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Mary Poppins

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Grrodon
Flagello dei mari
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PolliceSu   (1)
    Mary Poppins
    Giovedì 23 Mar 2006, 16:55:07

    Ed ecco ancora cogliermi quell'ansia da prestazione di quando mi accingo a commentare uno dei massimi capolavori Disney. Mary Poppins è da molti infatti considerato il capolavoro dei capolavori, il film che più di ogni altro esprime lo spirito Disney, e di sicuro il suo film più completo, dal momento che in sole due ore riesce a toccare tutti i punti del percorso creativo di Walt Disney. Mary Poppins è infatti un film live-action, un film d'animazione e un musical. E' un dramma, una commedia e un film comico, e anche qualcosa di più. Un cocktail che nel 1964 congedò definitivamente Walt Disney dal mondo del cinema, decretandone la trionfale uscita di scena.
    Quindici anni separano Mary Poppins da Tanto Caro al Mio Cuore, ultimo film Disney a scrittura mista, prodotto nel 1949. Nel frattempo il panorama Disneyano era notevolmente cambiato: la serie dei film a episodi si era conclusa con Le Avventure di Ichabod & Mr. Toad, e gli anni 50 avevano portato il grande rinnovamento necessario a rilanciare i grandi classici d'animazione vecchia maniera, e a dare inizio, con L'Isola del Tesoro, alla fortunata serie di lungometraggi live-action. Gli anni 60 avevano invece portato un ulteriore rinnovamento, con la tecnica Xerox che permetteva di fotocopiare direttamente sulla celluloide gli schizzi degli animatori. E' in quest'ambito che si pensò di riprendere la cara vecchia scrittura mista per fornire ancora una volta al pubblico quell'idea di spettacolo totale che fin dai tempi di Biancaneve frullava nella testa di Walt. Utilizzare il personaggio della Travers parve la cosa più ovvia, dal momento che lo spirito di quei racconti si confaceva perfettamente con l'ideale di Walt di un mondo ideale fatto di fantasia e sentimenti in cui l'uguaglianza maturità=serietà non valeva. Julie Andrews, Dick Van Dyke e David Tomlinson vennero in breve scritturati e il film entrò in produzione. Alla sceneggiatura Walt infilò quello stesso Bill Walsh che anni addietro aveva creato Eta Beta per le strisce giornaliere di Mickey Mouse, che apparivano sui quotidiani. La passione di Walsh per l'assurdo e l'umorismo assolutamente fuori controllo e delirante che caratterizzò tutto il decennio durante il quale si occupò della striscia di Topolino, sono facilmente rintracciabili anche in Mary Poppins. Il film consiste infatti in una serie di episodi, o "giornate" in cui Mary Poppins, bambinaia magica (e leggermente strafottente), riesce, in modo apparentemente involontario, a far vivere ai piccoli  Jane e Michael Banks una serie di esperienze surreali, che sconvolgeranno gli equilibri della famiglia Banks. Sarà proprio questo sconvolgimento però a riavvicinare i genitori ai bambini, che, troppo occupati a badare a sè stessi, avevano troppo spesso abbandonato nelle mani della servitù. Il flm ha quindi una trama di fondo che procede coerentemente, non lasciandosi sviare troppo - come spesso accadeva nelle storie a fumetti di Walsh - dall'enorme quantità  di gag di cui il film è cosparso.
    Non c'è modo migliore di parlare di Mary Poppins se non ripercorrendone la colonna sonora. Il lungometraggio conta ben tredici canzoni, se si escludono ovviamente i numerosi reprise strumentali e non di alcune, tutte composte dai fratelli Sherman, compositori ufficiali di ogni tipo di colonna sonora Disney nel corso degli anni 60. La musica è però presente nel film già dall'inizio, dove una carrellata tra le nuvole anticipa con un generoso medley gran parte dei motivi che si sentiranno in seguito. Si passa poi a Bert (Dick Van Dyke), artista di strada intento a canticchiare il motivetto che, con una lunga serie di reprise, lo accompagnerà attraverso ogni suo mestiere fino a giungere all'ultimo e più famoso: lo spazzacamino. Ma la prima canzone a sentirsi per intero è Sister Suffragette, il tema della signora Banks, una madre affettuosa ma assai svagata e incapace di rendersi conto dei problemi di casa perchè ossessionata dalla causa delle suffragette. Tocca poi al marito, un meraviglioso David Tomlinson patriarcale ed egocentrico, ossessionato anche lui dal proprio lavoro. La sua canzone è The Life I Lead, in cui proclama il suo inglesissimo stile di vita, tema che tornerà spesso nel corso del film, ad accompagnare ogni saliscendi della sua redenzione. La dolce The Perfect Nanny è la canzone con cui i bambini esprimono i propri desideri riguardo alla nuova tata, che arriverà solo poco dopo cantando il manifesto programmatico del suo metodo educativo, la celeberrima A Spoonful of Sugar, che si imprimerà nell'immaginario collettivo grazie alla scena del riordino della camera. La sequenza animata arriva subito dopo, quando Mary e i bambini verranno trasportati da Bert all'interno di uno dei quadri da marciapiede che ha realizzato per la sua nuova attività di artista di strada. Nella sequenza musicale Jolly Holiday, Bert e Mary passeggiano per una campagna inglese animata venendo a contatto con numerosi tipi di animali, tra cui un gruppo di pinguini camerieri ma soprattutto una fattoria di animali assolutamente identici a quelli visti ne La Carica dei 101. Lo stile del periodo xerox si nota anche nella scena seguente della caccia alla volpe che si conclude con un'altro brano famosissimo: Supercalifragilisticexpialidocious. L'animazione tuttavia non si esaurisce del tutto al termine di quest'episodio, tutto il film è infatti girato integrando gli attori in carne ed ossa in fondali disegnati dalla pittrice/scenografa Mary Blair. Dopo le atmosfere festose dell'episodio dentro il quadro, è il momento di prendere fiato con la ninna nanna Stay Awake per poi rituffarsi nell'episodio forse più Walshiano di tutti, quello dello Zio Albert, che se ne svolazza per il soffitto ridendo e cantando I Love to Laugh. Il cuore del film è però rappresentato da Feed the Birds, il momento più poetico in cui l'animazione torna a fondersi con le sequenze dal vivo nella spettacolosa scena della cattedrale, in cui Mary Poppins insinua nei bambini la pulce nell'orecchio che il giorno dopo causerà il patatrak necessario a dare la svolta definitiva alla situazione familiare. Da quel momento in poi non sarà lei a portare avanti il film, e il suo ruolo diverrà piuttosto marginale, come se il suo compito fosse fnito e non servisse altro che attendere. Dopo The Fidelity Fiduciary Bank viene quindi il momento di Bert, con Chim Chim Cher-ee, evoluzione del suo tema sentito per tutto il film, vincitrice dell'Oscar come Miglior Canzone, e soprattutto con Step in Time, il celebre balletto degli spazzacamini che accellererà il ritmo del film fino a portarlo al punto di svolta e alla redenzione definitiva del signor Banks. A chiudere il film sarà Let's Go Fly a Kite, autentico inno alla libertà intonato dalla famiglia Banks finalmente riunita, mentre Mary Poppins decide di andarsene.
    Il grande successo di Mary Poppins avrebbe rinverdito il genere, portando poi la Disney a produrre negli anni successivi Pomi d'Ottone e Manici di Scopa e Elliott il Drago Invisibile. I pinguini camerieri sarebbero poi ritornati in Chi Ha Incastrato Roger Rabbit ma solo nel 2004 sarebbe uscito il cortometraggio Il Gatto che Guardò il Re, autentico minisequel prodotto dai Toon Studios per celebrare i 40 anni del film. In esso una Julie Andrews un po' invecchiata ma ancora arzilla avrebbe portato ancora una volta un paio di bambini dentro un quadro per farli assistere a un racconto di Pamela Travers, disegnato con una certa cura e con una stilizzazione degna dell'animazione Disneyana di allora.

