L'ho visto anche io, a sorpresa, ieri sera.
Un'interessante approfondimento della psicologia di Dory. Far diventare un personaggio nato come spalla protagonista è sempre un'operazione rischiosa, a volte nell'originale mancano alcuni elementi per rendere il personaggio a tuttotondo. Non è stato questo il caso, Dory offriva questa potenzialità ed è stata ben sfruttata. Il tema è interessante, anche se il pezzo migliore rimane la parte finale,
fino al punto in cui lei arriva nella vasca dove è nata il film mi aveva lasciato, nonostante tutto, un po' di sapore di "scopiazzatura" del primo: la ricerca di un familiare perduto, l'attraversamento dell'oceano, il contatto con il mondo umano... persino l'uccello-taxi! Il risvolto che i genitori potrebbero essere spariti e quel momento di smarrimento anche fisico di Dory è stato il punto di svolta, lì veramente la storia diventa originale e si stacca dal, pur dovuto rimando, copione del primo film. Mi ha ricordato i rimandi che sono stati fatti nel settimo film di Star Wars...
I punti deboli del film, a mio parere:
-Nemo e Marlin. Tanto li ho adorati nel primo, tanto non li ho sopportati qui. Marlin sembra aver imparato poco o nulla dalla precedente avventura, mi è sembrato di rivedere lo stesso personaggio dell'inizio del primo film; Nemo... caspita, è un
bastar... bastrucco di prima categoria con suo padre! Gioca sui sensi di colpa e gli errori di Marlin per fargli fare quel che vuole! Non che non abbia bisogno di una spinta, ma c'è modo e modo, questo mi è sembrato un po' OOC rispetto al carattere di Nemo. E se in un'occasione poteva funzionare, qua continua a farlo!
-I flashback. Buona l'idea ma credo fossero un po' troppo frequenti nella prima metà del film. Avrei aumentato la frequenza solo quando lei già arrivava al parco, mi ha dato l'impressione che una gestione di questo tipo funzionasse meglio per un libro che non per un film, ma è un mio pensiero.
-Licia Colò. Ok, capisco tutto, ma la nominano troppo spesso!
Un pensiero non spoileroso: ma se il film è ambientato un anno dopo il primo... Nemo non è cresciuto? Quant'è il ritmo di crescita di un pesce?
Nota di merito e riflessione assolutamente personale e semiprofessionale per i genitori di Dory.
Alcune delle preoccupazioni che hanno, tipo cosa succederà alla figlia se loro non ci saranno, cercare di insegnarle qualcosa usando metodi attraenti come filastrocche, canzoni e conchiglie, sono temi e tattiche che ho affrontato nei miei corsi dedicati ai bambini con disabilità. In particolare anche la caratterizzazione della piccola Dory l'ho trovata realistica, portando a paragone un bambino di 3-5 anni: sa di avere un problema, ma è anche ingenuo e innocente sulle vere conseguenze che questo può portare. Tanto di cappello alla Pixar per aver affrontato il tema evitando facili banalizzazioni.
Giudizio finale: film a rischio per la troppa somiglianza con il prequel, ma anche se questo pericolo è più forte sfiorato riesce alla fine a caratterizzarsi per alcuni elementi originali e ben studiati. Probabilmente non entrerà nel vostro cuore allo stesso livello del primo, ma la visione e la rivisione è più che consigliata.
Uh, dimenticavo Piper! Animazione FAN-TA-STI-CA, per un momento ho pensato di trovarmi di fronte a un vero documentario!
Trama semplice ma d'effetto, come è giusto che sia per un corto. Scena migliore
Lo sguardo del piccolo uccellino dopo essere stato investito la prima volta dall'onda
Bonus: le pubblicità prima del film. Interessante constatare come, oltre ai pezzi del film che stavamo andando a vedere, ci sia toccata la pubblicità di un televisore che costava "solo 1745 euro", testuali parole...
Ilarità diffusa del pubblico, che ha continuato a ridere per almeno tutta la pubblicità successiva