Ora provo a rispondere seriamente, sebbene sia un "simpatizzante".
Sto rivedendo grazie ad Andrea87 le puntate di Duck Tales, ma non sono come le vedevo da piccolo: infatti le sto trovando effettivamente molto infantili, pochissimo avvincenti e prevedibilissime (nel disegno degli ostacoli che i paperi trovano nelle cacce al tesoro).
Io invece continuo a non capire la "cocciutaggine" di chi parte per partito preso, di chi guarda convinto un qualcosa solo per la smania di poter postare la critica che ha già pronta in mente fin dall'inizio, magari ancora prima di trovarsi dinanzi a tale prodotto.
Continuo a non capire come si possa dire che il Paperone di questi episodi sia quello barksiano. Ma dove?
Lol, eccheddupalle con 'sta storia. Le fonti di
DuckTales erano esclusivamente le storie di Barks, il personaggio è stato modellato su questo. Continuo a domandarmi quale sia questa grossa differenza, e quali basi ci siano per poter stroncare in questo modo il personaggio. Ognuno ha il suo Paperone. C'è il figaccio malinconico donrosiano, c'è l'ingenuo e arzillo ciminiano, c'è il cattivo e scaltro martiniano, e c'è quello avventuroso ducktalessiano. E' un personaggio tanto diverso da quello che si vede nei fumetti? Quale sarebbe questa grandissima psicologia barksiana che manca del tutto nella serie, a parte Disfida e Stella del Polo? Potrei citarti mille casi di ottimo uso di ZP in questo cartone o di citazioni direttamente barksiane, non sto nemmeno a contarli.
Basterebbero 2 parole della Tata (Guarda Gaia che il signor De' Paperoni ha la febbre dell'oro) per dare profondità psicologica alla storia?
Che c'entra? Cosa c'è di psicologico in questo?
Prendere una frase a caso e criticarla per la sua mancanza di psicologia è una critica fondata? Dove sta scritto che la Tata debba fornire psicologia a un cartone per ragazzi?
Alcune puntate si guardano volentieri per le trovate comiche (quella di Jet McQuack nello spazio, la storia delle ombre e quella al castello col fantasma) ma di profondità neanche l'ombra.
E ancora...
Ma chi l'ha detto che
DuckTales doveva essere un cartone profondo?
Credo che ci stiamo dimenticando di un piccolissimo dettaglio: le storie Disney, anche quelle a fumetti, in genere
NON sono profonde.
Un buon 70-80% dell'intera produzione disneyana con la banda Disney (specie i paperi) è incentrata sul puro intrattenimento, sulla comicità, sull'avventura. Che profondità si dovrebbe pretendere, più di tanto, da un cartoon per ragazzi basato sui paperi Disney?
Mi sembrano critiche campate un po' per aria, sinceramente. Allora i corti classici fanno schifo, visto che sono per la maggior parte storielle comiche con gag a ripetizione.
La profondità che viene attribuita a DT sta tutta nella volontà degli autori di raccontare storie avvincenti nonostante il target, di usare per la prima volta i personaggi Disney sul piccolo schermo in storie che andassero oltre i semplici corti, di fare di Zio Paperone un personaggio positivo nonostante la sua brama di denaro, e tante piccole finezze che qua e là ricorrono negli episodi (penso anche solo a Zio Paperone che spezza un incantesimo grazie all'amore per i nipotini, o che
PAGA per permettere alla madre di un carcerato di poter vedere il figlio. Cose che se trovassimo in dei fumetti staremmo a osannarli a vita).
Soprattutto, provate per un attimo a trasferire, con la mente, le sequenze degli episodi di Duck Tales in ipotetiche storie a fumetti: sarebbero storie a fumetti di come se ne vedono a centinaia, con trame e sviluppi soliti e ripetitivi.
Continui a muovere critiche bislacche: "le sequenze". Che sequenze? Quanti episodi avrai visto? In 100 episodi te ne posso citare MILIONI di sequenze che messe in un fumetto farebbero cadere la mascella anche al più scettico dei fan.
Ne ho la conferma per come si sta a sbavare, sui fumetti, anche solo per una battuta un po' forte, o per una vignetta muta, o per una citazione colta, o per un qualsiasi rimando a storie celebri.
E poi scusami, ma mi sembra che questo sia un grande controsenso. Si punta sempre il dito contro la differenza tra serie e fumetto, e poi mi si critica
la somiglianza con storie a fumetti come se ne vedono a centinaia? Ma allora ditelo che non siamo mai contenti! :
Mi dispiace che io possa sembrare, effettivamente, poco obiettivo nei confronti di questa serie, ma che tu parli per puro partito preso si sniffa lontano mezzo miglio. Tantopiù che la serie di
Aladdin (che mi pare se ne stia parlando decisamente troppo in questi giorni
) è 10 volte più prevedibile, priva di mordente e scontata di
DuckTales (ed è una serie che ritengo comunque abbastanza riuscita). Ma vabbè, qui mi si potrebbe dire che si va sull'imho.
Certo non mi troverei a impuntarmi sull'assenza di profondità in altre occasioni, ma lo faccio appunto perché in anni ho visto pagine e pagine in cui questa presunta complessità degli episodi è stata declamata a gran voce, compresa la presunta meravigliosità del personaggio di Paperone.
Perché molti degli episodi sono veramente complessi. Gli special in 4-5 puntate sono storie piene di tutto, i temi affrontati sono decine e decine. E il personaggio di Zio Paperone è semplicemente un ottimo personaggio, con i suoi alti e bassi che puoi trovare anche in qualsiasi produzione fumettistica.
E non l'ho affermato solo io, ce ne sono decine di persone che hanno confermato la stessa cosa.
Perfino Don Rosa ritiene questo cartone bello e intelligente, sebbene non ami le infedeltà da buon purista.
Quando ritengo che tutto sia da imputare al comunissimo effetto nostalgia
Che senso ha parlare di nostalgia, qui dentro? Si presume che le storie e i cartoni animati che tanto ci piacciano non siano ricordi infantili, ma che vengano analizzati continuamente, no?
E comunque potrei dire la stessa cosa per la serie di
Aladdin, eh (animata pure molto peggio, paragonando l'anno di produzione di entrambe le serie)...
Ma insisto nel dire che un bello e profondo Zio Paperone non l'abbiamo mai avuto al cinema.
?
Come dire, lamentiamoci anche dei treni che non arrivano in orario.
ZP al cinema ci sarà andato 3 volte, e due di questi erano mediometraggi. Continuo a non capire la mancanza di profondità tanto acclamata, che cosa pretendevi, uno ZP che donava il sangue agli orfanelli?
Mi sembrano critiche per il puro gusto di farle e molto fini a sé stesse.
Io stesso riconosco la qualità non sempre eccelsa degli episodi, ma lamentarsi che un onesto piatto di zuppa non sia un tacchino ripieno mi sembra un po' stupido e controproducente. Accetta la zuppa per quella che è, potresti trovarla ottima nella sua modestia.*
Anche a me piacerebbe sentire una voce fuori dal coro, e leggere delle critiche a questa serie con del buon senso. Perché con tutto quello che offre DT, se devo sentire cose come "La Tata non dice frasi psicologiche", francamente mi cadono per terra.
Comunque vabbè, se non altro si è potuta fare una buona discussione, dopo pagine e pagine di copertine e news fumettistiche...
*Sì, Pacuvio, mi piacciono gli esempi culinari.