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ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

    Salve a tutti! Sono un novellino in questo grande forum, in cui desidero condividere con voi le mie idee e coltivare al meglio la passione fumettistica che mi porto appresso sin da bambino.
    Prima di indicarvi l'argomento da me scelto per iniziare la mia carriera nel FORUM DEL PAPERSERA credo che farei meglio a presentarmi. Sono Cirubiru, uno sfegatato appassionato del mondo Disney in tutte le sue sfaccettature : fumetti, serie e canali televisivi ma, anche, elettrodomestici; mi piace, infatti, collezionare ogni genere di fumetto Disney che ogni settimana (o ogni mese) vedo apparire nella mia edicola di fiducia (come voi, del resto...).
    Il mio personaggio Disney preferito è, sicuramente, ZIO PAPERONE, il cui spirito imprenditoriale e "dollaresco" mi ha sempre affascinato; la storia Disney in cui ho riposto maggiore attenzione è, di conseguenza, PAPERDINASTIA di Don Rosa, di cui potrei certamente preparare una tesi di laurea.
    L'argomento che ho scelto è, infatti, a stretto contatto con questa grande saga:

    ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE

    Con questo nuovo topic ho intenzione di creare una "raccolta di opinioni" a proposito dello stile degli autori principali: cosa li caratterizza di più? Quali sono le principali peculiarità del loro stile fumettistico? Insomma, scrivete qui tutto ciò che ritenete importante nei confronti delle capacità artistiche degli autori più famosi! Essendo io ideatore di questo specifico elemento di conversazione potrei dire che, a mio parere, la cura per i dettagli è sicuramente un accorgimento in grado di cambiare completamente le emozioni che il lettore prova durante la lettura di un fumetto; Don Rosa, ad esempio, è, secondo me, il più importante esponente di questa corrente: egli stesso è in grado di trasformare un fumetto in una vera opera d'arte. Nonostante ciò, vi sono decine di altri disegnatori che fanno di questa peculiarità il loro stile di vita; dopo la lettura del secondo numero de "i Mitici Disney" sono venuto a conoscenza di un importantissimo ideatore di fumetti : Marco Rota, la cui storia "Paperino Pendolare" richiama le principali emozioni di bambini e ragazzi alla sola vista di un'imponente locomotiva.
    Spero quindi di aver attirato la vostra attenzione; ciao a tutti!

    Cirubiru
    A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa!
    Zio Paperone - Zio Paperone e la disfida dei dollari

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      Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
      Risposta #1: Sabato 21 Feb 2009, 01:19:40
      Il mio personaggio Disney preferito è, sicuramente, ZIO PAPERONE, il cui spirito imprenditoriale e "dollaresco" mi ha sempre affascinato; la storia Disney in cui ho riposto maggiore attenzione è, di conseguenza, PAPERDINASTIA di Don Rosa, di cui potrei certamente preparare una tesi di laurea.
      Piccola precisazione: Paperdinastia è solo il titolo di un albo, sui cui è ristampata la Saga di Paperon de' Paperoni (The Life and Times of Scrooge McDuck). ;)

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        Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
        Risposta #2: Sabato 21 Feb 2009, 01:27:53
        di cui potrei certamente preparare una tesi di laurea.
        E guai a te se osi inculcare a prof e alunni niubbi l'idea che Zio Paperone sia morto. Arriva al '47 e da lì in poi Paperone vive tutte le avventure prodotte fino a oggi... verso l'infinito, e oltre!
        Intesi? ;)
        « Ultima modifica: Sabato 21 Feb 2009, 01:29:10 da Dollarone_89 »

          Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
          Risposta #3: Sabato 21 Feb 2009, 08:32:39
          Citazione
          E guai a te se osi inculcare a prof e alunni niubbi l'idea che Zio Paperone sia morto.

