Il primo film d'animazione uscito al cinema dopo l'annuncio della Feature Animation di sopprimere l'animazione tradizionale è anche l'ultimo lungometraggio di Winnie the Pooh, prima di un - doveroso - periodo di pausa. Differentamente però da
Topolino - Strepitoso Natale questo nuovo parto cinematografico dei Toon Studios è in animazione tradizionale, e si discosta quindi dalla politica della casa madre, attualmente ostile a prodotti non in computer grafica. Tuttavia i Toon Studios possono ancora continuare sulla strada del 2d, perchè considerati appunto studi minori e di scarsa importanza, utili solo a produrre film sulla scia di altri. Che poi questi Toon Studios nei mesi seguenti avrebbero dimostrato di poter essere ben di più, arrivando a sfornare prodotti superiori a quelli della casa madre è un altro discorso, che però non riguarda
Winnie the Pooh e gli Efelanti. L'idea che potesse esistere un lato oscuro nel mondo di Winnie the Pooh, rappresentato dalle angosce infantili, le peggiori e le più incontrollabili, era già radicata nei libri di Milne, e aveva trovato la sua meravigliosa espressione nella sequenza musicale
Efelanti e Noddole presente nel primo film. In questa sequenza onirica, buffa e inquietante, Pooh sognava di essere sballottato qua e là da strani esseri dall'aspetto di elefanti e donnole, ghiotti di miele. L'angoscia verso questi strani e bizzarri esseri gli era stata instillata la sera prima da Tigro, alla sua prima apparizione, che ne aveva minacciato l'arrivo con orrore di Pooh. Lo stesso nome di questi esseri altro non era che una storpiatura tipicamente infantile, che presto avrebbe avuto degni seguiti nei concetti di
giagulari,
rintoferonti e
tontobrilli. La sequenza onirica poi era assai allucinata e parecchio inquietante pur mantenendo il feeling buffo e lo stile del Bosco dei Cento Acri. Un degno seguito dell'osannata
Pink Elephants on Parade di Dumbo. Efelanti e Noddole sarebbero stati poi figure ricorrenti nella serie televisiva, sia solo come concetti che come apparizioni vere e proprie, spaventando i protagonisti e, almeno in un caso, facendoci inaspettatamente amicizia.
Con simili premesse un lungometraggio tutto incentrato su questo lato "dark" di Winnie Pooh avrebbe potuto essere grandioso, e bissare le atmosfere "malate" di
Winnie the Pooh alla Ricerca di Christopher Robin. Ma sfortunatamente così non fu, e al posto del film definitivo di Pooh venne prodotto un filmetto nella media della serie, piacevole ma lungi dall'essere eccezionale. La serie televisiva venne spazzata via con un colpo di spugna. Dell'amicizia tra Pimpi e il cucciolo di efelante non vi è più alcuna traccia nella memoria dei protagonisti, e lo stesso aspetto degli efelanti è meno bizzarro è più naturalistico di quanto si era visto finora nella serie tv, suggerendo che l'aspetto spaventoso di questi esseri altro non era che una trasfigurazione mentale di Pooh e soci. E qui si capisce dove si voleva arrivare con l'espulsione dal cast di persoanggi meno popolari come De Castor, Uffa a Christopher Robin, rispettivamente eliminato, accantonato e limitato ad un cameo nei credits. Adesso al centro di tutto c'è Ro, che da
T Come Tigro in poi si era progressivamente ritagliato uno spazio suo, arrivando a farsi intitolare il lungometraggio precedente. E' Ro adesso a sostituire Pimpi in questo primo approccio del Bosco dei Cento Acri con una realtà diversa, che si incarna in Effy, nuovo personaggio "fisso" che d'ora in poi occuperà un posto d'onore nel merchandising intitolato all'orsetto. Caratterizzatoperfettamente come se si trattasse di un bambino autentico, Effy fa coppia con Ro, caratterizzato analogamente, e Il baricentro si sposta: per favorire l'identificazione dei bambini adesso sono Ro e Effy i veri protagonisti dell'universo di Pooh, limitando la presenza degli altri e facendoli apparire come amici occasionali e pasticcioni.
