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I Racconti dello Zio Tom

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Grrodon
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    I Racconti dello Zio Tom
    Mercoledì 22 Mar 2006, 00:38:49

    C'era un tempo in cui Walt Disney produceva solo animazione. L'Isola del Tesoro avrebbe nel 1950 smentito questo luogo comune, dando inizio alla serie dei film live-action che continua ancora oggi con titoli quali La Maledizione della Prima Luna e Le Cronache di Narnia: Il Leone, la Strega e l'Armadio. Prima di quel forunato periodo erano però già stati prodotti alcuni lungometraggi che mischiavano parti animate  e scene recitate da attori in carne ed ossa. La scrittura mista affondava le sue radici nella notte dei tempi, quando il giovanissimo Walt cercava di sfondare con la sua serie animata Alice Comedies. Fantasia, Saludos Amigos e gli altri film a episodi prodotti negli anni 40 avevano portato avanti la tradizione, a volte alternando le parti live-action a quelle animate - è il caso di Bongo e i Tre Avventurieri - altre volte mostrando direttamente attori e cartoni animati interagire, come ne I Tre Caballeros.
    Quando I Racconti dello Zio Tom venne prodotto nel 1946, si ebbe il primo caso di lungometraggio a scrittura mista in cui le parti animate erano in minoranza. A dire il vero c'erano già stati Il Drago Riluttante e Victory Through Air Power a non esser stati inclusi nella lista dei classici disney (che però sarebbe stata ufficializzata solo con Taron e la Pentola Magica), ma entrambi i film avevano un andamento documentaristico e non raccontavano una vera e propria storia, finendo così per essere velocemente messi da parte. I Racconti dello Zio Tom, invece, acquistò una rilevanza eccezionale nel panorama Disneyano, diventandone in fretta uno dei film più amati i cui personaggi sarebbero stati ripresi molte volte negli anni successivi. Il film, che molti considerano la risposta Disney a Via col Vento, è introdotto dall'omonima canzone Song of the South, ascoltabile nei titoli di testa, ed è ambientato durante la guerra di secessione. Il protagonista è Johnny, un bambino, intepretato dal "solito" Bobby Driscoll, che con la madre viene spedito alla piantagione della nonna materna. Il padre fa il giornalista, è quindi troppo "socialmente impegnato" per ritirarsi nel piccolo angolo di paradiso (paradiso per modo di dire, c'era la schiavitù) in cui vive la suocera, e preferisce invece continuare la propria battaglia ad Atlanta, lontano dalla famiglia. A casa della nonna, Johnny fa amicizia con Ginny, interpretata da Luana Patten, già protagonista di altri film Disney in coppia con Driscoll, e soprattutto con un anziano schiavo di colore pieno di saggezza, lo Zio Remo (James Baskett), tradotto in italiano con Tom per godere dell'assonanza con la celebre capanna.
    Sarà proprio questo personaggio che aiuterà il piccolo ad accettare la propria realtà familiare, con una cura a base di fiabe. E' proprio attraverso questi racconti che l'animazione si insinua nel film facendo sfilare un gruppetto di characters di tutto rispetto: Fratel Coniglietto, Compare Orso e Comare Volpe, protagonisti di tre godibilissimi segmenti, incentrati sulla caccia del primo da parte degli altri due.
    La morale di ognuno dei tre racconti avrà poi delle ripercussioni sulla trama principale fino al finale, in cui in una scena surreale, i protagonisti stessi finiscono per incontrare Fratel Coniglietto e il resto della fauna presente dei racconti del vecchio Zio Tom.


    Il primo dei tre racconti viene narrato dallo Zio Tom a Johnny la sera in cui i due si incontrano. Johnny vorrebbe andarsene di casa per raggiungere il padre e lo Zio Tom, usando la psicologia inversa, gli racconta questa storia proprio per distoglierlo dall'impresa. Il segmento si apre con una sequenza in tecnica mista in cui lo Zio Tom canticchia, immerso in un mondo disegnato, il pezzo che farà vincere al film l'Oscar per la migliore canzone, e che diventerà poi uno degli inni del mondo Disney: Zip-A-Dee-Doo-Dah. L'attenzione si focalizza ben presto su Fratel Coniglietto, un personaggio irriverente e un po' sbruffone che, andatosene di casa finisce ben presto nella trappola di Comare Volpe, riuscendo però a liberarsene sfruttando l'ottusità di Compare Orso, che da adesso in poi diventerà un ulteriore nemico da cui guardarsi.