          Ho mai detto questo? La mia era una semplice battuta con la quale volevo evidenziare la complessità del profondo significato di "The Life and Times of Scrooge McDuck" (chiedo scusa per averla definita semplicemente storia: sono nuovo nel forum e devo ancora abituarmi a scrivere correttamente ogni singola frase che propongo). ZIO PAPERONE è un personaggio senza età ed io sono di certo l'ultima persona al mondo a volere che egli muoia!
          « Ultima modifica: Lunedì 23 Feb 2009, 08:50:03 da Alessandro_Baita »
          A me piace tuffarmi nel mio denaro, come un pesce baleno! Mi piace anche scavarci gallerie come una talpa! E gettarlo in aria, e farmelo ricadere sulla testa!
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          PolliceSu
            Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
            Risposta #4: Sabato 21 Feb 2009, 10:42:12
            Ehehe mi fa piacere (no perché già ci sono passato e non è bello :P), comunque non avevo toni accesi, ero ironico. ;)

              Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
              Risposta #5: Sabato 21 Feb 2009, 13:23:03
              Zio Paperone non può morire semplicemente perchè, sarà anche nato nel 1867, ma io penso che la sua crescita si sia bloccata a 80 anni nel 1947

              Comunque riguardo all'argomento del topic per me il disegnatore più accurato di tutti è Roberto Vian... non so quanto siano grandi i fogli che utilizza per disegnare, ma usa bene la profondità di campo ed è bello soffermarsi a vedere le sue vignette!


                Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                Risposta #6: Sabato 21 Feb 2009, 15:06:52
                Attualmente nella Disney italiana non esiste nessuno all'altezza di Roberto Vian, probabilmente. Dico "attualmente" perché i sacri De Vita e Cavazzano, come molti artisti di lunga carriera, negli ultimi anni hanno semplificato e stilizzato il loro disegno un tempo morbidissimo, dettagliato, vario ed espressivo (soprattutto le espressioni del Topolino di De Vita si sono fatte un po' ripetitive negli ultimi anni). Vian ha tutto: dettaglio, tratto, ombreggiature, prospettive, inquadrature. E' stilizzato dove deve esserlo (esempio: alberi lontani sullo sfondo, laddove un Ferraris semplifica all'eccesso anche un personaggio appena più indietro del primo piano), terribilmente dettagliato nelle "riprese" ravvicinate, ma mai barocco come lo fu l'ultimo Guido Scala.

                Personalmente credo che il disegnatore più maturo e completo in assoluto sia stato il GB Carpi degli anni Ottanta. Tratto fine fine, dettagli nella giusta quantità e nei punti giusti (le barbe incolte di Carpi erano e rimangono uniche), espressioni sempre e immancabilmente perfette e adatte alla situazione, movimento espresso nel modo corretto, ottime prospettive, segni grafici divertenti e significativi (sole e/o luna col ghigno a tagliola e il nasone, lampi e asce che partono dagli occhi di personaggi animati da furie omicide). Semplicemente perfetto, e anche capace sceneggiatore.

                Romano Scarpa fu un altro grandissimo artista. Quello che mi piace di Scarpa è osservare che, nonostante le numerose evoluzioni del suo stile, non ha mai avuto un periodo di disegni sgraziati, come invece Carpi agli inizi disneyani (ricordate? Il Paperone col cilindro a tubo di stufa). Il primo Scarpa era dinamico da morire, non molto morbido o dettagliato ma dava ai personaggi espressioni e movimenti incomparabili, degni della cinetica gioventù del Topolino e del Paperino che raccontava. Le espressioni di genuino stupore, di rabbia, di indignazione che disegnava sono inconfondibili.
                Direi che i personaggi di Scarpa sono maturati con lui, benché non potessero invecchiare: lo Scarpa anni Novanta presentava espressioni più tenere e piene di comprensione, movimenti meno esagitati, emozioni più sottili e più profonde, ma meno manifeste. Era anche molto più dettagliato, più morbido e godeva di un'inchiostrazione che rendeva il suo stile degno dei migliori lungometraggi Disney: gli occhioni luccicanti dello Scarpa di quel periodo mi sono sempre rimasti impressi, chiunque fosse il personaggio a cui li faceva.

