Ma non era ridicolo il fatto di pagare in dollari il conto del droghiere e poi correre a vedere "Lascia o raddoppia" in tv? : :
Scusate, ma io non vi capisco.
Perchè alcuni di voi si ostinano a criticare gli aspetti della società italiana presenti nelle storie Disney?
E' vero, vi sono dei canoni da rispettare (ad esempio, il dollaro come moneta utilizzata, o la California come ipotetico territorio geografico di appartenenza), ma non esageriamo.
Ciò che ha reso celebri i personaggi Disney in tutto il mondo è proprio la loro "internazionalità", la loro appartenenza ad un mondo parallelo in cui il tempo e lo spazio hanno un valore relativo.
Non si possono giudicare le storie a seconda della presenza o meno del "fattore" italiano.
Ogni Paese ha sempre prodotto storie a fumetti mettendoci del suo, per coinvolgere maggiormente i lettori, ma questo, a mio parere, non ha mai influito sulla qualità.
Insomma, non mi interesserebbe affatto se qualcuno scrivesse una storia in cui Paperino va allo stadio oppure mangia maccheroni o si metta a parlare dell'ultima puntata del Grande Fardello.
L'importante è che il prodotto sia di qualità, che la trama abbia un senso e racconti qualcosa in maniera coerente e simpatica e/o intrigante e che i disegni siano fatti bene da qualcuno che il proprio lavoro lo sappia fare.
In fondo, senza il "made in Italy", il grande Giorgio Pezzin (che ci apprestiamo a premiare in quel di Reggio) non sarebbe divenuto quel Maestro quale è, autore di tante storie a dir poco memorabili.
Insomma, non bisogna assolutamente scadere nelle citazioni o in personaggi forzati, creati a scopo promozionale, ma nemmeno si può pretendere che uno sceneggiatore non debba metterci un po' della propria terra in quel che scrive.