Riprendo dopo un sacco di tempo la continuazione del mio personale commento agli episodi della serie.
Episodio 24 (15 Ottobre 1987)
TOP JET (Top Duck)
Se nel fumetto si è sempre stati molto più titubanti nell'affrontare questioni come le parentele dirette per madri e padri, preferendo dei più comodi zii e cugini, nell'animazione le corde sono molto meno robuste, permettendosi di venir spezzate più volte per parlare di determinati argomenti senza rischiare di infrangere chissà quali tabù. Nella stessa
DuckTales poi, il massimo verrà raggiunto da un personaggio principale come Fenton Crackshell (Paperconchiglia in italiano), caricatura dello sfigato in eterna ricerca di successo, che vive in una disastrata roulotte con una madre sfaccendata e teledipendente (con la quale Fenton avrà in modo di approfondire i legami difficili madre-figlio). Se in un fumetto Disney con i paperi questi elementi potrebbero sembrare un tantino inopportuni, in una serie televisiva basata su determinati canoni ci può stare.
Come ci può stare che Jet McQack, il pilota personale di Zio Paperone, riceva la visita della propria famiglia. E non una famiglia composta da zio, cugino e nipotino, ma dai due rispettivi genitori più la sorella, ragazza spigliata e cotonata in puro stile anni '80. Per Jet non è motivo di gioia, poiché quest'ultimo imbarazzato per via di una magra figura fatta in un'esibizione aerea con i suoi genitori, al punto da decidere di lasciare la famiglia per cercare la propria strada.
Il motivo dell'approdo a Paperopoli da parte dei familiari di McQuack è l'occasione di una nuova esibizione aerea dove Paperone vuole approfittarne per mostrare al pubblico le prodezze del suo nuovo Paper X, il nuovo caccia sperimentale delle industrie de' Paperoni. Per riscattarsi con i suoi parenti, Jet decide di offrirsi come volontario per guidare il Paper X, non sapendo che su quest'ultimo la Banda Bassotti, più ingegnosa del solito, ha in serbo ben altri progettoni. Il Paper X infatti dispone di un potente sonar capace di perforare superfici molto spesse, e ovviamente i mascalzoni, camuffati da piloti, sabotano i voli dimostrativi di Jet per far sì che Zio Paperone scelga loro come nuovi piloti.
L'intero episodio brilla per la sua aria di novità rispetto all'elemento classico della narrazione della serie, presentandoci spettacolari e divertenti scene di voli aerei (il cartone fin dal titolo è un chiaro rimando a
Top Gun), alternando momenti intriganti e ricchi di pathos a sequenze assai spassose.
Da segnalare alcune cose, come il ritorno del personaggio di Benzino Gasolini, o l'introduzione di un nuovo componente dei Bassotti, Bombard, che non apparirà più in seguito.
Da notare infine come il Deposito di Paperone al momento dello squarcio della cupola non presenti il simbolo del dollaro su quest'ultima, o del cronista che al momento dell'arrivo di Benzino parla di un "Cam (?) Giovanni", che più che un errore di traduzione (dopo infatti è chiamato normalmente Benzino) potremmo giustificare la cosa come fosse il nome del suo aeroplano di presunte origini italiane.
In un episodio di
Darkwing Duck, Jet avrà un flashback sulla sua infanzia dove si vede anche il padre, con le fattezze attuali dell'episodio di
DuckTales, cosa incongruente poiché nei flashback di Jet in
DuckTales, al momento in cui lui da ragazzo decise di andarsene di casa, il padre era ritratto assai più smilzo, e non bello imponente così come lo si vede nel presente o nel flashback di Darkwing Duck con Jet bambino.
Episodio 25 (16 Ottobre 1987)
LA PERLA DEL POTERE (Pearl of Wisdom)
DuckTales, si sa, è una serie che tiene poco conto della Disney animata e dei suoi precedenti, basandosi principalmente sulle opere fumettate. Nella serie quindi non appare una ipotetica ToonTown dove Topolino, Paperino, Pippo e Paperina vivono insieme, ma è ufficializzata per la prima volta Duckburg, la nostra Paperopoli, creata da Carl Barks nel 1944 proprio per la necessità di far chiarezza in un universo dove topi e paperi erano abituati a interagire insieme.
Paperopoli quindi, oggi elevata a città più importante del panorama disneyano, nasce come spin-off alle avventure di Topolino, dato il prorompente distacco di Paperino dal ruolo di spalla per elevarsi a protagonista principale. E se tutt'oggi nell'animazione tutti i personaggi convivono insieme,
DuckTales pone ben chiaro il concetto della Paperopoli che conosciamo, con il Deposito sulla collina Ammazzamotori, assenza di topolinesi e affini, e addirittura la statua del fondatore Cornelius Coot nel parco cittadino.