    da La Tana del Sollazzo
    « Ultima modifica: Giovedì 23 Mar 2006, 16:58:10 da Grrodon »

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      Re: Mary Poppins
      Risposta #1: Giovedì 23 Mar 2006, 21:11:26
      Il film ebbe 13 candidature all'Oscar nel 1965 e ne vinse 5, più un premio speciale "tecnico" conferito anche ad Ub Iwerks, ma quell'anno il premio per il miglior film insieme ad altre 7 statuette (su un totale di 12 candidature) venne vinto da My Fair Lady; però forse pochi sanno che questi due film sono legati tra loro anche da un'altra circostanza. My Fair Lady nasce come commedia teatrale di clamoroso successo a Broadway, grazie anche all'attrice che interpreta il ruolo della protagonista, una certa... Julie Andrews, ebbene si! Quando però viene pianificata la versione cinematografica, la Andrews viene sostituita da Audrey Hepburn; potete immaginare la sua delusione, e la sua voglia di rivalsa quando Walt Disney le propone il ruolo di Mary Poppins, ruolo che la porterà a vincere uno di quei 5 Oscar come migliore attrice sconfiggendo la rivale. Altra notiziola: pare che la Travers abbia contribuito a scrivere verso la fine degli anni '80 una sceneggiatura cinematografica per un sequel che al momento non ha ancora visto la luce. Vi risparmio i miei commenti personali; per farvi capire cosa ne penso dico solo che ne posseggo due edizioni in VHS, una in DVD, che lo rivedo ogni volta che passa in TV, e che l'ho pure rivisto al cinema qualche anno fa in occasione di una riedizione quasi clandestina per il grande schermo.
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        Re: Mary Poppins
        Risposta #2: Sabato 2 Gen 2010, 20:43:26
        E' il miglior film Disney fra quelli a tecnica mista o live-action, e rivaleggia con i migliori lungometraggi animati. Per me è "praticamente perfetto"!

