quella dei cristalli era proprio una bboiata galattica.
Non piace nemmeno a me, mai negato.
E tieni conto che sono il più feroce censore di me stesso: credo che il rapporto tra le tavole (in generale, non parlo dei Cristalli) che ho consegnato per la pubblicazione e quelle che ho cestinato di mia sponte perché non mi piacevano (intere sequenze sceneggiate o storie anche già finite) sia di 1 a 50.
IN tutti gli episodi non succede niente e il finale coi folletti ... Daaaaai! Ma come ti è venuta una robaccia simile?
Be', niente niente proprio no. Mi intrigava il sistema ogni volta diverso del recupero dell'oggetto, a seconda delle caratteristiche psicologiche del personaggio Disney di turno, e fin lì tutto bene. Che poi nell'insieme la saga non brilli, sono il primo a dirlo.
Robaccia simile? Capita per vari motivi ma, principalmente, perché mancano gli sceneggiatori (non solo in Disney, ma in tutto il panorama fumettistico sia italiano che estero) e i pochi che ci sono devono reggere un ritmo "notevole". Come ho già detto altrove, è un ritmo pazzesco se paragonato alle produzioni americane (20 paginette sì e no al mese) e francesi (un cartonato di 48-64 pagine l'anno). In una produzione nutrita è più facile che ci scappi la boiata.
IMHO Se paragoniamo la teoria (la teoria, non il sottoscritto) al settore discografico scopriamo che, per esempio, il buon vecchio Prince e Frank Zappa sono due geniacci, ma che hanno anche inciso qualche vaccata. E' umano, la perfezione non esiste se non ti limiti a scrivere una storia l'anno (o a incidere dodici pezzi ogni due o tre).
Alla fin fine in una produzione seriale - sempre IMHO - l'importante è che ogni storia sia onesta e dignitosa, se poi risulta splendida tanto meglio, ma è un'utopia sperare che ciò accada sempre.
Ci si prova, si esulta quando ci si riesce, si passa alla prossima storia quando si toppa.
In fondo...
...it's only rock'n'roll.
Ciao
Alb