    Fratel Coniglietto e il Pupazzo di Pece
    La seconda storia è un po' più lunga della precedente e viene raccontata a Johnny (e a un altro bambino di colore) per consolarlo del fatto che la madre non voglia lasciargli tenere un cagnolino. In questa, i due villain vogliono vendicarsi per quanto accaduto precedentemente e riescono a catturare Fratel Coniglietto facendogli attaccar briga con un pupazzo fatto di pece. Il pezzo è introdotto come l'altro da una breve sequenza musicale How Do You Do?, in cui lo Zio Tom e gli altri abitanti del bosco si lamentano dell'eccessiva spavalderia di Fratel Coniglietto. Dopo la cattura viene lasciato un momento di suspence, interrompendo la narrazione e tornando ai piccoli ascoltatori, che credono che il lieto fine questa volta non ci sia. Ovviamente l'episodio si conclude come l'altro, con un intelligente motto di spirito del protagonista, che ancora una volta riesce a scampare alla morte.


    Raccontato questa volta per consolare Johnny e Ginny per una festa andata male, il terzo e ultimo episodio inzia in medias res, ovvero con Fratel Coniglietto catturato e prossimo alla cottura. Lo stratagema per cavarsela questa volta consiste nel far leva sull'animo innocente di Compare Orso, promettendogli di portarlo nel suo Laughing Place, tradotto in italiano con Trastulliolà. Il concetto di Trastulliolà, molto Disneyano, è espresso molto bene nella canzone Everybody Has a Laughing Place canzone che accompagna gran parte dell'episodio, di per sè molto corto.

    Come suggerito dal titolo originale, I Racconti dello Zio Tom sia per la qualità dell'animazione sia per la profondità della storia, rimane uno dei film più "caldi" e poetici della filmografia Disneyana. Il suo successo strepitoso consegnò questo terzetto di personaggi verso un avvenire luminoso, che li avrebbe visti protagonisti di tavole domenicali e gradevolissime storie in formato comics book, spesso e volentieri disegnate da un Paul Murry in stato di grazia. Il tema di Zipp-Ah-Dee-Doh-Dah avrebbe poi fatto capolino anche nei cortometraggi Soup's On e Man's Best Friend, mentre Fratel Coniglietto & co. sarebbero ricomparsi in versione animata in Chi Ha Incastrato Roger Rabbit. Ma il successo di questo film sarebbe stato destinato a svanire. Bob Iger, nuovo capo della Disney, ha da poco deciso che questo film NON verrà editato in dvd, a causa dei sui contenuti poco rispettosi verso i neri. E' inutile dire che una scelta così bigotta e sciocca priverà le future generazioni della possibilità di conoscere una delle pagine più gloriose della storia dell'animazione.

    da La Tana del Sollazzo
    « Ultima modifica: Mercoledì 22 Mar 2006, 15:19:43 da Grrodon »

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      Re: I Racconti dello Zio Tom
      Risposta #1: Mercoledì 22 Mar 2006, 21:10:13
      Inoltre l'attore di colore Baskett vinse uno speciale Oscar proprio per il film in questione (non ne fece molti altri e soprattutto nessuno di questo successo) pero' non riusci' a presenziare alla cerimonia ad Atlanta perche' nessun hotel voleva ospitarlo anche solo per una notte.
      Baskett e' anche famoso per essere il primo uomo di colore ad aver vinto un Oscar....
      Disney, al solito, precorreva i tempi e la lotta al razzismo e favoriva l'integrazione... anche se lo accusavano (e ancora qualcuno lo accusa) di aver fatto esattamente il contrario.

      Ciao.
      "Una omnia di Scarpa è un po' come avere la discografia completa dei Beatles, o un "vocabolario" del fumetto Disney." - cit.