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        alec
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          Re: Mary Poppins
          Risposta #3: Martedì 26 Gen 2010, 12:48:27
          Aggiungo questa chicca: Julie duetta con i suoi alter ego: Mary Poppins ed Eliza Doolittle! http://www.youtube.com/watch?v=5usVahlDjv0&feature=related

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          alec
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            Re: Mary Poppins
            Risposta #4: Sabato 21 Ago 2010, 16:07:23
            Il film ebbe 13 candidature all'Oscar nel 1965 e ne vinse 5, più un premio speciale "tecnico" conferito anche ad Ub Iwerks, ma quell'anno il premio per il miglior film insieme ad altre 7 statuette (su un totale di 12 candidature) venne vinto da My Fair Lady; però forse pochi sanno che questi due film sono legati tra loro anche da un'altra circostanza. My Fair Lady nasce come commedia teatrale di clamoroso successo a Broadway, grazie anche all'attrice che interpreta il ruolo della protagonista, una certa... Julie Andrews, ebbene si! Quando però viene pianificata la versione cinematografica, la Andrews viene sostituita da Audrey Hepburn; potete immaginare la sua delusione, e la sua voglia di rivalsa quando Walt Disney le propone il ruolo di Mary Poppins, ruolo che la porterà a vincere uno di quei 5 Oscar come migliore attrice sconfiggendo la rivale. Altra notiziola: pare che la Travers abbia contribuito a scrivere verso la fine degli anni '80 una sceneggiatura cinematografica per un sequel che al momento non ha ancora visto la luce. Vi risparmio i miei commenti personali; per farvi capire cosa ne penso dico solo che ne posseggo due edizioni in VHS, una in DVD, che lo rivedo ogni volta che passa in TV, e che l'ho pure rivisto al cinema qualche anno fa in occasione di una riedizione quasi clandestina per il grande schermo.
            Possiamo considerare il corto a tecnica mista "Il gatto che guardò il re" un parziale sequel? L'episodio fa parte dei racconti della Travers...Julie, come sempre, è bravissima (mi piace il gesto del "piede a martello"!)
            Certo, un sequel vero e proprio, magari con le musiche by Sherman Bros. sarebbe stata tutt'altra cosa... ;) (anche se gli inevitabili confronti col capolavoro del 1964 avrebbero potuto nuocere: in casi come questo, ripetersi agli stessi livelli è pressoché impossibile)
            « Ultima modifica: Sabato 21 Ago 2010, 16:15:04 da alec »

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            Maximilian
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            • Walsh volli, sempre volli, fortissimamente volli
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              Re:Mary Poppins
              Risposta #5: Venerdì 9 Ago 2024, 23:04:33
              Ho recuperato questo film soltanto perché vi ha contribuito Walsh; altrimenti me ne sarei tenuto ben lontano, dato che non mi ispirava per niente.

              Ha i suoi punti positivi, ma è pieno di lungaggini inutili: poteva durare tranquillamente la metà. Quasi tutto quanto avviene prima che il padre porti i figli in banca è evitabile.
              Da quel momento parte la satira anticapitalistica, in cui finalmente si avverte la firma del maestro.

              In aggiunta, mentre nelle pellicole animate le canzoni hanno una funzione narrativa o riflessiva, qui ne sono quasi sempre prive (oltre a non essere nemmeno tanto belle musicalmente). Ho gradito invece il balletto degli spazzacamini, i quali lo continuano anche dopo essere entrati in casa, nella scena più divertente del lungometraggio.

              La personalità dell’ (forse non più) incommensurabile si sente, ma molto meno rispetto al medium in cui eccelleva: mentre nel fumetto aveva un pieno controllo, qui ha dovuto rapportarsi con attori, produttori, regista, eccetera; il suo contributo ha dovuto diluirsi.
              Non lo imputerei alla vecchiaia (per quanto il sospetto inevitabilmente affiori) poichè nel medesimo periodo sfornava cose del genere.
              Non bisogna comunque dimenticare che l’autore, in ambito cinematografico, aveva a disposizione dei personaggi infinitamente meno interessava di quelli con cui ha scritto i suoi capolavori.

              Quale che sia la motivazione, in me ha predominato la triste impressione di assistere alla morte artistica di Walsh.
              « Ultima modifica: Sabato 10 Ago 2024, 09:45:19 da Maximilian »

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              Maximilian
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              • Walsh volli, sempre volli, fortissimamente volli
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              PolliceSu
                Re:Mary Poppins
                Risposta #6: Venerdì 13 Set 2024, 21:29:52
                Ai moderatori: ma la presente discussione non dovrebbe andare sotto questa sezione? Almeno, dagli indizi...

                 

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