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I Puffi

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    Re: I Puffi
    Risposta #90: Lunedì 10 Nov 2008, 14:51:01
    Recuperiamo a serie finita...


    L'ultimo dei tre albi di questa terza fase è finalmente uscito. E va detto che gli errori Planeta che sembravano diminuiti hanno ripreso a proliferare, cosa alquanto fastidiosa.

    Le Puffolimpiadi (Peyo): Ecco la prima vera storia lunga inedita per chi, come me, deve la sua cultura puffosa al revival anni 90 di Storie Puffe e Mondo Puffo. Sono tre lustri ormai che attendo di leggerla e devo dire che non mi ha lasciato affatto deluso: è molto diversa dalle tipologie che già conosciamo, sia quelle delportiane satireggianti che quelle più strettamente peyose fatte di farse, gag e puffi alienati. A dire il vero prende di tutto un po', propendo sia un evento del mondo degli uomini riprodotto su scala puffosa, che una storia composta da gag, una storia corale ma anche individuale. L'attenzione infatti è focalizzata stavolta su due Puffi in particolare, Forzuto, l'organizzatore dell'evento, alla sua prima apparizione di rilievo dopo parecchie storie in cui era solo nominato o faceva la comparsa, e il Puffo Malaticcio, che non si sa bene da dove esca fuori e che non mi sembra verrà mai più ripreso. Ricordo nel cartone animato un certo Puffo Debolino, e potrebbe quindi trattarsi dello stesso personaggio se non fosse che questa edizione Planeta riprende in tutto e per tutto le nomenclature, i titoli e le traduzioni del cartone animato. C'è poi una manciata di Puffi nuovi di zecca, che vengono nominati o fanno una brevissima apparizione, come Puffo Innamorato e Puffo Pretenzioso, per non parlare poi dei cenni di continuity, molto graditi, come il riferimento alle medaglie corruttrici del Puffissimo e la presenza della Puffetta che viene nominata e salta fuori come niente fosse, suggerendo, anche grazie alla breve contenuta in appendice, che si sia stabilita definitivamente al villaggio.
    Passando poi ad argomenti strettamente qualitativi va detto che i disegni sono stranissimi, ricchi nell'inchiostrazione come tutte le storie di questa terza fase stilistica, ma parecchio originali nelle espressioni e nelle posture dei Puffi, spesso e volentieri esagerate. La trama come si diceva prima oscilla tra gag e sottotrame con maestria, riuscendo a divertire parecchio e rendendo un po' più tridimensionale il personaggio di Forzuto. Banalerrimo invece il pretesto della marmellata di lamponi, già visto in praticamente TUTTE le storie che abbiano come morale la fiducia in sé stessi, ma in fin dei conti inficia la storia pochissimo.

    Pasqua Puffante (Peyo): Le brevi dei Puffi contano otto tavole, per questo mi ero sempre chiesto da dove uscisse questa gradevolissima e divertente vicenda, di sole quattro paginette. Sul Papersera ne siamo infine venuti a capo, realizzando che d'altro non si tratta che della versione estesa e ridisegnata daccapo della Pufferia #84, che era stata infatti saltata nei numeri scorsi. Qui, qui e qui, potete leggere le sole tre tavole di cui era composta in precedenza la Pufferia in questione. Aggiungendo qua e là una vignetta in più si è avuto un cambio di ritmo, che ha reso la gag più rilassata, a tratti anche più divertente. Lo stile di disegno si è invece evoluto, rientrando pienamente nello stile ricco di questo periodo. Una nota riguarda il nome del Puffo Cuoco, che diventa qui Pasticcere, scelta dovuta a una discordanza tra le fonti? E così delle due Pufferie inspiegabilmente scomparse ne rimane solo una da rintracciare, cioè la #53. Chissà se la vedremo recuperare in uno dei prossimi volumi, o chissà quale saranno i motivi di questo buco...

    Il Giardino dei Puffi (Peyo): La seconda breve dei Puffi, dopo Trappola per Puffi. Storiellina semplice semplice e parecchio bambinesca, che detta il tono di questo tipo di produzione. Interessante perchè viene dato un piccolo ruolo a Tontolone, perchè viene nominato il cavapuffi/puffatappi e perchè vediamo finalmente la Puffetta abitare al villaggio, cosa che nel prossimo volume, Il Puffo Bambino entrerà senza alcun dubbio nello status quo puffoso. Siamo vicini ad una biforcazione nella produzione puffosa: per ora questi cartonati pubblicano il materiale misto presente in Spirou, ma molto presto Peyo deciderà di aprire un mensile per bambini in cui far rifluire le storielle brevi, riservando ai cartonati francesi un tipo di produzione molto diverso con storie lunghe e più adulte create ad hoc. Produzione che vedremo cominciare finalmente ne Il Puffo Finanziere.

    Next: Baby Puffo, più tre storielle brevi. Il volume con cui si entrerà nella quarta fase, quella più modernista, caratterizzata da un avvicinamento e una fusione, per temi e personaggi, alle atmosfere del cartone.

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      Re: I Puffi
      Risposta #91: Lunedì 10 Nov 2008, 14:51:43

      Comincia una quarta fase puffosa, la più modernista e decadente, se vogliamo. Ma vogliamo? Brevi a parte, dopotutto le storie principali offrono sempre una buona dose di intrattenimento, sono simpatiche anche se preferiscono i toni graziosi e meno impegnati del cartone rispetto a quelli più adulti e sociali concepiti da Delporte. Diciamo subito che non è questa la fine dei Puffi che ci piacciono, però, visto che, a detta di Mazzotta (ma anche mia, che ne ho letto il capostipite), si aprirà con Il Puffo Finanziere un'epoca nuova, di storie concepite appositamente per essere vendute come cartonati, alla maniera di Asterix e di tutto il cartonatume francese. Un'epoca senza brevi riempitive, che andranno invece esiliate in un mensile apposito per i bimbini, ma caratterizzata da storie lunghe che occuperanno tutta la lunghezza dell'albo e saranno appunto dedicate ad un pubblico più adulto. Prima del Puffo Finanziere però vengono questo e il prossimo volume, incentrati sulle origini di nuovi personaggi, e i due ben noti volumi only brevi con le storielle del mensile.

