Con enorme ritardo - dovuto a impegni vari e via dicendo - continuo la mia analisi agli episodi della serie, continuando a postare a blocchi di tre (ma ne sto già finendo degli altri, quindi salvo complicazioni verranno postati a breve, in modo da terminare il primo ciclo prima della mini-serie "Duello all'Ultimo Dollaro").
Episodio 30 (23 Ottobre 1987)
RITORNO A ITAQUACK (Home Sweet Homer)
Questo è di sicuro uno degli episodi più coraggiosi della serie, con Paperone alle prese nientemeno che con la maga Circe, viaggi nel tempo, trasformazioni e mostri assortiti.
Questo è il Paperone migliore, usato nel suo miglior ambiente, quello delle grandi avventure. Non certo la versione infantilizzata e buonista che ne avrebbe fatto la Disney più in là con i suoi mediometraggi natalizi.
Qui oltretutto, l'inizio della storia è una gioia per lo spettatore, che vede un po' di quella rarissima comunicazione tra Paperino e suo zio, tanto presente nei fumetti quanto quasi inesistente nell'animazione.
Si dona finalmente un po' di continuity alla trama generale di
DuckTales, facendo sì che Paperone e nipotini ricevano una lettera dal buon Donald, sempre più preso dalla sua carriera di militare in Marina (ricordiamo che, volendo rimanere classicisti in ambito animazione, il papero non è certo estraneo alla carriera militaresca, dato il suo contributo all'esercito americano negli anni '40, come dimostrano alcuni dei suoi più famosi corti cinematografici). E' proprio in questa lettera che Paperino dona a Zio Scrooge un indizio per ritrovare la perduta città di Itaquack (costruita dal navigatore Ulisse) grazie a delle foto spedite per posta che ritraggono un residuo del Colosso di Paperodi, che dovrebbe essere sito in prossimità dell'entrata per la famosa città.
La puntata prende il via da un errore della maga Circe, che nella sua passata epoca volle spedire Omero (in questo caso ritratto come nipote di Ulisse, nonostante sia chiara la palese licenza poetica della sceneggiatura... L'omaggio al poeta greco autore dell'Iliade e l'Odissea è più che evidente) in un'epoca futura - quella dei paperi -, per evitare ulteriori ostacoli ai suoi malefici piani, ma un incidente fa in modo che siano i paperi a viaggiare indietro ai tempi di Itaquack.
L'episodio è molto ambizioso, presentando alcune scene addirittura inquietanti (le sirene in primis), molta azione e toni scuri, rispetto a quelli che prenderanno le puntate più avanti, specie nella seconda serie dove la comicità è molto più abbondante. Anche le musiche sono molto azzeccate ed evocative, e ci sono alcune scene che non possono non rimanere impresse: Zio Paperone trasformato in maiale, lo stritolamento dello yacht, la fuga finale dal vortice temporale...
Uno degli episodi migliori, nonostante le millemila licenze poetiche d'uso nelle storie Disney (come il parlare la stessa lingua nonostante il cambio di millenni) o gli errori storici volutamente commessi, che fanno di Paperone un personaggio cui idolatrarne le avventure.
Una chicca che vale anche solo per il finale con Paperino.
Episodio 31 (26 Ottobre 1987)
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE (Bermuda Triangle Tangle)
Avventura dai toni verdastri e nebbiosi, come poteva mancare dall'elenco delle classiche leggende ducktalesiane una storia sul famigerato Triangolo mangia-navi? Il pretesto per mettere i paperi in viaggio verso quei lidi è piuttosto semplice ma non forzato, con Paperone preoccupato sulle misteriose sparizioni delle sue navi mercantili.
Come la maggioranza delle storie paperoniane di Rodolfo Cimino, appena imbattuti sul postaccio, troviamo una strana popolazione comandata da un suinesco figuro, il Capitano Bounty. Tutti coloro risultano adattati e abituati al posto da molto tempo, e i paperi vengono messi a lavorare per poter sopravvivere (poiché la loro nave si era ancorata).
Angosciante è la bestia marina che fin da subito mostra una spiccata antipatia per il vecchio Scrooge, tanto da cercare di farlo fuori per più di una volta (singolare è il modo usato per placare il mostro).
L'episodio ha la particolarità di mostrare, caso più unico che raro, un personaggio marginale - il comandante della nave di Paperone - che poi sarebbe riapparso in un altro episodio della serie ("L'Indistruttibile Hindentanic"), e Paperone finirà per riconoscerlo, come a voler dare una continuity leggera, che in
DuckTales non è cosa frequente.
Non siamo a livelli eccelsi, ma la storia si fa guardare e ha più di uno spunto interessante, anche se forse manca un po' di comicità vera e propria risultando a tratti davvero serioso.
A margine, si nota la "dote" di Paperone nel far ridere alle battute e una scena finale ricca d'azione, che non guasta mai.
Episodio 32 (27 Ottobre 1987)
MICRO-PAPERI DI UN'ALTRA DIMENSIONE (Micro Ducks from Outer Space)
Boh.
Non si sa bene se pensare che l'aver preso ispirazione dai fumetti di Zio Barks sia stata cosa buona o se invece è stata una mossa insensata, come l'aver scopiazzato senza motivo. In molti si dividono tra questi due schieramenti.
Dal canto mio ho sempre pensato che i personaggi Disney fossero molto versatili, senza una continuity precisa (ma sia chiaro, non vuol dire che non debbano essere rispettate le storie del passato), e nel caso di
DuckTales trovo che non sia stata una cattiva idea prendere spunto da alcune trame barksiane per trarne degli episodi. Un po' come il Pinocchio disneyano tratto dall'autentico di Collodi, due versioni differenti ma ognuna con un loro senso. Non penso nemmeno che si debbano fare paragoni con i fumetti e la serie TV, perché in primis
DuckTales non si pone come rimpiazzo del fumetto, ma vuole creare un suo mondo con una sua storia ben precisa. E' semplicemente una delle tantissime facce della Disney, un modo tutto particolare di vedere un determinato universo. Non sarebbe possibile farlo con altri prodotti d'intrattenimento, con la Disney invece diventa tutto più malleabile, più universale. E penso sia bello.
In questo caso, volendo fare - a forza - un paragone con la versione barksiana ("
Zio Paperone e il bilione in fumo") e questo episodio, direi che ne potrebbe uscire tranquillamente vincitrice la versione animata. Soprattutto perché sono praticamente due storie diverse, nonostante alcune idee di base fisse. Ma in questo episodio succedono molte più cose rispetto alla storia a vignette, c'è più azione, più ritmo, i personaggi diventano tutti microscopici e quindi diventa da un lato più interessante. Ma ciò nonostante è meglio tenere ben separato l'universo cartaceo con quello televisivo, per quanto
DuckTales prenda molta ispirazione dal fumetto e abbia svariati elementi in comune con esso.
Nota di merito per Ron Jones, che introduce uno straordinario e coinvolgente tema rockeggiante quando i minuscoli paperi prendono un "passaggio" abusivo da uno skateboard. E buono anche il finale, simpatico e ad effetto, con un Paperone più ottimo che mai.
To be continued....