                Su Giorgio Cavazzano direi che probabilmente è impossibile dire ancora qualcosa di nuovo. Il primo Cavazzano ricalcava Scarpa; il secondo, quello "psichedelico", rimane tuttora una grande conquista e un grande rimpianto, perché più nessuno in Disney ha saputo dare ordine e controllo ad una simile esplosione di energia. In quegli anni i suoi Paperi e Topi schizzavano da ogni parte, gli occhi sembravano non trovare posto sui volti, piume e orecchie si deformavano in ogni modo, i Paperi erano più anserini che mai (le zampe!), i personaggi umani avevano ottantadue denti, le stesse vignette non sapevano che forma prendere. Eppure, si è mai visto in Disney un disegno più espressivo? Mai.
                Il Cavazzano successivo, quello dell'epoca del primo OK Quack, non mi ha mai detto granché: forse per colpa dell'inchiostrazione, era troppo sottile, evanescente, pulitissimo ma generico e troppo composto. L'autore si è poi ripreso nel periodo che potremmo chiamare del "Cavazzano delle stelle" (termine che ho coniato dalla tavola introduttiva del Matrimonio di Reginella) per poi culminare nello stile dei Racconti attorno al fuoco: perfetto, impeccabile sotto tutti gli aspetti. Morbido, proporzionato, dettagliato, sempre dinamico e un po' sopra le righe, energico ed espressivo come più non poteva essere. Non è assolutamente un caso se i Racconti che ricordo meglio sono quelli illustrati da Cavazzano: solo lui poteva dare simili emozioni al lettore di trame pur stupende e toccanti. Per quanto Carpi fosse perfetto, nessun artista Disney come Cavazzano ha saputo trasmettere sensazioni così palpabili. Giorgio andava bene con Cimino e Pezzin perché solo loro sono stati sceneggiatori capaci di dare così tante emozioni con i loro racconti: Pezzin la frenesia e il lucido delirio, Cimino la poesia e le divertite assurdità. Le loro storie, senza Cavazzano ai disegni, valgono meno.

                Su Massimo De Vita, specie quello degli anni Ottanta e primissimi Novanta, cosa si può dire che non sia un complimento? Aveva tutto, anche perché aveva i Paperi. Certe espressioni subdole di Paperino e Paperone, quella furbizia sul volto di Topolino, quell'aria fanciullesca di Pippo, la pura gioia di certi momenti, l'autentico sdegno di altri, l'incredibile espressività di ogni animale, Pluto compreso. E i dettagli, e i movimenti, e le ambientazioni interne ed esterne, e le ombre. De Vita è sempre stato meno morbido e più graffiante di Cavazzano, ma proprio per questo se ne è distinto anche nel periodo in cui probabilmente cercava di somigliargli. Oggi, come ho detto, l'autore è più spigoloso e ripetitivo, meno attento ai dettagli, e ha perso qualcosa, ma credo che sia più per scelta personale che per sopraggiunta incapacità. Il suo disegno rimane una delle massime espressioni dello stile "disneyano".

                  Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                  Risposta #7: Lunedì 2 Mar 2009, 15:23:57
                  Un piccolo plauso anche a Giulio Chierchini che se non sbaglio fu il primo a realizzare storie "dipinte" (credo all'aerografo, non ancora al computer).