      Il Puffo Bambino (Peyo): Non è ben chiaro il motivo di questa scelta di traduzione, e so già che non mi abituerò mai a non chiamarlo Baby Puffo. Stranissimo, soprattutto data la vicinanza di questo adattamento italiano a quello del cartone dove si è sempre chiamato Baby Puffo. Venti tavole di storia, ma scritte dannatamente bene. Intendiamoci, niente problematiche sociali, solamente un lieto, quanto misterioso e imprecisato evento che darà modo ai Puffi di esibirsi in una quantità di gag graziose e garbate, e a uno di loro di scoprirsi un pelettino meno stereotipato del solito. Meritevole di menzione la scenetta con Quattrocchi che si chiede da dove vengano i Baby Puffi, la maggior parte delle scene con Brontolone, i pianti isterici di Puffetta a cui Grande Puffo reagisce male ma soprattutto lo sputtanamento definitivo di Gargamella presente in una sola tavola e scacciato via in modo surreale. Una nota positiva riguarda la traduzione che corregge il tiro per quanto riguarda il Puffo Pasticcere (o Cuoco) che in precedenza veniva qui chiamato Golosone e si comportava come lui, in ossequio evidentemente al cartone dove i due personaggi erano fusi in uno. Un tipo di compromesso che fortunatamente non vedremo più.

      Il Puffo Inventore (Peyo): Apre il terzetto con le ultime brevi tratte da Spirou una simpatica storiella nel cui incipit vengono introdotti tre nuovi puffi: Sarto, Infermiere e Artista (che però noi tutti conoscevamo come Pittore). La storia a differenza delle due che seguiranno non è quantomeno incentrata su un tentativo di cattura by Gargamella il quale comparirà però nell' inutile quanto ingiustificabilissima ultima tavola con una gag che ci sta malissimo e non fa neanche ridere.

      La Vernice Puffa (Peyo): Niente di che, una breve completamente in linea con le precedenti col solito attacco di Gargamella e la trovatina di Inventore, che si fa maltollerare in particolar modo per la sua posizione centrale. Di buono ha il tormentone di Gargamella che cerca il villaggio e trova casa sua. Nota negativa: Pasticcere torna a chiamarsi Golosone, indice di un certo disordine nelle fonti di traduzione.

      Una Festa Puffante (Peyo): Per la terza e ultima volta Inventore (stavolta con Burlone) assurge a salvatore della patria, dopo il solito attacco di Gargamella, stavolta reso più piacevole dalla ridicolizzazione totale data dal costume da coniglione. Da quando i coriandoli vengono chiamati confetti? Ad ogni modo si conclude con questa storiella il ciclo di brevi "classiche", che da adesso in poi verranno appunto esiliate nel mensile di cui sopra. Mensile i cui primi numeri ci verranno però immancabilmente riproposti nei due albi che seguiranno i Puffolini.

      Next: I Puffolini e il Puffo Robot, due storie buone che faranno luce sulle origini di personaggi visti spessissimo nella serie animata.

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        Re: I Puffi
        Risposta #92: Lunedì 10 Nov 2008, 14:52:42

        Prosegue questa quarta fase della narrativa puffesca, quella che più di ogni altra strizza l'occhio al cartone, raccontando storielle graziose, e simpatiche senza però recuperare quella verve adulta presente nelle storie firmate da Delporte. Il volume ha però dalla sua che stavolta non ci sono brevi, ma due storie medie che concludono finalmente la produzione di Peyo, quella originariamente apparsa su Spirou. Siamo quindi giunti al termine del percorso di ristampa, e fra due numeri avremo finalmente la prima storia fatta apposta per i cartonati, subentreranno nuovi autori, tra cui il figlio di Peyo, che andranno a rinverdire lo spirito degli esordi e avverrà la Rinascita con la stupenda (a detta mia) Il Puffo Finanziere e le ottime (a detta di Mazzotta, ma mi fido) Il Puffo Ladro di Gioielli, La Minaccia Puffa. Insomma, si preannunciano ottime cose, ma prima c'è da smaltire i due volumi di vuoto che ci attendono e che saranno riempiti dalle brevi del mensile.

        I Puffolini (Peyo): Chiunque abbia visto il cartone li ricorderà. Questi quattro personaggi appaiono per la prima volta in questa storia, che verrà trasposta in cartone spezzata in due episodi (o magari è proprio l'inverso, ed è il fumetto che fa eco al cartone, non mi stupirebbe considerato il periodo). Bè di lì in poi Sciccoso, Naturone, Sciattone e Bontina monopolizzeranno gli episodi animati, e coadiuvati dall'imminente Nonno Puffo rimpiazzeranno quasi del tutto il cast. La storia in questione fornisce ovviamente la sua versione assai più raffinata e in linea con la produzione cartacea, di questo singolare fenomeno. Il fatto che si concluda qui la carriera fumettistica di Peyo impedirà però ai Puffolini di ricevere gli stessi onori del cartone, con tanti saluti al monopolio nelle storie a fumetti. Le 24 tavole che compongono il fumetto raccontano in maniera un po' sbilanciata sia il ringiovanimento dei tre Puffi che costituiscono il nucleo del gruppetto, sia la creazione di Bontina, che nel cartone avveniva appunto un episodio più tardi. Nella prima metà si fa menzione di Padre Tempo, altro personaggio spesso e volentieri tirato in ballo nella serie animata, viene mostrata la sua dimora, anche se il vecchio non appare mai direttamente. Tutto è molto affascinante (e un po' disturbante, se vogliamo) almeno fino a quando i Puffolini non accettano il loro nuovo ruolo e iniziano a comportarsi come se non fossero mai stati adulti. Inizia quindi una parte con delle gag un po' fastidiose, che tirano in ballo il giovanilismo, l'essere al passo coi tempi e compagnia bella. La storia riprende a ingranare dopo la creazione di Bontina, 103esimo Puffo e seconda femmina, creata con la formula di Gargamella. Il tempo però ha causato qualche indolenzimento alla continuity, come dimostra il fatto che i Puffolini chiedano a Grande Puffo conferme sulle origini di Puffetta (dovrebbero ricordarsele molto bene, loro c'erano!) e si dia un gran peso all'argilla piuttosto che alla formula misogina pronunciata a suo tempo da Gargamella. Anche qui però la cosa si risolve molto in fretta con un'ultima tavola dalla velocità imbarazzante. Insomma, una storia importantissima ai fini della continuity puffesca, visto che apporta molti cambiamenti allo status quo del villaggio, e veramente interessante dal punto di vista del confronto cartone/fumetto ma con punti deboli evidentissimi.

