Nel mondo Disney, una realtà variegata che dura più di un secolo, stare a parlare troppo di scuole, di medie qualitative, di standard non ha senso. Ha senso parlare di autori. Di persone che lavorano. E che se non fanno ciò che fanno solo per portare a casa la pagnotta spesso e volentieri iniziano un proprio discorso. Barks ha iniziato un discorso, Gottfredson pure. Ma l'ha iniziato anche Rosa, e anche Scarpa. Ora ti butto lì sul piatto un Casty e un Faraci. Per dire che leggere Topolino vale sempre più o meno la pena, che c'è sempre chi cerca di distinguersi con un suo discorso.
Condanni i Disney italiani? Sciocchezza. Perchè è l'unica scuola che difatto esiste e sforna talenti. Taliaferro, Barks, Gottfredson furono il principio, la base. Ma per il resto cosa ha sfornato la scuola americana? Io vedo solo molta paccottiglia, coi vari Murry, Bradbury etc e le loro brevi che vediamo pubblicare su Zio Paperone. E i danesi? Don Rosa è l'eccezione, ma per il resto la Egmont sforna cose pessime, storie brevi, puerili, che ricalcano Barks. Metto già da subito le mani avanti, prima che Amz cada come corpo morto cade, dicendo che questa è un'analisi volutamente superficiale, fatta a volo d'uccello diciamo. Ho voluto procedere per sommi capi, per nomi grossi, come hai fatto tu, proprio per farti capire che la scuola italiana è sicuramente la migliore, la più innovativa.