Tuttavia, qualche eccezione di attinenza all'animazione la serie ce l'ha. Trattasi della figura di Pietro Gambadilegno, personaggio clonato nei cartoni come villain di turno, che può essere un boscaiolo, un ricco imprenditore, un ladro, un pirata, un accalappiacani, e via dicendo. Così vengono storpiati anche i relativi nomi, ottenendo un'aggiuntiva al Pete americano che può essere Mighty Pete, Dirty Pete, Pee Wee Pete, Bootleg Pete (solo per citarne alcuni) a seconda delle situazioni.
DuckTales però, rimanendo affezionata al fumetto, decide di usare il Pietro visto nei fumetti americani disegnati da Paul Murry, con il gattone impiegato spesso con le vesti di capitano fluviale. Il legame con l'animazione è dovuto al fatto dell'ennesima variante di nome, che diventa stavolta un più improbabile Sharky (in un'altra apparizione del lestofante nella serie, sarà conosciuto invece come Black Pete), lasciando a noi la traduzione più classica e omogenea di Gambadilegno (ovvero Peg-Leg Pete), e soprattutto poiché un personaggio dell'universo topolinese si trova ad interagire con quello di Paperopoli, cosa rara nei fumetti. Perdendo ogni legame con la protesi di legno da pirata che il personaggio sfoggiava nelle sue prime apparizioni, Pietro in America è oggi conosciuto maggiormente con il semplice nome di Pete, mentre qui in Italia, pur avendone ufficializzato da tempo il nome di battesimo, nei cartoni animati (dagli anni '90 in poi) è sì chiamato unicamente Pietro, ma Gambadilegno (Gamba come soprannome) resterà il nome più identificativo per i fumetti. L'assenza della protesi legnosa viene giustificata pensando che il personaggio abbia adesso un arto artificiale.
In questo episodio Gamba viene presentato al fianco di un suo socio storico, il complice Sgrinfia, che cercheranno di smerciare a Paperone una perla rubata da un'isola, Banana Island.
Ce la faranno, ma subito dopo si scoprirà essere la magica Perla della Saggezza, capace di rendere scaltri come faine chiunque la possegga. Un episodio in cui la commedia degli equivoci la fa da padrone, con lo Zione che dà il permesso a Gaia di giocare con le biglie non sapendo che lei prenderà la grossa perla, e inseguimenti a non finire tra sotterfugi vari rendono tutto l'intermezzo molto piacevole da seguire. Finale più scadente con una dose forse un po' eccessiva di buonismo, e soprattutto disastroso il doppiaggio italiano che confonde per tutto l'episodio alba con tramonto, sottolineando più volte che il potere della perla apparirà al tramonto, quando poi i personaggi aspettano l'alba. E difatti non ci si può non stupire quando un nipotino afferma "sta sorgendo il sole!", quando si è parlato di tramonti tutto il tempo. Un errore così grossolano, uno in mezzo ai tanti che la serie purtroppo dispone, che non ci si può non domandare la grande quantità di distrazione che si ha avuto nel tradurre e doppiare la serie. Che c'entri direttamente la Royfilm o i traduttore dei dialoghi?
Episodio 26 (19 Ottobre 1987)
LA MALEDIZIONE DEL CASTELLO DI ZIO PAPERONE (The Curse of Castle McDuck)
Ecco una gran bella puntata liberamente ispirata alla storia di Carl Barks
Il clan di Zio Paperone (o
Il cane dei Whiskervilles).
E' un episodio che si prende molte libertà dalla versione cartacea, e sicuramente non va considerato come un adattamento ma come una versione libera e alternativa del clan dei paperi.
Che poi, essendo realizzato alla fine degli anni '80, questo episodio sarebbe potuto benissimo non risultare così "apocrifo", data l'assenza a quei tempi del genealogista Don Rosa che avrebbe poi fatto chiarezza dando la sua versione (seppur personale, ma ormai ritenuta quantomeno ufficiale) della storia dei de' Paperoni. Quindi sarebbe opportuno far chiarezza ed evitare di porsi mille domande (inutili) sul perché in questo episodio non furono citati Fergus o Piumina, e altre questioni simili. Anche perché poi
DuckTales in seguito avrebbe detto la sua anche sulla vita di Zio Paperone, tema con il quale Don Rosa divenne famoso per la sua celebre
Life and Times of $crooge McDuck, ma questa è un'altra storia e verrà approfondita con l'analisi del corrispettivo episodio della serie.
L'episodio inizia con un prologo davvero d'effetto, di pochi secondi, ma quanto basta per far intuire l'elemento horror presente nell'episodio. E' suggestivo vedere un pastore e la sua pecorella smarrita fuggire via per gli ululati di uno spaventoso cane fantasma.