        Il Puffo Robot (Peyo): Di poco più breve de I Puffolini questa storia inventa un personaggio nuovo, che nei fumetti non verrà più ripreso ma che nei cartoni sarà più volte tirato in ballo pur pesantemente modificato. A dire il vero non sono neanche del tutto sicuro che si possa dire che questo e il Puffo Meccanico, muto e ben presto regalato a Re Gerardo, possano considerarsi lo stesso personaggio. La storia in questione è modesta ma gradevole, con idee assai carine, e sicuramente come riempitivo funziona molto meglio di quanto visto nel volume precedente (forse perchè è una lunga). Uno scontro con Gargamella che riecheggia più quello visto nella sua prima apparizione piuttosto che quello di alcune brevi recenti, e la scena del duello tra i due robot con conseguente morte di quest'ultimo per errore che non ha potutto fare a meno di rimandermi con la memoria al duello tra Atomino Bip-Bip e Atomino Bep-Bep visto nella Dimensione Delta.

        Next: L'Aeropuffo, La Fame dei Puffi, Il Puffatore Mascherato, Puppy e i Puffi e Gli Scherzi di Burlone. Primo di due volumi che colmeranno il vuoto tra il pensionamento/morte di Peyo e il riconcepimento della serie per mano dei suoi eredi proponendo una selezione di brevi tratta dal mensile.

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          Re: I Puffi
          Risposta #93: Lunedì 10 Nov 2008, 14:53:32

          Ci siamo, ecco arrivare i due volumi di storie brevi. Il perchè questa collana li proponga non è ben chiaro: a rigor di logica nei cartonati ci dovrebbe andare la produzione per Spirou prima e quella creata appositamente per i volumi poi. Le brevi da otto tavole dovrebbero essere relegate nella produzione minore, quella più per bambini, target di età che il mensile per cui erano state create soddisfa appieno, e che questa collezione non dovrebbe prevedere. Si può azzardare l'ipotesi che all'epoca della prima uscita dei cartonati francesi il materiale era stato esaurito e non si sapeva più come portare avanti la serie. Poi con Il Puffo Finanziere e le successive storie nuove il problema della mancanza di materiale è venuto meno e la ristampa cartonata di queste storielle è stata bellamente sospesa. Certo è che pur trattandosi di materiale minore, non è certo spazzatura, e dato che non credo ne esistano poi tante, non sarebbe stato neanche male poterle leggere tutte prima o poi in una raccolta organica. In fondo è in questo ciclo di storielle che molti dei personaggi visti nella serie animata fanno la loro prima apparizione. Mi riferisco ad esempio a Cucciolo, il cane di Omnibus, presente in questo albo, ma anche a Madre Natura e alla strega Agatha rispettive protagoniste di due storie veramente buone, che purtroppo però non rientreranno in questa selezione. Quel che leggeremo saranno invece dieci storielle (cinque in quest'albo e cinque nel prossimo) che, pur non completando nulla, daranno un assaggio dell'andamento qualitativo medio della serie.

          L'Aeropuffo (Peyo): Vabbè, ormai è chiaro. Peyo è come Walt Disney, un marchio, un ghost writer. E se era provato lo fosse nei disegni, ormai è chiaro che lo è anche nelle sceneggiature. Sembrerebbe strano infatti che a lui vadano attribuite storie dei Puffi di ogni tipologia. O magari può essere che grazie al grande successo dei Puffi abbia appeso le storie serie al chiodo e si sia goduto la pensione dedicandosi alle storielline del mensile. Ad ogni modo, la storia che dà il titolo all'albo, lunga esattamente quanto le altre, non è nemmeno la migliore. Anzi, e probabilmente la più fiappa. Carina l'idea di realizzare una sorta di sequel del Puffo Volante, peccato però che la cosa si riduca ad uno scontro aereo con Gargamella, che varia un po' il solito schema ma non di troppo.

          La Golosità dei Puffi (Peyo): Vagamente meglio della precedente, visto che qui almeno Gargamella ha un piano, succede una qualche magia e si ha una trama perfettamente in linea con certi inquietanti e cupi episodi del cartone animato. Intendiamoci niente di che, ma almeno lo schema viene valorizzato da due notevoli chicche, come la gag degli occhiali di Gargamella, veramente demenziale, e la vignetta con la sua versione mollacciosa.

          Il Puffo Mascherato (Peyo): Si esce dal solito schema finalmente e i risultati sono buoni, molto buoni. Un delizioso e semplice noir puffesco ricco di atmosfera (il temporale che immine per tutta la storia è davvero un tocco di stile) e ricco di eventi. I puffi alle prese col sospetto, un tema vagamente delportiano, che viene trattato molto bene considerate le sole otto tavole. Certo, la risoluzione è banalissima, ma ci sta tutta in quella che è, a mio personalissimo parere, una chicca in questa produzione.

          Cucciolo e i Puffi (Peyo): Ed ecco che viene introdotto un nuovo personaggio, che tanti onori avrà nella serie tv. Ed è subito continuity, visto che a far la parte del leone alla fine sarà il Baby Puffo, e avrà modo di riapparire Omnibus, che non si vedeva dai tempi del Flauto a Sei Puffi (ma che comparirà di frequente in molte storie brevi che però noi non leggeremo). La vicenda in sé è stupidotta però, e non si distacca più di tanto dal solito schema gargamelloso.

          Puffo Burlone (Peyo): Semplice, infantile ma carina. Il personaggio è simpatico ed è l'unico capace di rimanere coerente con sé stesso anche se gli si toglie il suo accessorio per eccellenza (i pacchi regalo). In più la ridicolizzazione di Gargamella è totale, e la vignetta in cui tiene in mano fanciullescamente il suo regalone esplosivo non riesce a non farmi ridere. Niente di capolavoroso, ovviamente. E' pur sempre una storiella breve.

