Non ne discuto anzi... le storie - tanto per citare - degli anni 70 di Cavazzano (quelle che tutti adorano, "Paperino e il peso della Gloria", ad esempio) sono la cosa piu' lontana dal mondo Disney e le meno semplici da leggere di tutto il pubblicato, pero' sono anche le opere che piu' piacciono - a tutti - dell'autore.
Come mai questo?
Ciao.[/quote]
A mio modesto avviso, Cavazzano, come tutti i grandi che hanno dato il via alla "scuola italiana Disney", quando era agli inizi della sua carriera, aveva maggiore libertà di espressione e possibilità di affermare un "suo" stile di quanto non avvenga oggi. A parte che se guardi bene dopo poco anche lui ha dovuto (già, proprio dovuto) aggiustare vil tiro e tornare al classico (sempre interpretato a suo modo, ovvio), tuttavia i Maestri italiani avevano ben pochi autori con cui confrontarsi, se non quelli americani, da cui hanno sintetizzato il loro stile e soprattutto erano certamente meno schiacciati da logiche produttive fatte di tempi di realizzazione serrati, come avviene oggi. In ogni caso, l'errore che commette più spesso un esordiente in tempi odierni (nel quale sono incappato in parte anche io) è proprio quello di voler, per comodità, sintetizzare quella che è già una sintesi, nel caso ad esempio in cui voglia rifarsi allo stile di Giorgio, senza avere l'umiltà di dare un'occhiata proprio ai modelli da cui lo stesso Cavazzano è partito (per poi arrivare ad uno stile tutto suo), cioè Goffredson o Murry. Non si può prescindere dalle vere origini di un personaggio, dalla sua costruzione e dal suo modo di recitare, saltare questo passaggio e rifarsi direttamente a chi invece lo ha già compiuto con successo...