Quando il prologo termina, è altrettanto notevole la piacevole sequenza iniziale con Paperone e nipoti diretti nella vecchia Scozia a bordo di un treno, che per lo Zione sembra essere una volta tanto un viaggio di piacere. E' dunque una boccata d'aria vedere un plot iniziale che non vede Paperone come al solito in viaggio attorno al mondo per concludere affari, ma soltanto per questioni sentimentali, come la voglia di rivedere i luoghi verdeggianti scozzesi dove egli vi è cresciuto, o rivisitare il vecchio cottage abbandonato dove nacque e crebbe prima di lasciare il Paese per l'America. Probabilmente è la prima volta che viene fatta chiarezza sull'abitazione scozzese di Paperone, e se Don Rosa ce l'ha presentata come una modestissima abitazione popolare nelle vie di Glasgow, non si può non rimanere affascinanti dalla favolistica casetta in mezzo al verde proposta in
DuckTales. Un piccolo cottage che al suo interno conserva ogni cosa intatta, a partire dai giocattoli di Paperone nella sua cameretta. Carinissimo poi il piccolo Scrooge in un quadro che Gaia scambia per una ragazzina, per via del kilt, con conseguente risata dello Zione (il tormentone del Paperone scambiato per donna poiché con indosso il gonnellino sarà utilizzato ancora nella serie).
Ed ecco che, chicca delle chicche, assistiamo per la prima e unica volta all'apparizione sullo schermo del castello dei de' Paperoni, che nell'episodio si dice sia stato costruito pietra su pietra da un vecchio antenato dello Zione. Viene detto poi che questo castello sia da sempre maledetto per via di una maledizione scagliata da dei druidi sui de' Paperoni, poiché inferociti della costruzione del castello. La maledizione consisteva nell'apparizione di un cane fantasma che dovesse scacciare via i McDuck da quelle terre, e così fu per il clan che si disperse. Da quel momento nessuno ha più presenziato nel castello. Paperone, raccontando la vicenda ai nipotini, spiega che tutta la sua famiglia visse nell'angoscia per il segugio, compreso egli stesso, messo in guardia dai racconti di sua madre che lo tenevano in guardia dall'avvicinarsi al castello. Paperone adesso è cresciuto e non ha più la stessa paura che aveva da bambino, ma continua infondo a credere alla storia, che durante l'avventurosa vicenda avrà modo di prendere i suoi sviluppi, con Paperone che giustamente combatterà per riprendersi le sue radici e la sua proprietà ereditaria.
Da notare la sostituzione del fumettoso clan rivale dei Whiskervilles con la confraternita dei druidi incappucciati, descritti dallo stesso Paperone come gente strana, riservata e che rifiuta di socializzare. Non viene dato nessun significato religioso nell'episodio, raccontato con molta disneyanità, ma è comunque notevole come venga spiegato la natura di questa gente, che amava starsene per conto proprio per poter effettuare lo loro cerimonie in pace. Cerimonie che non si riesce ad immaginare pensando all'ottica Disney (e risulta assai d'impatto quando i druidi si riuniscono attorno ad un calderone pronunciando versi da rituali spiritici), ma è comunque d'effetto rivedere questo episodio con gli occhi di un adulto.
In comune coi fatti fumettistici c'è la storia di fondo, ovverosia i de' Paperoni cacciati dal castello poiché infestato da un cane fantasma. Ovviamente poi i fatti della vicenda sono raccontati in maniera diversa dalle due versioni, ma ciò nonostante questo episodio di
DuckTales rimane un piccolo gioiello che, fan o meno dello Zione e delle fedeltà sulle opere originali, andrebbe guardato anche solo per le novità narrative e alcune tematiche che vi sono raccontate, che non vedremmo neppure con il binocolo in una storia Disney attuale.
Da segnalare l'omissione nella versione nostrana dell'ululato del segugio che spaventò Gaia facendo cadere Paperone in acqua, che da noi pare soltanto che Paperone abbia perduto l'equilibrio, e la ripetizione della sequenza musicale quando i druidi pronunciano i loro versi rituali. Sicuramente per errore, nel "copincollare" più volte un verso da usare in ripetizione, gli addetti al doppiaggio nostrano hanno selezionato anche il pezzo di colonna sonora che vi era in sottofondo.
Nota anacronistica abbastanza grave con la serie: nell'episodio "C'era Una Volta la Numero Uno", Paperone narra di come lasciò la famiglia da adolescente per partire in America, in questo episodio spiega invece che i suoi genitori, da poveri agricoltori, lasciarono la Scozia per sempre (per cercar fortuna da qualche altra parte) quando lui aveva appena 6 anni.
Da citare in chiusura una bellissima battuta:
Paperone indossa per la quasi totalità dell'episodio un completo scozzese, con il nipotino Qui dissacrante: "Ora capisco perché i cani vi inseguivano!"