          E' passato anche il primo, temuto, numero dichiaratamente fuffesco. Certo, anche in questa produzione si potevano trovare storie decisamente migliori (quella di Madre Natura sopracitata, per fare un esempio), e la scelta della Planeta di riproporre la serie così fedelmente, inclusa questa particolarissima parentesi, fa a pugni con l'estrema libertà con cui è stato innestato nella serie il volume di Johan e Solfamì (che potevano comodamente classificare come numero zero). La selezione delle storie  non è il massimo, insomma, ma si pensa che altro non sia che la riproposizione cronologica delle storie contenute nei primi numeri del mensile, quindi c'è poco da lamentarsi. O meglio da lamentarsi volendo ce n'è, visto che era meglio o escludere completamente e interamente questa produzione o pubblicarla tutta, ma visto che è una scelta fatta parecchio tempo fa, ormai la si accetta. Prossimamente avremo Lo Strano Risveglio del Puffo Pigrone, Il Trenino dei Puffi, Il Puffo e il Drago, I Puffi Pompieri e Una Talpa al Villaggio dei Puffi.

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            Re: I Puffi
            Risposta #94: Lunedì 10 Nov 2008, 14:54:34

            Ma che bella la copertina del nuovo volume! Sembra che sia stata sperimentata una nuova colorazione, meno piatta e più d'atmosfera, che rende l'albo (e ciò che viene raffigurato sulla cover) veramente appetibile ad una prima occhiata. Peccato che coi contenuti non ci siamo proprio, visto, che - come ben si sapeva - questo volume contiene le ultime cinque storie brevi della selezione tratta dal mensile. E se, differentemente dallo scorso numero, stavolta la storiella scelta per titolare l'albo è davvero la migliore del quintetto, non si può certo dire che le altre quattro siano gran cosa. Molto meglio, a mio parere, le brevi del numero scorso.

            Lo Strano Risveglio del Puffo Pigrone (Peyo): Rip Van Winkle in versione puffosa. Simpatica come cosa, specie per quelli che ricorderanno la relativa storia di Barks. Tutto sommato però non è che si discosti troppo dal solito schema gargamelloso, è la variante a renderla decisamente sopra la media. Carino inoltre il riferimento all'ipotetico Baby Puffo adulto e il comportamento del Grande Puffo che diplomaticamente sta al gioco ma non eccessivamente.

            Il Trenino dei Puffi (Peyo): La solita, solitissima, storiella. Un corrispettivo su binari dell'Aeropuffo, con un andamento che più classico non si può. L'unica cosa che strappa un sorriso ad un lettore sopra i cinque anni è la vignetta finale con Gargamella che corre in cerchio senza rendersene nemmeno conto.

            Il Puffo e il suo Drago (Peyo): Non è certo l'ultimo ritrovato della narrazione una trama su un essere mostruoso e reietto che nel finale salva la comunità ricevendone gli onori. Carino solo il fatto che venga introdotto un nuovo personaggio, il Puffo Timido, e che in tutta la storia si faccia sentire la presenza di una continuity, visto che appare Baby Puffo, Cucciolo e la famosa diga che era stata a suo tempo dipinta di rosa per un capriccio di Puffetta. Che poi la continuity sia invalidata dal fatto che adesso sembra che ogni puffo abbia un animaletto di compagnia, è un altro discorso, ma si perdona, esigenze narrative.

            I Puffi Pompieri (Peyo): Gradevole l'introduzione del corpo dei puffi pompieri, belle le vignette con la foresta incendiata, puramente strumentale come sempre la presenza di Gargamella. Si distingue dal resto la quarta tavola della storia dove ci sono le gag surreali con gli interventi superflui dei pompieri, unica cosa che faccia davvero ridere della storia.

            Una Talpa tra i Puffi (Peyo): Ennesima breve di poche pretese con un Gargamella di poche pretese. C'è inoltre un elemento del tutto superfluo e poco brillante, che è appunto la talpa. L'unica cosa carina è la gag (abusata invero) di Burlone che frega gli occhiali a Quattrocchi e che poi lo imita.

            E con questo secondo numero si conclude questa parentesi dedita all'esplorazione delle storielle apparse sul fanciullesco mensile dei Puffi. E se da un lato c'è da tirare un sospiro di sollievo visto che col prossimo numero inizierà il post-peyo con le ottime storie lunghe dei suoi eredi, dall'altro un po' dispiace che in questo modo non siano potute apparire altre storie brevi di fattura anche migliore, in cui figuravano personaggi interessanti come Madre Natura o Omnibus.

            Next: Il Puffo Finanziere, dove con una bella storia verrà introdotto il vil denaro nell'idilliaco mondo dei Puffi. E stavolta sì, si tratterà di una signora storia.



            E con questo volume entriamo ufficialmente nell'ultima, ottima, fase della produzione: la grande rinascita della narrativa Puffa ad opera del figlio di Peyo, Thierry Culliford, di Alain Maury e Luc Parthoens. Da questo volume, che vede collaborare Peyo per l'ultima volta e solo in minima parte, le storie vengono realizzate direttamente per i cartonati, la loro lunghezza aumenta di conseguenza e con essa anche il respiro delle storie. Insomma, ci troviamo davanti alle graphic novel dei Puffi! Ed è un peccato che questo decollo qualitativo si abbia proprio con la scomparsa della testata dalle edicole.