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        Re: Gli anni d'oro di Topolino 1 (1936-1937)
        Risposta #2: Martedì 23 Mar 2010, 11:01:38
        Lol Song of the South non sarebbe una grave perdita mentre il paccottigliume irristampato sì?

        Fermo restando che non capisco perché, se Boschi o Gori o Becattini redigono articoli su materiale sconosciuto, tutti gridano "Ai prodi!", e se lo redigiamo noi miseri MADOPISTI ci attiriamo insulti di ogni genere, e fermo restando che per giudicare se qualcosa di sconosciuto è "paccottiglia o meno" (dubito che PIPPO E IL VIDEO-ESAME sia superiore a questa "paccottiglia"), io I RACCONTI DELLO ZIO TOM l'ho visto, e non è che per principio (cioè secondo il principio che è Disney) vada lodato per forza.
        Capisco che ha lanciato personaggi memorabili, ma si ferma lì: è di una melassa indigeribile, e sotto la patina di tolleranza nasconde in realtà razzismo, dovuto al poco impegno che hanno messo nello slegarsi dal profondo razzismo radicato nell'America, specialmente l'America di quel periodo.
        E mi fermo qua, veramente.
        Almendo, consultando tomi di illustri critici del Cinema, ho constatato che non sono il solo a pensarla così.
        Alla Disney riuscivano molto meglio i cartoni animati.
        Con la live-action l'ipocrisia saltava fuori molto più aggressiva, a parte casi isolati come Mary Poppins e Pomi d'Ottone e Manici di Scopa. Ah, e Derby O'Gill col giovane Sean Connery (è Disney, no?).
        C'è poco da fare, l'America è (era) razzista.
        « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 11:08:01 da Sam_Spade »
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          Re: Gli anni d'oro di Topolino 1 (1936-1937)
          Risposta #3: Martedì 23 Mar 2010, 12:05:22
          [split] [link=http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1269339207][splithere][/link][splithere_end]

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            Re: I Racconti dello Zio Tom
            Risposta #4: Martedì 23 Mar 2010, 12:19:21
            Ora che ho spostato la baracca posso anche dire che nello zio Tom ci sarà anche la melassa, ma non mi sembra melassa tanto inferiore a quella di tante produzioni animate che invece sono uscite. Inoltre c'è il valore dell'aver lanciato personaggi memorabili e in seguito assai utilizzati, di aver delle ottime sequenze animate, delle canzoni e dei concetti disneyanissimi (Zipp-a-di-dooh-dah, il Laughing Place) che infatti sono stati tramandati a lungo. Ah, e inoltre è un buon film, ottimamente recitato. E mi sembrano motivi sufficenti a desiderarne l'uscita. Il razzismo tu ce lo vedi nel fatto che i neri non sembrano troppo turbati della loro condizione? Se anche fosse non mi sembra che Via Col Vento non circoli per questo. Né che con un adeguata introduzione il film non possa essere benissimo visto e apprezzato. E quindi non sarebbe una gran perdita se il primo tentativo di Walt Disney di fare del live action vero e proprio, se un film da oscar continuasse a venir occultato? Per te è una cosa assolutamente tollerabile che nei parchi Disney musiche e personaggi di questo film vengano tirati continuamente in ballo ma che nessun americano sappia chi è e da dove vengano Fratel Coniglietto e soci?
            Poi vedi te se è il caso di fare i nerdacci sfegatati e completisti di ogni cacca di mosca che sia mai apparsa su carta stampata con marchio Disney e trattare con tanta leggerezza un campo così importante come il cinema e l'animazione. Un campo che il marchio Disney l'avrebbe anche lanciato, anche se in questo forum spesso si tende a dimenticarlo.

