherman il testimone viene passato alla cantante Carly Simon che d'ora in poi diventerà collaboratrice fissa della serie. Già in questo film la Simon si guadagna addirittura una sequenza live-action tutta per sé in cui canta e suona la chitarra, a titoli di coda iniziati. Titoli che mostrano spezzoni di film inquadrando di volta in volta i personaggi coi credits dei relativi doppiatori, un'usanza tipica dei film live-action, usata nell'animazione solo una volta in
Robin Hood.
Il terzo e più importante elemento di differenziazione è proprio la struttura del film, sperimentale e assolutamente fuori dagli schemi.
Pimpi, Piccolo Grande Eroe è infatti un film a episodi. E allo stesso tempo non lo è. Tutto prende mosse dal complesso d'inferiorità di Pimpi, che sentendosi inadeguato sparisce per un po'. Quando i suoi amici se ne accorgono organizzano una spedizione per cercarlo, e per strada si fanno cogliere dall'onda dei ricordi dando così modo a tre brevi sequenze flashback di inserirsi nel racconto e andare a riempire il corpo centrale del lungometraggio. Per la prima volta quindi i segmenti di un film a episodi non costituiscono l'intero film, limitando il resto a semplici interstials, ma occupano una zona ben definita e si inseriscono all'interno di una storia che anche senza di loro avrebbe comunque modo di procedere. Una fusione armonica che alleggerisce molto il film riducendo la frustrazione di chi, convinto di vedere una storia unica, se ne vede iniziare tre di seguito con conseguente sfasamento dei ritmi. E questo è dato sia dalla brevità delle sequenze che dalla loro qualità. Benché si potessero inventare seduta stante tre storielle sciape con protagonista Pimpi, gli studios compiono l'intelligente scelta di andare a recuperare alcuni capitoli dei libri di Milne che nel Classico erano stati tralasciati, fornendo quindi una sorte di appendice a
Le Avventure di Winnie the Pooh.
Winnie the Pooh Chapter VII - In Which Kanga and Baby Roo Come to the Forest, and Piglet Has a BathIl primo dei tre segmenti arriva dritto dritto da
Winnie the Pooh il primissimo libro di racconti di Milne, e racconta dell'arrivo nella foresta di Kanga e Roo e della diffidenza con cui furono trattati inizialmente dalla vecchia guardia di pupazzi. Vecchia guardia che include erroneamente anche Tigro, che sarebbe arrivato nella foresta solo molto tempo dopo. Un errore che sarebbe stato perdonabile se lo si fosse considerato una licenza poetica, una libera trasposizione, ma che a ben vedere costituisce un errore di continuity bello grosso. in
Troppo Vento per Winnie Pooh Kanga era infatti ben presente all'arrivo di Tigro. Non possono dunque esser stati presenti entrambi all'arrivo di entrambi. Nerdaggini a parte, è da segnalare l'inside joke del pesce sull'albero, che costituisce l'inaspettato avverarsi di un espediente usato poco prima dai pupazzi come bluff per distrarre Kanga e sostituire Roo con Pimpi.
Winnie the Pooh Chapter VIII - In Which Christopher Robin Leads an Expotition to the North PoleBrevissimo questo segmento, in cui la combriccola parte per una "spendizione" per scoprire il Polo Nord salvo poi trovare il Palo Nord come tipico dei giochi di parole di Milne. L'atto di eroismo di Pimpi qui ricordato sta nel salvataggio di Roo tramite il Palo di cui sopra, evento assente nel testo di Milne e aggiunto per esigenze narrative. Una chicca che restituisce l'antico sapore del Winnie Pooh più arcaico.
The House At Pooh Corner Chapter I - In Which a House Is Built at Pooh Corner for EeyoreAppartenente invece alla seconda e ultima raccolta delle storie di Milne, racconta della scoperta dell'angolo di Pooh e della costruzione della famosa casetta di Ih-Oh fatta di legnetti.