Dopo un inizio d'atmosfera, ben animato e assai misterioso, in cui gli abitanti del bosco sentono strani barriti di primo mattino, si apprende dell'esistenza di un confine che separa il Bosco dei Cento Acri dalle Terre Selvagge, la riserva degli Efelanti. E fin qui il film mantiene le promesse, sbugiardandosi però ben presto, dopo l'inizio della spedizione di caccia che vedrà vincente solo Ro. Il problema è che non appena Ro e Effy si incontrano, il film diventa esclusivamente su di loro e sulla loro amicizia relegando gli altri personaggi a un ruolo infimo, inconcludente e facendoceli apparire più ottusi del solito. In tutto questo si salva ovviamente Kanga, che come madre di Ro assurge a unico personaggio sensato della combriccola, e che verrà premiata nel finale con un rapporto preferenziale con la madre di Effy, altra new entry destinata a rimanere fissa. Se prima ogni personaggio rappresentava più meno una caratteristica infantile (tenerezza, paura, esuberanza, tristezza) comincia ora a formarsi uno strato più adulto e responsabile, anche solo per contrapposizione coi due nuovi protagonisti. E in questo rapporto genitori/figli, Pooh, Tigro, Ih-Oh e Pimpi finiscono per essere completamente estranei, non bambini e neanche adulti. Insomma immaturi.
Narrativamente parlando siamo in pieno rinnovamento:
Springtime with Roo con il ritorno del libro e il grande ruolo assunto dal narratore era stato solo una parentesi limitata al campo dei direct-to-video. Perfettamente in linea con
Pimpi Piccolo Grande Eroe, qui il libro non è presente neanche per un momento, e il narratore è un inedito Pooh carismatico (!), ci sono però alcune gustose citazioni di alcune situazioni classicissime, che si vedono durante i titoli di coda, che mostrano l'inserimento di Effy nella comunità, facendogli reinterpetare scene storiche (come Pooh incastrato nella tana di Tappo o Pimpi svolazzante) e sopratutto facendogli conoscere uno dei grandi assenti del film, Christopher Robin. Un altro elemento di modernità che ricollega
Pooh's Heffalump Movie con
Piglet's Big Movie è la colonna sonora di Carly Simon, che al film ha partecipato anche in veste di ideatrice del lunghissimo nome completo di Effy. La Simon scrive un gruppetto di canzoni tutte più o meno ispirate, perfettamente a metà tra il suo stile "materno" e quello buffo del mondo di Pooh. E dopo la sua solita reinterpetazione di
Winnie the Pooh, si passa subito alla buffissima
The Horribly Hazardous Heffalumps!, in cui Tappo e gli altri descrivono a Ro gli efelanti, una sequenza disegnata in modo volutamente sgraziato ed estremo, per sottolineare l'estrema goffaggine del "mostro". C'è poi l'incantevole sequenza di
Little Mr. Roo, la graziosissima ninna nanna che Kanga canta a Ro mettendolo a letto, disegnata benissimo. E' una colonna sonora varia che comprende canzoni fuoricampo cantate dalla Simon, e canzoni cantate direttamente dai personaggi, brani poi che vanno dal materno al buffo, passando per l'infantile, come nel caso di
The Name Game.
Shoulder to Shoulder è l'intensa canzone fuoricampo che descrive il rapporto da Effy e Ro (e che tornerà nei credits) ma senza dubbio la migliore è quella che non trova posto durante il film ma sta nei titoli di coda. Si tratta dell'intrigante
In the Name of the Hundred Acre Wood / What Do You Do?, "inno di guerra" del Bosco dei Cento Acri nella spedizione contro lo straniero, che se aggiunta durante il film avrebbe potuto conferire un po' di quel sale che si sente mancare.