Ciao a tutti!
Questo è il mio primo intervento sul forum
Benvenuto!
Come potete intuire dal mio soprannome, oltre che un Topoliniano, sono un appassionato del genere horror con particolare riguardo al fumetto.
i miei preferiti sono i vecchi Universal anni 30 e 40 (ti consiglio i favolosi 6 cofanetti DVD Monster Legacy - Dracula, Frankenstein, eccetera - recentemente stampati. Consiglio: evita quelli italiani (sono sui 60 eurozzi l'uno) e procurati quelli americani da Amazon.com che costano appena una ventina di dollari l'uno. L'unica differenza, oltre al prezzo da ladroni qui in Italia (vergogna, Universal!), è che non c'è la traccia audio Italiana e che quelli Usa sono zona 1. Ma se mastichi un po' d'inglese e hai un lettore DVD dezonato sei a posto!)
riviste cult Splatter e Mostri (Acme) e Gore Scanner e Bloob (Ediperiodici) che rimpiango tutt'ora.
Argh! Cuccato! Quanti ricordi...
Nelle riviste della Ediperiodici figurano, tra gli altri autori, tali Alberto Savini e Pierpaolo Pelò. Si tratta di omonimi o sono gli stessi che realizzano anche storie per Topolino?
Siamo... anzi, eravamo proprio noi.
E se guardi bene, da qualche parte (mi sembra su quelli dell'Acme) c'è anche un certo Fabio Celoni.
In caso di risposta affermativa, mi ha stupito la capacità di "cambiare pelle" che hanno questi autori. Il passaggio da Topolino alle storie splatter è notevole non solo per i contenuti, ma anche per l'impostazione stilistica, dai tempi ai dialoghi. La poliedricità, a quel che sembra, non è una caratteristica di tutti gli autori. Si tratta di un talento nel talento o è semplicemente questione di opportunità?
Considera che io ho esordito un secolo fa (Ulp! Già vent'anni?!) proprio scrivendo un racconto horror (su uno dei Creepy ediz Italiana), e che il genere mi è sempre piaciuto. Solo in un secondo tempo (mancavano sceneggiatori di fumetto anche allora) ho cominciato a fare fumetti e, successivamente ancora, fumetti comici.
Comunque credo sia un discorso di tecnica, non di talento. La tecnica di sceneggiatura è sempre quella. Devi solo adattare il linguaggio e, ovviamente, avere un minimo di interesse all'argomento. Tieni anche conto che agli inizi si scrive per chiunque ti dia spazio e, soprattutto, ti paghi (ecco spiegata la poliedricità). Altre mie cose realistiche sono per esempio sul vecchio Corriere dei Piccoli (Il giovane Indiana Jones).
Già! All'epoca c'erano abbastanza editori da permetterti di variare un po' di registro. Sigh!
A 'sto punto, però, sarei curioso di sapere che ricordi ha di quel periodo il buon vecchio Pelò (che lurka anch'egli... oh, se lurka....).
Grazie mille del tuffo nel passato, Drachili!
Ciao
Alb