Robin Hood di Wolfgang Reitherman esce nel 1973 e sarà l'ultimo classico per ben quattro anni. Esattamente come logico aspettarsi dal periodo più leggero e scanzonato della produzione disney, Robin Hood è un film prevalentemente umoristico. Forse è stata questa la caratteristica che ha decretato il suo successo qui in Italia, assieme a un massiccio numero di passaggi televisivi. La caratteristica principale di Robin Hood è senza dubbio il fatto di essere l'unico classico Disney con animali totalmente antropomorfi. La dimensione in cui si muove il Robin disneyano ha infatti molto da spartire con il contesto Calisotiano dei cortometraggi e dei fumetti, e il film potrebbe benissimo essere ambientato nella stessa dimensione topoliniana, solo al passato. Entrambi i contesti puntano infatti a trasfigurare la società facendo corrispondere a varie razze di animali alcuni pregi e difetti umani: ecco quindi venir raffigurati i sindaci come maiali, o in questo caso i re come leoni. A proposito di leoni, c'è da dire che nel film ne appaiono due: Re Riccardo e Il Principe Giovanni, un leone, sì, ma di montagna, la cui mancanza di criniera ne simboleggia l'illegittimità.
Il serraglio di Nottingham deve molto quindi agli allegri sterotipi della tradizione esopica.
Graficamente parlando, questo è il quinto film del periodo xerox, e presenta non pochi punti di contatto coi suoi predecessori soprattutto nelle sembianze di Little Jhon, novello Baloo, e di Sir Biss, corrispettivo civilizzato di Kaa.
Le canzoni presenti all'interno del film sono cinque e raggruppate in due momenti: Whistle-Stop è il motivetto fischiato che accompagna dei titoli di testa alquanto atipici in cui mezzo cast si rincorre per lo schermo. Da segnalare l'uso, che diverrà frequente poi nelle sigle delle serie televisive di anticipare alcune scene del film. In Robin Hood questo viene fatto per presentare il cast e le voci. L'espediente si era già visto ne Gli Aristogatti e testimonia la volontà di vivacizzare i titoli per non annoiare lo spettatore, cosa che troppo spesso succedeva e che troverà il suo esito nella sopressione dei credits iniziali per far posto ai titoli di coda, assolutamente opzionali.
Oo-de-lally è la celebre filastrocca che segue i titoli di testa e che presenta i due protagonisti. Le tre canzoni rimanenti saranno poi addossate più o meno verso i tre quarti del film e consistono in Love, tema d'amore, come da titolo, nella divertentissima e festosa The Phony King of England, che ricicla, leggermente modificate, parecchie sequenze de Gli Aristogatti e Il Libro della Giungla, e nella malinconica Not in Nottingham.
Con Robin Hood finisce il periodo spensierato dell'animazione Disney xerox, che lascerà il posto alle tematiche assai più cupe degli anni 80.
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