"La Sirenetta" è senza dubbio un grande cartoon: musica strepitosa,trama avvincente, disegno impeccabile, CG veramente ben realizzata, avendo ormai quest'ultima raggiunto buoni livelli. Tuttavia, se vogliamo escludere la (strepitosa) fase Xerox, e riprendiamo il discorso interrotto con "La bella addormenta" (che pure aveva già usato lo Xerox nelle scene del drago), noteremo che lo stile grafico riceve una certa "involuzione": si torna, in chiave moderna, al tutto tondo dei films anni 40. Pellicole perfette, per carità, ma è bene ricordare che si giunse a "Sleeping beauty" dopo un periodo sperimentale lungo un decennio (1950-59), durante il quale furono prodotti molti corti (Pigs is pigs, Social lion, Paul Bunyan etc.) contraddistinti da un segno stilizzato e dinamico. La Disney tornerà in seguito, con "Hercules", "Le follie dell'imperatore" e soprattutto con "Mucche alla riscossa" a percorrere nuovamente questa strada.
La Casa del Topo" in questo tipo di animazione superò di gran lunga l'Upa, e soprattutto Hanna-Barbera, che usavano espedienti per ridurre i costi e produrre in gran serie. Un cartone spettacolare, dunque, ma anche un po' nostalgico di quell'"epoca d'oro" dell'animazione, che privilegiava la perfezione del movimento ed amava gli sfondi realistici. E'giusto che non si dimentichi quel modo di lavorare di altissima qualità, che proiettò Walt all'apice del cinema (non solo animato), ma ciò che si fece negli anni 50 grazie ad aristi come Eyvind Earle, Tom Oreb, Ward Kimball etc. non va certo gettato via, ed è bene che ritorni, opportunamente sviluppato, nel mondo Disney del XXI secolo.