Ah, ecco un numero strano. Che riesce ad essere, a seconda del lettore, un numero molto poco interessante o un numero interessante assai, visto che mette in mostra l'universo puffo nelle sue tre forme, presentandoci una lunga, la prima breve e una storia fittizia, composta da dieci tavole autoconclusive, che si presume saranno quindi assenti dal prossimo volume che le dovrebbe raccogliere tutte. Inoltre è presente un breve trattatello di due facciate, firmato dal tale German Munoz Jimenez, sulla vita di Peyo e la fama raggiunta dai Puffi. Trattatello non esente dai soliti refusi tipici della Planeta ma che nel finale si preoccupa di ammonire i lettori a non perdere di vista la vera essenza del fumetto, che a causa del grande sfruttamento commerciale del marchio potrebbe andare perduta.
L'Apprendipuffo (Peyo): Bellina, poco più e non certo una delle migliori. Storie satiriche come
Puffo Verde o Verde Puffo e
Il Puffo Finanziere sono di là da venire, tuttavia simpatica e narrativamente gradevole. Questa lunga del solo Peyo si inscrive alla perfezione in questo secondo periodo stilistico, caratterizzato dalle solite macrovignettone ariose. Il topos è lo stesso utilizzato da un po' di tempo a questa parte e cioè quella del Puffo diverso, che ha un sogno e via dicendo. A differenza dell'Astropuffo però, dove la trama prendeva una piega che ci portava dritti dritti verso un altro topos puffoso, quello della grande farsa (che vedremo anche ne
La Zuppa di Puffi), qui si rimane ancorati più alle dinamiche gargamellesche di
Un Puffo Diverso dagli Altri. Divertentissima in tutto questo la gag dell'obbedienza, specie quando l'Apprendista Puffo si rivolge con fare spiccio e sgarbato al Grande Puffo, credendolo in suo potere.
Trappola per Puffi (Peyo-Gos/Peyo-Gos): Non si capisce affatto chi sia ai testi e chi sia ai disegni, di questa prima breve da otto tavole. Ma è un po' un problema dell'intera serie, visto che a volte i credits sono scritti a mo' di firma, altre volte nella pagina che introduce la storia, altre volte ancora nel colophon e magari pure in contraddizione tra loro. Questa prima breve puffosa viene collocata qua per comodità ma sarebbe invece stata realizzata prima de
I Puffi e l'Uccello Mostro. Niente di che, è una breve la cui maggior attrattiva sta nel vedere i vari metodi con cui Gargamella cattura i Puffi e le stupende vignette in notturna delle ultime pagine. Non stupisce inoltre perchè nel cartone si sia semplificato il motivo per cui Gargamella vuole i Puffi (mangiarseli), visto che pure nel fumetto è parecchio variabile: si passa dalla pietra filosofale alla pura vendetta, fino alla schiavizzazione della storia in questione. Ad ogni modo le brevi dei puffi che incontreremo in questa serie di cartonati saranno piuttosto esigue: ne troveremo una nel volume
Le Puffolimpiadi, e un terzetto in appendice a
Il Puffo Bambino. Ne rimangono fuori un buon numero, che a suo tempo vennero pubblicate nella rivista Mondo Puffo, che si contrapponeva ai classici contenuti di Storie Puffe, proprio per questo suo proporre il lato meno nobile e adulto della produzione puffa. Tuttavia ad una selezione di questo materiale saranno dedicati i due volumi di brevi
L'Aeropuffo e
Lo Strano Risveglio del Puffo Pigrone, selezione fatta con criteri ignoti.
Romeo e Puffetta (Delporte-Peyo/Peyo): Non una vera e propria storia, bensì un assaggio di ciò che vedremo nel prossimo volume, quelle tavole autoconclusive a loro tempo celebri come le Puff...Pufferie. Il fatto che la Puffetta sia stata reintrodotta come personaggio fisso nella serie dopo che al termine della sua storia se n'era andata dal villaggio era stato finora passato sotto silenzio, e il fatto che questa reintroduzione sia avvenuta proprio nelle autoconclusive deve esser stato decisivo per poterla reinserire silenziosamente nelle dinamiche della serie. Ma a rendere più morbido questo "salto" di continuity è una paginetta con sette righe di testo che all'inizio di
Romeo e Puffetta si occupa di rassicurare il lettore dicendo che la Puffetta ogni tanto torna al villaggio e non è cambiata. La selezione presenta una decina di Pufferie (più precisamente le tavole 10-11-12-13-24-30-31-48-49-56) non necessariamente in ordine cronologico. E in effetti nelle varie riproposizioni della storia, la scaletta è spesso stata variata rimescolando l'ordine delle pagine, con notevole danno per le tavole 48 e 49, collegate tra loro. Va premesso che le Pufferie sono veramente ottime, simpatiche e divertenti, cariche di quella verve dissacrante tipica dei testi di Delporte. Memorabili la tavola sul matrimonio e quella sul puffo suicida. L'unica nota stonata è pensare che nel prossimo numero queste tavole mancheranno, mentre sarebbe stato bello potersele gustare nel giusto ordine per assistere gradualmente al passaggio dalla seconda alla terza fase stilistica di Peyo.
Next: Storie di Puffi, volume interamente dedicato a queste gustosissime tavole autoconclusive.
da
la Tana del Sollazzo