Allora, vediamo di postare criticamente dopo le "indicazioni" nel topic "Argomentare è bene... non argomentare troppo... anche!"
Premesso che io conosco solo il Barbucci disneyano, una cosa mi colpiva da subito di questo disegnatore, che non ritrovavo in altri artisti, e che per me era un po' il suo marchio di fabbrica: la prospettiva usata in modo molto peculiare, pur con precedenti illustri.
Nessuno ha notato come AB accentui in modo smaccato la prospettiva degli edifici e degli sfondi, per fare sembrare le cose molto più ampie, alte o larghe di quello che sono? A mia memoria, è stato anche il primo ad usare la sfumatura sullo sfondo, per aumentare ancora di più le sensazioni di altezza e profondità nei suoi dipinti, in PKNA Ritratto dell'Eroe da Giovane.
Il precedente illustre si ritrova nel cartone giapponese anni '70 Space Robot (Getter Robot in originale), dove lo stesso trucco grafico veniva impiegato per accentuare il gigantismo del robot protagonista, disegnando (volutamente) enorme la mano in primo piano, e piccolissima la testa sullo sfondo.
Da qui ad applicare lo stesso sistema sui personaggi il passo è breve, ma la cosa non risulta, nei disegni di AB, sgradevole o fastidiosa: tutt'altro! La mordbidezza del disegno di AB, la predilezione per le curve rispetto alle linee dritte nella costruzione di qualsiasi personaggio impediscono, a noialtri lettori, di notare la deformazione, che invece viene ovviamente registrata inconsciamente dal cervello: ed è per questo che i personaggi di AB ci sembrano sempre morbidi, soffici, ed al contempo slanciati pure quando si ritrovano con il becco spalancato a contemplare l'altezza degli edifici sopra di loro, pur essendo spesso disegnati in modo quasi deforme, piegati alla prospettiva accentuata della quale si diceva, con il risultato di aumentare, dove serve, la dinamicità dell'azione.
Se Cavazzano, dunque, negli anni '70 era solito deformare i personaggi in modo che apparissero tali accentuandone l'espressività, Barbucci aveva iniziato giocando sullo stesso principio, ma faceva in modo che la cosa non apparisse immediatamente visibile, cosa che comprova l'assoluta abilità che il ragazzo aveva dimostrato sia sul primo Paperino Paperotto, sia su PKNA nel tracciare personaggi unici nella loro plasticità, ma mai sgradevoli per gli occhi di noi lettori.
Ed è per questo che il primo numero di Monster Allergy sembra a chi scrive sia contenere tutti questi principi, sia godere al meglio di tutte le sperimentazioni grafiche che AB aveva tentato sulla minisaga di Arriva Trip! sulle pagine di PKNA, dove l'artista aveva già tentato di spingere oltre ogni limite l'espressività che da par suo sapeva conferire ai personaggi, pur sfruttando stilemi tipici del manga, che prima di allora, pur avendo fatto capolino qua e là nelle storie Disney, nessuno aveva accentuato così tanto e con tale abilità.