Finalmente l'ho visto, e alla fine di questa prima stagione posso considerarmi felice come un bimbo a Natale!!! Ma caspita, quanto c'è voluto per arrivare fin qui...
un anno!
Mai nella vita avrei pensato di poter vedere nuovi episodi della mia serie preferita, la prima che io abbia mai visto e che mi è entrata nel cuore senza mai uscirne (e non ho volutamente specificato 'animata'). E a dispetto di tutti quei trentenni/quarantenni che "Eh ma le teste quadrate", "Che animazione brutta", "Hanno snaturato i personaggi", io credo che si sia fatto un lavoro egregio: non solo si è rimasti fedeli
allo spirito della serie originale, ma lo si è fatto rimanendo fedeli anche allo spirito che da ragazzino, quando ho imparato a leggere i fumetti da solo, ho trovato nelle storie di Carl Barks. Se poi consideriamo anche strizzate d'occhio ai fumetti disneyani non solo americani, ma un po' di tutte le produzioni mondiali principali, il prodotto può forse dirsi uno dei più riusciti in assoluto degli ultimi anni in casa Disney. E la fantastica animazione , amici miei, mi ha aiutato eccome nel formulare questo giudizio!
C'è avventura, c'è emozione, c'è sentimento, c'è ironia, c'è rispetto per la serie originale, c'è la consapevolezza che l'universo Disney è
uno soltanto (Cape Suzette, Darkwing Duck e i Pirati dell'Aria ne sono un esempio). E c'è simmetria: tutto si è chiuso così come si aperto,
(le parole finali del pilot, e dell'episodio finale, ne sono la prova)
e c'è la coscienza di aver visto un'opera singola, organica, suddivisa in più episodi è vero, ma che racconta sostanzialmente una sola Grande Storia. Una Storia che non si riesce più a leggere nei fumetti odierni, costretti da
alti poteri a mettere in scena settimana dopo settimana, storia dopo storia, sempre lo stesso spettacolino di marionette sorridenti e paciose, dove non esiste vero pericolo, non esiste vero mistero, non esiste vera emozione. In pratica non esiste più niente. Un Pulcinella costantemente preso a bastonate. Una barzelletta del Bagaglino replicata all'infinito.
Ci ricorderemo a lungo di questo
reboot di "Ducktales", e mi auguro che un domani possa far scuola nel mondo dell'intrattenimento televisivo- soprattutto animato- in special modo per quanto riguarda il prendere in mano un prodotto già conosciuto, invecchiato obiettivamente male, sconosciuto dai venticinquenni in giù, donandogli nuova linfa vitale, senza trasformarlo in qualcosa che non era, ma aggiornandolo ai tempi in una combinazione trasversale che ha saputo far felice sia lo zoccolo duro, sia i neofiti (non tutti, precisiamolo per onor di cronaca).
Diamine, non vedo l'ora di vedere la seconda stagione, fra promesse narrative da mantenere e nuovi personaggi da introdurre nel Teatro animato disneyano (in special modo per noi italiani: ci sarà da divertirsi!).