            Il Puffo Finanziere (Peyo-T.Culliford/Maury-Parthoens): Wow. Tutto quello che si può desiderare da una storia dei Puffi è presente. Viene infatti ripreso il leit motiv delle primissime storie con la società utopica per la prima volta alle prese con questo o quell'elemento del mondo reale pronto a renderla distopica, solo che stavolta non è la tirannide o la sessualità a causare tutto questo, ma l'economia. i Puffi conoscono il denaro e la cosa viene raccontata passo passo con approfondimenti e rapporti causa effetto mica da poco, che oltre a fornire all'adulto un interessantissimo spunto satirico potranno insegnare al bimbetto un sacco di cose sul funzionamento dell'economia. E come sappiamo riuscire a raggiungere questa universalità è appannaggio solo di fumetti davvero belli. Per mettere in moto tutto questo è necessaria una visitina da parte del futuro Puffo Finanziere nel mondo umano: la temporanea uscita di scena del Grande Puffo per malattia fornisce il pretesto per il ritorno di Omnibus e Oliver assenti dalle storie lunghe dai tempi de Il Flauto a sei Puffi. Bellissima la sequenza ambientata nel villaggio umano e ancor più bello il modo in cui viene successivamente descritto lo stile di vita dei Puffi. Questo perchè prima di stravolgerlo completamente va analizzato e raccontato nel dettaglio, cosa che non era mai stata fatta con una tale specificità né in tempi antichi quando i Puffi erano tutti identici né in tempi moderni in cui a farla da padrone erano le scaramucce con l'infimo Gargamella. Per mostrare le disparità che il denaro contribuisce a creare tra individuo e individuo serve differenziare per benino i Puffi la cui connotazione è puramente caratteriale da quelli che invece possiedono un nome che descrive la loro professione: ecco quindi saltare fuori un'infinità di Puffi nuovi, mestieranti e artigiani come Minatore, Panettiere, Mugnaio, Falegname, Scultore che nel loro adattarsi bene alla nuova situazione si contrappongono a quelli socialmente inutili come Burlone, Pigrone o Vanitoso. Ed è solo l'inizio dell'analisi che smonterà il sistema pezzo per pezzo mostrandocelo alle prese persino con l'inutilissimo Gargamella, che pur non discostandosi troppo dal consueto ruolo, stavolta è utile per completare il quadro di una routine completamente stravolta. E in tutto questo a farci la figura del signore è proprio il Grande Puffo che pur non approvando affatto, una volta rimessosi in piedi si adatta alla cosa in attesa di tempi più propizi. Insomma questa megastoria rappresenta il modo migliore per iniziare questo nuovo corso, ristrutturando e elevando al quadrato un fumetto che ormai aveva dato segni di stanchezza: l'unico problema sarà riuscire a mantenere nei prossimi numeri un tale livello.

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              Risposta #95: Lunedì 10 Nov 2008, 14:56:25



              Questa seconda graphic novel dei Puffi è ormai opera al 100% del nuovo gruppetto di autori capeggiato da Thierry Culliford, visto che Peyo, di cui si continua erroneamente a riportare il nome nel colophon come autore dei testi, è ormai morto.

              Il Puffo Ladro di Gioielli (T.Culliford-Parthoens/Maury): La qualità di certo non cala, a livello di confezione, si tratta sempre di 44 tavole di storia a respiro veramente ampio, ma così ampio che stavolta quasi non sembra una storia dei Puffi, ma un episodio di Johan e Solfamì. E la cosa, una tantum, non dispiace affatto, perchè vedere i Puffi immersi nuovamente negli scenari medioevaleggianti che hanno dato loro i natali è gradevolissimo. E la cosa è utile anche per ricordarci dove e quando si collocano le avventure dei Puffi, e il potenziale che potrebbero avere. Di certo però questo secondo episodio, quanto a brillantezza, non raggiunge i fasti del precedente, visto anche che piuttosto che condurre una nuova indagine satirico-sociale, preferisce raccontare l'avventura di Puffo Burlone disperso e sfruttato da una banda di malfattori e del gruppetto di Puffi capeggiato dal Grande Puffo che si avventurano nel mondo esterno per salvarlo. Niente di particolarmente originale nel soggetto ma una realizzazione impeccabile, fresca e divertente, piena di personaggi umani caratterizzati nel rispetto dello stile di Peyo. Notevoli in questo senso i rimandi grafici alle prime storie, con i Puffi che nei campi lunghi hanno gli occhi disegnati come puntini e vanno in giro saltando come ai tempi del loro primo incontro con Johan e Solfamì. Un ulteriore tocco di stile è la caratterizzazione bambinesca e puffescamente ingenua di Burlone che dopo aver rubato i gioielli, lascia ai proprietari un biglietto di scuse farneticando di star salvando la vita a un topo.

              La rinascita puffosa prosegue con una qualità molto alta insomma, e non si può che sperar bene leggendo il titolo del terzo volume, Dottor Puffo, che dovrebbe introdurre la medicina e la ciarlataneria nel Villaggio, riportandoci al leit motiv classico della serie.


              Prosegue la rifondazione della narrativa puffa con il terzo volume realizzato da Peyo Jr. e soci, nel pieno spirito nelle vecchie lunghe e belle storie dei Puffi. E la nuova serie non delude affatto presentandoci un terzo volume ancora migliore del precedente, di qualità pari al tanto apprezzato Puffo Finanziere.


              Dottor Puffo (T.Culliford-Parthoens/Maury): Cosa accadrebbe se in una società ideale....? Ecco, sembra che il succo delle storie dei Puffi, di quelle BELLE s'intende, sia proprio questo. E' uno schema, un canovaccio, che non solo non dovrebbe mai cambiare, ma che proprio in virtù della sua ripetitività giustifica l'esistenza del fumetto. Perchè i Puffi a dispetto di quel che si potrebbe credere conoscendone solo la versione animata o i fumettini brevi, è satira sociale. Soft, ma pur sempre satira. E' bello quindi vedere questa società di bambini troppo cresciuti, cadere di volta in volta in questo o quel vizio umano. L'hanno capito alla perfezione gli eredi di Peyo, visto che nel Puffo Finanziere hanno preso questo schema e l'hanno ingigantito, esplorandolo in ogni sua particolarità e contraddizione, e adesso dopo un albo di pausa, ritornano ad usare il loro asso nella manica sostituendo all'economia ben altro tema, quello della medicina alternativa. Omeopatia, psicosomatica, ciarlataneria: nulla sfugge agli autori che tentano il delicato trapianto di tutto ciò in un mondo che prima d'ora aveva identificato la sanità con la figura del Grande Puffo. A salire in cattedra è sempre un Puffo diverso, e così dopo il Puffissimo e il Puffo Finanziere, tocca al Dottore (improvvisatissimo, lol) spodestare accidentalmente il Grande Puffo e far precipitare tutto il villaggio sull'orlo della catastrofe. Spunta inoltre un altro po' di umanità puffa, tipo il Puffo Malato (che sia lo stesso puffo MalatICCIO delle Puffolimpiadi?) o il Puffo Maldestro. E non manca proprio nulla, tra malati immaginari, giochetti psicologici, ipocondrie, traumi infantili, tutto ovviamente a misura di Puffo, con scenette e siparietti uno più arguto dell'altro. Persino Gargamella, inutile come al solito, è inserito in modo tale da divertire. Insomma, siamo di fronte ad un'altra pietra miliare nella serie, che si spera continui a questi livelli.

