Allora, preciso immediatamente che i miei prossimi post hanno solo l'intento di rendere più informazioni possibili e giudizi coerenti sulla serie in questione, per garantire una miglior fruibilità degli episodi agli utenti che non conoscono bene lo show.
Lo faccio con
DuckTales perché è sì la mia serie preferita, ma anche per aver occasione di discutere con minor superficialità di un prodotto amatissimo ma allo stesso tempo stroncato da giudizi spesso immeritati solamente perché si tratta di storie che in qualche modo si rifanno ai fumetti, e quindi non ritenute all'altezza a prescindere. E ciò bene non va.
Ho pensato di recensire tutti e 100 gli episodi della serie, periodicamente. Magari partendo a gruppi di 5 puntata per volta.
Ad ogni modo se avete qualcosa da dire, criticare o concordare fatelo pure, io spero soltanto in qualche modo di farvi avere un'idea concreta della serie e non soltanto giudizi del tipo "ha snaturato Barks".
Bè,
that's all, folks![size=18]DuckTales - Avventure di Paperi[/size][size=14]
Prima Stagione[/size]
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IL TESORO DEL SOLE D'ORO (Treasure of the Golden Suns)[/size]
Episodio 1 (18 Settembre 1987)
NON ABBANDONATE LA NAVE (Don't Give Up The Ship)
Siamo all'inizio di una mini-serie di 5 episodi che costituirà il ciclo chiamato unicamente "Il Tesoro del Sole d'Oro", speciale a "collage" composto da un unico grande episodio, avuto in vhs in Italia nel 1988 e in TV negli anni 90 con le scene tagliate dalla versione USA per l'eccessiva lunghezza.
L'episodio inizia col mettere subito in chiaro le caratteristiche del protagonista della serie, Zio Paperone, e lo fa presentandoci una panoramica di Paperopoli con tanto di Deposito (con cupola rossa, per omaggiare evidentemente anche la tradizione italiana, molto cara per diversi spunti alla serie), seguita da un tuffo nel denaro da parte dello Zione in una sequenza presa pari pari dalla
"Disfida dei Dollari" barksiana.
I conseguenti avvenimenti vedono Paperino, in partenza per la Marina Militare, affidare i propri nipoti allo Zione, che fin dall'inizio mostra il lato più cinico e avaro che difficilmente manterrà eguagliato nel corso dell'intera serie.
Dopo le presentazioni iniziali e la conoscenza del maggiordomo di Paperone (una perfetta controparte del nostrano Battista) inizia la trama vera e propria, che vede un misterioso figuro spagnolo, El Capitan, ingaggiare la Banda Bassotti per rubare un modellino di un galeone dal Deposito di Paperone.
Ciò che tuttavia viene messo alla luce in questo primo episodio sono i difficili legami tra Paperone e Qui Quo Qua, che troveranno consolidamento al termine della puntata, quando insieme metteranno fuori combattimento i Bassotti nella fabbrica di dolciumi di Paperone.
Particolarmente degno di nota lo spiazzamento di Paperone alla domanda, da parte di un giornalista, sulla sua famiglia (per allora inesistente). Da notare, inoltre, che in questa puntata compare il Gran Mogol ed è lo Zione a comprare il manuale delle GM e i rispettivi berretti ai nipotini.
Episodio 2 (18 Settembre 1987/10 Novembre 1987)
VIAGGIO NEL RONGUAY (Wronguay in Ronguay)
In questo episodio si ha quello che è probabilmente l'unico vero caso di "snaturamento" di un personaggio, presentandoci per la prima volta nel campo dell'animazione un Cuordipietra Famedoro dal look scozzese residente a Paperopoli e continuamente in competizione con Paperone per l'ambito titolo di "papero più ricco del mondo". Praticamente si tratta di un Rockerduck vero e proprio, non fosse penalizzato quest'ultimo dalla sua scarsa fama in patria natìa. Comunque Cuordipietra, nel corso della serie, ricorrerà ad ogni mezzo per i suoi loschi scopi e questo è propriamente adatto e coerente per il personaggio originale dei fumetti. Inoltre, bisogna ammettere che nel 1987 il personaggio di Famedoro non godeva certo di grande popolarità, essendo stato usato da Carl Barks soltanto tre volte.
