Bello questo topic! Però noto che si parla di "autori" ma che, per la stragrande maggioranza dei casi, sono stati nominati solo dei disegnatori. Per cui voglio concentrarmi SOLO sugli sceneggiatori, secondo me importanti quanto e più dei disegnatori per la buona riuscita di una storia.
Io amo:
Massimo Marconi, perchè è capace di creare ottime storie in tantissimi contesti, perchè sa far ridere e tenere il fiato sospeso. Perchè grazie a lui so cos'è la "gingillonite".
Silvano Mezzavilla, perchè le sue indagini col topo sono tra le migliori che ci siano, forse le uniche in cui davvero non si indovina il colpevole prima della fine. AIOTTO!
Fabio Michelini, perchè infonde alle sue storie una dolcezza e un'arguzia fuori dal comune. Perchè gioca con le parole e sa far sia divertire che riflettere.
Giorgio Pezzin, perchè è un vulcano, perchè sia un grande narratore di avventura, che un ideatore di gag buffissime, (vedi C'era una volta in America e tante storie con Paperoga o i Bassotti in tandem con Cavazzano).
e poi
Io AMO:
Francesco Artibani, per l'umorismo e l'intelligenza che trapelano da ogni sua storia, perchè ha chiamato un pesce Luella e perchè è la mente dietro alcuni dei più meravigliosi episodi di PK.
Bruno Enna, perchè le sue storie sono piccole gemme di poesia, perché ha scritto Metamorfosi, che è la storia di PKNA con la Xadhoom meglio tratteggiata di sempre.
Tito Faraci, perchè è un mito. Riesce a scrivere grandi intrecci e demenziali facezie con la stessa, inimitabile bravura e quello stile che a volte sembra stancarti, ma poi ti rendi conto che non ti stanca mai. Ha dato lustro alle "seconde linee", Manetta in testa, e creato un semi-feticismo per i nani di gesso.
Augusto Macchetto, perchè alterna piccoli capolavori onirici a belle avventure, ironiche e intelligenti. Perchè il suo Ciccio è formidabile e perchè è un maestro con i giochi di parole.
Inoltre, io amavo:
Guido Martina, mitico professore dallo stile inconfondibile, capace di far dire a Zio Paperone cose come: "Nipote, voglio il tuo sangue", oppure: "Non chiamatemi Zio, chiamatemi miseria" in storie che oggigiorno, purtroppo, non ci sono più. (Abbiamo il politically correct, la privacy e tante altre inutilità, ma non abbiamo più lo Zio Paperone coi teschi negli occhi e l'archibugio alla mano, nè il paperino moschettiere che si ubriaca di vino.)
Qualcun'altro potevo nominarlo benissimo (Cimino, Gentina, Salvagnini, Faccini,...) ma sono già tanti. Qualcuno poi lo avrò dimenticato di sicuro.. Ma questi NON si possono certo dimenticare.