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              Risposta #5: Martedì 23 Mar 2010, 12:24:51
              Ora che ho spostato la baracca posso anche dire che nello zio Tom ci sarà anche la melassa, ma non mi sembra melassa tanto inferiore a quella di tante produzioni animate che invece sono uscite. Inoltre c'è il valore dell'aver lanciato personaggi memorabili e in seguito assai utilizzati, di aver delle ottime sequenze animate, delle canzoni e dei concetti disneyanissimi (Zipp-a-di-dooh-dah, il Laughing Place) che infatti sono stati tramandati a lungo. Ah, e inoltre è un buon film, ottimamente recitato. E mi sembrano motivi sufficenti a desiderarne l'uscita.
              .
              Fino a qua io sono d'accordo.Personalmente.
              Sicuramente, è un buon film ed ha un grossissimo valore culturale .Lo Zio Tom vuole denunciare con quei raccontini che esistono dei ''buoni '' e dei ''cattivi'' come Sora Volpe , che vuole ''mangiare'' Fratel Coniglietto, metafora ( mangiare come ''consumare'') che fa intendere lo schiavismo eccesivo e la fatica dei neri, in quel periodo.

              Uno dei pochi, geniali, cartoni animati con un doppio senso un pò ironico un pò pungente.
              « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 12:34:43 da Figaro »
              W i CWD 1 serie, Il libro di Topolino e William Ward.

              Ecco il mio blog disneyano : http://lagrottadelfumetto.blogspot.com

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                Re: I Racconti dello Zio Tom
                Risposta #6: Martedì 23 Mar 2010, 12:43:58
                ...


                Non mi definirei affatto nerd, fatto sta che non sono mai stato tra quelli che parla di "Spirito Disney" e si lamenta quando questo viene infranto.

                La Disney non è un argomento roseo. Walt Disney era un capitalista che deturpò l'ambiente realizzando quei complessi di parchi come Disneyland e affini. E la famosa frase "Uack! Che orrore!" che Paperino esclama quando vede le ruspe di Zio Paperone che vedono costruire un imponente centro turistico, mi pare che abbia insegnato e insegni abbastanza (da "Zio Paperone e il ritorno alla natura" di Rodolfo Cimino).
                E siamo qui per esprimere le nostre opinioni, mi pare.

                Song of the Sout è talmente indifendibile che persino la Disney, già pochi anni dopo, cercò di allontanarlo e boicottarlo. Ma non è certo un difetto solo della Disney in sé (che comunque in molti altri lungometraggi farà abbondante uso di stereotipi razziali - ben più che stereotipi, a volte! - anche per pochi secondi, ma è una cosa che faceva parte della cultura americana), quanto dell'America che fruiva un certo genere di spettacolo e, soprattutto, si aspettava un genere di spettacolo.
                Riguardo VIA COL VENTO, sono d'accordo, ma ha 1000 altri pregi che compensano questo difetto, ed è di qualche anno anteriore.

                E non è un caso isolato: anche nei fumetti, per esempio, la gottfredsoniana TOPOLINO E IL SELVAGGIO GIOVEDI', forse la peggiore di Gottfredson, è quasi illeggibile.
                Per fortuna poi arriverà Bill Walsh a "rimettere le cose a posto": tra TL E IL SELVAGGIO GIOVEDI' e ETA BETA L'UOMO DEL 2000 non c'è proprio confronto che duri più di 30 secondi.
                « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 14:27:56 da Sam_Spade »
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                  Re: I Racconti dello Zio Tom
                  Risposta #7: Martedì 23 Mar 2010, 14:30:23
                  Inoltre l'attore di colore Baskett vinse uno speciale Oscar proprio per il film in questione (non ne fece molti altri e soprattutto nessuno di questo successo) pero' non riusci' a presenziare alla cerimonia ad Atlanta perche' nessun hotel voleva ospitarlo anche solo per una notte.
                  Baskett e' anche famoso per essere il primo uomo di colore ad aver vinto un Oscar....

                  Il suo però è stato solo un Oscar Onorario, vinto nel 1948 in merito alla sua interpretazione particolarmente emozionale, mentre la prima persona di colore a vincere l'Oscar come interprete è stata Hattie McDaniel nel 1940 nel ruolo di Mammy in Via col Vento, che per fortuna ha ritirato personalmente.
                  Se i Giusti non si oppongono, sono gia' colpevoli.

                  *

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                    Re: I Racconti dello Zio Tom
                    Risposta #8: Martedì 23 Mar 2010, 14:40:11
                    E quindi nascondiamo tutto e rinneghiamo i pregi?
                    Quanto a Disneyland lol se lo vedi come un deturpare l'ambiente da parte di un capitalista sfrenato sei leggermente fuori strada dall'aver capito lo spirito pionieristico e la figura di quel gran genio che era Walt Disney.

