Secondo la mia modestissima opinione, ha ragione Zniga. Si parla mai o troppo poco di autori che hanno in realtà fatto (anche nel loro piccolo) la storia del fumetto. Certo, Strobl, Murry, De Lara, Hubbard, Kinney, Wright etc. seguivano dettami "aziendali", ma hanno uno stile rapido ed essenziale che, per l'epoca in cui fu concepito (anni '50-'60), è di gran lunga più moderno e attuale, soprattutto rispetto al nostro più didascalico e "barocco" (lui stesso, che viene dal tratto "morbido" degli anni '40 lo ha prosciugato eliminandone le ridondanze). Del resto, quello che noi oggi valutiamo "minore" rispetto alla produzione italiana, era in realtà LA VERA DISNEY, erano i disegnatori che la Disney (quella, AUTENTICA, non la Mondadori) voleva disegnassero così, in quel modo sintetico e moderno, il più efficace e comunicativo possibile. E' anche lo stile dei cartoon dell'epoca (Hanna e Barbera), quello concepito direttamente per la tv (e non a caso tutti quei disegnatori citati erano stati animatori alla Disney). In sintesi: quello che a noi sembra brutto o poco memorabile, era LO STILE DISNEY per antonomasia. Anche grandissimi come Barks o Gottfredson vi si erano in parte adattati, ed entrambi in quegli anni semplificano il loro tratto, meno modulato e meno ricco di particolari. Col senno di poi certo, Cavazzano, Scarpa, Carpi hanno fatto scuola. Ma la scuola AUTENTICA era quella americana, e in quel particolare periodo la scuola americana voleva un disegno rapido e senza ridondanze. A mio avviso quegli autori lì hanno aperto una strada nuova, moderna, votata alla sintesi (e la sintesi, solitamente, è tipica dei Maestri). Da veri maestri hanno adattato il loro tratto morbido e curvilineo (quasi tutti nascono artisticamente negli anni '30) ad un dinamismo essenziale fatto di poche, magistrali ed efficaci pennellate. Le storie, purtroppo, erano quelle che erano, cioè spesso infantili e semplici. Questo, poiché dagli anni '50 in USA il pubblico adulto non leggeva più fumetti, e le storie erano rivolte a lettori infantili (poi c'era il CCA, ma non mi dilungo...).
Comunque, lode a Strobl e compagnia!