                  Si fa quel che si può  (da un quadro a casa di Paperino ne "Paperino e i contrabbandieri di mezzanotte")

                    Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                    Risposta #8: Martedì 3 Mar 2009, 18:04:51
                    Quando ancora non venivano stampati i nomi degli autori, io e mio fratello riconoscevamo e indicavamo i vari disegnatori come segue:

                    Giorgio Cavazzano: Il "tondo"; le prime storie lette, infatti, erano quelle dei primi anni 70, in cui il Nostro era psichedelicissimo e per me il migliore Cavazzano

                    Massimo de Vita: quello di Paperinik (disegnava quasi tutte le sue storie)

                    Pier Lorenzo de Vita: lo "sgangherato" per il suo modo un po' sincopato di disegnare

                    Luciano Gatto: Quello che suda: i personaggi hanno infatti spesso gocce di sudore attorno al volto

                    Sergio Asteriti: quello che disegna solo Topolino (per evidenti motivi)

                    Giulio Chierchini: quello che fa gli occhi bianchi (nel senso delle pupille piccole e spesso con un pallino bianco dentro)

                    Giuseppe Perego: quello che disegna i raccontini nei classici (questo era facile)

                    Romano Scarpa: quello che disegna Gancio e/o che disegna le storie con Trudy

                    Non ricordo il nomignolo per Giovan Battista Carpi.

                    Evviva
                    Si fa quel che si può  (da un quadro a casa di Paperino ne "Paperino e i contrabbandieri di mezzanotte")

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                      Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                      Risposta #9: Mercoledì 13 Mag 2009, 02:13:05
                      Zio Paperone non può morire semplicemente perchè, sarà anche nato nel 1867, ma io penso che la sua crescita si sia bloccata a 80 anni nel 1947

                       Quoto al massimo: pur essendo un estimatore della saga donrosiana, detesto la faccenda della morte di Scrooge (se vedi quell'orrenda vignetta del'91 con tanto di tomba e parenti in lacrime, prosegui imperterrito!).  Essendo scozzese, non sarebbe male inserire fra gli antenati di Paperone un personaggio collegato a Bonnie Charlie Stuart, l'ultimo, romantico eroe che tentò senza fortuna di ottenere l'indipendenza del suo Paese.  Mi sembra che nessuno l'abbia ancora fatto. (se sono andato OT, pazienza!)
                      « Ultima modifica: Mercoledì 13 Mag 2009, 02:15:46 da alec »

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                        Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                        Risposta #10: Mercoledì 13 Mag 2009, 12:25:03
                         Quoto al massimo: pur essendo un estimatore della saga donrosiana, detesto la faccenda della morte di Scrooge (se vedi quell'orrenda vignetta del'91 con tanto di tomba e parenti in lacrime, prosegui imperterrito!).
                        Se ne è parlato alla nausea nel topic di Don Rosa e in quello della Saga,  ma mi rendo conto che la mole della discussione è diventata tale da rendere impossibile che venga letta tutta a posteriori... comunque ridurre Don Rosa a quella vignetta (nata come scherzo, in un conconrso da fans di scarsissima visibilità) è fare un torto enorme a Don Rosa, che credo abbia ripetuto più volte che quella era solo una provocazione, un divertissment, e che per lui ZP non è affatto morto!
                        (che poi scelga di ambientare le storie all'epoca in cui le ambientava Barks, è indubbio, e sicuramente è una posizione molto forte e vincolante, ma ben diversa)
                        --- Andrea

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                          Re: ABILITA' STILISTICHE, AMBIENTAZIONI PAESAGGISTICHE
                          Risposta #11: Mercoledì 13 Mag 2009, 12:33:14
                          Eh, Verba volant, scripta manent!  Rosa non si lamenti se verrà bollato come colui che uccise Paperone!  Peccato, perchè come autore di testi è a livelli d'eccellenza, anche se, un po' ottusamente, si ostina ad ambientare le vicende di Scrooge in un periodo non posteriore al 1967...e dire che l'attività di Barks come sceneggiatore, sia pur saltuariamente, si è prolungata sino al 2000, anno della sua morte!
                          « Ultima modifica: Mercoledì 13 Mag 2009, 12:54:30 da alec »

                           

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