In questo episodio Zio Paperone e i nipoti cominciano a consolidarsi come "gruppo da caccia al tesoro" e, scoperto il segreto del galeone spagnolo, si mettono alla ricerca del tesoro nei deserti sudamericani. Il personaggio di Cuordipietra ha modo di riscattarsi dei cambiamenti cui sopra mostrandosi davvero spietato al punto di non farsi problemi a tentare più di una volta di eliminare Paperone e nipoti con l'aiuto di El Capitan.
L'episodio raggiunge il suo apice nello svolgimento di mezzo, a partire dalla ricerca del galeone naufragato nelle grotte fino al suo ritrovamento e conseguente sprofondamento in mare da parte dei cattivoni.
Bella la scena riflessiva che vede un Paperone depresso sotto la pioggia intento a chiedersi il senso di combattere per essere sempre superiore e onesto rispetto alla sua nemesi Cuordipietra.
Episodio 3 (18 Settembre 1987/11 Novembre 1987)
I TRE PAPERI DEL CONDOR (Three Ducks of the Condor)
Puntata in puro "stile Rodolfo Cimino", con tanto di presenza di macchinari strambi e popolazione di indigeni.
Zio Paperone ritorna a Paperopoli con l'unico oggetto riuscito a mettere in salvo dallo sprofondamento della nave in Sudamerica, una moneta spagnola. Moneta che dà a Paperone un motivo per recarsi sulle Ande, dove si dice sia stato avvistato un altro esemplare di moneta identico.
Conosciamo Archimede Pitagorico e, sorpresa delle sorprese, è quasi più piacevole dei fumetti. Un Archimede praticamente perfetto, svitato e creativo alla perfezione e perfettamente in linea alla sua controparte fumettistica. Soltanto un stile grafico più conforme e adatto a un canone televisivo sembra fare la differenza.
Viene presentato anche Jet McQuack, e viene messa subito in chiaro la sua essenza di pilota sgangherato, un po' sbruffoncello e un po' tonto, ma assolutamente sprezzante del pericolo. Praticamente è lo stuntman disneyano per eccellenza.
Oltre ad Archimede e Jet, nel cast della serie entrano definitivamente anche la Tata (Mrs. Beakley, assunta da Paperone per badare ai nipotini) e la sua nipotina Gaia.
Archimede deve costruire a Zio Paperone un macchinario che gli permetta di andare sulle Ande e atterrare su cime montuose senza problemi, e parte con Jet e Paperino (che ha ottenuto un permesso dalla Marina per poter aiutare lo zio nella missione).
Il secondo esemplare della moneta appartiene a un tizio duro a trattare che però fornisce a Paperone la metà di una mappa del tesoro (l'altra metà è dispersa in Antartide).
L'episodio è molto buono e vede un fantastico scontro tra condor e paperi nei cieli delle Ande, che intrattiene non poco. Purtroppo, come i precedenti, le scene integrali sono fruibili solo nella versione originale.
Episodio 4 (18 Settembre 1987/12 Novembre 1987)
PAPERI A SANGUE FREDDO (Cold Duck)
Comincia a svilupparsi il rapporto tra Qui Quo Qua e il sesso debole, trovatosi alle strette con le regole della Tata e la petulanza della piccola Gaia che cerca di inserirsi nel gruppo.
Questa volta il gruppo deve unirsi poiché un segnale radio dall'Antartide fa capire che lo Zio Paperone, recatosi lì per cercare l'altra metà della mappa del tesoro, è nei guai.
Successivamente paperi si imbattono in un villaggio civilizzato di pinguini che imprigiona il gruppo, così come fatto con Paperone.
Il vero pericolo dell'episodio è però costituito da un enorme e abbastanza angosciante tricheco che causerà non pochi danni al villaggio di ghiaccio.