              Next: Il Puffo Selvaggio, che mi incuriosisce alquanto. Era un personaggio del cartone, ma non ce la vedo molto una sua introduzione nella serie a fumetti, specie durante il nuovo corso.

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                Re: I Puffi
                Risposta #96: Lunedì 10 Nov 2008, 14:57:28


                Il Puffo Selvaggio (T.Culliford-Parthoens/Maury): Stavolta si abbandona un po' la formula satirica che ha caratterizzato Il Puffo Finanziere e Dottor Puffo per un genere di storia diverso, meno schematico e più avventuroso. Meno geniale ovviamente, ma variare il menu non può far che bene: viene quindi introdotto il Puffo Selvaggio, quello stesso Puffo che figurava spesso e volentieri nel cast della serie televisiva del periodo intermedio (quella con la sigla che faceva Puffi Qua, Puffi Là, ma non li troverai etc), di cui mi ero sempre chiesto la provenienza. E francamente molti dubbi emergono a questo punto sul rapporto tra il fumetto e il cartone: abbiamo infatti visto spesso e volentieri nella serie animata venir utilizzati alla follia alcuni personaggi "particolari" come Selvaggio, Baby Puffo, i Puffolini, Nonno e Nonna Puffa, Cucciolo, Agatha, Madre Natura, Padre Tempo o Lenticchia. Addirittura per un bel periodo questi personaggi hanno soppiantato quasi del tutto il cast più classico. Raramente queste new entry sono apparse nel fumetto, e quando l'hanno fatto è stato per venir fugacemente introdotti e poi dimenticati. I Puffolini, Baby Puffo, Buegrasso e Padre Tempo sono apparsi (vabbè l'ultimo è stato solo menzionato) nelle storie principali su Spirou mentre Cucciolo, Madre Natura, Agatha invece hanno avuto il loro battesimo nella produzione "plebea" del mensile per bambini dedicato ai Puffi. Di Lenticchia, Nonno e Nonna Puffa non ho notizie. Fattostà che il motivo del loro uso (o non uso, a seconda dei media) non è mai stato spiegato. E ora tra capo e collo spunta questa storia dedicata ad una new entry, in un periodo in cui col progetto graphic novel cartonate si vuole prendere le distanze il più possibile dalla modernità che aveva infettato gli ultimi numeri. Tralaltro la storia è del 98, mentre gli episodi in cui appariva il personaggio risalgono a parecchio prima. Qual'è il motivo di uno scarto temporale così grande? E le origini qui descritte sono in linea con quelle del cartone?
                Quesiti filologici a parte, la storia non presenta chissà quale guizzo geniale, ma ha un'andamento trasognato, naturalistico e a suo modo poetico. Più che sull'introduzione del personaggio, il tutto gioca intorno ad un incendio estivo e quanto possa accadere alla foresta (e al villaggio rimasto sprovvisto dell'incantesimo che lo proteggeva) nell'anno che segue e che vede la naturale ricrescita delle piante. Il Puffo Selvaggio non è altro che un souvenir che i Puffi si portano involontariamente dietro da un viaggio al limitare della foresta per combattere la carestia che si preannuncia ora che le provviste sono sparite. E attorno al suo processo di pseudocivilizzazione si dipanano altre vicende, tipo la sorte del villaggio, rimasto privo dell'incantesimo antifurto che lo proteggeva dagli umani, le peripezie di Gargamella, l'autoesilio dei Puffi etc. Una storia frammentaria se vogliamo semplice a livello di trama che però ha il gran pregio di immergerci in un'atmosfera naturalistica che forse mancava dai tempi del Re Puffo.
                Nota di continuity: interessante notare come nel flashback che narra le origini del Puffo Selvaggio, la sua nascita avvenga in una notte di luna blu come fu per Baby Puffo, come a voler sottolineare che prima della creazione della Puffetta fosse questa la maniera di venire al mondo per un Puffo. E ancor più interessante che nel racconto sia mostrata la precedente generazione di Puffi, alla quale dovrebbe appartenere il Grande Puffo, ma di cui non è ben chiara la sorte.




                La Minaccia Puffa (T.Culliford-Parthoens/Maury): Di nuovo la formula satirico-sociale, questa volta miscelata con una componente d'azione piuttosto pronunciata. L'idea dei Puffi malvagi, che fanno da contraltare e da "buon" esempio agli incattiviti Puffi buoni è veramente deliziosa. Una satira allo specchio, insomma. Le trovate sono di livello piuttosto alto, si respira l'aria del fumetto intelligente. Giusto il finale è un po' veloce, ma si perdona di fronte alla scenetta del Grande Puffo malvagio che fa discorsi dittatoriali, o a quella del litigio tra le due Puffette. Per il resto ben poco da segnalare, se non un uso corretto del personaggio di Forzuto, che con pochi cenni è caratterizzato molto bene. Ed è parecchio difficile caratterizzare bene un Puffo visto che renderlo tridimensionale sarebbe fuori luogo, e renderlo troppo bidimensionale pure.