                    Lo sporco mi sa che è negli occhi di chi guarda ed è in malafede.

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                      Re: I Racconti dello Zio Tom
                      Risposta #9: Martedì 23 Mar 2010, 20:03:39
                      Disney era un tycoon a capo di una major e di un marchio che, da un certo punto in poi, è diventato una vera macchina da soldi: certo che era un capitalista. Ma questo cosa c'entra?

                      Riguardo a Song of The South non aggiungo altro a quanto già espresso da Grrodon poco sopra e che condivido in pieno.
                      Marco Travaglini


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                        Re: I Racconti dello Zio Tom
                        Risposta #10: Martedì 23 Mar 2010, 20:14:42
                        Ritorni Uncle Remus e nessuno si scandalizzera'.  Se non sbaglio, era disponibile in VHS venti anni fa. Fare gli inquisitori nel 2010 non ha senso. Inoltre, trattasi di un gran bel film ;).

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                          Re: I Racconti dello Zio Tom
                          Risposta #11: Martedì 23 Mar 2010, 20:24:26
                          Disney era un tycoon a capo di una major e di un marchio che, da un certo punto in poi, è diventato una vera macchina da soldi: certo che era un capitalista. Ma questo cosa c'entra?

                          Ne sono conscio, è che ho puntualizzato sull'eccessiva mitizzazione tanto da dire che è "in mala fede" chi lo reputa un capitalista.
                          Beh, intaccare l'ambiente naturale per costruire un parco divertimenti (sai che utilità per il popolo americano!) legato al merchandise (che poi divenne un vero business tanto da costruirne altri) mi sembra si sposi male con LA NATURA E LE SUE MERAVIGLIE. Insomma, Disneyland è la classica americanata, e l'ho ciata solo perché Grrodon l'ha citata nel suo post.

                          Poi, è logico che il lato artistico e quello del merchandise vanno separati, ed è per questo che mi limito a giudicare esteticamente i film Disney, comunque diversissimi tra loro.

                          Siccome sono studioso e appassionato di cinema (universitariamente parlando) ho analizzato il film in base agli aspetti e canoni cinematografici, e ho detto cosa secondo me trasmette e qual è il suo valore artistico, i pro e i contro.
                          Poi, io non sono censore e per me possono anche recuperarlo per il dvd; personalmente a me non interessa, ma ci sono migliaia di persone cui piace, quindi non sarò certo io a votare per la sua interdizione.
                          « Ultima modifica: Martedì 23 Mar 2010, 20:25:09 da Sam_Spade »
                          Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


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                            Re: I Racconti dello Zio Tom
                            Risposta #12: Martedì 23 Mar 2010, 20:57:04
                            Ve la ricordate la famosa frase del fare soldi per poter fare altri film? Ecco, non trovo sia una mitizzazione, se riferita all'uomo che puntualmente ogni 4 o 5 anni rischiava la bancarotta per inseguire questo o quel progetto.

                            Quanto a Disneyland si tratta di un suo sogno personale, del punto d'arrivo del suo operato (e sarebbe andato oltre, chi ricorda Epcot?), e non mi pare abbia stuprato il mondo solo perché ha deciso di costruire il più grande parco divertimenti di sempre. Che poi abbia funzionato anche come tam tam per il merchandising è solo l'ulteriore riprova del suo fiuto e del suo essere capace di unire l'utile al dilettevole, da perfetto americano del New Deal.

                            Tutto questo ovviamente dando per scontato che c'è modo e modo di interferire con l'ambiente. E creare un bel parco con tanto di animatori e musicisti al lavoro sulle attrazioni, che segni il punto d'arrivo di un sogno durato trent'anni non lo chiamo esattamente deturpare. POi fai tu.

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                              Re: I Racconti dello Zio Tom
                              Risposta #13: Martedì 23 Mar 2010, 21:07:49
                              Grrodon ha ragione, e lo quoto. E tanto basta. ;)

                               

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