Davvero tenera la scena dello Zione che, dopo aver detto a Gaia di chiamarlo confidenzialmente "Zio Paperone", scappa avendo sotto braccio lei e una piccola pinguina per proteggerle dagli inseguitori che si trova alle calcagna.
Finale che sbroglia un po' di elementi: la mappa è stata ritrovata e assemblata e si parte alla volta della valle del Sole d'Oro che si dice contenga trilioni di monete come quella trovata in Sudamerica.
Episodio 5 (18 Settembre 1987/13 Novembre 1987)
LA FEBBRE DELL'ORO (Too Much of a Gold Thing)
Ecco uno dei tanti lati delle tante sfaccettature di Zio Paperone, tanto usato nei fumetti e di cui
DuckTales non fa eccezione: la vena di pazzia.
In questo ultimo episodio Paperone è in preda ad una ingombrante febbre aurea che gli causa singhiozzo e prurito, oltre che un'avidità senza precedenti che lo porterà a mettere in pericolo la sua vita e quella dei nipotini.
L'avvicinarsi alla famigerata valle del Sole d'Oro rende Paperone un avido e impaziente cercatore, e tra pericoli diogni sorta (peccato che la versione italiana sia stata privata della scena dell'attacco dei coccodrilli per motivi di spazio) e una discesa mozzafiato da una montagna a velocità supersonica a bordo di una moneta gigante porta i nostri amici paperi al tesoro finale: un tempio interamente ricoperto d'oro. Più volte nella serie Paperone affermerà di ritrovarsi davanti a un tesoro definito "il più grande di tutti i tempi", ma questo è senza dubbio il più imponente e importante di tutti.
L'episodio in questione è eccezionale e vede Paperone non più
appassionato al tesoro, bensì
malato al punto di voler ottenere sempre di più non curandosi del resto. Paperone, da semplice nevrastenico, ammattisce del tutto trasformandosi in un personaggio un tantino angosciante. Ovviamente le cose si complicano in puro stile catastrofe, con l'arrivo di El Capitan (che confessa di avere 400 anni e di essere sopravvissuto per sola forza di volontà) e condanna i paperi ad una morte certa in un lago di oro fuso ribollente sito all'interno del tempio.
In preda al delirio più totale Paperone non solo non ha paura della morte incombente, ma anzi è felice di poter essere immerso in un lago di oro liquido, infischiandosene completamente del suo destino e di quello dei nipoti. Tutto ciò dona un tono più avvincente e maturo all'episodio, facendo intuire le volontà degli sceneggiatori di realizzare un prodotto non soltanto destinato ai bambini.
L'avidità è la vera protagonista di questo ultimo episodio, e costituisce motivo di scontro tra i due rivali che combatteranno in quella che è forse la scena più epica (o almeno una delle tante) e famosa di tutta la serie, quando il tempio comincia a crollare grazie ad un meccanismo innescato dall'apertura di tre stanze da parte dell'avido Paperone. In quel momento Paperone è costretto a scegliere tra la ricchezza e la vita, ed è proprio grazie a questo ragionamento che la sua malattia scompare cedendo il posto al caro, vecchio Paperone di sempre.
Con un vero e proprio "via" alle avventure successive dei paperi, l'episodio si chiude con una bella inquadratura al tramonto musicata spettacolarmente in stile "Indiana Jones" da un altro Jones, il caro vecchio Ron che per la serie ha confezionato una colonna sonora da applausi (lui stesso ha dichiarato di aver voluto oltrepassare le barriere dello stereotipo da "cartone per bambini").
Un
pilot nel complessivo ottimo, che io avrei visto bene, coi dovuti adattamenti, al cinema in grande stile.
Viene così messo in chiaro il tema principale della serie, ovvero le avventure a caccia di tesori di Zio Paperone. I
credits finali con l'immagine fissa di una mappa di un tesoro evidenziano molto bene tutto ciò, anche se contrasteranno non poco con molte trame della seconda stagione che di caccia al tesoro e avventura non avranno nulla a che fare.