                Il Progesso Non Si Puffa (T.Culliford-Delzenne/Borecki-Garray): Toh, la squadra di autori responsabili della rinascita si rinnova. Il figlio di Peyo rimane, mentre il cosceneggiatore e il comparto grafico cambiano. Questo di certo non si traduce in un calo della qualità generale, che rimane fissata su altissimi standard, ma non si può non rilevare un leggero cambiamento stilistico. L'episodio si potrebbe dividere in due parti, la prima ricalcante le dinamiche satirico-sociali già conosciute, in cui il villaggio cade preda della febbre da progresso, impigrendosi sempre più, e la seconda più avventurosa per certi versi simile alle recenti storie in cui i Puffi venivano schiavizzati e fatti prigionieri. Peccato che letta subito dopo La Minaccia Puffa l'effetto novità cali non poco. Le differenze sceneggiatorie saltano all'occhio esaminando l'umorismo, che qui è meno satirico e più improntato sullo scambio di battute (siamo lontani dai brainwashing del Puffo Dottore, anche se Grande Puffo che si irrita sentendosi chiamare vecchio fa sorridere non poco). Di contro si avverte una maggior filologia, in senso sincretistico, visto che riappaiono dopo tanto tempo i Puffolini, il Grande Puffo si riferisce alle "lezioni del passato" e si menziona (piuttosto tristemente direi) il Puffo Robot. Infine i disegni sono parecchio differenti: i Puffi sono disegnati più grandi, si avverte un dinamismo maggiore e una certa voglia di sperimentare (la visuale a "volo d'uccello" del Villaggio nella vignetta di ritorno del Grande Puffo è bellissima). Insomma, pur preferendo forse quello vecchio non mi sento assolutamente di demonizzare questo nuovo team visto che la confezione rimane la medesima.

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                  Re: I Puffi
                  Risposta #97: Lunedì 10 Nov 2008, 14:58:45


                  Il Puffo Giornalista (T.Culliford-Parthoens/Borecki): Peyo Jr riprende le redini della serie insieme a Parthoens, dopo aver flirtato per un albo con Delzenne. Ritornata quindi la consueta squadra di sceneggiatori anche la serie riprende lo stile consueto, tornando a fare satira approfondita. Stavolta tocca al mondo del giornalismo, con i Puffi che inventano la stampa e uno di loro che al comando della cosa ci fornisce un campionario tutto umano delle conseguenze negative ad essa legate. Peccato che alla fine il giornale venga ostracizzato e si ritorni allo status di partenza visto che poteva essere anche un progresso se usato bene e secondo i consigli del Grande Puffo, e peccato anche che la sottotrama gargamelliaca venga introdotta e risolta di fretta, ma ad ogni modo siamo di fronte ad un'altra grande, grandissima storia. Ed è affascinante che argomenti come il gossip, la diffamazione, la calunnia gratuita, la bufala giornalistica e la stampa politicamente faziosa (ai danni del Grande Puffo) possano essere trattati con leggerezza nel mondo dei Puffi. Alcune note di continuity: oltre ad essere introdotto il Puffo Giornalista, viene ufficializzata l'esistenza di un Puffo Pescatore, ricompare Baby Puffo, si fanno svariati riferimenti al fallimento del Puffo Finanziere e vengono mostrati di nuovo i Puffi Pompieri, mostrando una certa attenzione da parte di queste graphic novel cartonate anche verso le brevi del mensile. Interessante la festa carnevalesca in cui sottoforma di costumi ricompaiono alcuni riferimenti a vecchie storie come l'Astropuffo o Puffosinfonia in Do...e persino Nonno Puffo la cui apparizione (quasi sicuramente un Puffo travestito) non si sa bene come considerare, visto che si tratta di un personaggio apparso esclusivamente nella serie tv, che non mi risulta sia mai stato introdotto nel fumetto, a differenza del Puffo Selvaggio, creazione più o meno coeva. Insomma, c'è da chiedersi il perché di questo cameo, se per caso Nonno Puffo non abbia fatto il suo ingresso magari nelle storielle brevi del mensile che qui non sono state inserite o se abbiano intenzione di farlo spuntare nelle graphic novel future.




                  I Puffi Giocatori (T.Culliford-Parthoens/Borecki): Stessi autori, stessa qualità. Altra bella storia, che prende in esame un'altro fenomeno umano e lo trapianta con esiti disastrosi nel villaggio dei Puffi. Eccoli questa volta, dopo un malaugurato spunto umano, fare i conti con scommesse, debiti, miseria e bische clandestine. Spunta ovviamente un nuovo puffo, Fortunato, malato per il gioco, e viene data una caratterizzazione più precisa e dei vestiti distinguibili al rude Puffo Falegname. C'è però una svolta da metà storia in poi, che fa vertere il tutto in una direzione inaspettata: per salvare la foresta che nasconde il proprio Villaggio i Puffi si alleano con Gargamella e sfidano il castellano in un'olimpiade particolarissima. Uno spunto abbastanza demenziale visto che coinvolge un Gargamella più svilito che mai, ma che viene portato avanti benino, senza cadere troppo nell'infantile. Le atmosfere medioevaleggianti sono sempre molto gradevoli e il personaggio del castellano affetto dal demone del gioco è azzeccato e utile per "guarire" il villaggio in maniera diversa dal solito. In coda all'albo torna la tavola con Gargamella che legge le storie dei buffi e tifa contro Quattrocchi, dopo un paio di numeri con variazioni sul tema.




                  Insalata di Puffi (T.Culliford-Parthoens/Borecki-De Coninck): Oh, una storia horror. Non che la satira venga messa da parte, stavolta. Semplicemente non c'è un elemento su cui costruire la storia secondo il solito schema, ma una serie di riflessioni desunte da un fatto magico, che stavolta sta alla base di tutto. La progressiva trasformazione dei Puffi in verdure per colpa della cattiva alimentazione non permette soltanto di ironizzare sui cibi transgenici e i loro effetti, ma anche sulla solitudine e l'isolamento degli appestati, sul panico irrazionale che può cogliere una comunità in tale frangente, sulle divisioni a cui questo può portare. Interessante anche che questa sorta di Resident Evil puffoso venga raccontato per metà in tempo reale e per metà sottoforma di flashback. Il culmine della storia poi è quando anche il Grande Puffo accidentalmente si trasforma e gli altri Puffi che fino a poco fa l'avevano aiutato a trovare una soluzione fuggono da lui credendo abbia deciso di punto in bianco di contagiarli. Un favola molto efficace, che mette un po' a disagio il lettore, intrigandolo grazie allo stratagemma delle trasformazioni. Per quanto riguarda la continuity stavolta va segnalato il positivo ritorno dell'Aeropuffo, apparso anch'esso in una delle primissime brevi del mensile, che era stata inclusa e aveva dato il titolo ad uno dei due volumi della serie cartonata che offrivano una selezione di storie tratte dalla produzione "minore".

                  Next: Un Bambino Tra i Puffi...e la serie giungerà a termine.

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                    Re: I Puffi
                    Risposta #98: Lunedì 10 Nov 2008, 14:59:34


                    Un Bambino Tra i Puffi (T.Culliford/Vizoso-De Coninck): Oh che storia tenera. Tenera e pedagogica aggiungerei. Lo stile cambia radicalmente, stavolta, gli autori sono differenti. Però la qualità rimane altissima: niente satira, solo una storia tenera, divertente e calda. Il senso di calore che trasmette lo si ha sin dalle primissime tavole con Grande Puffo che spia l'umano che si prende cura nei mesi della cicogna, e si prosegue poi con un finale arguto e spiritoso. In mezzo ci sono un po' di malanni e marachelle, con un bambino che cambia bandiera un po' troppe volte, ma il tutto appare gradevolissimo, anche grazie ai disegni, molto buoni che presentano un Grande Puffo molto "morbido".

                    E alla fine ci siamo giunti. Ridendo e puffando ci hanno accompagnato per ben un anno, attraverso i vari periodi della loro storia. Siamo partiti dai primi volumi pieni di storie del periodo a cinque strisce, ristampate alla rinfusa, abbiamo acquistato rigore cronologico attraverso il periodo "arioso" e quello "inchiostroso", abbiamo poi assistito alla decadenza modernista influenzata dalla serie animata, abbiamo avuto un assaggio di storie brevi a target basso prese dal mensile e infine siamo tornati a livelli qualitativi elevatissimi con l'inizio delle graphic novel cartonate, fortunatamente il periodo più duraturo. Non è finita qui però la produzione visto che annualmente esce un volume nuovo e mentre venivano pubblicati i cartonati planeta è nel frattempo uscito Les Schtroumpfs et le Livre Qui Dit Tout. Si spera che venga presto proposto in Italia anche questo tomo e i successivi che di anno in anno si aggiungeranno, magari come avviene con Asterix la cui uscita è tutt'ora un evento che giunge immancabilmente anche da noi. Speriamo che la Planeta abbia propositi completistici.

                    il tutto ovviamente da La Tana del Sollazzo

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                      Re: I Puffi
                      Risposta #99: Lunedì 10 Nov 2008, 16:20:11
                      ... è nel frattempo uscito Les Schtroumpfs et le Livre Qui Dit Tout. Si spera che venga presto proposto in Italia anche questo tomo e i successivi che di anno in anno si aggiungeranno, magari come avviene con Asterix la cui uscita è tutt'ora un evento che giunge immancabilmente anche da noi. Speriamo che la Planeta abbia propositi completistici.
                      Letto in lingua originale.
                      Molto bello.
                      E' del tema: quando il Grande Puffo lascia il villaggio qualche giorno succede sempre qualche puffa  :D
                      Spero anche io che venga aggiunto alla serie, o che cmq venga stampato in italiano.

                      Da segnalare anche questo volume fuori serie, uscito nel 2008: http://www.lelombard.com/catalogue/Albums.cfm?AlbumID=4004&SerieID=5629&Section=777ans

                      Qui la cronologia delle storie puffe: http://www.lyla.it/ipuffi.asp?pag=ipuffi
                      « Ultima modifica: Lunedì 10 Nov 2008, 16:28:01 da LYLA.it »
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                        Re: I Puffi
                        Risposta #100: Mercoledì 26 Nov 2008, 23:35:53
                        Consiglio caldamente a tutti i due volumi (in francese) con l'integrale di Johan e Pirlouit. In tutto saranno 4 (gli ultimi due usciranno presumibilmente nel 2009) e i primi due volumi sono assolutamente fantastici. E un risparmio, rispetto all'acquisto dei singoli volumi (ogni volumone contiene tre storie, oltre a un sacco di articoli e di riproduzioni di strisce e altro materiale inedito o quasi).

                        Sì... sono in francese, ma si capisce benissimo, non serve conoscerlo! Giusto un minimo di attenzione in più alla lettura.

                        Ma sono davvero molto belli!

                        Li trovate su Amazon.fr.
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                          Re: I Puffi
                          Risposta #101: Venerdì 28 Nov 2008, 01:59:13
                          che tu sappia esiste qualche ristampa di Mignolino e Clorofilla?
                          (non chiedetemi i nomi originali perché non li so... e neppure l'autore...)
                                   
                          In memoria di chi ci ha "cucinato" tante storie memorabili...

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                            Re: I Puffi
                            Risposta #102: Venerdì 28 Nov 2008, 06:12:39
                            Sì... sono in francese, ma si capisce benissimo, non serve conoscerlo! Giusto un minimo di attenzione in più alla lettura..
                            Vero!
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                              Re: I Puffi
                              Risposta #103: Venerdì 28 Nov 2008, 12:24:51
                              che tu sappia esiste qualche ristampa di Mignolino e Clorofilla?
                              (non chiedetemi i nomi originali perché non li so... e neppure l'autore...)

                              L'autore, Raymond Macherot, purtroppo ci ha lasciato di recente:

                              http://www.fumettopoli.net/forum/viewtopic.php?f=7&t=1566&start=0&st=0&sk=t&sd=a

                              Sulle ristampe italiane potro' verificare nel fine settimana...


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                                Re: I Puffi
                                Risposta #104: Mercoledì 3 Dic 2008, 10:32:13
                                Verifica effettuata, ma non risultano ristampe italiane di Mignolino e Clorofilla: per leggere le loro storie, bisogna andarsi a cercare i "Corriere dei Piccoli" del 1970 e degli anni Sessanta... Esistono anche due volumi editi da Vallardi negli anni Cinquanta, ma suppongo siano praticamente introvabili.

                                E anche in Francia non sono messi meglio, anche se ci sono voci di una possibile ristampa integrale nel prossimo futuro...

                                 

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